Serie TV > Castle
Ricorda la storia  |      
Autore: Katia R    17/10/2015    14 recensioni
Season 3 AU - Beckett ha bisogno di un finto fidanzato per una cena con un'ex compagna di liceo odiosa... Chi sarà il prescelto?
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Kate Beckett, Richard Castle
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Terza stagione
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Caskett - Just go with it







- "Ho bisogno di un accompagnatore" - disse Kate Beckett entrando nell'obitorio, dove una confusa Lanie rialzò lo sguardo dal corpo che stava esaminando.
- "Tesoro, credo tu non sia nel posto giusto per trovarne uno" - disse l'amica sarcastica.
Beckett sbuffò - "Sono seria, Lanie!" - esclamò - "Mi serve un accompagnatore per stasera, e sai benissimo che con Josh ho rotto..." -
- "Per cosa ti serve esattamente?" - chiese curiosa l'anatomopatologa.
- "Hai presente Betty? Ti ho parlato di lei, la mia compagna odiosa del liceo..." -
- "Oh si!" -
- "Mi ha invitata qualche mese fa per una rimpatriata. Ma sarà con il marito. All'epoca avevo accettato per non darle nessuna soddisfazione e le ho detto che sarei andata con il mio ragazzo, ma adesso non ho nessuno. Quindi mi chiedevo se potessi presentarmi qualcuno..." - disse infine Beckett.
- "Come ho fatto all'epoca con quel sexy vigile del fuoco che hai mollato durante la cena per scappartene con Castle!?" - disse l'amica guardandola.
- "Non sono scappata con Castle!” - esclamò lei indignata - “E si, mi servirebbe qualcuno..." -
- "Ascolta tesoro, sarò sincera... se quella volta la cena con Brad non è andata, la serata con qualcun altro non andrà diversamente e questo finirà per far fallire il tuo piano per mostrarti felice e appagata. Sei fantastica e nessun uomo direbbe di no. Ma se devi presentarti a quella cena e spiattellarle in faccia che stai con un uomo che ti... Adora, che ti conosce e con cui stai bene e soprattutto con il quale agisci rilassata... C'è solo una persona che può venire alla cena con te..." - disse Lanie guardandola allusivamente.
Beckett la guardò senza capire, fino a quando collegò tutto e spalancò gli occhi - "Oh no. No! No. Scordatelo! Non chiederò a Castle di farmi da accompagnatore!" - esclamò decisa.
- “L'hai detto tu, non io! E il solo fatto che hai pensato subito a lui...” - disse Lanie maliziosa.
- “Lanie...” - l'ammonì Beckett con un'occhiataccia.
- "Oh, andiamo! Sai benissimo che è l'unico!" -
- "Non posso chiederglielo!" -
- "Allora trova un'altra soluzione. I miei contatti non sono disponibili al momento, in tutti i sensi" - disse Lanie tornando a lavorare.


- "Quindi... Vediamo se ho capito bene. Mi stai chiedendo di essere il tuo fidanzato... per finta?" -
Beckett sapeva che era stata una brutta idea; e il ghigno divertito di Castle non le lasciava altri dubbi: era stata una pessima idea!
- "Guarda, lascia stare Castle. Fai finta che non ti abbia chiesto nulla" - disse lei rialzandosi dalla sedia per posare la tazza nel lavabo della saletta di pausa.
"Accetto!" - esclamò lui quando lei era già sulla porta.
Si bloccò e si girò per guardarlo - "Cosa?" -
- "Hai sentito... Accetto! Farò il tuo fidanzato, Beckett!" - esclamò Castle - "Per finta!" - aggiunse subito per farla rilassare.
Non ci riuscì.
- "O-okay" - disse deglutendo - "Stasera alle otto. Ti passo a prendere verso le sette" -.
Castle sbuffò una risatina - "Andiamo, Beckett! So che è tutta finzione ma per lo meno permettimi di fare il cavaliere" - disse sorridendo dolcemente - "Sette e trenta passo a prenderti... Con il mio cavallo bianco e la mia splendida armatura!" - esclamò.
- "Castle..." -
- "Okay, okay" - disse sospirando - "Farò a meno dell'armatura" - disse scrollando le spalle.
Un piccolo sorriso incurvò le labbra di Beckett. Forse non era stata del tutto una cattiva idea...


Castle era davanti allo specchio a scegliere la cravatta da indossare.
Poi si ricordò che Beckett gli aveva detto che sarebbe stata una cosa informale. E improvvisamente guardandosi si ritrovò troppo formale.
