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Autore: littlegiulyy    16/10/2015    1 recensioni
Miley è una ragazza di 18 anni, fa parte del branco della tribù dei Wintu che hanno origini Californiane. Lei e il suo branco stanno per partire per un'avventura che la legherà a moltissime persone a La Push e alcune persone le sconvolgeranno la vita a partire da Embry Call. Il nuovo branco sta per raggiungere La Push per aiutare i licantropi di Forks e i Cullen nello scontro con i Volturi.
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Embry Call, Nuovo personaggio, Quileute, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Breaking Dawn
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CAPITOLO 10 "Sicurezza"

2 settimane dopo…


Mi guardo intorno un po’ ansiosamente, non sarà troppo alta questa scogliera? E poi la corrente una volta in acqua sarà fortissima… guardo poco convinta lo strapiombo davanti a me. Non sono proprio sicura di quello che sto per fare.
Sento la stretta sulla mia mano farsi più forte, alzo il viso e subito incontro lo sguardo di Embry. Il vento incolla al mio corpo il vestito a righe bianche e grigie che indosso. Me lo sfilo facendolo passare per la testa e lo butto qualche metro più in là.
-“Ti fidi di me?”- mi chiede all’orecchio facendo in modo che solo io possa sentire quel che dice. Annuisco senza pensarci un attimo, certo che mi fido di lui, un po’ meno dei suoi amici. Ridacchio a questo pensiero.
Dai Miley, di cosa ti preoccupi? Gliel’hai visto fare mille volte da quando sei qui, non devi aver paura. Faccio un grandissimo respiro e chiudo gli occhi. Sono sempre stata una ragazza impulsiva, piena di coraggio e che non ha mai paura di niente, allora perché da quando conosco Embry la mia sicurezza sembra andata a farsi fottere?
-“Allora non preoccuparti, non ti metterei mai in pericolo”- mi sussurra infine scostandosi dal mio orecchio e dandomi un veloce bacio sulla guancia. Torna affianco a me ed io gli stringo più forte la mano riaprendo gli occhi e guardando davanti a me.
Tutti gli altri urlano intorno a noi. Paul, Jared, Martin e Will si sono già tuffati…
Uno, due, tre! 
Iniziamo a correre mano nella mano e ci lanciamo nel vuoto, insieme.
Per un attimo mi sembra di volare. E’ come se stessi volando, l’orizzonte davanti a me sembra infinito e scorgo dei lampi in lontananza. La lastra nera che si staglia sotto di me si avvicina sempre di più. Il vuoto sotto i miei piedi dura pochi attimi, l’impatto con l’acqua è molto forte. Sento un leggero fresco sulla mia pelle, segno che l’acqua dev’essere davvero gelata. La corrente è fortissima, ma in un attimo con poche bracciate riesco a spostarmi dal muro di pietra su cui si rompono le onde. Non appena riaffioro con la testa dall’acqua, la prima cosa che vedo aprendo gli occhi è l’espressione che Embry ha stampata in faccia, di pura soddisfazione.
-“Visto Ross, cosa ti dicevo, riesco a farti fare di tutto con me”- dice nella mia direzione ridacchiando e spruzzandomi un po’ d’acqua addosso.
-“Si anche le cose da pazzi come TE e i tuoi amici.”- rispondo piuttosto contrariata rispondendo agli schizzi.
Ci siamo allontanati dalla scogliera, siamo vicini alla riva ma non troppo, la corrente ora è quasi assente e i miei piedi sfiorano il fondale. Butto un occhio alla spiaggia, deserta come sempre.  Del resto, chi verrebbe qui con questo freddo?
-“Chi sarebbe il pazzo qui eh?!”- mi chiede avvicinandosi sempre di più a me scuotendo la testa per scrollarsi l’acqua dai capelli. Molto velocemente mi avvicino e non appena arrivo a pochi centimetri da lui, appoggio le mie mani sulle sue spalle e avvolgo le gambe intorno alla sua vita. Appoggia le mani sui miei glutei per sostenermi ed io mi avvicino sempre di più alle sue labbra.
