Zucche alle finestre
candele nelle zucche
sorrisi tremolanti di spiriti resuscitati
e vetri appanati
dal calore delle tazze di cioccolata calda che giocano a nascondino
fra le coperte del divano.
Io
se mi lecco le dita so di caramella usata
sputata in strada da un bambino mascherato.
dimenticata
in una pozzanghera gelata
mentre gli alberi piangono foglie di fuoco sui viali
e rimbalzano tra le dita infreddolite dei passanti
cartocci bollenti di castagne calde.
Seduta sotto l'unico lampione spento
guardo bambine che corrono verso le case luminose
stringendo mele caramellate
Ridendo forte, correndo veloce
e quando sono passate
nell'aria fredda della sera
rimane sospeso un po' del loro tiepido sorriso autunnale.
Io
con le calze inzuppate
in piedi sulla panchina
in mezzo al viale
alzo le braccia al cielo.
Non c'è luna questo 31 ottobre
non c'è fiamma nelle strade scure
a indicare la via ai morti,
né cerchi di streghe che ti invochino,
oh dolce Samhain,
un altro autunno su questa terra bruna.
Vago tra tombe di sconociuti
abbandonati alla tenebra
affidati ad una pietra.
Neanche le lucciole hanno pietà del loro buio
fa troppo freddo in questo bosco defunto.
Io
figlia del caos, della stella del cane
cerco le mie sorelle perdute
sparse
polvere nell'aria.
Cagne.
Ci hanno cancellato
con un fuoco che brucia malato.
Ombre, nei vicoli, che urlano grida straziate.
Oh, Samhain
quanto è stanca la mia voce.
Ma la gente ride e vive
nelle calde case in festa
alla vigilia del giorno di quello che dei vivi resta.