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Autore: zellnh    27/10/2015    4 recensioni
"Il fatto è che forse non è pronto per rivederli. Quando se n'è andato non ha lasciato solo Miami; ha lasciato un sacco di cose in sospeso, ha lasciato Cas."
[Destiel • side!Sabriel • 4.3k]
Genere: Comico, Commedia, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Gabriel, Sam Winchester, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
- Questa storia fa parte della serie 'Hold My Hand - Destiel Project'
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Avevo deciso che Hold my hand sarebbe stata una one shot a sé, con un finale aperto che tutti nel mondo odiano, ma mica scrivo per farvi felici.

Invece poi mi sono arrivate minacce anonime su Ask e altre cose altrettanto carine e ho pensato che una specie di sequel sarebbe stato l'ideale. Perciò, questo è tanto (no, non lo è, ma voi fate finta).

Avevo promesso che ci sarebbe stato il rating rosso? Vi ho mentito.

 

 

Together we can be alright

"I can tell that you're tired of being lonely,

take my hand don't let go, baby hold me.

Come to me and let me be your one and only,

'cause I can make it alright 'tiil the morging."

(Akon and M.J. - Hold my hand)

 

Disclaimer!

(Il disclaimer è di sopra e io lo trovo inutile perché insomma, vi sembro Erik Kripke? Ecco, appunto. È ovvio che io non possegga Supernatural; altrimenti sarebbe un concentrato di sarcasmo e nerdis- ah no, quello c'è già.

L'unica cosa mia è la trama e il computer con cui ho scritto questa storia.

No, non è vero; l'ho rubato a Sammy.)

 

« Secondo me dovresti chiamarlo »

« Secondo me dovresti farti i cazzi tuoi, Sammy »

Sam alza gli occhi al cielo e Dean pensa che non ne abbia nessun fottuto diritto, prima di tutto perché è stato lui a cominciare, secondo perché ha sonno e vuole dormire.

« Vado a fare la spesa, ti serve qualcosa? »

« Torta. E gelato. Tanto gelato »

Il fatto è che quando è rientrato a casa, Dean ha deciso di darsi una calmata, smetterla di fare la ragazzina e cominciare a capire cosa davvero vuole dalla vita. Peccato che Dean Winchester non sappia un cazzo, e che sia riuscito ad aggiustare tutto tranne che quello che davvero gli importa.

Perciò è luglio, è passato un mese e Cas non si è fatto sentire.

Insomma, non che dovesse per forza, perché è una persona libera e può fare quel che vuole, okay. Tra l'altro, lui si è messo di nuovo in contatto con Benny, Garth e altri amici di vecchia data, quindi chi ha bisogno di lui. E se è nel letto a sbuffare senza riuscire a dormire decentemente da settimane, non è detto che sia per quello.

Angelo un cazzo, si ritrova a pensare, e nemmeno se ne pente.

 

Quando Sam torna a casa, ha una cosa di troppo nelle mani.

« Cos'è quella busta? » chiede sospettoso Dean. « È un'altra bolletta? Ne abbiamo pagata una tre giorni fa, non ho intenzione di- »

« Sono due inviti di matrimonio. Di Balth e Anna » e quello sembra farlo stare zitto, cosa che accade raramente.

« Balth si sposa? » sillaba, e Sam aggrotta le sopracciglia perché davvero, a volte suo fratello è strano.

« Sì, con Anna » ribadisce. « Qualcosa non ti torna? Non avevi detto tu stesso che si vedeva da lontano? Dean, sicuro di stare bene? Sembri spaesato »

« Sto bene. Mi sembra solo presto, non lo so » borbotta, e vede il fratello fare un sorriso di comprensione.

« È presto per loro, o per te? » e ha di nuovo quell'espressione saccente di qualche tempo prima che a Dean sta sul culo perché Sam, se devi dire qualcosa dilla.

« Io non devo sposarmi » cade dalle nuvole, e Sam sospira.

« Parlavo del fatto che non potrai mancare e che sicuramente sarà invitato anche Castiel »gli spiega, e all'improvviso Dean capisce perché ha quell'ansia addosso.

Fanculo.