-“Tu.”- gli soffio a pochi centimetri di distanza la risposta.
Il calore che emanano i nostri corpi a contatto è così forte che riesco quasi a percepirlo.  
Per tutta risposta annulla la distanza che c’è tra noi e si impossessa delle mie labbra. Un bacio fin da subito molto possessivo.
Mi stacco leggermente da lui e piegando la testa sul lato sinistro, lo osservo per bene.
-“Cosa c’è?”- mi chiede subito sorridendo appena e cercando di trattenere una risata.
-“Niente!”-
-”Dai dimmi”- insiste
-“Niente mi piace guardarti”- gli rispondo con un grandissimo sorriso baciandolo.
Il bacio si fa sempre più profondo e sempre meno casto, le nostre lingue iniziano a muoversi sempre più velocemente, le mie mani iniziano a vagare sulla sua schiena bagnata e la sua presa si stringe, facendo aderire i nostri corpi alla perfezione. Sento la sua pelle farsi sempre più calda, o forse è la mia, si stacca dalla mia bocca per iniziare a baciarmi tutto il collo ed io abbandono lentamente la testa sulla sua spalla lasciandolo continuare tranquillamente.
La sua mano esplora tutto il mio corpo, percorrendo ogni centimetro della mia pelle, facendomi provare un desiderio mai provato prima. Abbiamo letteralmente perso la testa entrambi.
-“Cosa farei senza di te eh? Mi fai impazzire…”- mi sussurra con voce tremante, non lo lascio neanche finire che subito riattacco le mie labbra alle sue. Ci stiamo baciando da ore forse, ed io non sono minimamente stanca di farlo.
Improvvisamente si stacca da me e in un attimo mi fa riappoggiare i piedi sul fondale ma, notando che l’acqua è ancora troppo alta perché io possa toccare, continua a sostenermi tenendo le mani salde sulla mia vita. Mi allontano un po’ da lui per guardarlo e cercare di capire cosa sta succedendo.
Sento un ululato in lontananza che si fa sempre più forte, dobbiamo andare…
-“Mi dispiace amore, dobbiamo andare…”-  mi sussurra a pochi centimetri dal mio viso. Lo guardo bene e noto che i suoi zigomi sono più scuri del solito, proprio come i miei in questo momento credo. Gli sorrido e gli scocco un bacio a stampo.
-“Come facevi a saperlo? Lasciamo stare, andiamo, il dovere ci chiama!”- dico ridendo seguita a ruota da lui.
 
una settimana dopo…

Guardo l’orologio, sono le 2.30, ho appena finito la ronda e sono davvero distrutta. Mi incammino verso casa insieme a Will…
-“Stanca Ley?”-
-“Stanchissima! Tu? E domani devo anche andare a scuola, non ce la posso fare”- dico con voce sconsolata
-“Dai su, tutti ci siamo passati”- mi dice ridacchiando e tirandomi una pacca sulla spalla
-“Lo so, lo so, hai ragione…”- rispondo sbuffando e guardando la strada davanti a me.
-“Allora con Embry come va?”-
-“Alla grande in realtà”- gli rispondo sorridendo e arrossendo leggermente.
-“O mio dio, Miley Ross che arrossisce, non credevo fosse possibile questa cosa – dice ridacchiando- sei davvero cambiata tanto da quando siamo qui. Sei cresciuta molto… ma del resto è così, quando conosci il tuo imprinting capisci il vero senso delle cose… ma mai e poi mai mi sarei aspettato di vedere quella che consideravo la ragazza più viziata e sicura di San Diego diventare una donna, forte ed indipendente ma anche sensibile. E poi… non litighi neanche più con Martin ”- mi dice ridendo guardando davanti a sé.
