Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones
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Autore: InsertACasualUsernameHere    13/10/2015    2 recensioni
"Theon non sarebbe stato in grado di vederla, ma Reek, lui ne era capace, il buio era parte di sé, poteva osservare il mondo senza luce e muoversi silenzioso, come un verme, uno spettro, un'ombra. Infondo era questo ciò che era, l'ombra di un uomo che sgusciava nell'oscuro nulla.
[...]
Io mai fuggirei dalle braccia del Diavolo.
Si ripeteva Kyralin, quasi a voler rendere muta quella voce che debole le urla di fuggire.
[...]
C'era un bambino, che forse aveva la sua stessa età, folti capelli ricci e grandi occhi azzurri, curiosi e luminosi, lo fissava con interesse e Theon sbuffò sorridendogli con presunzione, il bambino aggrottò le ciglia"
È il primo scritto che pubblico in questa sezione e spero possa piacere a qualcuno, mi basterebbe anche una sola persona per essere felice.
Ogni tipo di recensione è ben gradita, vi prego solo di non farmi fare la fine del buon vecchio Ned Stark.
Grazie a chi leggerà.
Genere: Angst, Drammatico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Nuovo personaggio, Ramsay Bolton, Robb Stark, Theon Greyjoy
Note: AU, Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo, Violenza
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Apri gli occhi.
Rumore di passi.
Chi è?
È lui, l’uomo dagli occhi di freddo ghiaccio.
E lei, la donna dagli occhi d’ambra.
Resisti.


-benvenuto-

l’uomo dai corti capelli neri come il carbone allargò le braccia di fronte a Theon e sorrise, un sorriso glaciale come i suoi occhi, freddo come le sue iridi.
Come il pizzico di una puntura sentì la punta di un coltello premere contro il palmo,
sentì bruciare quando un rivolò di sangue scivolò dalla mano, sporcando la lama affilata e il legno, piccole gocce vermiglie picchiettavano al suolo mentre la punta del coltello affondava più a fondo, scavando nel palmo della mano e Theon tratteneva le urla serrando i denti.
Il carnefice rigirò la lama nel palmo della mano di Theon e la sfilò rapido, portandola poi al mignolo.
Kyralin serrò gli occhi, vittima anch’essa di quella follia, solo in altro modo, solo da più tempo, solo che ne era assuefatta

-farà un po’ male, mi implorerai di tagliarlo-

rise sadico il corvino, spingendo la lama sulla pelle del mignolo di Theon, creando una linea piuttosto profonda, denso sangue cominciò a sgorgare, sporcando le pallide mani del carnefice che affondava nella piaga, rigirando la pelle, giocando con quei sottili lembi di cute.
Urla di straziante dolore invasero la stanza buia, suppliche, grida animalesche.
Kyralin avrebbe voluto portarsi le mani alle orecchie e chiudere gli occhi, ma non poteva, doveva continuare a fingere, comportarsi come se tutto questo avesse ancora un incomprensibile ed intrigato senso, comportarsi come aveva sempre fatto

-taglialo, taglialo! Taglialo ti prego!-

urlava Theon, poche lacrime che gli inumidivano il volto, mentre il carnefice rideva soddisfatto.
Un istante, ci volle un solo istante, un colpo secco e il mignolo rotolò al suolo, rosso sangue colorava di scuro il legno della croce, scivolando rapido lungo l’avambraccio, gocciolando al suolo in un fastidioso tintinnio.
Le pallide braccia del torturatore cinsero la sottile vita di Kyralin, stringendola a sé, le baciò la nuca e sorrise crudele

-è solo l’inizio, vedrete ci divertiremo tutti da morire-

un brivido percorse la schiena di Kyralin, deglutì a vuoto ed annuì, mentre una spettrale risata echeggiava nelle orecchie di Theon.


Chiudi gli occhi, Theon.
Non pensare al dolore.
Concentrati su altro.
No, non su quegli occhi di freddo ghiaccio.
Chiudi gli occhi e pensa a quando eri bambino, a Winterfall.


-passami la sciarpa-
-perché proprio la mia?-
-perché io ho dato il cappello-
Theon sbuffò e controvoglia lasciò che Robb posizionasse la sua calda e confortevole sciarpa
attorno alla grossa nuca di un pupazzo di neve non proprio perfetto

-ha gli occhi storti-
Robb si voltò e gli donò un primo piano della lunga e rosea lingua, in una smorfia di disappunto,
Theon sollevò le spalle e si strinse il pesante cappotto invernale attorno alla gola,
mentre in lontananza la voce di Catelyn Stark giungeva come delicato richiamo.