Fece una smorfia e buttò la cravatta sul letto.
Probabilmente il marito dell'ex compagna di Beckett era un tipo più alla... Josh. Più giovane, più atletico. Non che lui stesse messo male, ma voleva solo che lei provasse a quella donna di avere il meglio.
- "Ehi, papà" - disse Alexis entrando - "Tutto bene?" - lo squadrò - "Stai andando da qualche parte?" -
- "Forse ho sbagliato ad accettare" – disse lui facendo una smorfia.
- "Cosa?" - chiese la figlia.
- "Una cena, con Beckett e la sua ex compagna di liceo..." -
Alexis inarcò un sopracciglio - "E cosa c'entri tu?" - chiese confusa.
- "Mi ha chiesto di essere il suo fidanzato... Per finta" - disse mentre la figlia sbarrò gli occhi.
- "Hai un appuntamento con lei!" -
- "Non è un appuntamento! È solo... Una cena con una sua vecchia compagna" - disse scrollando le spalle.
- "E... Josh?" - chiese ancora la figlia.
- "Si sono presi una pausa, da quanto ho capito, e al momento è fuori per lavoro comunque" - spiegò Castle.
- "Allora... Perché sei così abbattuto?" - chiese Alexis ancora più perplessa.
- "È solo che... Non lo so. Credo di non essere all'altezza del compito. Voglio dire, sono affascinante, sono nella lista dei migliori scapoli di New York e sono... Affascinante! L'ho già detto? Ma... Ho paura di rovinare qualcosa e perdere Beckett..." -
La figlia lo guardò e sorrise dolcemente. Che uomo sciocco...
- "Papà... Non rovinerai un bel niente! Sai come comportarti da perfetto gentiluomo e conosci Beckett abbastanza da sapere cosa non sopporta o altro!" -
- "Si ma... Il mio look è... Troppo serio!" - esclamò lui facendo ridere la figlia.
- "Tutto qui il problema!? Ci penso io!" - esclamò iniziando a frugare nell'armadio.


Quando Beckett sentì bussare si immobilizzò davanti allo specchio. Era risaputo che Richard Castle fosse un tipo puntuale, ma proprio quella sera avrebbe preferito non lo fosse. Non aveva avuto il tempo di prepararsi psicologicamente.
Evidentemente le quasi due ore passate a prepararsi non erano state abbastanza.
Si guardò un'ultima volta allo specchio e andò ad aprire.
- "Eccomi! Arrivo!" - esclamò passando in cucina.
Quando aprì la porta si rese conto che non sarebbe bastata neanche l'intera serata per prepararsi all'uomo davanti a lei.
Castle aveva una camicia bianca, quasi aperta per metà, lasciando intravedere parte del petto, una giacca sportiva nera e un jeans dello stesso colore. Non troppo sportivo e neanche troppo elegante. I capelli erano sistemati con il gel e quel ciuffo le faceva venire voglia di spostarglielo e immergere le mani nei suoi capelli. No. Non era pronta a quello che stava provando in quel momento.
Dal canto suo, Castle, non stava messo meglio.
Una volta uscito dal loft, il cuore aveva preso ad accelerare per poi rallentare una volta in auto e riprendere la sua corsa una volta sul pianerottolo di lei. E ora, davanti a Beckett vestita con un jeans attillato nero e un top blu cobalto, il suo cuore doveva aver perso qualche battito.
- "Castle..." -
- "Sei bellissima, Kate" - disse sorridendole dolcemente.
Lei sorrise e abbassò lo sguardo, cercando di ignorare i battiti del suo cuore e la strana sensazione allo stomaco al solo sentirgli nominare il suo nome - "Grazie. Anche tu non sei per niente male" - disse sincera ritornando a guardarlo. Rimasero a fissarsi per qualche secondo fino a quando Castle non alzò una mano e le porse la rosa rossa.
- "Per te. Lo so che non è un appuntamento, ma non mi andava di presentarmi a mani vuote" – disse con una leggera scrollata di spalle. Beckett sembrava sorpresa dal gesto ma l'afferrò - "Grazie. È... Dolce da parte tua" - disse guardandolo - "E intendo anche per aver accettato questo..." -
- "Ehi, siamo amici. Siamo partner!" - esclamò lui, come se fosse una cosa ovvia. Lei sorrise e annuì.
- "Metto questa in un vaso e prendo la borsa" - disse poi lei ridestandosi dai suoi pensieri. Una volta fuori dalla vista di Castle si portò la rosa vicino al naso e inspirò il profumo. Era stato un gesto davvero dolce che le aveva riscaldato il cuore.