 

Dean sta fissando quella busta da almeno tre quarti d'ora senza staccargli gli occhi di dosso, tant'è che ormai sa a memoria ogni dettaglio di quel cartoncino delizioso - sì, gli piace tanto quanto gli mette ansia, ed è silenziosamente fiero, perché Anna merita una persona come Balth; un coglione senza confini, ma buono.

Il fatto è che forse non è pronto per rivederli. Quando se n'è andato non ha lasciato solo Miami; ha lasciato un sacco di cose in sospeso, ha lasciato Cas.

E non è sicuro che Castiel sia disposto a risolverle, perché magari si è già reso conto di come sia fatto realmente Dean, ha capito che con uno come lui non ne vale la pena perché andiamo, Castiel è troppo per chiunque, figuriamoci per lui.

Quindi, forse la cosa migliore è chiamare Anna e dirle che non ci può andare. Che davvero gli dispiace, ma ha avuto un impegno improvviso che-

« Dean, avete ricevuto la partecipazione? Mi dispiace non averti potuto avvisare prima, ma è stato tutto improvviso, e... mi sposo, capisci? Tra due settimane. Con Balth »

 

Be', chiamare l'ha chiamata. Il fatto che si stia comportando come una ragazzina e non abbia le palle per dirle la verità, è tutta un'altra cosa.

« Te lo meriti »

« Oh, io non- non ne ho idea. Avrei bisogno di un favore, Dean. Potresti venire un po' prima? Ho bisogno di aiuto, non voglio disturbarti ma- »

« Un po' quanto? »

« Uh, dopodomani? Porta anche Sam, potrebbe cominciare a farmi comodo per aggiustare le lampadine »

« Sicuro » ghigna Dean; se deve soffrire, tanto vale che venga anche lui. « E non te la caverai così, pretendo un piano della torta nuziale tutto per me » aggiunge, e non sta propriamente scherzando.

« Dean, grazie. Davvero, io non- »

« Non vedo l'ora di vederti in bianco, Anna »

*

L'ultima volta che Dean si è addormentato era Natale, poi si è risvegliato quasi in estate, perciò non dovrebbe sorprendersi più di tanto che nel constatare che due settimane gli sono durate all'incirca due giorni.

In realtà, non è andata nemmeno male, riflette Dean, se non quando nella sceltà dei menù il cuoco lo ha scambiato prima per lo sposo e poi per l'amico gay della sposa, e Balthazar ha borbottato qualcosa come oh sì, lo è; che non si allontana nemmeno troppo dalla verità, a quanto pare.

Il peggio, comunque, arriva il venerdì - due fottuti giorni dal matrimonio -, e sembra avere un nome.

« Ciao pasticcini. La macchina parcheggiata in maniera obrobriosa lì fuori è la vostra, Dean-o? Oh, ma c'è anche Sammy. È il mio compleanno e non me ne sono ricordato? »

Gabriel e tutta la sua sfacciataggine entrano in casa senza dare nemmeno modo a Sam di arrossire decentemente, e Dean pensa che non c'è gusto. Vive di quello, ultimamente.

« Dovresti dirla alla ragazza che stava per staccarti uno specchietto, non a me. Non trovavamo parcheggio »

« Trovavamo? »

« Scusate il ritardo, ci ho messo tanto a parcheggiare »

La voce che arriva dal corridoio è terribilmente familiare, e Dean sente irrazionalmente le mani sudare.

« Di chi è quella macchina parcheggiata in maniera poco conveniente là fuori? Somiglia a quella di- Dean »

« Cas »

 

Le uniche volte che hanno mangiato così silenziosamente Dean ricorda che non è affatto finita bene. Si chiede chi si alzerà stavolta, se Castiel, Sam o forse lui stesso, perché sente lo sguardo penetrante di Cas e non sa come difendersi. Non sa nemmeno se vuole difendersi, perché probabilmente prima o poi quello sguardo non lo avrà più addosso, e Dean non è sicuro di essere pronto.

h« Quanto ci avete messo ad arrivare? » chiede all'improvviso Gabriel, e Dio, grazie.

« Molto » ghigna Sam. « A Dean non piacciono i GPS »

Dean può solamente riservargli un'occhiata che non sembra fargli minimamente paura.

