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Autore: VelenoDolce    05/10/2015    9 recensioni
Mat è un ragazzo solo e disperato, perso nella spirale della droga. Alex è il commesso di un negozio della sua zona. Non hanno nulla in comune. Ma forse il destino ha in serbo qualcosa per loro.
Partecipa alla sfida 'Vizi e Virtù' con la consegna 'Carità'
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Carità

dal latino carĭtas "affetto, amore"

sostantivo di carus “caro, amato”

a sua volta dal greco χάρις “grazia, aiuto,generosità”



Mat barcolla, ogni due passi si appoggia al muro, per non cadere. Si guarda attorno, cercando di capire dove si trova. Stavolta ci sono andati giù pesante quelli del locale. Gli fanno male le costole, fatica a respirare. Solo perchè ha finito i soldi non dovevano pestarlo in quel modo. Chiude gli occhi, si riappoggia al muro. La mente annebbiata dalla mezza dose che gli ha passato quel ragazzino. Come si chiama? Non se lo ricorda mai... Cerca di andare ancora avanti. Vede davanti a lui il negozio di fiori, sì, è quasi a casa. Oggi gli sembra così difficile tornare a casa... Si appoggia ancora al muro. Si sporge in avanti e vomita. Fissa qualche secondo la pozza rossa davanti ai suoi piedi. Qualcosa non và. È quasi arrivato a casa. Casa... Fa alcuni passi reggendosi al muro. Ansima. È stanco. Di camminare, di respirare, di vivere. Forse potrebbe semplicemente smettere di andare avanti. Fermarsi sarebbe una buona cosa per il suo corpo stanco. Il negozio di fiori. Forse può sedersi sui gradini. Il ragazzo che lavora lì è gentile e carino. Non lo ha mai cacciato. Magari potrebbe dormire lì, accanto alla porta. Potrebbe venire svegliato da quel sorriso gentile. Quel ragazzo sorride sempre, anche a lui. Certo, non è un sorriso sincero, a volte è un po' tirato. Ma lui non può certo sperare in qualcosa di più... Sa di essere ormai l'ombra del ragazzo che era prima della droga. Non che fosse mai stato particolarmente bello... Ma ora sa di far ribrezzo. I capelli sono ormai lunghi e sporchi. I vestiti sono vecchi e logori. Sospira. L'ultima volta che ha avuto il coraggio di guardarsi allo specchio quasi su metteva ad urlare. Gli occhi verdi erano lucidi e cerchiati da profonde occhiaie. Inciampa, barcolla, evita di cadere per poco. È quasi agli scalini. Si, casa è troppo lontana. Dormirà lì, in fondo non c'è poi così freddo. La giacca che indossa è pesante per quella stagione. Ma non ne ha altre. Si lascia scivolare sui gradini. Sì. Lì starà bene. Nessuno gli darà fastidio. Deve solo riprendere le forze per poter arrivare a casa. Ha di nuovo la nausea. Non vuole vomitare, i gradini sono puliti. Chiude gli occhi e stringe i denti. Si stringe le braccia al petto, sotto la giacca. C'è qualcosa di umido sulla sua camicia. Si guarda la mano. È rossa. Sporcherà i gradini? Dovrebbe alzarsi e spostarsi da lì. Ma non ci riesce. Poggia il viso sul gradino più alto. È fresco. Lui si sente bruciare. Il suo respiro è quasi un rantolo bagnato. Il commesso... Sì, il commesso lo sveglierà con uno di quei suoi sorrisi. Vuole solo vedere un sorriso chiude gli occhi...


yyy


Alex sorride, entra nella caffetteria, il capo è già lì, che gli fa un cenno.

Chris, ciao. Pronto per una bella giornata?” Chiede sorridendo. Il suo capo è davvero un bel vedere, occhi chiari e capelli biondi.

Come fai a essere così allegro di prima mattina? Io vorrei solo tornare a dormire... Ma se non vengo a lavoro Mara mi evira...” Il capo sbadiglia e fa una smorfia buffa quando parla della moglie, facendolo ridere.