Riempiendo un vaso in fretta, mise la rosa dentro e lo lasciò sul bancone.
Poi afferrò la borsa e tornò davanti alla porta, dove Castle era appoggiato allo stipite.
- "Eccomi" - disse lei prendendo il cappotto.
- "Lascia, ti aiuto io" - disse lui facendo un passo in avanti, aiutandola a metterlo. Era un gesto inusuale, capitava raramente che la aiutasse a fare qualcosa di così... Domestico.
Lei lo ringraziò e lui sorrise per il modo in cui le sue guance si erano colorite da quando era arrivato alla sua porta. Per un momento sperò che l'ex compagna di Beckett non si presentasse...
Usciti dal palazzo, lei si arrestò sui suoi passi ritrovandosi davanti al mezzo di trasporto di Castle.
- "Lo so, avevo detto che venivo su un cavallo bianco, ma ho pensato che avresti apprezzato di più il cavallino nero" - disse lui divertito mentre Beckett sorrise davanti alla sua Ferrari.
- "Posso guidare?" - chiese lei.
- "No, mi dispiace. L'hai già guidata e oggi tocca a me farti da cavaliere!" - esclamò lui per poi aprirle lo sportello. Beckett gli lanciò un'occhiataccia, ma una volta salita in auto un altro sorriso nacque spontaneo. Decisamente non era stata una cattiva idea.
Quando Castle prese il posto di guida, prima di mettere in moto tirò fuori qualcosa dalla tasca.
E quando Beckett si accorse di cosa fosse sentì mancarle il respiro.
- "Castle..." -
- "Me lo ha dato mia madre. Dice che non c'è invidia più grande di vedere un diamante al dito di una donna" - disse lui scrollando le spalle - "Permetti?" - chiese per poi prendere la mano di Beckett, ancora stordita, e infilarle l'anello. Si guardarono negli occhi per un lungo momento, e ad entrambi sembrò di ritornare in quel vicolo per salvare Ryan ed Espo.
Lei si riscosse subito e ritirò la mano, sistemandosi sul sedile, mentre lui mise in modo.
Katherine Beckett... Sei fregata!


- "Oh, Katherine!" - esclamò la voce stridula della sua ex compagna. Elizabeth Mannon, nei suoi 34 anni e in tutta la sua bellezza che non aveva mai cercato di nascondere.
Beckett cercò di rilassarsi e sorridere mentre veniva avvolta dall'abbraccio della donna - "Kate, non Katherine, Betty! Dimentichi!?" - disse sforzandosi di rimanere tranquilla. C'era una sola persona a cui era permesso chiamarla in quel modo: Martha Rodgers.
- "Oh mio Dio! Ma lui è Richard Castle!" - esclamò Betty ignorandola, rivolgendo lo sguardo a Castle.
Lui le sorrise cordialmente e le strinse le mani - "In persona!" - esclamò.
- "Betty, lui è..." - Beckett faticava a fare uscire quelle parole - "Lui è il mio fidanzato" - disse infine.
- "Ottima scelta, tesoro! Ottima scelta!" - esclamò entusiasta la donna.
- "Oh, lui è Malvin, mio marito!" - esclamò Betty indicando l'uomo seduto. Era più basso di Castle e probabilmente non sapeva neanche cosa fosse una palestra...
- "E io che mi preoccupavo del fisico..." - disse tra se e sé Castle. Beckett si girò verso di lui, non avendo sentito e lui scosse la testa per dire di lasciar perdere.
Strinsero la mano a Malvin e poi si sedettero.
Che la recita abbia definitivamente inizio!

...
Castle e Beckett continuarono a guardarsi mentre l'altra coppia stava facendo impazzire il povero cameriere, cercando di non ridere.
Una volta che quel pover uomo si allontanò...
- "Ma guarda, Katherine! Entrambe felicemente impegnate!" - esclamò Betty sorridente - “E guarda che bel diamante che vedo al dito!” -
Beckett sorrise e allungò la mano con il diamante per afferrare quella di Castle, appoggiata lì accanto. Entrambi sentirono la sensazione strana di quel contatto, per quanto banale esso fosse, e lui cercò di agire il più naturale possibile.
- "Già" - disse lei - "Chi l'avrebbe mai detto, eh!?" - continuò rivolgendosi di nuovo a Betty.
- "Per quanto riguarda te... Io non di certo!" - esclamò la donna - "Mi avevano detto che eri diventata così strana dopo la morte di tua madre!" -
Castle sentì Beckett irrigidirsi al suo fianco e le strinse leggermente la mano.