-“Beh piano adesso, i litigi tra me e Martin non finiranno mai – dico mentre scoppiamo a ridere entrambi – San Diego… a volte mi manca sai? Qui è tutto così diverso…”- gli dico guardandomi intorno.
-“Già, è totalmente diverso qui, il clima, le persone, i posti… è tutta un’altra cosa, è un'altra vita”-
-“Hai ragione, ma se devo essere sincera non mi dispiace questo posto. Cioè tralasciando Embry che ovviamente mi lega a La Push con un filo invisibile ma impossibile da spezzare, comunque mi piacerebbe! Anche se… mi mancano troppo le nostre serate a Tijuana!”- dico scoppiando a ridere per cercare di alleviare un po' la malinconia.
Eh già, le serate con il mio branco mi mancano davvero tanto e mi manca anche casa mia, la riserva di Santa Ysabel e i suoi mille drammi, i miei genitori e quelle stupide delle mie migliori amiche Anne, Katy e Ashley… sospiro sorridendo al pensiero di quello che era la mia vita fino a poco tempo fa e a cui prima o poi dovrò tornare. 
-“Tijuana… che posto ragazzi. Ti manca la tequila eh? - dice ridacchiando - Appena torniamo a Santa Ysabel si va a fare serata lì!”-
-“Ovvio, ci conto!...io giro di qua Will, ci vediamo domani, mi ha fatto piacere parlare un po’ con te.”- lo saluto dandogli un bacio sulla guancia e mi volto per allontanarmi.
-“Salutami Embry! E digli che se è riuscito a far sciogliere il cuore di ghiaccio alla regina delle nevi, ci sa fare davvero!”- mi urla ridacchiando dirigendosi verso casa sua. Rido tra me e me e prendo il sentiero che porta verso casa di Embry.
Non appena sono sotto la sua finestra, con uno slancio mi arrampico sull’albero e ringraziandolo mentalmente di essersi ricordato di lasciarmi la finestra aperta, entro molto silenziosamente.
Embry è disteso nel letto senza maglietta, solo in boxer, sta già dormendo profondamente. E’ davvero meraviglioso anche quando dorme. Abbasso lo sguardo arrossendo e lentamente inizio a togliermi i vestiti sporchi di erba e fango, prendo la prima maglietta che trovo sulla sedia e la indosso, tanto è talmente grande che potrebbe farmi da vestito.
Mi avvicino al letto cercando di non far rumore, ormai dormiamo praticamente tutte le notti insieme, ma questa sera avevo il turno di ronda e non voglio svegliarlo. Appoggio un ginocchio sul materasso e mi distendo a pancia in giù con la testa rivolta verso di lui. Mi fermo per un attimo ad osservarlo, a guardare i suoi lineamenti perfetti e la sua pelle ambrata che contrasta i capelli neri. Quell’espressione seria che ha sul volto mentre dorme evidenzia ancora di più il suo viso magro.
In questi giorni l’ho visto davvero sfinito dalla stanchezza, il giorno va a scuola e studia tutto il pomeriggio mentre la notte sta sveglio tre volte alla settimana dato che le ronde sono state aumentate. Inoltre molti dei componenti del loro branco sono ancora troppo inesperti per gestire una ronda notturna da soli, quindi dev’esserci sempre uno dei lupi più esperti con loro...
Avvicino molto piano la mia mano alla sua guancia e lo accarezzo molto dolcemente. Lentamente apre gli occhi e sbatte le palpebre un po’ di volte per cercare di capire chi è alzando di poco la testa dal cuscino.
-“Amore tranquillo sono io, continua a dormire, scusami se ti ho svegliato”- gli sussurro con dolcezza dandogli un bacio sulla guancia. Inizio ad accarezzargli tutta la schiena mentre lui richiude gli occhi.
In questi momenti non vorrei mai andarmene da qui, mai. Come faremo quando dovrò tornare in California?
Embry prende la mia mano e se la porta alla bocca iniziando a baciarmi tutte le dita e il dorso della mano molto dolcemente. Inizio a ridacchiare sottovoce senza riuscire a trattenermi.