Mi piace lavorare con i fiori.” E con te, ma lo può solo pensare, il suo capo è off lomit. La cameriera gli porta il suo solito tea e gli fa l'occhiolino.

Non darle mai il tuo numero, mi piace essere trattato da vip in questo posto.” Chris gli da una pacca sulla spalla mente si alza.

Fuori la giornata è fresca, ormai si sente che l'estate è passata. I due uomini chiacchierano tranquilli mentre si avvicinano al negozio. Si bloccano entrambi quando vedono qualcuno che dorme sulle scale.

Un barbone... chiamo la polizia.” Chris prende il telefono.

No, è Mat, abita qui vicino. Basta farlo alzare, è un drogato, ma non fa male a nessuno. La vecchietta che prende sempre i fiori per la figlia è sua vicina di casa. Dice che è a posto.” Alex sorride, spera di sembrare convincente. In effetti quel ragazzo passa spesso vicino al negozio, non ha mai dato fastidio o chiesto nulla.

Hei, Mat.” Si abbassa per andargli più vicino. Il ragazzo è chiuso su se stesso, il volto poggiato sul marmo dello scalino sembra esanime. Gli si stringe lo stomaco, non sarà morto? Ha paura di toccarlo.

Mat.” Lo chiama a voce più alta. Due occhi verdi si aprono e lo guardano.

Mat dobbiamo aprire il negozio, devi alzarti.” Gli dice con un sorriso. Lo guarda alzarsi appena e fare una cosa che non gli ha mai visto, sorridere. Qualcosa gli stringe il cuore a vedere quel ragazzo che sorride mentre una lacrima gli scivola sulla guancia.

Grazie...” Mat riesce a malapena a respirare, ma voleva ringraziare per quel sorriso. Non era falso, era vero. Cerca di alzarsi, ma riesce solo a spostarsi di poco.

Chris, chiama l'ambulanza.” La voce di Alex è tesa. Allunga le mani sul ragazzo, gli apre la giacca. Mat vorrebbe dirgli di non preoccuparsi, che ora se ne và... Ma non riesce. Tutto diventa nero.

E' sangue?” Chris guarda la pozza rossa.

Sì. Un ragazzo ferito. No, siamo appena arrivati. È sulle scale del mio negozio. Respira? Sì, sì, respira, ma è pieno di sangue. Sì, aspetto in linea. Alex, attento, se avesse l'aids? Avrà un cellulare? Come avvisiamo i suoi familiari?” Il capo parla agitato, in cambio riceve solo piccoli gesti.

Io vado con lui. La vecchia signora, chiedi a lei se sa come contattare la famiglia. Passa di qui tra un ora. Ti faccio sapere. Ok?” Alex sente le sirene dell'ambulanza sempre più vicine. Sospira quando si ferma davanti a loro con uno stridio di gomme.

Sono Bill, paramedico. Da quanto è così?” Un uomo dai capelli rossi gli sorride deciso.

Non lo so, abbiamo chiamato appena l'abbiamo trovato. Si chiama Mat, vive poco lontano da qui.” Li guarda mentre gli aprono la giacca e la camicia e cercano di fermare il sangue. In pochi minuti lo mettono su una barella e lo caricano in ambulanza.

Vengo con voi.” Riesce a dire, ha la nausea.

Il viaggio in ospedale è breve, poi nessuno gli chiede nulla, sono troppo occupati con il ragazzo. Sopra quel lettino gli sembra ancora più giovane e pallido. Osserva mentre gli mettono la flebo e gli tagliano i vestiti. Nella giacca c'è il portafoglio. Uno degli infermieri glielo passa, probabilmente pensa che siano amici. Lui lo tiene tra le mani, non riesce a fare altro che stare lì in piedi a guardare quel viso. I minuti passano veloci in poco tempo è passata quasi tutta la mattina. Sono stati fatti una marea di controlli e prelievi a quel povero ragazzo. Ora solo un medico e un infermiere controllano i risultati accanto a lui.

Il suo amico è fuori pericolo, ha quasi rischiato di morire dissanguato, sa come è successo?” Il dottore lo chiede quando arriva un poliziotto.