Sta crescendo, ed io sto invecchiando.

« Sammy, potresti andare a fan- »

« Ma è vero! » ride più forte Sam.

« Ho sbagliato solo un po'! Un fottuto vicoletto »

« Stavi andando nel Wisconsin, Dean »

« Fottiti »

 

Dean ha deciso che i balconi gli piacciono, sopratutto dopo la mezzanotte. Gli piacerebbero di più se al di sotto non vedesse suo fratello venire molestato da Gabriel, ma Sam è grande e grosso e no, quelli non sono fatti suoi.

« Dean »

Ci prova a non sussultare, ma: « Cazzo, Cas » e non sembra un buon modo per impostare una conversazione.

Lo sguardo di Cas è sempre serio, e in quel momento non fa eccezione. Irrazionalmente, Dean vorrebbe riuscire a fargli cambiare espressione almeno per un attimo, strappargli dagli occhi qualche sentimento che non sia timore o rabbia.

« Scusa, non volevo spaventarti » e Dean sbuffa, perché piombare alle spalle delle persone è roba da serial killer e non esattamente piacevole da subire.

Castiel non sembra assolutamente disturbato dal fatto che Dean lo degni di una risposta, e anzi, lo ignora come se facesse parte del pavimento.

« Non mi hai mai chiamato » dice ad un certo punto. Non è arrabbiato, Cas non lo è mai. Lo dice come una constatazione, come una certezza, e Dean prova qualcosa che va dalla vergogna all'imbarazzo in un paio di secondi.

« No, non l'ho fatto » sussurra.

« Posso sapere il perché? » e ancora una volta è gentile, è buono, e non lo sta trattando male, e per l'ennesima volta lui non sa cosa fare, perché non lo merita. Non merita che Cas si preoccupi per lui, o che gli chieda cosa è successo dopo che lui lo ignorato per più di un mese e forse avrebbe continuato a farlo, se le cose fossero andate diversamente.

« Non lo so. Mi dispiace » aggiunge, vedendolo allontanarsi. L'ultima volta che lo ha fatto lo ha dovuto lasciare senza sapere quando avrebbe potuto rivederlo.

« Non te l'ho detto perché te ne rammaricassi. Sto andando via perché mi sembra evidente che vuoi stare da solo » e chissà perché, ma quella sembra una scusa. La prima bugia di Cas, in un altro momento forse Dean si sarebbe segnato quella data sul calendario, ma ora riesce solo a pensare che non è un buon segno, che Cas non gli ha mai mentito, che lo sta perdendo, forse senza averlo mai avuto sul serio, e tutto quello è insopportabile.

« Non volevo- »

Le cose che Dean non vorrebbe sono tante e non è certo di saperle elencare tutte, ma prima che abbia anche solo il tempo di pensarle, sente una mano nella spalla, e poi è solo.

 

Tutto sembra precipitare. Dean non ricorda una nausea così prepotente dal Natale di cinque anni prima, quando aveva bevuto prima, dopo e durante il sesso e no, non era stato per niente sexy- Sam ci tiene a ricordarglielo ogni singolo 25 dicembre, la cosa sembra divertirlo un mondo. Non ha più incontrato quella ragazza, e non si lamenta.

« Hai fatto le ore piccole, Dean-o? È mezzogiorno e qui il pranzo non si prepara da solo, perciò muoviti »

Dean ha tutta l'intenzione di ignorare Gabriel per il resto dei suoi giorni, un po' perché sembra felice nell'interrompere qualsiasi momento tranquillo, e anche perché mette le mani addosso a suo fratello.

« Odio fare da baby-sitter. Vado a svegliare Sam, non costringermi a sguinzagliare Cas »

In quella frase ci sono un po' troppe cose sbagliate, perciò dopo venti secondi è già in piedi, giusto in tempo per assistere ad un Sammy, do you wanna build a snowman?[1] in una versione inquietante, e quando Gabriel si chiude la porta di Sam alle spalle con un sorrisetto che non promette niente di buono, Dean si concede di sbattere la testa nel tavolo, con un sospiro da ragazzina accuratamente scelto nel suo personale repertorio.

