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Autore: Sharazad_90_    13/10/2015    0 recensioni
[https://it.wikipedia.org/wiki/Ramona_(romanzo)]
[https://it.wikipedia.org/wiki/Ramona_(romanzo)]
FF scritta per il 523° anniversario della scoperta dell'America.
Un mio piccolo omaggio a tutti i nativi americani sacrificati per mano dell'uomo bianco.
"Era un figlio del suo popolo Alejandro. Libero come l'aquila che vola nel vasto cielo sconfinato e orgoglioso come un puledro purosangue della prateria.
Ma ora il suo popolo, il loro popolo, rischiava di essere sterminato.
E Alejandro questo lo sapeva. Lo aveva intuito prima di molti altri ma, nonostante tutti i suoi sforzi, non era stato in grado di opporsi all'uomo bianco. E l'uomo bianco l'aveva distrutto poco alla volta. "
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                          "L'ultima notte dell'indiano"
                    
Nota: Scritta il 12/10/ 2015 durante il 523° anniversario della scoperta dell'America. Un mio piccolo omaggio a tutti i nativi americani sacrificati per mano dell'uomo bianco.


Mentre Ramona lo contemplava, Alejandro giaceva addormentato su una coperta di pelle, in prossimità della culla di vimini della sua bimba.
"Com'è cambiato in quei pochi dolorosi anni..", pensò con tristezza la donna, mentre continuava ad osservarlo nella penombra della loro povera capanna. 
"Com'è diverso il suo viso, come sono diversi i suoi modi e com'è diverso il suo cuore..." e guardando la luna, che si intravedeva dalla piccola finestrella lasciata aperta sulla notte stellata, sopirò.


Era un figlio del suo popolo Alejandro. Libero come l'aquila che vola nel vasto cielo sconfinato e orgoglioso come un puledro purosangue della prateria.
Ma ora il suo popolo, il loro popolo, rischiava di essere sterminato. 
E Alejandro questo lo sapeva. Lo aveva intuito prima di molti altri ma, nonostante tutti i suoi sforzi, non era stato in grado di opporsi all'uomo bianco.
E l'uomo bianco lo aveva distrutto poco alla volta.


La donna si inginocchiò vicino al marito e gli accarezzò i folti capelli neri, facendo attenzione a non svegliarlo.
Dov'era finito il dolce uomo che solo pochi anni prima gioiva anche soltanto suonando il suo violino, contemplando le stelle la notte e prendendosi cura del suo cavallo? Dov'era ora?
Ramona a questo non sapeva darsi una risposta. L'uomo che giaceva accanto a lei era un'uomo devastato, un'uomo distrutto, un'uomo provato dalle troppe umiliazioni che aveva dovuto subire a testa bassa.
Ma lei, la sua donna, malgrado tutto, continuava ad amarlo.  Anzi forse lo amava più di prima perchè era consapevole che, nonostante suo marito fosse un'uomo fragile, non aveva mai smesso di desiderare un futuro migliore per lei e per le sue due bambine. Lo aveva sempre amato e avrebbe continuato ad amarlo per sempre.


Ramona non riusciva a smettere di accarezzare il marito, che, ignaro dell'angoscia di lei , dormiva tranquillamente tra le sue braccia.
"Oh, mio Alejandro, riusciremo mai ad essere felici? Cos' avrà ancora la vita in servo per noi?" bisbigliò tra i sui capelli e, abbassandosi, depositò un casto bacio sulla fronte color del bronzo dell'uomo.
Uno strano presentimento, quella notte, si era impossessato del cuore della donna. E purtroppo preannunciava la morte.


Alejandro si mosse e aprendo gli occhi incontrò lo sguardo azzurro di sua moglie.
-Masel!- mormorò sorridendo alla donna e, allungando la mano, le accarezzò il viso.
-Cos'hai mia Masel?- chiese preoccupato. -Nei tuoi occhi vedo una grande tristezza!-.
-Niente mio Alejandro!- mentì lei e, non riuscendo a trattenersi, affondò il bel viso sul petto di lui.
L'uomo, confuso, la strinse tra le braccia e, non pronunciando una sola parola, la tenne stretta contro di sè per tutta la notte.


La notte successiva, Ramona piangeva inconsolabile sul corpo senza vita del marito, ucciso brutalmente dalla mano di un'uomo bianco.


Fine.
  
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