- "E invece adesso sei qui, fidanzata con un milionario! In fondo sei sempre rimasta quella Kate del liceo che si prendeva quello che voleva... In questo caso un uomo ricco e famoso per soddisfare i piccoli piaceri!" - non c'era cattiveria in quello che diceva, semplicemente perché era Betty, senza nessun tatto per le cose e senza cuore.
- "Oh, ti sbagli!" - esclamò Castle, cercando di mantenere la calma e continuando a tenere la mano di Beckett - "Kate all'inizio non voleva neanche che le girassi intorno ma... Non ho potuto farne a meno" - disse per poi guardarla, ancora tesa - "Ho dovuto sudare davvero tanto per averla con me. E ti posso assicurare che non accetta i miei soldi! A volte vorrei viziarla perché penso che si meriti il meglio, eppure lei non vuole..." - scrollò le spalle e Betty rimase in silenzio per qualche secondo. Beckett lo guardò e gli sorrise riconoscente.
- "Beh... Essendo uno degli scapoli più famosi ne troveresti di donne da viziare!" - esclamò Betty sorridente e Castle ringraziò Dio che davanti a lui si trovasse una donna.
- "Sto bene così" - disse lui con un falso sorriso di cortesia.
- "Il mio Malvin lavora alla Apple!" - esclamò poi Betty.
- "Oh, precisamente cosa fai?" - chiese Castle al diretto interessato, felice di cambiare argomento, mentre Beckett sfilò via la mano dalla sua.
- "Ingegnere. Progetto i nuovi modelli degli apparecchi" -
- "È davvero fantastico!" - esclamò Betty - "Siamo qui perché deve presentare il nuovo modello dell'Ipod!" - si girò verso Malvin e iniziarono a scambiarsi effusioni e nomignoli sdolcinati.
Castle e Beckett si guardarono perplessi per poi riportare lo sguardo sulla coppia. Castle prese poi il cellulare e scrisse un messaggio veloce. Il suono della notifica distrasse Beckett da quella scena, e una volta preso dalla borsa rimase perplessa che il messaggio fosse dall'uomo seduto accanto a lei.
"Pensi che potresti arrestarli per nomignoli osceni in luogo pubblico?"
Beckett sbuffò una risata e guardò Castle divertita, per poi scrivere qualcosa in risposta.
"Se continuano a strofinare i loro nasi in quel modo potrebbero prendere fuoco".
Stavolta fu il turno di Castle nel trattenere una risata.
- "La mia Betty è fantastica" - disse Malvin improvvisamente rivolgendosi nuovamente verso di loro.
- "Betty, cosa fai nella vita?" - chiese Castle curioso.
- "Oh, gestisco un atelier! Uno dei più famosi in Arizona! Anche Kate avrebbe potuto avere successo se non fosse entrata in polizia..." -
Castle iniziava ad averne abbastanza, ma Beckett gli strinse nuovamente la mano sotto il tavolo.
- "Beh, il mio successo più grande è essere una delle più giovani detective ad avere un numero alto di casi di omicidi risolti. Porto giustizia alle vittime e alle loro famiglie. E sono la musa ispiratrice di Castle per la sua Nikki Heat. Ma suppongo tu non lo sappia perché non leggi altro oltre i tuoi giornaletti di gossip scadente" - disse lei sempre con un sorriso in volto, senza essere sprezzante o cattiva. Castle la guardò orgoglioso e se avesse potuto l'avrebbe baciata in quel preciso istante.
- "Ma con un lavoro del genere come fai a farti una famiglia? Sempre con il pericolo dietro l'angolo, con la paura che non rivedrai i tuoi bambini e lasciarli orfani come è successo con tua madre... Per non parlare degli orari assurdi di quel lavoro!" -
Beckett iniziò a mordersi il labbro e la punta della lingua, probabilmente per trattenersi dal fare una scenata. Castle invece era stufo. La cena ancora non era iniziata e questa donna gli aveva già urtato i nervi.
- "Vedi Betty" - iniziò lui - "È vero, il lavoro di Kate è pericoloso ma conosco tutti i suoi colleghi e la maggior parte hanno una famiglia. Sono felici e tornano sani e salvi a casa, ogni giorno. Penso che tutti abbiano il diritto di farsi una famiglia e il giorno in cui decideremo di avere bambini..." - il solo pensiero scombussolò gli stomaci di entrambi - "... Io e i bambini l'aspetteremo a casa. So che farà di tutto per esserci per loro, modificando anche i suoi orari... Essere poliziotto non significa smettere di essere donna" - in quel momento la gola di Beckett si strinse, cercando di non piangere. E per un istante sperò che non fosse finzione quella. Che potessero finire quella cena e andare a casa a iniziare a fare pratica per quei bambini. Il pensiero le fece riscaldare le guance e smuovere di nuovo qualcosa nello stomaco.