No. Lo abbiamo trovato che dormiva sui gradini del negozio. Quando l'ho svegliato sembrava che non si rendesse conto di essere ferito. Vive vicino al negozio. Lo vedo spesso. Non da fastidio a nessuno...” Alex è quasi in stato si shock, non si ricorda nemmeno più il nome del dottore, che gli si è presentato più volte.

Ho il suo portafogli, ci sarà la patente o la carta di identità...” Si ricorda d'improvviso. In effetti ci sono entrambe, guarda la patente. Dice l'indirizzo e il nome completo del ragazzo. Anche se... scopre che in effetti hanno la stessa età, Mat è più piccolo di soli tre mesi.

Starà bene?” Domanda guardando il volto sul cuscino.

E' un drogato. Starà bene fino a quando non lo pesteranno ancora o avrà una crisi. Dalle analisi risulta che ha preso un mix quasi letale ieri sera. Una dose piena di quella e si è all'altro mondo.” Il medico scuote la testa.

Non si può aiutare? Non c'è qualche programma per quelli come lui?” Alex lo chiede senza convinzione.

Deve essere lui a volerlo. Noi non possiamo fare nulla. Deve avere qualcuno che lo aiuto, ma da vicino.”

Forse... potrei provare...” Si domanda se ne avrebbe la forza. Ha visto tanti ragazzi, anche amici rovinarsi per la droga. Sarebbe in grado di aiutare quel ragazzo? Sorride, non è poi così ragazzo, anche se lo sembra.

Tra quanto si sveglia?” Chiede, vorrebbe chiamare il capo.

Ora è sotto sedativi, direi ancora un ora. Poi lo sposteremo, se troviamo un letto. Per ora sta qui. Devi chiamare qualcuno? Puoi uscire da lì.” Gli viene mostrata una porticina.

Fuori il sole splende caldo. È uscito su un piccolo cortile interno. Telefona subito al capo.

Alex. Come sta? Non è morto, vero?” Chris sembra preoccupato.

Si riprenderà. Hai chiesto alla vecchia signora?”

Sì, e non mi è piaciuta la risposta. Dice che lui non sa dove siano i genitori, o se siano ancora vivi. Lo hanno cacciato di casa anni fa e non lo hanno più voluto rivedere.” Il capo sospira, non gli piacciono quelle cose.

Ma la signora Hiddle ha detto che passerà a vedere come sta Mat, le ho detto che l'accompagno, veniamo alle dodici, quando chiudo. Ti serve nulla?”

Sì, gli hanno tagliato i vestiti, non credo ne abbia altri, puoi prendere il mio cambio dall'armadietto? Poi non so cos'altro. Gli servirebbe un pigiama, non penso lo rimanderanno a casa presto, forse tra qualche giorno...” Alex cerca di pensare, ma non gli viene in mente nulla.

Ok, cambio, pigiama, passo a prendere uno dei miei, tanto non ne uso. E magari il pranzo, che dici?”

Sì, fame...” Ridono entrambi.

A tra poco.” Chris chiude la comunicazione e lui rientra dentro. È strano e alienante dopo la calma del cortiletto essere in mezzo a quella bolgia. Lui torna al cubicolo dove Mat dorme ancora. Gli sembra tutto così strano. Avvicina una sedia al letto e si siede. Le macchine collegate al ragazzo... smetterà mai di chiamarlo in quel modo? Emettono un lieve bip bip mentre contano i battiti. Si domanda come faccia a stare ancora in piedi, senza quella giacca pesante può vedere quanto è magro. È sicuro che se spostasse il lenzuolo leggero potrebbe contargli le costole. Sospira. Come può una persona ridursi in quel modo? Si passa le mani tra i capelli. Come ha fatto ad ignorarlo? Lo vede quasi ogni giorno e, ogni volta, gli ha rivolto un sorrisino tirato. Abbastanza per pulirsi la coscienza. Troppo poco per aiutarlo in qualche modo. E quel sorriso... Era così bello, dolce e... triste. Gli si stringe il cuore al solo ricordo.

Mat emette un piccolo gemito e lui si alza subito. Andandogli più vicino. Quegli occhi verdi si aprono, incerti, poi lo vedono e si spalancano di stupore.