Theon si voltò, intento a seguire l'invito della donna nel rincasare per la cena,
avanzò di qualche passo prima di essere fermato da una delicata presa attorno al collo,
la soffice stoffa della sciarpa grigia di Robb gli fasciò la gola infondendovi un piacevole calore,
 roteò rapido il busto ed incontrò il bianco e splendente sorriso di Robb,
che fece spallucce e lo sorpassò rapido.

-chi arriva primo si prende due fette di dolce-
Theon soffiò divertito, stringendo un lembo della confortevole sciarpa,
correndo dietro al maggiore degli Stark.



-sei un ingrata puttana-

tuonò Ramsay colpendo con il dorso della mano la guancia di Kyralin che scivolò al suolo, attenuando la caduta con i palmi.
Sentì le dita di Ramsay affondarle tra i capelli, tirandogli indietro la nuca, costringendola a sollevarsi, gettandola con forza sul letto e portandoglisi sopra con il corpo.
Era nuda, coperta di lividi, vecchie cicatrici, nuovi graffi, vecchie piaghe e nuove ustioni

-sei una lurida puttana-

le sibilò, gli occhi iniettati di folle ira, le mani strette attorno all’esile collo, sentiva il fiato mancarle e la vista annebbiarsi.
Quando Ramsay lasciò la ferrea presa una violenta raffica d’aria le invase i polmoni facendola tossire.
Le mani del corvino gli strinsero i polsi, le sue piccole e carnose labbra rosee gli morsero il collo facendola rabbrividire.
Un sordo dolore le invase il corpo quando Ramsay la penetrò con veemenza, affondando con gesti rapidi ed egoisti, le morse il lobo con foga sino a farlo sanguinare

-una sporca puttana-

le sussurrò serrando i denti, aumentando la violenza di quelle spinte.
Kyralin, un tempo partecipe, giaceva ora inerme, senza opporre resistenza, senza lacrime o paura.
Lasciava che Ramsay la possedesse, soddisfacendo ogni suo egoistico desiderio.
Scivolava debole in quel turbinio di malata passione, assecondando ogni sadico piacere del suo folle amante.


Theon era stanco, prigioniero in quella stanza buia, fredda e mal odorante, da mesi ormai.
Un grumo di sangue si era formato dove un tempo c’era il suo mignolo, ora al suolo rosicchiato dai topi.
Ancora bruciavano alcune profonde ustioni sul torace o alle braccia, altre invece avevano già formato una piaga che per sempre sarebbe rimasta a memoria di quei giorni di terrore.
Fresche cicatrici faticavano a rimarginarsi ed annerivano, assumendo un aspetto poco rassicurante.
Le lacrime avevano smesso di inumidirgli il volto, ma le sue secche labbra avevano ancora un retrogusto salato.
Qualcuno lo stava cercando?
Qualcuno era preoccupato per lui?
Suo padre.
Sua sorella.
Robb.
C’era qualcuno per lui, fuori da quella stanza della tortura?
Sorrise amaro.
No, non c'era nessuno per lui.

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Storia già presente, ma revisionata e modificata.
Ambientata in un consteso Modern!AU, pur mantenendo i nomi dei luoghi e la foma della nazione invariata da quella ideata dal genio di George R. R. Martin.
Tratterò prevalentemente i personaggi di Theon, Ramsay, Robb e unn nuovo personaggio che va a sostituire, un po' per comodità un po' per sfizio personale, Myranda. 
Inseriti in un contesto mooderno li vedermo affrontare situazioni il più analoghe possibili a quelle vissute nella serie televisiva e nei libri, tratterò quindi temi quali la violenza, la sottomissione e il masochismo. 
Spero solo di riuscire a gestire tutti questi bei caratteri, senza incorrere nel rischio di rovinarli o renderli eccessivamente OOC.
Mi auguro possa interessare a qualcuno, ogni tipo di critica costruttiva è ben accetta, vi prego di scusarmi per eventuali e probabili errori.
Grazie a tutti coloro che hanno letto e anche a quelli che hanno solo apeto per poi richiudere.
Grazie, buona giornata e buona vita, 
Euridce
  
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