« In un momento qualsiasi non mi importerebbe nulla del tuo cuore, Dean. Ma domani mi sposo, e nulla è andato storto finora e sono quasi di buonumore, perciò te lo chiedo una volta sola: che succede? »

« Perché cazzo ti sposi? »

È quasi sicuro di meritarsi un cazzotto e quasi se lo aspetta, anche se Balthazar sembra troppo Balthazar per dargli peso: « Perché è ciò che mi rende felice. Cioè, Anna mi rende felice, matrimonio o no. Però sai, Dean, più o meno negli ultimi secoli si usa celebrarlo per dimostrare completezza o che diavolo ne so io »

« Non intendevo quello, grazie tante » e alza gli occhi al cielo perché è un completo idiota e forse credeva di parlare davvero di certe cose con uno che fino a due mesi prima si divertiva nel lasciare bucce di banana nel pavimento.

Be', lui si sta sposando, comunque, quindi se Dean si sente una merda può essere del tutto normale.

« Allora spiegamelo bene, perché sento che il mio buonismo si sta velocemente esaurendo »

« Non capisco cosa- »

« Sono sicuro che potrai raccontare i tuoi segreti a Balthy più tardi, Dean-o, ma ora necessitiamo del tuo aiuto in cucina »

Dean si ritrova sbattuto in una sedia da Gabriel, davanti ad un Castiel evidentemente sveglio da un pezzo e intento a tagliuzzare qualcosa che somiglia a mangime per conigli- davvero, meglio gli hamburger.

« Buongiorno, Dean » e l'unico pensiero coerente che Dean Winchester sa fare è più o meno oh sì, dillo ancora, anche se è una cosa che gradisce tenere per sé.

« B-buongiorno. Esattamente, a che ora ti sei svegliato? »

« Alle cinque. Gradisci una carota? »

« Fai sul serio? » sbotta Dean.

« Le carote contengono tantissime fibre, betacarotene, vitamina C, levulosio, destrosio... »

« Grazie, Julia, senza le tue informazioni non potremmo sopravvivere[2] »

Castiel inclina la testa e poggia il coltello, evidentemente in procinto di chiedere qualcosa e Dean spera non sia niente di imbarazzante, perché- « Il mio nome è Castiel, non Julia. Che è peraltro un nome femminile, e perciò poco adatto a me » ritiene di dover chiarire, e nessuno se la sente di contraddirlo.

« Credo ti stiano semplicemente prendendo in giro, Cas, lasciali perdere »

Dean odia quando Sam si mette a fare il saccente. Per di più, adesso è un saccente poco etero che sta usando diminutivi senza che nessuno - lui - glielo abbia permesso, e non sa cosa sia a renderlo così irritato.

« Samantha, quello è un succhiotto? »

Oh sì che lo è. Lo può capire benissimo dalle risate fuori dalla cucina. E forse anche un po' dal fatto che Sam si sia tradito da una serie di azioni - come coprirselo in tempo zero, arrossire come ogni ragazzina che si rispetti, e guardare Gabriel.

« C'è un coltello? »

« Come, scusa? »

« Mi serve un coltello » asserisce Dean, e Sam alza lo sguardo allarmato - cosa non giusta, non è lo lui lo psicopatico in quella stanza.

« Non guardatemi così. Voglio solo pulire i fagiolini » si difende, e sta arrossendo, in qualche modo.

« E perché mai vorresti pulire i fagiolini? » chiede incredulo Gabriel, ma Cas sorride e glieli porge.

« Oh ecco, ora è tutto più chiaro. Ho bisogno di vomitare »

« Sta' un po' zitto, Gabe »

 

Castiel rimane tranquillo per tutta la giornata e Dean non può fare a meno di pensare che prima o poi scoppierà.

Il fatto è che lo sa, cosa è successo; Cas non è riuscito a non rinfacciarglielo, e lui non gli ha nemmeno dato una risposta decente, perché non lo so non è una risposta, assolutamente.

Eppure forse a Cas è bastato, o ha deciso di farselo bastare perché lui è Dean Winchester, e quel non lo so rimarrebbe comunque la spiegazione più dettagliata che abbia mai dato in tutta la sua vita.

