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Autore: eleCorti    25/10/2015    1 recensioni
Dicono che il giorno prima del matrimonio si dovrebbe essere la persona più felice del mondo, perché ti leghi a colei che ami più di ogni altra cosa, ma non sempre è così.
Genere: Fluff, Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bra, Goten, Valese | Coppie: Bra/Goten, Goten/Valese
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Triangolo
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Dicono che il giorno prima del matrimonio si dovrebbe essere la persona più felice del mondo, perché ti leghi a colei che ami più di ogni altra cosa, ma non sempre è così.
Nonostante fosse a una festa, la sua festa, il giovane Goten non riusciva a divertirsi e a godersi lo spettacolo che aveva davanti agli occhi: due spogliarelliste, ingaggiate appositamente per lui dal suo migliore amico Trunks.
Eppure doveva essere la persona più felice del mondo, poiché il giorno dopo avrebbe compiuto quel grande passo per ogni coppia: il matrimonio.
Invece in quel momento era triste e con l’aria assente, se ne stava seduto al bancone e fissava il boccale di birra, quasi vuoto.
Non riusciva a sprizzare gioia da tutti i pori, perché colei che domani avrebbe sposato non era in realtà chi amava veramente.
Allora perché, vi chiederete, si stava per sposare con qualcuno che non amava veramente?
Perché il suo cuore era stato spezzato a causa della sua ex ragazza, Bra Brief, figlia di Vegeta e sorella del suo migliore amico Trunks.
Qualche tempo prima i due sayan avevano avuto una storia, erano così innamorati, ma purtroppo nulla è per sempre, ed anche la loro storia fu destinata a finire; tutto a causa di Vegeta, il padre di Bra, che, non sopportando il fatto che sua figlia frequentasse il figlio del suo rivale, le aveva proibito di vederlo. E la giovane dai capelli azzurri aveva ascoltato il padre, che usò ogni mezzo pur di convincerla, così un giorno lasciò il suo amato.
Il cuore del giovane sayan era ridotto in mille pezzettini e dal quel momento non riuscì a innamorarsi più di nessuna.
Decise, però, di ritornare con la sua ex, Valese, la quale era ancora perdutamente innamorata di lui.
E alla fine, sotto le pressioni della madre, che voleva che anche lui mettesse su famiglia, le aveva chiesto di sposarlo, ricevendo, ovviamente, una risposta positiva.
Ed ora eccolo qui a poche ore di distanza dal suo matrimonio, triste come non mai e pentito per la sua scelta.
Si alzò dallo sgabello sul quale era seduto e decise di andarsene dalla sua stessa festa.
“Ehi Goten, dove stai andando?” domandò il suo amico dai capelli viola, ormai ubriaco.
“Vado a prendermi una boccata d’aria” rispose, per poi sparire dalla porta.
Fuori l’aria era fresca e tirava un leggero venticello e aveva iniziato pure a piovere, ma al moro non importò, anzi proseguì il suo cammino bagnandosi tutto.
Ma sinceramente non gli importava di bagnarsi, anzi sperava di prendersi l’influenza, così avrebbe potuto rimandare il matrimonio e chiarirsi le idee, cioè se aveva fatto o no la scelta giusta.
Il sayan continuò a camminare immerso nei suoi pensieri e non si era reso conto che qualcuno gli stava venendo incontro e l’impatto, ovviamente, fu inevitabile.
“Sta attento a dove vai!” esclamò una voce famigliare.
Il moro trasalì, riconoscendo la soave voce di colei che gli aveva rubato il suo cuore.
Forse era un segno del destino? Si domandò.
“Bra” sussurrò.
La giovane sussultò; come aveva fatto a non riconoscerlo? Si chiese.
“Goten” disse anche lei, sorpresa nel vederlo in giro a quell’ora.
Il sayan si lasciò andare e strinse a sé la sua amata, che, inizialmente sorpresa, ricambiò l’abbraccio, facendosi cullare da quelle calde braccia che lei amava.
E in quel momento la sayan capì: lei era ancora innamorata del suo ex, e nessuno, nemmeno suo padre, le avrebbe fatto mai cambiare idea.
Ma, poi si ricordò che il suo amato l’indomani si sarebbe sposato e che quindi per lei ormai non c’era più speranza; per questo, contro voglia sciolse l’abbraccio.
“Goten non fare pazzie, domani ti dovrai sposare” disse con un tono triste.
“Sì, hai ragione, scusa. Beh allora ci vediamo domani” la salutò andandosene via.
La fanciulla riprese a camminare dirigendosi verso casa.
La mattina seguente tutti si alzarono molto presto, perfino Bra, che quella notte non aveva chiuso occhio.
Lo sposo era già arrivato in chiesa ed era già davanti all’altare ad aspettare la sua futura sposa.
Ma il suo viso non era raggiante, bensì spento. Aveva delle grandissime occhiaie, segno che quella notte non aveva dormito, non aveva dipinto sul volto il suo tipico sorriso di ragazzo spensierato; sembrava tutto tranne che la persona più felice del mondo. Ma ormai era lì e non poteva più tornare indietro.