Ciao. Come ti senti?” Alex cerca di essere calmo e gentile.

Sei in ospedale, non preoccuparti, starai bene.” Sorride.

Sono morto? Sei il mio angelo? È così bello quando mi sorridi...” Mat è ancora confuso dai farmaci. Vorrebbe toccare il viso del suo angelo, ma non ne ha la forza.

Non sei morto, sei in ospedale. Ti riprenderai presto.” Alex gli prende la mano, ha paura che si sfili i tubicini delle flebo. Il ragazzo gli sembra confuso, ma forse è normale, gli hanno dato dei farmaci per sedarlo.

La signora Hiddle ha chiesto di te, verrà tra poco con Chris, il mio capo.” Cerca di spiegare, forse l'altro inizia a capire, annuisce appena.

Ti abbiamo trovato svenuto sugli scalini del negozio. Cosa è successo?” Cerca di mantenere un tono calmo e rassicurante.

Mi hanno picchiato, come al solito. Volevo solo riposare un po'. Non volevo darti fastidio. Non ho sporcato, vero? Volevo solo che tu mi sorridessi...” Mat ansima, ha fatto un disastro. Lui è buono solo a quello.

No, no. È tutto a posto. Sono qui. Volevi vedere me...” Alex resta interdetto. Quel ragazzo voleva dormire al freddo per vedere lui, il sorriso tirato che gli faceva era così importante? Quasi gli manca il respiro. Capisce il perchè del sorriso quando lo ha svegliato e della lacrima... di quel 'grazie' appena sussurrato. Era per i suoi sorrisi. Il dottore arriva per visitare il paziente e lui si sposta un po', ma tiene ancora la mano dell'altro tra le sue. Restano in silenzio anche dopo che il medico se ne è andato.

Mat lo guarda, ma non riesce a dire nulla. Ha paura che se dice qualcosa di sbagliato quel ragazzo se ne potrebbe andare. Gli sembra così bello, con i capelli biondi che gli cadono appena sul viso e degli occhi blu così scuri che gli sembra di perderci dentro. Non gli ha mai visti così da vicino, sono davvero... Vicini e lo fissano, lui sta fissando qualcuno... Arrossisce e chiude gli occhi con uno scatto. Le macchine accanto a lui iniziano a fare quei loro bip bip più veloce, facendo capire all'altro la sua agitazione.

Mat, cosa...” Alex non sa che fare. Perchè quella reazione? Ha fatto lui qualcosa di male?

Scusa.” Il moro lo sussurra, agitato.

Di cosa. Non hai fatto nulla. Va tutto bene.” Mentre lo dice capisce. Lo vede da mesi attorno al negozio e non gli ha mai visto alzare lo sguardo.

Hai degli occhi bellissimi, sai? Non ne avevo mai visto di quel colore e così chiari.” Sorride sicuro, l'altro si azzarda ad aprire gli occhi e guardarlo appena con un espressione stupita e confusa che gli fa venire improvvisamente voglia di abbracciarlo e coccolarlo. Arrossisce a quel pensiero.

Sai il mio nome...” Mat se ne accorge, ha un vago ricordo di come è stato svegliato quella mattina, ma credeva fosse stato solo un sogno.

Si, me lo ha detto la tua vicina di casa tempo fa. Ho, scusa, tu non sai il mio, immagino. Sono Alex. Tra poco arriverà il mio capo, Chris, con qualcosa da farti indossare, ti hanno dovuto tagliare i vestiti.” Si accorge di aver detto qualcosa di profondamente sbagliato quando il moro lo guarda preoccupato.

Non ho altro...” Mat lo sussurra appena. Ora cosa farà? Non ha soldi. Se per quello non ha nemmeno soldi per mangiare. Ha speso tutto in droga. Chiude gli occhi.

Perchè non sono morto? Sarebbe stato meglio.” La sua voce è stanca e triste.

Non dire così. Ti do io dei vestiti, vedrai che sistemeremo tutto. La vita è preziosa.” Alex gli si avvicina, gli accarezza la spalla.

