You can see it with the lights out, you are in love
Kristen avrebbe voluto definire il suo appuntamento con Edward Nygma, con tutta
probabilità l’uomo più strano che avesse mai conosciuto nella sua vita, a dir
poco terrificante. E invece, in maniera alquanto inaspettata, quella era stata
una delle serate più piacevoli da un lasso di tempo che non riusciva a
quantificare esattamente.
Forse era proprio quello il motivo per cui si trovava ancora sotto
l’appartamento di Edward Nygma, con la schiena appoggiata al muro, sfiorandosi
le labbra con l’indice; o, forse, non voleva credere che fosse davvero successo
quanto di più improbabile potesse mai verificarsi. In ogni caso, sentiva ancora
un forte calore all’altezza delle guance e i suoi piedi proprio non volevano
saperne di inoltrarsi verso casa.
«Signo – Kristen, qualche problema?».
«Oh, cielo!», esclamò, poggiando una mano sul petto.
Kristen avrebbe voluto rivelargli che il problema si trovava proprio di fronte
a lei, ma non era certa che avrebbe inteso il nesso – curioso come Edward Nygma
fosse un assoluto genio in campo scientifico, ma una totale frana per quel che
riguardava la sfera emotiva.
«Scusami, mi hai spaventata. Dovrei chiamare un taxi, lo so».
«O un dottore», aggiunse Edward, rivelando la sua longilinea figura in uno
spicchio di luce. «Sei rossa in volto. Non credo sia normale».
«Oh, sì, giusto», Kristen sistemò nervosamente gli occhiali sul setto nasale.
«Probabilmente si tratta del vino, non sono così abituata».
«Eppure avevo misurato l’esatta temperatura del tuo corpo in rapporto agli
effetti del vino e – ».
«Edward», lo berciò Kristen, ma, nel farlo, perse per qualche secondo
l’equilibrio.
Decisamente, il vino e l’agitazione provocata da un appuntamento al di sopra
delle aspettative erano una combinazione micidiale e Kristen, a quel punto,
aveva davvero bisogno di tornare a casa.
Edward l’accolse prontamente tra le sue braccia e lei, in un goffo scontro
causato dai loro occhiali, riprese all’improvviso l’abitudine di sorridere.
«Tu mi salvi sempre, non è così?».
Edward carpì subito il riferimento stavolta, ma quando si trattava della
signorina Kringle – Kristen, doveva abituarsi a chiamarla Kristen
– si verificava un curioso fenomeno per un accurato scienziato come lui: la
mente iniziava ad annebbiarsi, le funzioni celebrali venivano meno e voleva
solo dare ascolto al paio d’occhi che gli stavano di fronte.
Almeno finché lui, l’altro lui, non compariva e gli ricordava quanto
fosse debole senza la sua presenza: “Credi davvero che lei proverà per te
quel che tu provi per lei senza di me?”. L’altro sé, per l’appunto, il
miglior sé, il più sicuro e il più amabile – lo odiava tanto quanto aveva
bisogno di lui.
«È ancora quella vocina? Edward», Kristen poggiò le dita sul suo viso e fu come
sentire per la prima volta una carezza. «Edward, guarda me».
E in quel momento, osservando la figura di Kristen sospesa tra le sue braccia e
la terraferma, Edward Nygma capì che per baciarla non avrebbe avuto bisogno dell’appoggio
dell’altro lui e che per una volta, o almeno per quella volta,
calcolare congetture o probabilità non avrebbe portato a nulla se non ad altre
ipotesi e così lo fece, senza alcun timore. Lo fece per istinto, lo fece per
desiderio, lo fece per qualcosa che la scienza non lo aveva ancora aiutato a
definire, ma che l’indomani si sarebbe impegnato a capire con lunghi e accurati
calcoli.
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Potevo
mancare dopo gli ultimi eventi avvenuti in Gotham? Dalla mia prima fan fiction
i Kringma (ho scoperto che il fandom li ha chiamati così da poco. XD) hanno
fatto dei progressi: ora si danno del “tu”. Ora speriamo che non me la facciano
fuori perché temo tantissimo. çç
Detto ciò, la storia si colloca dopo l’ultima scena Nygma/Kringle e ho voluto
sottolineare quel che credo sia l’inizio del percorso da futuro “villain” di
Nygma e anche il cambiamento di Kristen nei confronti di Ed.
PS. Il titolo è un verso di “You are in love”, di Taylor Swift. Per
la precisione il verso è: “You can see it with the lights out, lights out. You
are in love, true love. You are in love”.
Okay,
questo è tutto, grazie per aver letto! <3
Kì.