Dall’altro lato anche la giovane Bra non era in splendida forma, anche lei era piena di occhiaie e inutili erano state le varie passate del correttore. Aveva anche gli occhi gonfi e leggermente rossi, evidente segno che aveva di recente pianto.
Il bussare della porta la risvegliò dal suo sonno a occhi aperti.
“Avanti” disse la giovane con un filo di voce.
Suo fratello entrò con un sorriso stampato in volto: era contento per il suo migliore amico.
“Bra sbrigati che sennò arriviamo in ritardo!” la rimproverò il sayan.
La giovane non ce la fece più: scoppiò in un pianto isterico, causando la preoccupazione del fratello, che, difatti, si avvicinò alla sorella, poggiandole una mano sulla spalla.
“Bra che succede?” domandò.
“Succede che io sono ancora innamorata di Goten, ma ora è troppo tardi!” rispose singhiozzando.
“E tu gliel’hai detto?” chiese ancora il giovane.
“Certo che no! Si sta per sposare!” replicò.
“Tentare non nuoce pensaci” disse.
Poi la lasciò lì sola a riflettere, e raggiunse i suoi genitori in macchina, dicendo loro che Bra non si sentiva bene e che forse li avrebbe raggiunti dopo.
Bra iniziò a pensare: forse suo fratello aveva ragione, tentar non nuoce. Dopotutto ieri sera Goten l’aveva abbracciata e questo significava che lui la amava ancora. O forse voleva solo conforto, come quello di un'amica.
Ma lei era tutto fuorché un’amica. Non avrebbe mai saputo il motivo per il quale ieri sera il suo ex l’aveva abbracciata, ma di certo non poteva rimanere con le mani in mano e vedere il suo amato scivolare via da lei per sempre.
Per questo decise di andare a quel dannato matrimonio, per cui s’infilò sotto la doccia.
Intanto in chiesa la sposa era appena arrivata e stava percorrendo la navata, avvicinandosi sempre di più al suo futuro marito.
Valese era raggiante e sorrideva a trentadue denti, fissando la sua dolce metà. Il suo vestito era bianco, come voleva la tradizione, molto lungo, e largo di sotto, in stile principesco, molto scollato e le fasciava bene il suo fisico perfetto.
Qualunque sposo alla vista di cotanta bellezza ne sarebbe rimasto incanto, ma non il giovane sayan, poiché la sua testa era da tutt’altra parte: pensava, infatti, alla sua amata Bra e la cercava con lo sguardo, ma non la vide.
Comunque non appena Valese giunse da lui, le fece lo stesso i complimenti.
“Sei bellissima” disse, baciandole la fronte.
“Grazie Goten” rispose lei sorridendo.
E la cerimonia inizio, per la gioia di tutti, o quasi.
Nel frattempo la giovane Brief, uscita dalla doccia, si era vestita; indossava un vestito molto aderente che le arrivava poco sopra le ginocchia, rosso e scollato, ai piedi aveva dei tacchi neri alti.
Si truccò, abbondando molto nel correttore, per coprire le orrende occhiaie e uscì di casa, prendendo la macchina e correndo verso la chiesa.
Mentre sfrecciava per le strade della città dell’ovest, pensava di riuscire ad arrivare in tempo, prima che il prete dicesse le fatidiche parole, altrimenti non avrebbe mai potuto dichiarare il suo amore.
Arrivò davanti alla chiesa e con una sgommata frenò, scendendo dalla vettura senza nemmeno rimetterla nell’apposita capsula, poiché non ne aveva il tempo.
Salì i pochi gradini che la separavano dall’ingresso della chiesa, si avvicinò al portone e poté sentire le parole del prete.
“Se c’è qualcuno che si oppone a queste nozze, parli ora o taccia per sempre” disse il sacerdote, guardandosi intorno.
E Bra capì: era giunto il suo momento. Spalancò il portone con quanta forza aveva ed entrò nell’edificio correndo.
“Io mi oppongo!” urlò continuando a correre.
Gli invitati e gli sposi si girarono sorpresi, ma il più stupito di tutti era lo sposo.
Goten sorrise e si avvicinò alla sua amata, afferrando le sue mani e guardandola intensamente.
“Perché?” domandò, sapendo già la risposta.
Ma voleva sentirselo dire da lei.
“Perché ti amo” disse la fanciulla, arrossendo.
“Anch’io ti amo, ti ho sempre amata” disse il moro.
Poi cinse la vita della sayan con una mano, mentre con l’altra accarezzò i suoi capelli azzurri; infine azzerò la distanza tra loro, baciandola ardentemente.
Bra passò le sue mani tra i capelli del ragazzo, mentre quest’ultimo la avvicinò di più a sé, approfondendo il bacio.
La chiesa fu invasa da un applauso di commozione e di felicità.
Invece Valese gettò il bouquet per terra e uscì dall’edificio sacro in lacrime, ma non fu notata, poiché l’attenzione era tutta concentrata su i due innamorati che ancora si baciavano.
In quel momento Vegeta capì: era inutile separare quei due, perché si amavano troppo e quindi non gli restava che accettare la realtà, cioè che presto lui e il suo rivale sarebbero stati parenti.
  
 
 
   
 
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