Prima che Betty potesse dire altro, il cameriere arrivò con i loro piatti.
Castle si girò verso Beckett che lo guardava e sorrideva. Gli mimò un "grazie" e lui ricambiò con una parola che fece sobbalzare il suo cuore...
"Always".

...
- "Allora... Come vi siete conosciuti?" - chiese curiosa Betty, finendo di mangiare.
Beckett e Castle si guardarono e...
- "Lei mi ha arrestato!"- / - "L'ho arrestato!" - esclamarono all'unisono divertiti, prima di guardarsi e ridacchiare, mentre Betty e Malvin strabuzzarono gli occhi.
- "Si, ero ad un party per il mio libro e Kate si è presentata lì" - iniziò a spiegare Castle - "Quando me la sono ritrovata davanti mentre mi diceva chi fosse e che doveva parlarmi riguardo un omicidio che era avvenuto... Ero già fregato! Mi ha praticamente stregato!" - esclamò sorridente mentre lei si mordeva il labbro - "E da quel momento in poi non ho potuto fare a meno di lei e ho convinto il sindaco a rimanere al dodicesimo come... Aiuto, diciamo!" -
- "In realtà era solo una spina nel fianco!" - esclamò lei facendo ridacchiare tutti, poi guardò Castle e sorrise dolcemente - "Scherzo. Devo ringraziarlo. Non potrei avere un partner migliore di lui..." - Castle ricambiò il sorriso e le prese la mano, stringendogliela.
Il cellulare di Malvin iniziò a suonare...
- "Oh, scusate..." - si alzò per allontanarsi ma prima di farlo si girò verso la fidanzata e si avvicinò, mentre lei iniziò a sussurrare dolcemente - "La tua virtù, la tua intelligenza, la tua passione"- , subito seguita da lui - "La tua bellezza, la tua ambizione, la tua femminilità" -, e poi strofinarono i loro nasi ancora una volta quasi ansimando.
La coppia di fronte a loro guardava la scena interdetta. Cosa diamine...
- "Facciamo così ogni volta che uno dei due va via... Ci diciamo quello che amiamo di più dell'altro..." - spiegò Betty, una volta che il marito si allontanò.
- "Oh ma che teneri" / "Davvero dolce" dissero entrambi contemporaneamente.
- "Dovreste farlo anche voi!" - esclamò Betty.
- "Sarebbe fantastico, si" - disse Castle cercando di non ridere al solo pensiero.
- "Si, hai ragione, dovremmo farlo. Magari ci proviamo più tardi!" - esclamò Beckett divertita.
- "Certo!" - disse scambiandosi uno sguardo con lei.
- "Non tutti ne sono capaci" - disse Betty con quell'aria di superiorità.
- "Ci proviamo subito!" - esclamò Beckett, e Castle pensò fosse il vino a farla parlare - "Qui e ora!" - non l'avrebbe mai data vinta ad Elizabeth Mannon!
- "O-okay" - disse Castle annuendo.
- "Vi guardate dritto negli occhi e vi dite cosa amate l'uno dell'altra..." - spiegò la donna.
- "Non possiamo... Dirlo e basta? Dobbiamo pure guardarci?" - Beckett si stava già pentendo.
- "Okay, siamo pronti" - disse il suo partner invece.
- "Cominciate!" - esclamò entusiasta Betty.
Si girarono l'uno verso l'altra e Castle si schiarì la voce - "Comincio io, okay?" - lei annuì.
- "Amo... Il fatto che non ti arrendi mai fino ad ottenere la giustizia che ogni vittima merita. Amo il modo in cui sorridi quando ti porto il caffè, perché è un sorriso che riservi solo a me".
Lei sorrise dolcemente - "È solo per il caffé, Castle..." -
- "Già, beh, lo avevo sospettato" - disse lui divertito prima di continuare - "Amo la tua risata, specialmente se sono io a farti ridere. Non so, ti si illumina tutto il viso e per un attimo nella stanza non esisti che tu..." - continuava a guardarla fissa negli occhi mentre lei deglutì - "Amo... Probabilmente tutto di te! Persino quando ti arrabbi con me!" - Beckett ridacchiò ma aveva i nervi a fior di pelle e le guance rosse - "E amo i tuoi occhi, perché esprimono tutto anche quando non dici niente..." - a quel punto lei schiuse la bocca, improvvisamente in cerca di aria...