-“Finalmente sei arrivata ragazzina… ho cercato di aspettarti sveglio ma sono crollato, scusami”- farfuglia con la voce impastata dal sonno.
-“Ma figurati, non dovevi aspettarmi. Sapevi che avrei fatto tardi…”-
-“Com’è andata la ronda?”- ormai capisco che si è quasi svegliato del tutto.
-“Bene dai, abbiamo sentito una scia a nord sempre al confine col Canada. Dev’esserci un succhiasangue  a cui piace particolarmente quella zona…”- dico pensierosa girandomi a pancia in su.
-“Si, questa storia va avanti da prima che arrivaste voi. La prima volta abbiamo sentito la scia io e Quil, circa due mesi prima del vostro arrivo. Da allora fa visita ogni due settimane più o meno...”- dice prendendomi per un braccio e avvicinandomi a lui. Appoggio la testa sui suoi pettorali e con la mano inizio ad accarezzagli il petto mentre lui mi stringe tra le sue braccia. In momenti come questi mi sento totalmente sicura. Come se non ci fosse posto più sicuro al mondo.
-“Adesso dormi, domani abbiamo scuola purtroppo… anche se passerei molto volentieri tutta la giornata a letto con te…”- mi dice ridacchiando e dandomi un lungo bacio . Ricambio il bacio, gli scosto i capelli diventati più lunghi dalla fronte e riappoggio la testa sul suo petto, chiudendo gli occhi e addormentandomi con il suono del battito del suo cuore.
 
Qualche giorno dopo…

Sono qui in camera che continuo a studiare e studiare. Tra poco andrò via di testa. Domani ho il test di biologia e non so assolutamente niente. Doveva aiutarmi Dylan ma Luke ha deciso di fargli fare un turno di ronda proprio adesso quindi sono chiusa in casa a studiare per le prossime otto ore e senza essere sicura di passare il test.
Sbuffo molto rumorosamente e guardo fuori dalla finestra guardando in direzione del bosco…
Vorrei essere lì fuori anche io piuttosto che starmene ore ed ore sui libri.
No Miley, mantieni la concentrazione, se no la A che ti serve non la vedi neanche col binocolo.
Allora “i nucleotidi sono legati fra di loro mediante legami covalenti…”, no proprio non ce la faccio.
Ripunto lo sguardo verso la foresta, guardo l’orologio, sono le 9.30, ormai Embry dovrebbe arrivare a momenti.
Riabbasso la testa sull’odiosissimo libro di biologia davanti a me e riprendo a leggere riga dopo riga.
Sento la porta di camera mia schiudersi, ma continuo a studiare cercando di concentrarmi sull’ultima riga del paragrafo. Sento dei passi avvicinarsi a me ed una mano si poggia dolcemente sulla mia spalla. Abbasso lo sguardo sulla mano che mi tocca e libero un sorriso spontaneo.
Le labbra di Embry si appoggiano sul mio collo e lentamente, prendendomi per le braccia mi alza in piedi e mi fa girare verso di lui. Lo guardo per un attimo, è a torso nudo, ha tutti i capelli scompigliati e un sorrisetto sulla faccia che non riesco proprio a decifrare ma estremamente sexy. Lo bacio lentamente mordendogli le labbra e torno ad osservarlo con le labbra piegate in un sorriso.
-“Allora com’è andata?”- gli chiedo curiosa. Per tutta risposta mi afferra per i fianchi e mi tira a sé con una forza incredibile, facendomi andare a sbattere contro i suoi pettorali.
-“mmh tutto regolare…”- borbotta senza distogliere la sua concentrazione dal mio collo.
Dal collo torna a baciarmi sulle labbra e circondandomi con le sue braccia, mi solleva quasi fossi una piuma, avvolgo le gambe intorno ai suoi fianchi e si dirige verso il letto. Il cuore mi batte fortissimo, come ogni volta che lui è vicino a me.