« Sammy, tu che hai fatto legge: è legale che Balth abbia deciso di non fare un addio al celibato? »

« Sì, Gabe. E tra parentesi, lo ringrazio. Fa troppo freddo per andare ovunque »

« Ma è luglio »

« Ma abbiamo venti gradi » interviene Dean, e anche se sbuffa rumorosamente, a Gabriel non sembra importare.

« Bene. Visto che i piccioncini si son chiusi in camera, ho intenzione di fare lo stesso » dichiara, e Dean deve fare uno sforzo per non ridergli in faccia.

« Sto arrivando » sospira Sam.

« Davvero? » Dean ha un evidente sguardo da sono tuo fratello maggiore e so cosa succede che metterebbe in imbarazzo chiunque - tranne Cas, ma lui non vale in sezione tutti -, ma per una volta Sam non sembra badarci.

« Dovresti parlare con Cas, Dean. Sai, per dirgli... be', tutto, immagino »

Sam è diventato grande e ormai è capace di rigirare la frittata, e quello gli provoca una fitta, anche se non lo dice.

« Non ho nulla da dirgli, Sam »

È sicuro che stia per ribattere qualcosa, ma poi decide di annuire e allontanarsi, lasciandolo solo con la copertina addosso.

Per una volta, nella vita di Sam c'è qualcosa di bello, e lui non la rovinerà. Gabriel è un totale idiota di un metro e settanta ma che ha deciso di badare a suo fratello, in un ruolo che per una volta lui non può sostituire, perché altrimenti lo farebbe senza sconti, come ha sempre fatto. Perché non c'è niente che venga prima di Sam.

« Non dovresti preoccuparti di Samuel. È un ragazzo intelligente, e Gabriel lo è altrettanto »

Castiel è in piedi contro lo stipite della porta e non sembra avere intenzione di staccarcisi. A Dean va bene così, dopotutto; è quasi sicuro che la vicinanza con Cas non sia più tanto gestibile.

« Lo so. Prima di Gabe si è messo con una sola persona nella sua vita. So che è giusto. So che è pronto. Non sono sicuro di esserlo io » mormora, sentendo lo sguardo dell'altro insistentemente addosso. Dean non sa reggerlo, perciò è mille volte meglio fissare la trama del patchwork.

Poi passa circa un secondo o massimo due e Castiel è vicino, il fianco contro la seduta del divano e la mano tra i capelli di Dean.

« Smettila di pensare sempre agli altri. Per una volta pensa a te » soffia, ed è vicino al suo collo, Dean riesce a sentire ogni singolo respiro e non ha il coraggio di allontanarlo.

In quel momento, mentre i tagli si stanno ricucendo, e Dean riesce a contare ogni ciglia negli occhi di Cas, non pensa ci sia mai stata una cosa più giusta nella sua vita.

« Credevo fossi arrabbiato, sai- per non averti cercato dopo essere andato via » dice cauto, perché Cas è buono ma poi ogni tanto fa quello sguardo come se fosse pronto ad uccidere per la causa, ed è una cosa del tutto imprevista.

« Avevo bisogno di sapere se stavi bene, e Sam mi ha dato tue notizie ogni settimana » e- cosa?

« Ti sei sentito con Sam ogni settimana? Con Sam, non con me? » Dean Winchester è un gran figlio di puttana e ha sempre saputo che quanto Sam ha il dono dei puppy eyes, tanto lui riesce a ottenere qualsiasi cosa nell'usare quel tono da so cos'hai fatto e non mi sta bene.

Peccato che a Castiel sembri non fregare un accidenti e quindi okay, non se ne fa nulla.

« Avevo bisogno di sapere come stavi » ripete, ed è evidente che gli stia dando dello stupido per non capire il resto.

« Notizie mie, chiedi a me, Cas. Funziona così, no? Capisco che tu non abbia rapporti con nessuno, ma almeno a questo potresti arrivarci da solo » sbotta Dean, e si sta arrabbiando, e non è bene, proprio no.

« Ho chiesto di te a Samuel perché mi sembrava evidente che non volessi parlare con me, dopo quello che è successo »

« Io non capis- »

« Tre giorni prima in quel balcone stavo per baciarti, Dean »

E quell'affermazione davvero non serviva, perché non è come se Dean non avesse pensato ad altro da allora in poi, ma lo è.

