10) Thanks.
“Sam sta andando a prendere Scott. Ti tireremo fuori.”
Per un po', nessuno dei due aggiunge altro. Steve (ha ancora un'eco strana, quel nome, nella sua testa – come un motivo senza parole di cui però rammenta ogni accordo, una novità che sa inspiegabilmente di casa) non dice 'promesso', ma non è necessario.
Ha il viso sporco e stanco, mentre si siede di fronte a lui, e improvvisamente Bucky riesce a pensare solo che quell'immagine è ingiusta, in conflitto con quella che sta ancora riassemblandosi nei suoi ricordi – valore integrità giustizia luce. Così stropicciato, così angosciato, gli fa dimenticare tutto il resto. Compreso il braccio intrappolato nell'acciaio.
“Grazie.”
Suona arrugginito e polveroso sulla sua bocca, ma è la reazione di Steve a contare davvero: le spalle che si raddrizzano, il mento che si solleva, gli occhi che si riaccendono. Lo guarda. Lo guarda e basta, e Bucky non sa ancora dare nome a ciascuna emozione, ma quella gli sembra bella, e giusta, e adatta al suo viso.
“Grazie a te.”
Non servono spiegazioni. Rimangono così, a riconnettersi in silenzio – il tempo adesso è dalla loro parte, e Bucky si sente già un po' più libero.
[200 parole]
__
NdA: avete presente la scena post-credits di Ant-Man, sì? Ecco, questa è esattamente la mia personalissima scena post-post-credits. E l'ho scritta ascoltando a ripetizione Drones dei Muse, che è un album così Bucky (e Stucky - ascoltatevi Aftermath e ditemi se non è perfetta per questi due) related da far quasi male. Grazie, Bellamy & Co., la mia vita non era già abbastanza rovinata di suo.
Ormai già completata per un terzo, tabellina!
“Sam sta andando a prendere Scott. Ti tireremo fuori.”
Per un po', nessuno dei due aggiunge altro. Steve (ha ancora un'eco strana, quel nome, nella sua testa – come un motivo senza parole di cui però rammenta ogni accordo, una novità che sa inspiegabilmente di casa) non dice 'promesso', ma non è necessario.
Ha il viso sporco e stanco, mentre si siede di fronte a lui, e improvvisamente Bucky riesce a pensare solo che quell'immagine è ingiusta, in conflitto con quella che sta ancora riassemblandosi nei suoi ricordi – valore integrità giustizia luce. Così stropicciato, così angosciato, gli fa dimenticare tutto il resto. Compreso il braccio intrappolato nell'acciaio.
“Grazie.”
Suona arrugginito e polveroso sulla sua bocca, ma è la reazione di Steve a contare davvero: le spalle che si raddrizzano, il mento che si solleva, gli occhi che si riaccendono. Lo guarda. Lo guarda e basta, e Bucky non sa ancora dare nome a ciascuna emozione, ma quella gli sembra bella, e giusta, e adatta al suo viso.
“Grazie a te.”
Non servono spiegazioni. Rimangono così, a riconnettersi in silenzio – il tempo adesso è dalla loro parte, e Bucky si sente già un po' più libero.
[200 parole]
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NdA: avete presente la scena post-credits di Ant-Man, sì? Ecco, questa è esattamente la mia personalissima scena post-post-credits. E l'ho scritta ascoltando a ripetizione Drones dei Muse, che è un album così Bucky (e Stucky - ascoltatevi Aftermath e ditemi se non è perfetta per questi due) related da far quasi male. Grazie, Bellamy & Co., la mia vita non era già abbastanza rovinata di suo.
Ormai già completata per un terzo, tabellina!
Beginning | Accusation | Restless | Snowflake | Haze | Flame |
Formal | Companion | Move | Silver | Prepared | Knowledge |
Denial | Wind | Order | Thanks | Look | Summer |
Transformation | Tremble | Sunset | Mad | Thousand | Outside |
Winter | Diamond | Letters | Promise | Simple | Future |
La prossima settimana parto per l'Erasmus, quindi questo, a meno che non riesca a postare di nuovo tra domenica e lunedì, sarà probabilmente il mio ultimo aggiornamento dal suolo patrio per i mesi a venire (aggiornerò anche da lì, ma forse con meno frequenza). Ci tenevo ad avvertirvi :)
Un grazie immenso e vivissimo, come sempre, a chi legge/ricorda/segue/preferisce, ma soprattutto a chi recensisce - non mordo mica, queste personcine possono confermarvelo!
Alla prossima,
Lou.