Mi fa appoggiare i piedi per terra esattamente davanti al letto, quasi fosse una domanda implicita, ed io mi distendo tirandolo per una spalla e portandolo sopra di me. Iniziamo a baciarci senza fermarci un attimo, mi sfila molto lentamente il vestito, quasi volesse essere sicuro che io gli dia il consenso di fare quello che sta facendo. Buttato per terra il mio vestito, passa la lingua sulle mie labbra e riprende a baciarmi, sento il suo petto bollente a contatto con il mio. Il suo cuore batte fortissimo insieme al mio. Le sue mani passano dai fianchi, alla pancia e vanno sempre più giù, mentre le mie percorrono i suoi pettorali e tutti gli addominali per andare sempre più in basso a slacciargli i jeans. Mi slaccia il reggiseno passando la lingua su tutto l’incavo del collo ed io reclino leggermente la testa all’indietro chiudendo gli occhi. Volano via in un attimo anche gli ultimi indumenti che abbiamo addosso e rimaniamo così.
Uno sopra l’altro. Pelle contro pelle.
I suoi occhi sono puntati nei miei, ci guardiamo, ci osserviamo in silenzio soffiando il nostro respiro irregolare sulla faccia dell’altro.
-“Miley sei sicura di volerlo fare?”- mi chiede sottovoce. Noto le sue mani appoggiate sul materasso affianco la mia testa tremare impercettibilmente, è nervoso…
-“…si”-
-“Io posso aspettare, lo sai”-
-“Non c’è persona più giusta di te al mondo”- gli dico guardandolo e sorridendo convinta.
Sono sicura di quello che sto facendo, totalmente convinta. Lo vedo sorridere e appoggiare dolcemente le sue labbra sulle mie. Riprendiamo a baciarci come prima, senza esitare un attimo. Percorre con le dita ogni centimetro della mia pelle, studiando ogni tatuaggio impresso sulla mia pelle, assaggiando il sapore della mia pelle.
Improvvisamente si stacca di poco da me e fissando il suo sguardo nel mio e senza alcun preavviso, entra molto lentamente in me. Stringo le mie mani sulla sua schiena ed un gemito esce dalle mie labbra. Una sensazione davvero stranissima si impossessa di me, mi sento come se fossi proprio al posto giusto al momento giusto. Non riesco a pensare a niente se non che lo sento. Adesso riesco a sentire totalmente Embry. Lo sento mio per davvero, totalmente mio.
Inizia a muoversi avanti e indietro riprendendo a baciarmi, le emozioni che sento in questo momento non sono minimamente paragonabili ad altro. Dire che è bravo è dir poco. Mi stringo forte a lui mentre aumenta il ritmo delle spinte, sempre più veloci e forti, arrivando, spinta dopo spinta, sempre più a fondo fino al centro nel mio cuore e sfondando tutte le barriere che ho costruito durante la mia vita.
E’ possibile che una persona in così poco tempo riesca a fare una cosa così grande? Un vortice infinito di emozioni mi risucchia e mi lascio travolgere da questo agglomerato di emozioni che mi atterrano.
Non riesco a trattenere i gemiti che escono dalla mia bocca ed inizio a muovermi con lui. Per un attimo lo vedo tremare e il suo respiro si fa sempre più irregolare insieme al mio. Lo sento ansimare mentre passa le sue labbra sul mio collo, per poi tornare sulle mie labbra. Attimo dopo attimo ci stringiamo sempre più forti l’uno all’altra, senza volerci lasciare. E’ così che doveva andare, fin dall’inizio, ecco perché sentivo che sarebbe stata la cosa giusta da fare venire qui a La Push. Era destino che lo incontrassi, era destino che io e lui ci appartenessimo.
-“Sei mia”- ansima al mio orecchio. La mia bocca si apre in un sorriso enorme che non posso nascondere. Lacrime minacciano i scendere dai miei occhi ma cerco di tenerle ferme, al loro posto. Lacrime di gioia, lacrime di felicità per aver finalmente trovato il senso della mia vita. Lacrime per aver finalmente compreso ciò che è importante per me.
