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Autore: eleCorti    23/09/2015    1 recensioni
Sapeva bene che avevano deciso di rimanere solo amici, perché il loro compito era quello di mantenere la pace, erano degli eroi in altre parole, ma prima di tutto erano degli adolescenti, e tutti gli adolescenti meritano una serata di svago, un momento di serenità e di tranquillità accanto alla persona che si ama.
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Robin, Starfire
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Era lì, immobile, davanti alla sua stanza, il braccio sollevato, stretto a pugno pronto a bussare alla porta, ma qualcosa glielo impediva.
Avanti Robin, si diceva, hai affrontato molti nemici e ora hai paura di bussare ad una stupida porta e chiedere alla ragazza che ti ha rubato il cuore di uscire.
Sapeva bene che avevano deciso di rimanere solo amici, perché il loro compito era quello di mantenere la pace, erano degli eroi in altre parole, ma prima di tutto erano degli adolescenti, e tutti gli adolescenti meritano una serata di svago, un momento di serenità e di tranquillità accanto alla persona che si ama.
Ingoiò e, stava per bussare, quando la porta si aprì, facendo apparire l’oggetto dei suoi pensieri.
“Robin che ci fai qui?” domandò Stella, appena vide l’amico.
“Niente… io… ecco… volevo sapere se ti andasse di uscire con me domani sera” disse, presosi di coraggio e poi arrossendo.
Sorrise, era da tanto che voleva che lui glielo chiedesse e finalmente il suo desiderio era stato esaudito.
“Certo” rispose con certezza.
“Ok, allora ci vediamo domani alle 7:00” esclamò.
“Ok, a domani” rispose lei, per poi andarsene per la sua strada.
Non credeva ce l’avesse fatta, finalmente sarebbe uscito con la ragazza dei suoi sogni, aveva già programmato tutto e a fine serata le avrebbe fatto una sorpresa che lei mai avrebbe dimenticato.
Non vedeva l’ora che arrivasse domani sera per passare una delle serate più belle di tutta la sua vita.
Il giorno dopo arrivò in fretta e lui lo passò a prepararsi, voleva che tutto fosse perfetto, aveva messo da parte il vestito da indossare, dei pantaloni neri, una camicia bianca, la cravatta e la giacca, le scarpe eleganti e nere, in viso, però, decise di tenere la maschera, era un supereroe e la prima regola per un eroe è quella di tenere segreta la sua identità, ma quella sera non sarebbe stato un super, ma solo semplicemente Robin per una volta, per rendere contenta la sua bella.
Dall’altro lato anche l’aliena era agitata, era innamorata del suo amico terrestre fin dalla prima volta che lo aveva visto, e da sempre aveva desiderato di passare una serata sola con lui, ora che finalmente poteva, tutto doveva essere perfetto.
Decise d’indossare un vestito viola, dalla scollatura profonda, ma non volgare, che le arrivava poco sopra le ginocchia, molto aderente, che le fasciava benissimo il fisico perfetto, ai piedi aveva delle scarpe di un viola più chiaro sul lilla, rigorosamente alte, ma non troppo.
I capelli decise di lasciarli sciolti, optò per un velo di trucco, giusto un poco di matita e di mascara e un rossetto rosso, che le accentuava le labbra formose.
Sentì bussare, era giunto il momento, inspirò e andò ad aprire, e, quando lo fece, chi le stava davanti perse un battito per l’emozione.
Era stupenda vestita in quel modo, pensò arrossendo, afferrò la sua mano e la baciò.
“Sei bellissima stasera Stella” disse, guardandola negli occhi.
“Grazie” rispose lei arrossendo.
Lo prese sottobraccio e insieme si avviarono verso l’uscita del loro quartiere generale, non sapevano che i loro compagni li osservavano.
“Ei piccioncini!” li prese in giro BB.
“Mi raccomando cercate di non sbaciucchiarvi troppo!” gli diede man forte Cyborg.
Entrambi arrossirono e il corvino si girò verso i suoi amici, rosso dalla rabbia.
“Fatevi i fatti vostri voi due!” li sgridò.
Poi si girò e si avviò con Stella verso il garage a prendere la sua moto.
“Mamma mia non si può manco più scherzare!” esclamò BB, subito dopo che i due si furono allontanati.
Una volta giunti in garage, Robin porse il casco alla sua amica, che lo indossò, poi salì sul mezzo dietro il ragazzo, gli cinse i fianchi, provocando il rossore del corvino, infine partirono.
La portò in un ristorante molto raffinato vicino al mare, appena si tolse il casco rimase incredula, davvero l’aveva portata lì? Allora per lui è importante, non poté fare a meno di pensare, arrossendo.
“Robin questo è il ristorante più costoso e chic della città!” esclamò.
“Lo so, ma volevo che tutto fosse perfetto” rispose, porgendole la mano che l’aliena afferrò.
Entrarono e si sedettero al loro tavolo, che il ragazzo aveva prenotato, era tutto così perfetto, si dissero entrambi.
Dopo aver cenato a lume di candela, Robin la portò sul lungo mare a fare una passeggiata al chiaro di luna, com’era romantico, pensò la ragazza.
Passeggiavano lentamente, le loro mani si sfioravano provocando imbarazzo a entrambi, in questo momento sembravano dei veri adolescenti e non degli eroi, paladini della giustizia.
A un certo punto si fermarono, Robin si mise di fronte a lei e la guardò intensamente, i loro occhi s’incrociarono, entrambi arrossirono.    
“Ti ho già detto che stasera sei bellissima?” chiese.
Lei annuì, abbassando la testa imbarazzata. Il corvino, con due dite la alzò, i loro occhi s’incrociarono di nuovo.
“Stella so che avevamo deciso di rimanere solo amici, ma la verità è che io non riesco ad essere solo tuo amico, io ecco… vorrei essere qualcosa di più. Stella vuoi essere la mia ragazza?”.
Sorrise e si buttò su di lui abbracciandolo, scoppiò a piangere per la gioia.
“Oh Robin, certo che lo voglio essere, la verità è che nemmeno io riesco a essere solo tua amica” rispose.
Sciolsero l’abbraccio, ma entrambi rimasero a poca distanza a guardarsi, poi il corvino si avvicinò ancora di più, fino a toccare le sue morbide labbra, baciandola teneramente.
La ragazza mise le mani sul suo collo, lui la attirò di più a sé, posando le sue mani sulla sua vita, approfondendo quel casto bacio.
Questo segnò l’inizio della loro storia.
 
   
 
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