- "È già sufficiente così per me" - disse poi girandosi, per sfuggire allo sguardo intenso dell'uomo che le aveva appena fatto un'inusuale dichiarazione d'amore. Doveva essere per finta ma il suo sguardo era inequivocabile. Quello che aveva detto lo pensava davvero. Come diceva lui... Gli occhi esprimono tutto.
- "Katherine..." - la riprese divertita Betty - "Non ci sperare. Tocca a te" -
Castle intanto si era raddrizzato, dandosi dell'idiota mentalmente. Sapeva che avrebbe rovinato tutto.
- "Okay" - disse Beckett prendendo un bel respiro e girandosi nuovamente per affrontarlo. Sembrava un cucciolo bastonato, probabilmente convinto di essersi spinto troppo oltre. Oh, Castle...
- "Beh, potrei iniziare con quello che non amo di te, e cioè che sei un bambino e che a volte sei così asfissiante che mi sembra di avere un figlio più che un partner" - disse lei e Castle accennò un sorrisino, abbassando lo sguardo, un po' ferito.
- "Ma mentirei" - disse subito dopo lei, facendogli rialzare lo sguardo, sorpreso - "Perché è una delle tante cose che amo di te" - Castle deglutì, cercando di ricordare a se stesso che era tutto finzione.
- "Amo... quando la mia giornata inizia male e ti vedo arrivare con quel bicchierone di caffé in mano e riesco ad affrontare tutto con te al mio fianco. Amo... Quando fai quelle teorie assurde che... Sul serio, come ti vengono alcune? Sono impensabili!" - esclamò divertita facendolo ridacchiare - "Amo che sotto quell'aria spavalda e a tratti irritante, si nasconda un uomo buono e gentile, pronto a farsi in quattro per le persone che ama. E amo... Il modo in cui sono quando sono con te. Tu mi rendi felice e mi rendi una persona migliore..." - Castle aveva dimenticato come respirare a metà discorso, ma in quel momento era davvero convinto di essere già in paradiso. Rimasero a guardarsi per un momento che sembrò durare un'eternità finché la voce stridula di Betty li interruppe.
- "Grandiosi! Certo, non sarete mai ai livelli miei e di Malvin ma sapete adeguarvi!" - esclamò.
I due si ricomposero e si schiarirono la voce. Avrebbero avuto tante cose da dirsi dopo quella serata...
Malvin, per fortuna, tornò al tavolo prima che Betty li mettesse ancora di più in imbarazzo.

...
- "Signori e signore, buonasera!" - esclamò un tizio salendo sul palchetto poco distante da loro - "Come sapete ogni sera facciamo qualche gioco per intrattenere i nostri ospiti! Ieri era la serata dell'hula! Stasera è la serata del 'Mangia la mela'!" - esclamò - "Ogni coppia avrà le mani legate dietro la schiena, una mela sarà appesa ad un filo, in mezzo a voi, e dovrete addentarla e mangiarla. Sembra facile, ma non lo è affatto!" -
- "Oh tesoro, partecipiamo?" - chiese euforica Betty.
- "Qualsiasi cosa per te, mio dolce bocciolo di rosa" - disse Malvin.
Castle e Beckett erano ancora una volta interdetti e nauseati.
- "Se continuano così vomiterò a fine serata" - sussurrò lui avvicinandosi leggermente alla detective.
Lei trattenne un sorriso e poi fece una smorfia - "E io ti vengo dietro..." -
- "Perché non partecipate anche voi?" - chiese improvvisamente Malvin, facendoli quasi pietrificare.
- "Caro, Katherine Beckett non ama questo tipo di cose. Troppo seria per farle" - disse Betty sorridente. E Beckett strinse i pugni, cercando di mantenere la calma. Poi bevve il suo bicchiere di vino tutto d'un sorso e si alzò - "Parteciperemo anche noi!" - esclamò facendo inarcare entrambe le sopracciglia di Castle che la guardò più che sorpreso. Okay, dov'era Kate Beckett, che cosa ne avevano fatto di lei?
- "Kate..." -
- "Katie non volevo la prendessi come una sfida. Non vorrei rovinare la reputazione di Castle, quando perderete" - disse Betty.