Affondo le unghie nella sua schiena, quando la sua mano prende la mia e la stringe forte, la sbatte sul materasso affianco alla mia testa sempre stringendola con forza sovrumana. Probabilmente mi farebbe anche male se non fossi un licantropo, sorrido a questo pensiero. Sento i battiti dei nostri cuori molto accelerati, che corrono insieme e infine, veniamo contemporaneamente, gemendo insieme.
Per qualche attimo sta fermo sopra di me, cercando di regolarizzare il suo fiato, appoggia la sua fronte sulla mia e insieme chiudiamo gli occhi non riuscendo a parlare. Sento come un filo che mi lega indissolubilmente a lui. Non è un legame come quello dell'imprinting, è qualcosa di più, è qualcosa che non so come definire, mi rende totalmente dipendente da lui. Questa sera ho capito di essere innamorata, e non perchè l'ha deciso uno stupido imprinting, ho capito di essermi finalmente innamorata sul serio. 
Mi da un bacio a stampo e ricade ancora ansimando e sudato su di me, appoggiando la sua testa sul mio petto e chiudendo gli occhi.
Il mio cuore sta per esplodere da quanto batte forte. Gli passo una mano tra i capelli, mentre con l’altra gli accarezzo la schiena.
Mi stringo fortissimo a lui, non voglio allontanarmi da lui, rimarrei così per sempre. Lentamente si rialza e appoggiandosi sui gomiti, si porta di nuovo sopra di me. Guardo fisso i suoi meravigliosi occhi scuri e mi imbarazzo quasi notando il suo sguardo. Uno sguardo di puro amore, di venerazione quasi, ma allo stesso tempo incerto. Deve dirmi qualcosa, lo so…
Abbassa per un attimo la testa e si guarda intorno per poi riportare i suoi occhi nei miei. Fa un sospiro molto rumoroso.
-“Ti amo”- lo sento dichiarare a voce alta continuando a tenere puntati i suoi occhi nei miei. Sta ancora tremando, è agitato, ma non lo da a vedere. Inizio a tremare impercettibilmente anche io al suono di quelle due parole.
Ti amo.
Ed io, lo amo? 
Attimi di silenzio seguono la sua dichiarazione e il suo sguardo si fa sempre più agitato...
-“Ti amo anche io Embry”- gli rispondo sicura chiudendo gli occhi e baciandolo, sentendolo mio come mai prima.

Qualche giorno dopo…

Questa sera tutti i branchi sono riuniti a casa di Sam ed Emily. Jared e Paul sostengono di aver sentito degli odori particolari oggi pomeriggio a nord-est, non una scia di qualche vampiro, odori diverso… un odore di lupi. Altri lupi.

-“Dimmi ancora una volta dov’eravate precisamente ragazzi…”- chiede Luke piuttosto agitato.
-“Te l’ho già detto! Eravamo a nord-est, vicino al confine con il Canada, molto vicino a dove il solito succhiasangue misterioso viene a farci visita. Stavamo per tornare qui a La Push, quando abbiamo sentito improvvisamente degli odori strani. Era odore di lupo, ne sono certo!”- risponde Paul molto convinto.
Cosa ci facevano degli altri lupi nel territorio dei Quileute? E soprattutto, chi erano?
Ci guardiamo tutti in silenzio, ponendoci le stesse domande senza farle a voce alta.
-“Non credo si possa fare molto ora come ora. L’unica soluzione è aspettare e vedere se torneranno o se succederà qualcosa…”- dico guardando tutti i presenti uno ad uno.
-"Si ma perchè reagire a cose fatte? Cosa facciamo se attaccano la riserva di punto in bianco? Ci colgono di sorpresa e noi avremmo meno chance di vincere e difenderci!"- ribatte subito Embry.