Non la mia. Sbaglio sempre. Tutto quello che faccio si trasforma in un disastro. Riesco sempre a rovinare tutto.” Mat si agita. Le macchine a cui è attaccato iniziano a emettere un piccolo allarme.

No, anche le tua è preziosa. Non rovinerai nulla. Andrà tutto a posto. Tu vorresti che si sistemasse tutto?” Alex inizia a preoccuparsi. Lo vede annuire.

Allora lascia che io ti aiuti. Non preoccuparti di nulla, ora ci sono io.” Cerca di sembrare sicuro di se. Gli si stringe il cuore a vedere quegli occhi chiari riempirsi di lacrime.

Stai male, devi stare calmo. Se lo vorrai ti aiuterò. Lo vuoi?” Sorride mentre l'altro annuisce.

Grazie...” Mat inizia a piangere. Il medico sposta appena la tendina per controllare, Alex gli fa un mezzo sorriso e l'uomo va via.

Ora calmati. Hai perso molto sangue e hai la pressione bassa.” Sussurra al moro avvicinandosi ancora, gli accarezza la testa. Si sente male per l'altro. Quanto deve aver sofferto per ridursi in quel modo, si chiede. Gli sembra una persona molto dolce, eppure l'hanno abbandonato tutti. Si domanda il motivo. Forse sta sbagliando? Si sta forse imbarcando in un impresa più grande di lui? É probabile, ma come potrebbe lasciarlo solo ora che lo ha visto sorridere e piangere. Lo abbraccia piano, cercando di non fargli male. Ha visto i lividi oltre la ferita al fianco. Quella che tiene tra le braccia è una persona a pezzi, distrutta. Non sa cosa succederà, ma non può abbandonare quell'anima ferita.

Riesce a farlo calmare in tempo per veder la tenda che si apre e Chris che entra con la vecchina.

Ciao. Come stai? Ora hai un po' di colore, stamattina mi hai fatto prendere un colpo, sai?” Il capo arriva sorridente con un borsone in mano.

Ti ho portato qualcosa da mettere. Più alcune cose che mia moglie ha detto ti sarebbero servite. Hai fame? Il dottore cos'ha detto? Puoi mangiare?” Continua allegro. Mat lo guarda e non capisce. Perchè a qualcuno dovrebbe preoccuparsi per lui?

Salve, vedo che ha visite signor Lee. Male non le fanno di certo, proviamo ad alzare il letto per metterla seduto? Poi potrà mettersi qualcosa addosso, le faccio portare un camice.” Il dottore parla mente controlla i monitor.

Ho portato un pigiama. Può pranzare? Dovrà stare qui per molto?” Chris s'intromette subito.

Bene. Potrà anche mangiare, la mensa dell'ospedale non serve questo reparto, ma posso farle portare dei tramezzini.” Sorride quando vede l'uomo in piedi che scuote la testa.

Ma forse i suoi amici hanno portato qualcosa per lei. Per ora dovrà stare qui, verrà portato in corsia stasera. La terremo alcuni giorni per monitorare. Un agente di polizia passerà più tardi per prendere la denuncia. Anche se immagino che dirà di non ricordare nulla. Quello che le hanno fatto è grave, poteva morire... Ma non starò a tediarla ulteriormente.” Mentre parla alza lo schienale della brandina mettendo Mat seduto. L'osserva chiudere gli occhi per un capogiro, ma poi riaprirli.

Bene, mangi qualcosa. Le farà bene. Ora vi lascio, tornerò più tardi.” Il dottore saluta e va via.

Ora che sei così è meglio che indossi il pigiama. Ti serve aiuto? Ne ho portato uno strano, mia moglie ha detto che sarebbe andato bene, e in effetti ora che vedo le flebo e le cose che ti hanno attaccato penso proprio che avesse ragione.” Chris sorride. Toglie il pigiama, la casacca ha i bottoni davanti e sulle maniche. Ottima per essere infilata anche con la flebo inserita.

