{A Raven
, un'amica
come poche, che ha passato un anno sì movimentato ma pieno
di grandi cambiamenti.
Con l'augurio mio più sincero di proseguire con la stessa grinta e lo stesso entusiasmo di sempre, un abbraccio forte.
E adesso godiamoci un po' di puro e sano angst che fa sempre bene al cuoricino <3
Con l'augurio mio più sincero di proseguire con la stessa grinta e lo stesso entusiasmo di sempre, un abbraccio forte.
E adesso godiamoci un po' di puro e sano angst che fa sempre bene al cuoricino <3
Un cielo a luci spente
Un raggio traspira dalle tendine lucide dell'ufficio, come un alito di lucentezza mattutina mandato a svegliare la stanza, ancora immersa nel torpore della notte.
"E' sempre lo stesso sole che sale per lo stesso cielo nel suo moto apparente medesimo lungo l'arco della giornata... La solita luce che prende il posto del solito buio. Dov'è la novità? Dov'è la nascita? Cosa c'è di "nuovo" nel giorno che inizia? Nulla, appunto. La solita alba..."
Mister K si strofina la cravatta, allentandola con movimenti lenti. Si alza in piedi, avvicinando lo sguardo ai caldi e tenui colori del cielo visibile dalla finestra. Si lascia andare ad un dondolio sui talloni, le scarpe di elegante fattura abbandonate appresso la scrivania. Scalzo, intiepidito da un'alba così banale, circondato da fascicoli e documenti di lavoro, l'esperto manipolatore di giochi, ora nei panni candidi di coach della squadra italiana di calcio - puerile passione in verità: col tempo, amaramente, se n'è accorto, eppure non riesce a sbarazzarsene - attende. Attende la fine dell'alba, dello spettacolo, della libertà. Il tempo dei giochi è finito.
Continua a strofinarsi la cravatta, ora le sue dita entrano a contatto con la stoffa della giacca: primo bottone, stoffa, secondo bottone, stoffa. La mano scivola nell'esigua apertura, penetrando nella tasca interna sul lato sinistro. Lì c'è il cuore: come batte... lento. Come batte... tranquillo.
Kageyama apre gli occhi, non si era accorto che per inerzia si erano socchiusi: ora ha il potere di fermare il gioco. Ora ha tra le mani ciò che gli permetterà di stemperare i colori lucenti di un inizio che di nuovo non ha proprio nulla. Una lama di cinque centrimetri di lunghezza emerge appena dal taschino, rispecchiando fatalmente un sorriso distorto dal maligno animo.
Alcuni colpi contro la porta decisi ma poco rumorosi lo destano: austero contrae il viso e sussurra: - Avanti, entra.-
-Buongiorno, Mister K - Un tuffo di capelli castani verso il basso, ossequioso saluto.
"Saluta la fine dell'alba, Fideo.
Saluta la fine del gioco.
Non conviene che ti sprechi a salutare me."
Non
potevo lasciarti agire indisturbato.
Tu avresti capito.
E non è necessario che qualcuno capisca.
Tu avresti capito.
E non è necessario che qualcuno capisca.
"Ti
confido un segreto, Fideo. La luce è solo un'illusione data
dai nostri occhi.
Mentono tutti, dall'inizio alla fine."
Mentono tutti, dall'inizio alla fine."