-“Avete ragione ragazzi. Non possiamo fare niente per adesso Embry, non possiamo attaccare qualcuno senza motivo e soprattutto senza neanche sapere perchè sono qui. Inoltre rintracciarli sarebbe quasi impossibile. Ma se dovesse succedere qualcosa o se dovessero invadere i nostri territori un’altra volta, siete autorizzati ad attaccare e cercare di capire chi sono e cosa vogliono. Non possiamo rischiare di mettere in pericolo la tribù, qui ci sono tutte le persone a noi più care e dobbiamo proteggerle, è questo il nostro compito.”- conclude Sam, guardando soprattutto i suoi ragazzi. Tutti loro annuiscono, anche Embry seduto al mio fianco annuisce estremamente serio e pensieroso. Mi volto a guardarlo chiedendogli implicitamente cos’abbia, lui ricambia per un attimo il mio sguardo e poi punta i suoi occhi su Sam senza darmi una risposta.
-“Se fossero spie mandate dai succhiasangue italiani?”- ipotizza Martin. Tutti lo guardiamo preoccupati, non ha tutti i torti, ma i freddi italiani a quanto dicono i Cullen non devono assolutamente sapere del patto stipulato tra i Quileute e loro, quindi se così fosse sarebbe un bel problema. Che bella situazione di merda.
-“Per adesso ragazzi dobbiamo stare in guardia e aspettare una loro prossima mossa, poi penseremo a come agire… Adesso andate pure, per questa sera basta così”- conclude Luke sedendosi sulla sedia a capotavola di fronte a Sam.
Tutti ci alziamo e ci disperdiamo in giro, mi volto verso Embry e gli faccio cenno con la testa di uscire fuori di casa. Alzandomi in piedi, vedo Martin avvicinarsi a Sam e Luke e iniziare a parlare con loro animatamente, il suo sguardo è molto preoccupato.
Non faccio neanche in tempo a comporre un altro pensiero che Embry mi prende per le spalle e invece che portarmi fuori, si infila una sigaretta appena girata dietro l’orecchio e mi porta su per le scale verso la mia camera.
Non appena entriamo, richiude la porta alle sue spalle e prendendo l’accendino appoggiato sul mio comodino, si accende molto tranquillamente la sigaretta e si siede sul davanzale della finestra. Lo fisso per un attimo e poi decido di fare lo stesso prendendo il mio pacchetto di Merit e accendendomene una. Mi avvicino a lui e dopo aver preso una prima boccata di fumo, lentamente mi avvicino alle sue labbra soffiandogli tutto il fumo addosso sorridendogli. Lui, dopo aver accolto il fumo nella sua bocca, lo ributta fuori dal naso mentre con una mano mi prende per la nuca e mi spinge con uno scatto contro le sue labbra. Un bacio che sa di tabacco e troppo amore, si fa sempre più profondo, le mie mani iniziano a vagare sul suo corpo, lentamente fa scendere la spallina del mio top dalla spalla e inizia ad accarezzarmi tutto l’incavo del collo con la lingua.
-“Un giorno dovrai dirmi il significato di tutti i tuoi tatuaggi”- sussurra staccandosi da me e facendo un altro tiro, sorridendo nella mia direzione. Mi appoggio al lato della finestra e dopo aver preso un’altra boccata di fumo, rispondo al suo sorriso.
-“Ogni mio tatuaggio racconta qualcosa di me e della mia storia, ognuno di loro è stato fatto in un momento importante della mia vita. Ogni tatuaggio è un ricordo…spiegarteli tutti sarebbe come rivelarti ogni più piccolo particolare della mia vita.”- dico sfiorando, ancora una volta, involontariamente la chiave di violino sul mio polso.
