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Autore: princess_sweet_94    20/10/2015    2 recensioni
La storia riprende il discorso fra Karin e Suigetsu nell'ultimo capitolo del Gaiden... con qualche variazione.
Dal testo:
{"Proprio non ci arrivi, i legami hanno molte forme!" esclamò.
"E il nostro che forma ha? Quella di una pausa?" chiese ironico. Karin dilatò le pupille e deglutì a vuoto, non poteva credere che lui volesse parlarne"
(Mi è stato fatto notare che Suigetsu è OOC xD)
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Karin, Suigetsu | Coppie: Karin/Suigetsu
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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"Ti ho anche salvato il culo, stronzo!" esclamò lei incazzata come mai l'avevano vista... e con Karin e Suigetsu se ne vedevano di tutti i colori, eh.
Ma quella volta non era il ninja acquatico il suo obbiettivo, bensì il più giovane degli Uchiha: Sasuke.
Ma lei non stravedeva per lui?
Si, Karin Uzumaki era innamorata di Sasuke Uchiha... appunto, era
Insomma, lei era una donna forte e indipendente, lo aveva sempre ribadito: mai si sarebbe fatta mettere i piedi in testa da un ragazzo e lui rientrava in quel mai.
Per quanto potesse essere bello, Sasuke Uchiha era un grandissimo stronzo; e questo oramai lo aveva capito. Dal momento in cui aveva tentato di ucciderla, tutti i sentimenti di Karin erano andati a farsi benedire lasciando spazio all'odio puro e incondizionato di una donna col cuore ferito e i nervi a pezzi per essersi lasciata abbindolare.
E poi successe, quella mano che tante volte aveva ridotto Suigetsu a non più di un'inutile pozzanghera si era abbattuta sulla guancia del moro con inaudita violenza, quasi sovrumana, sbattendolo contro l'albero più vicino alla velocità della luce... tutto sotto gli occhi dei ragazzi di Konoha, allibiti e confusi.
Soffiando forte dal naso, la rossa voltò le spalle a tutti e si diresse a passo di marcia verso la tenda più vicina.
"È tutto tuo, non voglio mai più vedere quel bastardo, o la responsabile dello sterminio del Clan Uchiha sarò io!" ringhiò passando accanto a Sakura "Jugo, fammi del tè. Ho i nervi a fior di pelle!" ordinò al ragazzo che la seguì a passo svelto consigliandole di calamarsi.
Tutti rimasero ad osservare la tenda nel quale la rossa era sparita, allibiti e stupefatti, ignorando completamente il povero Uchiha che si era rialzato a fatica massaggiandosi la guancia ancora incredulo.
Solo Suigetsu ebbe la forza di sorridere, ammirato: "Lo ripeto: Karin è fantastica!"*
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Suigetsu continuò a ridere per dieci minuti buoni prima di rialzarsi e asciugarsi gli occhi "Ok, ok..." rise "Quel giorno eri stata mitica!" esclamò "Ma poi cos'é successo?" domandò curioso.
"Beh, nel profondo continuavo ad amare Sasuke e... si, l'ho seguito nel suo viaggio insieme a Jugo e Sakura" spiegò la rossa leggermente rossa sulle gote "In quel periodo Sakura rimase incinta e io mi presi cura di lei finché non partorì. Il cordone ombelicale me lo ha regalato come segno di ringraziamento" terminò "Ma con Sasuke la storia è finita lì"
"Oh, beh, allora... se le cose stanno così... ti sei definitivamente lasciata Sasuke alle spalle?" domandò Suigetsu vago, infilando le mani in tasca. Karin lo osservò tristemente per un istante prima di riassumere un tono deciso, da rimprovero.
"Proprio non ci arrivi, i legami hanno molte forme!" esclamò.
"E il nostro che forma ha? Quella di una pausa?" chiese ironico. Karin dilatò le pupille e deglutì a vuoto, non poteva credere che lui volesse parlarne.
"Si... forse" mormorò lei, accendendo l'attenzione del ragazzo che la osservò a lungo, serio "Io... non lo so" concluse "Stanno accadendo troppe cose, ho..."
"...bisogno di tempo per riflettere?" terminò lui con una punta di amarezza "Karin hai una vaga idea di quanto tempo sia passato?" esclamò quasi arrabbiato "Avevamo deciso di provarci, siamo stati insieme per due anni... credevo stessimo bene, poi tu hai deciso di prenderti una pausa e ora..." si bloccò e sospirò: il loro rapporto da allora era stato complicato, si comportavano normalmente era vero, non ne parlavano mai ma... c'erano delle sere in cui lei andava da lui, in cerca di quel calore che un tempo si scambiavano regolarmente. Ma che ora era diventata solo una sveltina di tanto in tanto "Sono passati cinque anni, Karin. Se non vuoi stare con me, dillo. Non darmi false speranze" terminò guardandola negli occhi, che lei abbassò subito.
