Libri > Il Signore degli Anelli e altri
Ricorda la storia  |      
Autore: demon of the war    10/10/2015    2 recensioni
La Battaglia delle Cinque Armate è finita e i sopravvissuti sono a rendere omaggio ai morti sopratutto a colui che doveva essere il Re sotto la Montagna. Thranduil se ne sta in disparte ancora arrabbiato con Thorin, ma intanto ripensa al loro primo incontro e quanto il nano fosse diverso una volta
Genere: Fantasy, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Thorin Scudodiquercia, Thranduil
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
La battaglia era ormai finita e i nani si stavano radunando attorno a quello che doveva essere il loro presunto re. Anche gli uomini di PonteLagoLungo si stavano avvicinando, tutti si erano diretti verso il nano persino gli elfi, ma non Thranduil. Il re degli elfi stava in disparte ad osservare la situazione e non aveva intenzione di muovere un passo verso Thorin, nonostante quel nano avesse ucciso il capo degli orchi aveva fatto in modo che scoppiasse una guerra. Per colpa sua molti elfi che avrebbero potuto vivere ancora a lungo non sarebbero più tornati, Tauriel era molto depressa per la morte di Kili e Legolas se n'era andato. Thranduil aveva cercato di avvertire Thorin, ma lui non l'aveva mai ascoltato, l'aveva sempre odiato senza mai portargli rispetto. Strinse le due spade insanguinate con fare rabbioso, stava di nuovo nevicando, i fiocchi di neve cadevano sulla faccia bagnandogliela e facendo scomparire il sangue degli orchi. Sì, Thorin era solo egoista come molti nani prima di lui perché sarebbe dovuto andare di fronte a lui dopo la guerra che aveva scatenato e le morti che aveva causato?

«Io ti offro il mio aiuto, se ridarai a me ciò che è mio»
« Io non mi fiderei che Thranduil, il grande re, onori la sua parola. Dovesse la fine dei giorni incombere su di noi!! Tu sei privo di ogni onore!!»

Thorin era sempre stato così, o forse no...ma a questo non ci volle pensare, si voltò dando le spalle agli altri facendo svolazzare il mantello e allontanandosi ancora di più, non aveva intenzione di rimanere lì, si stava solo infuriando, Tauriel si girò verso di lui confusa e molto triste - Vi aspetterò quaggiù. Quando la cerimonia sarà finita- rispose il re - Ma, Thran...- ribatté Tauriel, ma Thranduil si rigirò di nuovo. Stava ancora percorrendo il lago ghiacciato quando si fermò a riflettere vagando con la mente indietro nel tempo.