-“Spesso dai attenzioni a quel tatuaggio – dice indicando proprio la chiave sul mio polso – quello quando l’hai fatto?”- mi chiede curioso
-“Non…non ho voglia di parlarne in questo momento sinceramente”-  rispondo abbassando la testa e iniziando a guardare altrove…
-“Ok tranquilla. Ne hai tantissimi, quanti sono esattamente?”- lo ringrazio mentalmente di non aver insistito col discorso, guardo i suoi occhi, sono pieni d’amore. Guardo i miei occhi che si rispecchiano nei suoi, sono pieni d’amore.
Quanto grande è il sentimento che ci lega?
-“Sono undici in tutto, ma come hai visto sono quasi tutti molto piccoli eccetto tre di questi”- 
-“Si, ho già potuto notare tranquilla…”- mi dice compiaciuto scendendo dal davanzale e buttando il mozzicone dalla finestra. Si avvicina lentamente a me e mi circonda con le sue braccia, io ricambio il suo abbraccio e appoggio la testa nell’incavo del suo collo. Con un dito percorro tutto il suo bicipite, alzando un po’ la manica della maglietta e scoprendo il suo tatuaggio fatto per la tribù.
-“E’ molto bello il vostro simbolo Quileute"- gli sussurro continuando a guardare il simbolo tatuato sulla sua pelle ambrata.
-“Anche il vostro è molto bello…”- dice facendomi voltare improvvisamente per osservare meglio il lupo che ulula tatuato sulla parte dietro del mio bicipite. La mia schiena aderisce perfettamente ai suoi pettorali e le sue mani si infilano sotto la mia maglietta iniziando a toccare tutto il mio corpo, dalla pancia fino ad arrivare al seno. Lascio cadere indietro la testa e l’appoggio sulla sua spalla mentre lui inizia a leccarmi e baciarmi il collo.
-“mmmh…Embry…”- mugolo senza avere la forza di staccarmi da lui.
-“Cosa…c’è?”- mi chiede tra un bacio e l’altro senza smettere.
-“Dovresti andare a casa adesso, tua mamma si arrabbierà se non ti vedrà tornare nemmeno questa sera”- gli dico cercando di ritrovare la mia razionalità che non ho proprio idea di dove sia finita. Il suo profumo mi sta inebriando la mente, non riesco a pensare.
-“E cosa me ne frega? Io voglio solo scoprire, momento per momento, ogni più piccolo segreto di questa ragazzina di San Diego che ho scoperto essere il mio imprinting e la mia droga preferita. E per scoprire tutto, devo passare più tempo possibile con te o sbaglio? E questo decisamente… non mi dispiace…”- mi sussurra con la voce plasmata dal desiderio e sorridendo sul mio collo.
-“Non ti basterebbe neanche una vita intera per scoprire tutto su di me…”- gli rispondo sorridendo più a me stessa che a lui, e provocandolo un po’. Continuo a lasciare il mio corpo in balia del suo, senza fare niente.
-“Beh tranquilla, di tempo ne abbiamo quanto ne vogliamo finché ci trasformeremo, e con te neanche l’eternità mi basterà.”- 
Sorrido ancora di più al sentire queste parole e mi faccio trasportare dalla sue mani nel fuoco di questa notte. 

Ciao a tutti! Allora come prima cosa voglio ringraziare tutti i lettori e tutti i recensori di questa storia. Mi fa molto piacere che la storia vi piaccia e che continuiate a seguirla.
Come seconda cosa arrivo a commentare il super capitolo 10! Ho scritto questo capitolo per cercare di dare l'idea a tutti di come siano Embry e Ley insieme da quando si sono messi insieme in poche parole. Ho raccontato alcuni momenti della loro vita insieme a La Push e alcuni momenti importanti della loro relazione, come la loro prima volta. 
Inoltre in questo capitolo ho lanciato degli indizi sugli argomenti dei prossimi capitoli, l'unica cosa che vi rimane da fare è continuare a leggere ;)
Recensite per favore e fatemi sapere cosa ne pensate di questo capitolo, se ci sono cose che vanno migliorate o se semplicemente vi piace così com'è la storia! Grazie ancora a tutti e buona lettura :*



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