- "Oh Betty, nessuna reputazione sarà rovinata stasera" - disse lei in risposta. Poi si girò verso Castle, ancora poco convinto - "Siamo partner. Siamo amici e siamo... Beh diciamo che la nostra sincronizzazione funziona alla grande" - disse a bassa voce, rivolta solamente a lui - "Facciamo vedere a questi due chi sono Castle e Beckett" - e lui poteva quasi vedere il fuoco della sfida nei suoi occhi. Sorrise e annuì - "Cosa stiamo aspettando!?" - disse per poi afferrarle la mano ed avvicinarsi al palco.

...
Quando legarono ad entrambi le mani dietro la schiena, Castle la guardò - "Questo mi ricorda quando ero in libreria e sei venuta ad arrestarmi" - lei sorrise divertita.
La mela scese in mezzo a loro e si misero in posizione.
- "Siete pronti? 3, 2, 1... Via!" - esclamò il presentatore, e tutti si avventarono sulla mela.
La cosa era alquanto difficile, in quanto essa era legata ad un filo elastico e continuava a muoversi.
Tutti troppo frenetici, fino a quando...
- "Castle" - lo richiamò Beckett.
- "Cosa?" - chiese affannato dagli sforzi.
- "Ascolta, accanirci entrambi come stanno facendo gli altri non ci aiuterà. Dobbiamo lavorare insieme..." - disse lei. Si guardarono negli occhi e poi fecero un cenno d'assenso mentre ritornarono a mordere la mela che continuava a sfuggire.
- "Dannato elastico" - sibilò Castle.
Ad un tratto, nel mordere la mela che si spostò, le labbra di lui sfiorarono quelle di Beckett, facendo immobilizzare entrambi per qualche secondo, a guardarsi negli occhi. Le guance di lei erano rosse, sia per la fatica nel mordere la mela che per quello che era appena successo. Ripresero subito a mangiarla, continuando a guardarsi negli occhi, come se fossero gli unici in quella stanza. Quando arrivarono al torsolo, le loro bocche si sfiorarono di nuovo, provocando brividi ad entrambi. La luce nei loro occhi non lasciava via di scampo: non potevano fare finta che quella sera non fosse mai successa e tornare alla normalità.
- "Pare abbiamo una coppia vincitrice, signori!" - esclamò il presentatore euforico mentre il pubblico applaudì. Loro due invece sorrisero e continuarono a guardarsi negli occhi. Avevano vinto, ma in quel momento la cosa che più avrebbero voluto entrambi era buttare via la mela che li divideva e abbandonarsi all'unico peccato che avrebbero voluto compiere nell'arco di tutta la serata.
- "Potete staccarvi, piccioncini!" - esclamò il presentatore avvicinandosi - "Oh, ma si tratta di Richard Castle e... Lei è un volto già conosciuto...” -
- “Ehm... è la detective che ha ispirato Nikki Heat!" - esclamò lui sorridente, lanciando uno sguardo a Beckett.
Lei d'altro canto si guardò in giro, e la faccia di Betty era tutto un programma. Sorrise fiera per poi girarsi di nuovo verso Castle, a cui il presentatore aveva dato un piccolo trofeo, sorridente come un bambino che aveva vinto la gara più importante della sua vita.
E ancora non sapeva che aveva completamente vinto il suo cuore.

...
Una volta finita la serata, Betty e il marito salutarono Castle e Beckett.
- "Oddio, finalmente è finita!" - esclamò Beckett facendo ridacchiare Castle.
- "Beh, tutto sommato non è andata male! Certo, avrei voluto strozzare Betty praticamente ogni cinque secondi, ma va bene" - disse Castle ridacchiando, facendola salire in auto.
- "Come hai fatto a sopportarla al liceo?" - chiese dopo aver messo in moto.
- "Credo di avere molta pazienza" - disse lei – "Questo, oppure il fatto che avevo due genitori avvocati e avrei rovinato la loro reputazione uccidendo qualcuno" - disse poi facendolo ridere per poi seguirlo a ruota.
- "Grazie, Castle" - disse poi - "Per aver accettato questa pazzia, per quello che hai detto... E per avermi dato la forza di sopportare Betty" - lui sorrise dolcemente.
- "Non devi ringraziarmi. In fondo è stato divertente, no!?" -
Lei sorrise - "Si. Ma... Se mai mi vedrai diventare come Betty hai l'ordine di spararmi!" - esclamò.
Castle rise - "Ti prego, quella cosa con i nasi e i nomignoli svenevoli. Oh Dio..." -
- "È stato imbarazzante" - disse lei con una smorfia.
- "Però sono perfetti per stare insieme..." - disse Castle parcheggiando davanti il palazzo di Beckett.