« Lo so. Lo so e- »

« L'altra notte lo avrei rifatto. Per una volta ho... perso il controllo, volevo baciarti fino a- a soffocarti. Poi ho pensato che forse per te non era una cosa giusta. Che è lo stesso motivo per cui non parlo con i miei genitori, con Michael: per loro non è una cosa giusta. Ho perso loro, ma non credo che riuscirei a sopportare di perdere te. Ti prego di perdonarmi, Dean »

« Volevi ammazzarmi baciandomi? »

Dean ricorda che da più piccolo, Sam tendeva a dargli dello stupido con la stessa frequenza con cui lui usava cambiare ragazza.

Ripensandoci, non aveva del tutto torto.

« Io- perché pensi una cosa del genere? Non potrei mai farti del male, assolutamente » ed è evidente che la calma di Cas sia solo una facciata, perché non capisce mai una dannata battuta e lo ha praticamente accusato di premeditato omicidio.

« Sai cosa? Dimentica » sbuffa Dean. « Ti insegnerò anche a capire una battuta. Anzi no, sei più- vai bene così come sei »

« Certe volte sei incomprensibile, Dean » dichiara Castiel, sospirando e sistemandosi meglio contro di lui.

« Io sono incomprensibile? Guarda che- »

« Dormi, Dean »

« Come? Così? Non sei più comodo- »

« Dormi »

« Okay, okay. Mi arrendo. Fanculo »

E se si addormenta in due minuti, non è grazie a Cas.

 

« Dobbiamo davvero svegliarlo. È così carino »

« È Dean, Gabe. Sveglialo o al matrimonio ci arriveremo con un'ora di ritardo »

« Sei geloso. Dean-o è bellissimo, Sammy, sopratutto se sta dormendo. Non quanto te, ovviamente. Sopratutto nel letto che- »

« La cosa peggiore è che io sono sveglio e vi sento »

Non che la cosa sconvolga Gabriel più di tanto. Si limita ad urlare un tutta salute, Dean-o che gli mette i brividi. Insomma, ha passato la fase delle api e del polline da qualche decennio ormai, ma sapere che il fiore è suo fratello...

« Fate schifo » ribadisce, puntando un dito contro suo fratello perché è il più vicino e poi, da quand'è che Sammy è abbastanza grande per queste cose? « Fate schifo tutti e due »

« Carino, Dean-o. La foto di te e Cas è piaciuta ad un sacco di persone »

« Quale foto? »

« Ciao, Dean »

E sì, cazzo, prima o poi gli salteranno le coronarie, perché Castiel è silenzioso e proprio non riesce a stargli lontano di due fottuti centimetri, e la cosa sembra divertire tutti - tranne Castiel, ma lui è sempre serio e va bene.

« Ti ho preparato la colazione, è sopra il tavolo. Fai in fretta o rischiamo di arrivare in ritardo al matrimonio. E non costringermi ad usare le maniere forti, Dean »

« Oh, ma sono sicuro che a Dean piaceranno le tue maniere forti. Cinghia o frust- »

« Perché ti piace un idiota del genere, Sammy? » Dean alza le braccia disperato e ha quasi paura di sentire la risposta.

« Temo di non capire cosa c'entri la cinghia, scusa » Castiel è educatamente confuso, ma Dean preferisce riempirsi la bocca di cereali.

« Ti piacciono le cinghie, Dean? » e no, questo è troppo anche per lui.

« No! Vacci piano con le proposte, cowboy »

« Quello invece, è un ottimo modo di chiederti di cavalcare- » e grazie al Cielo il rumore della sedia copre il resto, perché a giudicare la faccia Sam, non ha detto niente di bello.

Così impari a metterti con un cazzone, Sammy.

 

Dean ha sempre odiato i matrimoni, da quelli visti nella televisione sino ai pochi a cui ha partecipato, e ora ricorda perché.

Il problema sono tutte quelle musiche, e le luci, e le damigelle che piangono e Dio, queste non sono cose per lui.

« Dean Winchester, giusto? C'è un tipo che mi ha detto di dirti che- stai piangendo? »

Dean alza lo sguardo e incontra quello di Charlie, conosciuta nel club red hair qualche ora prima e damigella d'onore della sposa.

