Erinnerungen
 
Ricordo ancora quel giorno di tanti anni fa quando Ottone I ti presentò orgoglioso a me, raccontandomi dei suoi grandiosi progetti per l’Europa Intera.
Percepisco ancora vivida la disperazione e lo strazio che sentii nel cuore quando ti vidi lì, riverso in una pozza di sangue, unica macchia nella neve, ricordo la rabbia contro l’ignoto che ti aveva inferto quelle ferite profonde e sanguinanti.
Ti portai a casa. Tutti ti davano ormai per spacciato ma io no. Sapevo che non era semplice uccidere una Nazione, tantomeno possibile.
Indescrivibile fu la mia gioia quando mi accorsi che grazie alle mie cure stavi guarendo e tornando pian piano a vivere.
Stavolta però non avrei permesso a nessuno di ferirti. In quel momento giurai a me stesso che ti avrei sempre protetto.
Nel 1947 quando la Prussia venne dissolta, ero certo che sarei morto. Avevo solo due rimpianti. Il primo quello di non averti protetto adeguatamente e l’altro quello che se fossi scomparso non ti avrei mai più potuto proteggere. Però il Mondo mi graziò, facendomi sopravvivere. Capii ben presto che lo fece perché durante una Guerra Fredda io rappresentavo la Germania dell’Est mentre tu quella dell’Ovest.
Le controparti avevano combinato un disastro peggiore della Prima Guerra Mondiale perché la Seconda era molto più cruenta e ingiusta della prima.
Il Mondo, come sempre, ci fece pagare il prezzo della loro scelleratezza, ferendo ognuno in modo diverso. Temetti
seriamente di perderti. Vissi quei 20 anni in cui quel maledetto muro ci teneva separati, sperando e pregando che tu fossi ancora vivo.
Non ero il solo a vivere così.
Danzica anche se era più riservata soffriva ugualmente.
Quando la radio annunciò che stavano abbattendo il muro, non riuscivo a crederci. Ci precipitammo entrambi dietro quella maledetta schiera di mattoni. Quello fu il secondo momento in cui la mia gioia fu indescrivibile. Eri vivo e anche Berlino lo era.
Questo bastava a riempirmi di felicità.
Da quel momento fummo inseparabili.
20 anni di divisione erano stati anche troppi. Adesso, in tempo di pace, avevamo il tempo di curare le nostre sanguinanti e profonde ferite insieme.
Sai? C’è un’altra cosa che mi rende felice.
Sapere che tra te e Italia tutto va a gonfie vele. Ero certo che in quel freddo giorno di Febbraio avrei abbandonato tutto e invece no.
Il magnifico me è ancora qui per degnare il mondo della sua più completa magnificenza.
Felice come non mai, vedendo il suo caro fratellino innamorato ancora della sua prima cotta, ma soprattutto vedendo che alla fine è diventato la grande e potente Nazione che Ottone tanto desiderava e per cui lui e i suoi discendenti avevano duramente combattuto; quella stessa Nazione a cui nonno Fritz, il Grande Federico II di Prussia, aveva gettato le basi combattendo poi all’ultimo respiro per essa.
Ringrazio quindi ogni giorno di essere ancora qui.
Per proteggerti e per sostenerti.
Per vederti prosperare, rallegrandomi perché gli sforzi dei nostri antenati non sono stati vani.
Gioiendo perché anche se dalla fine del Secondo Conflitto Mondiale non possiamo più mostrarci per quello che siamo e siamo costretti a confonderci tra il nostro popolo, siamo ancora Nazioni e sempre lo saremo.
Non ho mai avuto occasione di dirtelo, o meglio di ricordartelo, ma penso che non sia necessario perché sono certo che tu lo sai già.
Adoro la famiglia che siamo diventati.
Ti voglio bene Bruder.

 
Angolo della Magnifica Me

Bè che dire oggi come sappiamo è l’anniversario della riunificazione delle Germania.
Infatti esattamente il 3 Ottobre 1990 furono permessi i passaggi tra Berlino Est e Berlino Ovest.
Nonché compleanno di Germania.
Le Memorie del suo Fratellone salgono a galla per celebrare questo giorno molto speciale non solo nella storia della Germania ma del Mondo Intero.
Herzlichen Glückwunsch Deutschland