Moltissimi anni fa un gruppo di nani di Erebor ritornava verso casa dopo aver fatto degli scambi con alcuni mercanti, stavano percorrendo una strada che costeggiava Boscoverde, dalla quale cercavano di tenersi alla larga il più possibile. A quell'epoca Thorin era solo un ragazzino e nonostante la foresta gli incuteva timore: era molto fitta e i raggi del Sole penetravano a malapena, era molto curioso di entrarci, non sapendo chi potesse vivere lì al contrario degli altri nani i quali non si accorsero che Thorin era rimasto indietro.Il piccolo nano entrò nella foresta, dovette ammettere che era davvero splendida, gli alberi e le foglie scintillavano di verde e si poteva sentire chiaramente l'odore di muschio e gli uccellini che cantavano, così continuò ad allontanarsi sempre più dalla strada finché quella scomparve alle sue spalle.
Continuò a vagare per tutto il giorno nella foresta finché si rese conto di essersi perso e per di più stava venendo buio e la sua vista non era più buona come di giorno. Thorin era molto spaventato, sentiva gli alberi cigolare e la foresta non gli sembrava più ospitale come di giorno, era oscura e silenziosa, che stupido nano che era stato! Non sarebbe sopravvissuto una notte lì dentro, sarebbe morto prima dell'alba sbranato  da qualche predatore o peggio oppure avrebbe errato nella foresta per sempre senza che nessuno l'avrebbe più ritrovato. Improvvisamente il nano sentì un frantumare di rami e vide un'enorme alce balzare oltre di lui per poi voltarsi a guardarlo, l'alce lo stava osservando in maniera circospetta abbassando le corna e raspando nervoso sul terreno poi corse finché si fermò un po' più avanti a fianco di qualcuno. Thorin vide un'ombra silenziosa avanzare verso di lui - Ti sei perso nella foresta, nano?- domandò quello mentre i suoi occhi azzurri brillavano luminosi nel buio. Thorin indietreggiò spaventato, i nani avevano ragione a temere quel posto, ma poi un raggio di Luna tra gli alberi illuminò proprio il volto dello strano essere facendo rimanere a bocca aperta il nano. Era un elfo, il primo che avesse mai visto, ed era davvero strano per un nano, i suoi capelli, la sua corona e la sua bellezza eterea, sul suo volto c'era un ghigno, ma non sembrava avere cattive intenzioni anche se comunque Thorin non si fidava di quell'essere così inumano - I-io mi sono perso e adesso sono spaventato- ammise il nano guardando a terra mentre l'elfo sgranò leggermente gli occhi e domandò - Spaventato? Perché?- - E' buio- - Tu temi l'oscurità, la notte... come tutti voi mortali- nella sua voce c'era disprezzo. Thorin notò che l'elfo era perfettamente a suo agio nella foresta di notte, era scalzo mentre la sua veste frusciava leggermente, apparteneva a quel posto, ma non lui- Beh, certo. Tu non hai paura del buio?- gli domandò e Thranduil ridacchiò e alzò lo sguardo verso il cielo. Da dov'era l'elfo si poteva vedere chiaramente la notte stellata, ma il nano non trovava niente di interessante in questo - Perché dovrei? La luce delle stelle. Solo di notte puoi vederle- parlava con un tono nostalgico e triste e nei suoi occhi c'era riflessa la loro luce, vista centinaia di inverni prima dai primi elfi di Arda. Thorin non sapeva come rispondere, ma non sapeva come mai trovava quell'elfo molto simile alle stelle, così lontano, etereo e freddo. Thranduil notò che il nano stava dietro senza fare nulla, ma alla fine si decise a dirgli - Se puoi riaccompagnarmi a casa...- e vide che l'elfo lo stava guardando con uno sguardo simile a come l'aveva guardato l'alce, chiaramente non si fidava dei nani anche se questo dato che era un nano piccolo non gli avrebbe causato problemi - Vedo che sei un po' sospettoso verso di me- osservò Thorin - Ho le mie ragioni. Comunque se ci fosse qualcun altro di voi nani lo saprei- - Come?- Thranduil non gli rispose, ma gli rivolse un sorriso furbo facendo un po' indietreggiare il ragazzino - Senti non è il caso che mi spaventi anche tu. Ti ho solo chiesto se puoi accompagnarmi a casa- - Questo è il mio regno. Altrimenti che farai se non ti accompagneròi? Non sopravvivresti un'ora qui fuori- sghignazzò l'elfo che a quanto pare ci godeva a far spaventare il nano ancora di più - Ci sono dei mostri qui?- - Gli unici mostri sono dentro di te. Se tu hai paura di questa foresta hai paura anche di me- ribatté Thranduil - E perché dovrei aver paura di te? Chi sei tu?- - Tu non sai cosa sono capace di fare, piccolo nano. Comunque....io sono Thranduil, il re degli elfi di Boscoverde. Questa foresta- - Quindi ce ne sono altri come te?- - Certo, adesso seguimi. Nessuno ti farà del male. Ti riporterò indietro, se è ciò che vuoi-
Thorin seguiva l'elfo davanti a sé, era difficile stargli dietro perché quello saltellava di qua e di là senza camminare sul sentiero, non faceva nessun rumore, era come un'ombra,  non si fidava di lui quanto non si fidava a dormire in una foresta o su un prato all'aperto anziché stare al sicuro nella sua montagna con i suoi parenti. Eppure dopo una camminata che gli sembrò un'eternità arrivò al limitare nella foresta e si diresse verso la strada. Fuori si sentì subito meglio. La luce del Sole stava di nuovo tornando facendo scomparire l'oscurità. Anche Thranduil uscì dalla foresta, cosa che sorprese il nano, non si aspettava che sarebbe uscito dal suo nascondiglio, ma ora che poteva vederlo ancora meglio vide con spavento che l'elfo portava una lunga spada sottile al fianco.          - Adesso penso che saprai la strada da solo, Thorin - il nano fu sorpreso di sapere che l'elfo sapeva il suo nome senza che lui glielo avesse detto, ma ora che era all'aperto dopo aver ringraziato l'elfo si diresse di corsa verso Erebor, a quell'epoca le strade erano ancora sicure di giorno.

Thranduil sapeva che anche allora Thorin era spaventato da lui, non si fidava, ma non l'odiava ancora, ci avrebbero pensato gli altri nani a fargli odiare gli elfi. Quella volta l'elfo aveva riportato sulla strada lontana dalle tenebre il nano, ma non stavolta.

Thranduil ritornò indietro camminando verso Thorin, quel nano irascibile e testardo non aveva mai avuto modo di comprenderlo, ma sperò che quello che stava per fare avrebbe fatto capire agli altri nani che gli elfi non erano come pensavano. Si diresse verso Azog strappandogli la spada dal corpo, era una spada del regno di Gondolin che Legolas aveva preso da Thorin pensando che l'avesse rubata, ma Thranduil sapeva che non si sarebbe mai arrischiato di prendere una spada da un elfo. I nani vedendo arrivare il re degli elfi si scansarono mentre Dain ridacchiava sottovoce ricevendo così uno sguardo maligno da parte di Thranduil, ma ora non era il momento dei litigi. Mise la spada sopra Thorin mentre alcuni elfi bisbigliavano sorpresi e un po' arrabbiati - Questa era la spada di Thorin ScudodiQuercia- disse inchinandosi leggermente e indietreggiando. Quella era una spada elfica seppellita con un nano, le due razze avevano combattuto insieme quel giorno ed era grazie a entrambi se avevano vinto e forse sperava che da qualche parte Thorin, dovunque egli fosse, potesse vedere ciò che aveva di nuovo fatto per lui.
   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Il Signore degli Anelli e altri / Vai alla pagina dell'autore: demon of the war