« No, ho qualcosa nell'occhio » mormora, anche se Charlie sorride e lo guarda come la gente solitamente guarda Sam: « Sì, certo. Comunque, il tuo ragazzo ha detto che ti avrebbe aspettato sotto quell'albero. Romantico, ma attenti alle zanzare »

Dean segue lo sguardo di Charlie e intravede Castiel che gli sorride. In qualche modo, quella cravatta blu gli sta divinamente e-

« Cas non è il mio ragazzo » precisa, alzandosi dallo scalino. « È solo un amico »

« Per ora, bello. Io vi vedo già nel letto che- »

« Okay, grazie » Dean è isterico e se ne rendono conto più o meno tutti, e Charlie è una gran stronza che non dovrebbe mai conoscere Gabriel - che sta ghignando, per l'appunto.

Saluta distrattamente Kevin e Samandriel (perché stanno tutti sorridendo?) e spera che smettano di fissarlo perché non è sicuro di essere disposto a dire di conoscerli.

« Ehi »

« Ciao, Dean »

« Cavolo, devi finirla di salutarmi- in quel modo. Eravamo insieme fino a mezz'ora fa, e- »

« Sei nervoso? »

Castiel socchiude gli occhi e Dean si sente osservato ed è quasi sicuro di star arrossendo perché Cas ha quella brutta abitudine di studiarlo e Dean non sa come reagire.

« Forse lo sono » le parole gli escono prima che si renda davvero conto di cosa abbia detto, ma a quel punto 'fanculo, ormai è fatta. « Quella cravatta. Ti sta bene. Con gli occhi, si abbina- con gli occhi »

« Perché sei nervoso? »

« Non importa »

E non dovrebbe sentirsi in colpa. Non dovrebbe perché quelli sono i suoi sentimenti, non di Cas. E se vuole tenerseli per sé, può benissimo farlo, grazie.

« Gabriel ci ha fatto una foto, stamattina, e ho ragione nel credere che l'abbia postata in qualunque social network esista al mondo »

Dean apre la bocca per ribadire il concetto di idiota, ma perché continuare a ripetersi? « Sai cosa? Non m'importa. È con te, nulla di male »

« Okay, allora. Vado a congratularmi con gli sposi. Volevo farlo prima ma Gabriel se li è accapparrati per sé »

Castiel non è arrabbiato, e Dean lo odia. Odia questo suo modo di fare, il fatto che sia sempre calmo, che sembri non provare emozioni e che non lo abbia ancora preso a parolacce per il suo comportamento.

« Ho bisogno che tu sappia una cosa »

Dean si accorge a mala pena di essersi allontanato di parecchio dal ricevimento, di essere solo con Cas ma non fa nulla, perché è lui che importa, loro.

« Quello che hai detto ieri- »

« Puoi dimenticarlo, se vuoi »

« ... ho bisogno di te »

E quello che ha detto non ha senso, non lo ha perché stavano parlando delle cravatte e di sposi, poi lui se n'è uscito con questa cosa e magari a Cas non frega un cazzo di quello che lui ha da dire, o peggio, potrebbe non capire quello che sta dicendo e sarebbe imbarazzante-

« D'accordo »

« D'accordo? Cristo, Cas, forse non hai capito che- »

« Mi ami. Probabilmente neanche la metà di quanto io amo te, ma ho capito il senso generale »

Lo sguardo di Castiel è appena più luminoso, ma per il resto non è tanto diverso dal solito. In effetti, ha sempre la stessa aria tranquilla e a Dean stanno sudando le mani e ora è anche peggio perché in una fottuta frase Cas è riuscito a dire ciò che lui non riuscirà a dire in anni, probabilmente.

Non è giusto.

« Se stai aspettando un discorso, credo che rimarrai deluso. Al momento, so dirti solo che... Dio, Cas, io- »

« Sono qui, Dean »

E quello davvero basta. Ci son dieci centimetri di distanza uno dall'altro- c'erano, perché ora ci sono solo le labbra di Cas contro le sue e Dean sente ogni fibra del suo corpo gridare, tremare mentre l'altro lo ha sbattuto contro il primo albero a disposizione senza lasciargli nemmeno il tempo di realizzare di star baciando qualcuno che sia così tanto diverso dalle ragazze con cui è stato - e il corpo c'entra per un millesimo, nella questione.

