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Autore: Reiko_Hatsune    16/10/2015    1 recensioni
Le cose sembrano andare come al solito nella villa dei Sakamaki, così come nella residenza dei Mukami. Eppure, inspiegabilmente, tutto si complica quando appare dal nulla una strana figura che li osserva, per pochi istanti, immersa nel buio.
Cosa succederà ora che i dieci ragazzi (più Yui) dovranno fare i conti con questa ombra?
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Ok, ci siamo, questa è la mia prima fiction su questo anime e, be', spero che vi piaccia!
Genere: Sentimentale, Sovrannaturale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
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MAYBE
 
 
 
 
Capitolo 0 [Prologo]
Ombra
 
 
 
 
 
Corri. Corri. Corri. Corri. Corri. Corri.”
Era l'unica che riusciva a ripetersi. Doveva correre, doveva raggiungere la villa al più presto. Se non avesse fatto in tempo... No! Doveva farcela! Schivando rami, tronchi, rocce e radici, passando sopra un vecchio ponte scricchiolante, la ragazza arrancava con il cuore in gola e con il fiato mozzo. Gli arti dolevano e il lungo vestito intralciava i suoi movimenti rischiando do farla inciampare e cadere più volte.
“Vi prego gambe mie, muovetevi!”, ci mise tutta la forza che possedeva in quella corsa che l'avrebbe portata alla residenza nascosta dai boschi, ci mise tutto il suo coraggio e quando finalmente la vide una mano le afferrò il braccio bloccandola:
 -Dove credi di andare? Ormai è tardi, fattene una ragione.- un risolino poco rassicurante terminò la frase.
 -No! Tu menti!- dopo successe ciò che chi le aveva impedito di proseguire voleva.
Era tardi. Davvero non aveva fatto in tempo? Sconsolata credette alle parole che erano arrivate dure e crudeli. Si ribellò alla stretta e riprese a correre con le lacrime che già le correvano lungo le guance, un urlo le era nato nel petto, ma non riuscì a liberare quel nome che morì nel profondo della sua gola. Davanti a lei c’era ciò che aveva creduto una menzogna.
 
Si svegliò con un urlo, il respiro era affannoso e i battiti del suo cuore erano accelerati e irregolari. La fronte e il collo madidi di sudore le rendevano la pelle accaldata e luminosa sotto i raggi della luna che filtravano dalla finestra. Yui si guardò attorno in cerca delle ormai familiari presenze, ma non ve n'era traccia. Con un sospiro sconsolato per l'incubo appena avuto, la ragazza si sdraiò nuovamente sperando di riaddormentarsi. Tentativo miseramente vanificato da un soffio nell'orecchio sinistro che la fece sobbalzare:
 -Oi Chichinashi, con l'urlo di prima hai disturbato il sonno del Grandissimo Me.- Ayato era a pochi centimetri da lei, la sua voce tanto calda quanto provocatoria era udibile in modo forte e chiaro.
 -Ayato-kun.- Yui aveva gli occhi spalancati e il suo nervosismo era palpabile; la cosa fece ghignare il sadico vampiro che ne approfittò per afferrarle gli avambracci e farle perdere l'equilibrio. Coperte e materasso protestarono sotto il peso dei due.
Finirono uno sopra l'altra, la ragazza capì troppo tardi la sua posizione chiaramente svantaggiata e, ancor prima che potesse reagire, si ritrovò con i canini di Ayato a perforarle la tenera carne del collo. Il dolore era lo stesso di sempre, la sensazione bruciante delle ferite che si mescolava con quella opprimente del risucchio, nulla cambiava, ma nonostante tutto non ci aveva ancora fatto l'abitudine, era comunque troppo insopportabile.
Era stanca di quella vita, lo pensava tutte le volte, eppure non faceva nulla per cambiare le cose, si limitava a subire chinando il capo e basta senza. Non provava nemmeno più a scappare, sapeva che sarebbe stato inutile e che niente e nessuno l'avrebbero potuta aiutare.
Ad un tratto Yui spostò lo sguardo che aveva tenuto fisso sul soffitto, lo puntò verso un angolo della stanza dove intravide una sagoma:
 -Ayato-kun, aspetta, c'è qualcuno là.- non ebbe il tempo di dirlo che già il vampiro si era staccato fissando l'oscurità che però si distorse finché la figura appena intravedibile non svanì.
 