- "Per stasera ti è andata bene, Castle. Ma la prossima volta guido io!" - esclamò uscendo, seguita da lui.
Fu un gesto automatico accompagnarla davanti al portone, ma quasi se ne pentì quando si fermarono imbarazzati, senza sapere cosa dire.
Poi Beckett allungò la mano con il piccolo trofeo vinto - "Penso che dovresti tenerlo tu. Sembravi davvero felice della vittoria" - disse sorridendo divertita.
- "No, tienilo tu. Ti ricorderà che la nostra partnership funziona alla grande" - disse lui ricambiando il sorriso dolcemente. Quel sorriso che gli increspava gli angoli degli occhi e che faceva sussultare ogni volta il cuore di Kate.
Lei deglutì - "Non ho bisogno di un trofeo per ricordarmi che sei il partner migliore che potessi avere, Rick" - e l'uso del suo nome bloccò il fiato di Castle. Rimasero a guardarsi per qualche istante, e bastava veramente poco per fare quel passo di cui entrambi avevano paura.
- "Kate..." -
Il cellulare di lei prese a squillare e lei si maledì per quell'interruzione. Lo prese dalla tasca e...  Il nome e la foto di Josh erano di fronte a loro.
Castle tornò bruscamente alla realtà e si schiarì la voce - "Beh, credo sia arrivato il momento di andare. Notte, Beckett..." - disse lui accennando un sorriso.
E Beckett maledì anche il tempismo di Josh. Si erano lasciati da una settimana ma continuava a chiamarla.
- "Notte..." - disse lei pensierosa. E nel momento in cui Castle si girò, realizzò che non voleva che la serata si concludesse così. Non dopo tutto quello che era successo.
- "Castle! Aspetta..." - disse facendolo girare. Si avvicino e sollevò il viso lasciandogli un bacio all'angolo della bocca per poi guardarlo negli occhi. Sorrise della sua espressione sorpresa.
Il cellulare continuò a squillare e Castle si schiarì la voce - "Credo che dovresti rispondere..." -
- "Non m'importa" - disse lei decisa, per poi deglutire. Rimasero a guardarsi fino a quando lei abbassò lo sguardo - "Beh, buonanotte Castle..." - disse accennando un sorriso.
Quando però si voltò per andare, lui non ci pensò due volte: la blocco per il braccio e la fece girare. Le mise una mano sulla guancia e l'attirò a sé. Lei divenne tesa appena le labbra di Castle toccarono le sue, ma poi chiuse gli occhi e si lasciò andare al bacio.
Era diverso dall'ultima volta. Da quel primo bacio nel vicolo, avvenuto ormai mesi prima. Se quella sera avevano nascosto quello che avevano provato dicendo che era solo una copertura, ora non avrebbero più potuto mentire a loro stessi. Quando le loro lingue si incontrarono, Beckett si sciolse completamente nel suo abbraccio, dividendo ogni distanza rimasta tra loro e lasciando andare quei gemiti che si era già fatta sfuggire la prima volta. Avrebbero voluto non staccarsi mai più...
Ma prima che le cose si facessero troppe intense, Castle riacquistò il controllo e si staccò, appoggiando la fronte su quella di lei mentre I loro respiri affannati riscaldarono i loro visi.
Lui sorrise dolcemente – "Era tutta la sera che desideravo farlo" - ammise e lei sbuffò una risatina.
- "A domani, Kate" - disse lui per poi allontanarsi, lasciandola con il cuore in subbuglio.
Una volta che lo vide sfrecciare via, un sorriso spontaneo illuminò il suo viso.
Era stata l'idea migliore di sempre.






NdA:
Salve! :D
Ogni tanto torno a fare una capatina da queste parti!
L'idea è stata presa dal film "Mia moglie per finta" con Adam Sandler e Jennifer Aniston (da qui il titolo per la os, preso dal titolo originale del film)! Ho adorato quel film, e l'altra sera quando Fanny vedendolo ha detto "nella scena della cena ci vedo troppo i Caskett!" ... ho iniziato a scriverla di getto sul mio cellulare! Non pensavo uscisse un'intera one-shot, ma l'ispirazione quando arriva neanche bussa! (E per una volta il blocco è rimasto fuori dalla porta...)
E niente... quindi la dedico a Fanny e la ringrazio. Lei sa il perché :) ...
E spero sia piaciuta anche a voi! :D
Baci, alla prossima!

   
 
Leggi le 14 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Castle / Vai alla pagina dell'autore: Katia R