Il caos di casa mia diventava incontrollabile quando la mia coinquilina decideva di fare il cambio stagione. Dal salotto riuscivo a vedere i vestiti ammucchiati a formare una piramide sul pavimento e in parte sul letto.  Non mi disturbai nel chiederle se volesse una mano,avrebbe sicuramente risposto di no. Sapevo già che ben presto,finito di svuotare l'armadio, sarebbe venuta a chiedermi aiuto.  Restai seduta sul divano a leggere una rivista di moda,uno di quelle che trovi quando sei in fila dal dentista in attesa del tuo turno. Potei concedermi ancora dieci minuti di relax prima di scorgere la figura di Catherine davanti a me. La guardai abbassando il magazine sulle gambe sorridendo beffarda.
«Miss “riesco-a-fare-tutto-da-sola” ha bisogno di qualcosa,per caso?»
Se qualcuno ci avesse viste da fuori,per un attimo,avrebbe potuto credere che fra me e Catherine ci fosse dell'ostilità. Era,invece,proprio tutto il contrario. Conoscevo Cat ormai da anni,eravamo molto piccole quando i suoi genitori mi accolsero in casa loro facendomi sentire una di famiglia. Era il primo anno delle superiori e partecipavo al progetto scolastico dell'intercultura. Avrei studiato a New York ed era un sogno riuscire ad arrivare in America per una ragazza che sembrava destinata a vivere in un paesino nei dintorni di Londra. Fu al primo sguardo che diventammo amiche e da lì iniziammo a vivere la nostra amicizia a distanza,che durò fino a quattro anni fa.  Avrei compiuto 18 anni qualche giorno dopo aver saputo che i miei genitori avevano deciso di separarsi. Lo ammetto,quello è stato un duro colpo da dover affrontare. Non è stata una cosa da nulla,ma dovevo restare forte. Attesi con ansia quei 18 anni che credevo mi avrebbero condotto alla libertà. In realtà,in parte, fu così. 
Adesso vivo a New York,con un'amica che considero una sorella,ho un lavoro fantastico e qualcuno su cui fare affidamento.  Richard e Helen,i genitori di Catherine,sono due persone deliziose. Mi aiutarono subito  quando decisi di venire a vivere qui. Suo padre ha lavorato a lungo in politica e per lui non è stato difficile aiutarmi a trovare un lavoro in una delle più grandi case di moda. 
C’era sempre,però,qualcosa che mi mancava. Qualcosa che non era ottenibile con i soldi o grazie ad una buona parola messa da Richard. Era qualcosa di più grande. E mi toccava scoprirlo.