Ne parlarono con gli altri durante una delle rare volte in cui stavano nella stessa stanza senza ammazzarsi a vicenda. Reiji, con il solito fare da grande capo, sospirò sistemandosi gli occhiali e perforando con lo sguardo la sposa sacrificale. Non era del tutto sicuro sulla verosimiglianza del racconto di quanto avvenuto, per quanto fosse lui stesso un essere sovrannaturale, non credeva a simili storie.
D'altra parte c'era Laito, il quale sghignazzò abbassando il cappello fino a coprirsi gli occhi:
 -Fufufu~ Bitch-chan, hai visto un fantasma? Fufu~- l'insulto di Ayato non si fece attendere dando così il via ad uno dei loro soliti battibecchi.
 -Ne~ Teddy, tu ci credi ai fantasmi?- Kanato era seduto su una delle poltrone del grande soggiorno e parlava al suo orso di peluche come sempre.
Gli unici a stare in silenzio, e anche piuttosto isolati, erano Shu e Subaru. Stavano lì, ma era come se la questione non li toccasse minimamente. La ragazza posò dunque gli occhi su Reiji che aveva appena posato un libro preso chissà quando:
 -Fate silenzio e ascoltatemi una buona volta dannazione.- disse secco affilando lo sguardo. Il secondogenito era un maestro nell'intimidire gli altri con una semplice occhiata, anche se non sempre ne scaturivano i risultati sperati.
Yui, nel voltarsi verso di lui, rimase però bloccata nel rivedere quell'ombra. Si paralizzò con gli occhi spalancati e le mani tremanti, apparentemente senza motivo, a detta dei fratelli Sakamaki, ma si ricredettero ben presto quando anche loro indirizzarono il loro sguardo verso il punto più in ombra della stanza. Era lì. La figura immobile della quale si distinguevano solo i contorni era come la ragazza l'aveva descritta. Poteva essere chiunque, ma la teoria iniziale di uno scherzo dei fratelli Mukami sfumò velocemente tanto quanto si era formata. Era una persona, indubbiamente, ma era piccola come dimensioni, forse una ragazzina e non poteva essere nemmeno un familio:
 -Oi tu! Si può sapere chi sei?-, Ayato alzò subito la voce facendo un passo avanti e minacciando la figura scura con il pugno.
Nuovamente, come aveva fatto poco tempo prima, svanì dissolvendosi.
 -Questa sì che è una situazione curiosa.- Laito non rise, rimase serio così come lo erano anche gli altri vampiri. Sembravano tesi e pronti a scattare come se all'improvviso avessero avvertito un pericolo imminente.
 -Cosa... Che sta succedendo?- Yui non capiva il motivo di tale situazione.
 -Ayato.- Reiji ignorò bellamente la domanda e così fecero anche gli altri. Il vampiro nominato fece un cenno col capo e, senza dire nulla, afferrò la ragazza per la vita per poi caricarsela in spalla a mo’ di sacco di patate.
 -Aspetta... dove...?- provò a chiedere lei agitando gambe e braccia.
 -Al sicuro.- la risposta sbrigativa gli giunse da Shu che, in via del tutto eccezionale, era in piedi con fare particolarmente vigile. Poi il portone del grande soggiorno si chiuse davanti ai suoi occhi mentre veniva portata via.
Qualcosa non andava e tutto era legato a quello che sembrava un fantasma.
 
 
 
 
 
 
 
 
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NOTE DI UN'AUTRICE DISGRAZIATA: Buon____ (inserire qui periodo della giornata) gente! Allora, lo ammetto che avevo in mente da un bel po’ di scrivere qualcosa su questo anime. Personalmente mi è piaciuto, ma solo in parte, e quello che ho apprezzato devo dire che mi ha dato non pochi spunti per le mie fiction. Devo dire, però, che il tempo è passato portando via con sé questa mia voglia di scrivere. Poi ho avuto una nuova illuminazione all'arrivo dei fratelli Mukami (Azusa, io ti coccolerò per l'eternità) e, che dire, la luce si è di nuovo fatta strada nella mia testa in allegra compagnia con un'idea pazza. Be’, parlando di Diabolik Lovers la pazzia e il sadismo ci devono essere, no? Che bello avere questi tratti in modo naturale (ora che ci penso... pure Kanato lo devo coccolare per sempre) e pertanto, gioia mia, avrò tante belle cose da raccontare.
Detto ciò, spero che il prologo assai corto vi abbia almeno un po' incuriositi, altrimenti pazienza, ci ho provato.
 
Un saluto da
 
 
Reiko_Hatsune
   
 
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