Mat li guarda. Non sa cosa siano tutti quei sentimenti che gli stravolgono il cuore. Alex ha detto che vuole aiutarlo, anche l'altro, Chris, sembra volerlo. La vecchia signora lo guarda in silenzio e gli sorride. Lui si limita a guardarli in silenzio. Se l'aiutano vedranno il suo corpo, le sue braccia... si rende conto che non è già ora molto coperto. Ha solo un lenzuolo bianco a coprirlo a malapena. Le bracia sono ben visibili. Compresi i lividi. Ma i due uomini non sembrano darci peso. Quando si avvicinano lui li lascia fare. Alex lo sorregge, mentre Chris gli infila il pigiama. Entrambi chiudono i bottoni facendo attenzione ai fili che ha sul torace e alla flebo.

Non credo sarebbe una buona idea mettere la parte di sotto adesso. Meglio aspettare che tu possa alzarti. Rischiamo solo di farti svenire se ti spostiamo troppo, o di farti male. Intanto si può mangiare, abbiamo tramezzini e una strana cosa che mia moglie chiama zuppa, ha detto che ti farà molto bene.” Chris prende dei tapper e un termos dal borsone. Serve i tramezzini alla vecchia signora e poi versa la zuppa per Mat. C'è solo un altra sedia. Sorride mentre si siede.

Mi spiace, tu sul letto o in piedi.” Dice cercando i cucchiai e porgendone uno a Mat, insieme alla zuppa, ma non riesce a reggerla, Alex lo deve aiutare anche a mangiare.

Il capo inizia a parlare della mattinata, di tutta la gente che è passata a chiedere e curiosare. I più avevano sentito l'ambulanza e volevano sincerarsi che stessero bene. Mat mangia e si rilassa. Quell'uomo è simpatico. La vecchina ogni tanto dice una o due parole, ma lui sa che a lei non piace parlare. Preferisce ascoltare. Erano anni che non si sentiva così bene. Sospira. Quelle persone sono lì per lui. Resteranno? Anche se lui facesse qualche danno come sempre? Non lo sa. Per ora gli basta stare lì. In quel cubicolo del pronto soccorso, con macchinari attaccati e la flebo. Non gli importa nemmeno di essere ancora mezzo nudo. È stato solo talmente a lungo che ora si sente strano. Quasi sfasato a stare tra loro. Alza la mano, vorrebbe dell'acqua, ma non riesce nemmeno a parlare. Si sente stanco. Alex l'afferra prima che scivoli oltre il bordo del lettino. Chris dice qualcosa, forse si alza, non lo capisce. Sorride. Si sente felice. Chiude gli occhi.

I macchinari emettono un fastidioso allarme. Pochi secondi e Chris torna con il medico. Alex guarda come quelle persone si aggirano ancora attorno al corpo di Mat. Come abbassano il lettino, come gli aprono il pigiama... Vengono mandati via.

Alex calmati.” Il capo gli cinge le spalle con il braccio. Lui ha iniziato a piangere. Ha controllato quelle macchine tutta la mattina, sa cosa sta succedendo. No, non vuole. Mat sorrideva e li guardava felice. Non può morire.

Mezz'ora dopo il medico va da loro, gli sorride. Alex riprende a piangere, sente appena la voce del medico, ma capisce le rassicurazioni.





Eccomi qui con questa cosina... Per la sfida 'Vizi e virtù' indetta dalla pagina fb 'EFP famiglia: recensioni, consigli e discussioni. La mia consegna era: Carità. In questa storia la possiamo vedere in entrambi i protagonisti, Mat e Alex, anche se in due modi diversi. Questa virtù è abbastanza difficile da trasformare in storia, o almeno lo è stata per me... All'inizio volevo iniziare la storia con qualcuno che dava proprio dei soldi a Mat, un gesto esplicito di carità... Ma poi quando ho iniziato a scrivere quella persona ha deciso di andarsene a fare un giro e non è più tornata... Mat è rimasto, ma ad aiutarlo sono arrivati Alex e Chris... Volevo scrivere una cosina piccina, ma poi... bè mi sono dilungata. In realtà nella mia mente c'è anche un seguito, che non so se vedrà la luce o meno ^^

Grazie per essere arrivati fin qui, spero abbiate fatto il tifo per Mat <3

A presto

Veleno








   
 
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