« Cas- »

« Zitto, Dean »

« Ma non- »

« Ma non sei impegnato per parlare? » e oh, Castiel è scocciato.

« Credevo che fossi un Cristiano per bene » ribatte Dean, aggrappandosi alla giacca di Cas - Dolce&Gabbana, si tratta bene.

« Lo sono, infatti. Perché hai dei dubbi? »

« Toccarmi le corde vocali con la lingua fa di te un buon Cristiano? »

« Sono sicuro che Dio mi perdonerà, ma le tue corde vocali sono fantastiche »

E Dean ci prova a ribattere, solo che poi Castiel decide di raggiungere nuove tacche di profondità e lui può solo lasciarselo fare, perché quando ha pensato a lui non lo ha mai pensato così, ma di almeno cinque o sei livelli di meno, e invece Cas gli sta praticamente scopando la bocca, e il tutto gli andrebbe più che bene se non fosse che-

« Sammy, sono qui. Dora stava esplorando il buco nell'ozono[3] »

« Gabe, perché non vai a fotterti? »

« Che maleducato, Dean-o »

« Chi è Dora? »

E siccome non è abbastanza imbarazzante, c'è Sam con la sua faccia da sotuttoio e tel'avevodetto.

« Sono contento per te, Dean. E per Cas, ovviamente »

« Grazie, Sam » ed è come se si stessero dichiarando fedeltà, e se Dean non ride è per rispetto verso il suo- il suo cosa?

E forse Cas capisce, perché si limita a stringere forte la sua mano, e Dean crede di non essere mai stato meglio.

 

« Ma ora cosa siete, esattamente? »

« Fatti i cazzi tuoi, Gabe »

« Dean ed io condividiamo una relazione profonda »

« Una profon- cosa? »

« Sono sicuro che te lo spiegherà più tardi quanto è profonda, Deanna »

« Stai zitto, Sam »

 

 

[1] Frozen (2013); Do you want to build a snowman è l'originale inglese - e meno inquietante - della versione italiana Vuoi fare un pupazzo di neve. Ne potete trovare una versione ancora più bella cantata dal Disney's Cirle of Stars qui.

[2] Julia Child era una cuoca, scrittrice e personaggio della TV, famosa specialmente per un programma culinario che andava in onda dal '63, The French Chef, show paragonabile a larghe linee con il format italiano Cotto e Mangiato.

[3] Spero sappiate cos'è il buco dell'ozono. In caso contrario, Wikipedia sarà felice di spiegarvelo. Quanto a Dora L'esploratrice, è la protagonista di un cartone animato di dubbia utilità, nato in America nel 2000 e uscito in Italia solo nel 2005. Per maggiori informazioni, anche lei ha una sua pagina su Wiki.

La battuta in generale era un doppio senso, ma se ve lo dico non serve a nulla, no?

 

Note d'autore: Che poi non so bene cosa sia, è tutto senza senso ma ormai l'ho scritta, quindi amen.

Dovrebbe essere una slice of life, perché gli intramezzi delle giornate di Dean Winchester in AU sono noiosi almeno quanto i miei, ma almeno lui ha Cas.

Mi scuso - più o meno - per non aver fatto fare all'amore quei due, ma ultimamente mi sento molto anti-sesso anche con loro, perciò penso rimarrà così.

Non so se scriverò altro su questa raccolta, forse più una Sabriel collegata al tutto perché mi fanno tenerezza, ma non prometto nulla perché ho riguardato Into Darkness - Star Trek e ho assolutamente bisogno di scrivere qualcosa sui Pinto che hanno reso tutto così adorabilmente gay (be', non è come se non lo fossero, uh). La ambienterò sul Natale, forse, perché siamo a fine ottobre e io sto ascoltando Michael Bublè, e con Bublè è sempre Natale.

Bene, divertitevi mentre io mi riprendo dalla febbre; ho bisogno di un'aspirina (e di The Voyage Home - la priorità non è quella in cui li ho scritti).

   
 
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