"Mi dispiace" mormorò "Sono confusa, non so che fare... non so nemmeno se devo dirtelo"
"Dirmi cosa?" chiese lui.
"Niente. Devo tornare a lavoro" rispose lei frettolosa girandosi per andarsene, ma venne bloccata dal ragazzo che le afferrò un polso e la portò verso il muro con un gesto.
"Dirmi cosa?" richiese.
"Nulla..." provò a liberarsi lei ma Suigetsu la sbatté con le spalle al muro, stavolta con una scintilla negli occhi.
"Dimmelo, Karin" mormorò.
La rossa fissò il petto di Suigetsu per un istante che parve infinito, la maglia che lo avvolgeva era cosi attillata da mostrare i muscoli scolpiti del torace; si abbassava e si alzava lentamente, al ritmo col respiro, intenso e regolare.
Il suo profumo di mare l'avvolse, lo respirò a fondo e si fece forza, mormorando quelle due parole a cui persino lei faceva fatica a credere.
"Sono incinta"
E fu questione di un attimo, il tempo che Suigetsu assimilasse quella frase e la collegasse alla loro ultima notte insieme, tre settimane prima... questione di un attimo e si era avventato sulle sue labbra, assaporandole voracemente come poche volte aveva fatto da quando si erano lasciati.
E Karin non si oppose, si lasciò baciare rispondendo timidamente alle labbra di Suigetsu che divoravano le sue, come un uomo che si può finalmente saziare dopo uno lungo digiuno... un digiuno durato cinque anni.
Le mani del ragazzo si spostarono sui suoi fianchi e fin sotto la maglietta, ad accarezzare la pancia ancora piatta ma che conteneva una vita: la sua vita. Preso dall'emozione spostò le labbra ovunque, baciandola su ogni centimetro del viso, scendendo sul collo e fino al petto mentre tirava giù la zip della camicia. Fece scorrere le labbra tra i suoi seni, per una volta senza provare l'impulso di morderli, ma concentrato su altro: s'inginocchiò e posò le labbra sul suo ventre, chiudendo gli occhi, le mani a tenerle i fianchi ed accarezzarli coi pollici.
Le lasciò un bacio sulla pelle e poi la guardò negli occhi, quegli occhi rossi e lucidi, le gote imporporate ma un lieve accenno di felicità ad illuminarle il viso.
"Ti farei mia, qui e ora" sussurrò "Ma non carnalmente" aggiunse e sorrise alla sua espressione, alle pupille dilatate e le labbra tremolante di lei. Si alzò e andò alla sua scrivania, frugando all'interno con euforia finché non estrasse un cofanetto di velluto nero.
"Dove lo hai preso?" domandò Karin sconvolta.
"Ce l'ho da quando hai accettato di diventare la mia ragazza, aspettavo il momento giusto per dartelo ma..." si fermò osservandolo "È tuo se lo vuoi" disse "Ci ho fatto incidire la data di quando ci siamo conosciuti" spiegò, inginocchiandosi ai suoi piedi e guardandola dritta negli occhi "Karin Uzumaki" recitò "Vuoi diventare mia moglie?" chiese aprendolo e mostrando uno splendido ametista incastonato in un cerchietto bianco. Scese il silenzio, un silenzio carico di tensione "So di essere un'illuso" cominciò Suigetsu per rompere quell'atmosfera, mentre il sorriso si affievoliva "per il semplice fatto di aver pianificato di sposarti quando ancora eravamo meno che fidanzati, so di essere un cretino per il mio comportamento infantile e... so di avere dei denti da squalo (che sono molto utili, diciamocelo). Ma tu mi hai sempre notato solo per questi difetti poiché non facevi altro che rinfacciarmeli e io non sono mai cambiato perché se lo avessi fatto avresti smesso di avere quel 'rapporto' con me anche se era fondato solo su io che t'insultavo e te che mi picchiavi" spiegò "Però per me era qualcosa di importante, era l'unica cosa che mi faceva sentire legato a te in qualche modo... era l'unico momento in cui pensavi a me (anche se era solo per capire come uccidermi) e non a Sasuke.
Io ti amo Karin, credo di averlo sempre fatto ma... non ho mai avuto il coraggio di dirtelo.
Ma adesso sono qui, sono un uomo maturo, vaccinato e sicuro delle sue scelte... oddio, uomo non so, maturo forse ma vaccinato sicuro!" aggiunse
"Karin, te lo sto chiedendo perché ti amo: vuoi legarti a questo merluzzo invertebrato per sempre?"
Karin deglutì a vuoto, poi aprì la bocca:
"I merluzzi non sono invertebrati, hanno le lische" sussurrò "E tu non sei a fatto un merluzzo" aggiunse, poi sorrise "Certo che ti sposo, Suigetsu Hozuki" e, senza neanche badare all'anello, gli saltò in braccio e lo baciò.
Suigetsu non era un merluzzo, era il suo uomo, l'unico che avrebbe mai amato davvero... e questo lo aveva sempre saputo.



Nota*: leggete il capitolo 663
  
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