La proposta (indecente) di Levi
Non
sai perché sei lì, né come ci sei arrivata.
È una follia, ma è dannatamente reale, sei certa che non è un sogno, o almeno
non lo pare proprio. Senti gli odori e avverti l’umidità dell’aria, ma è così
assurdo!
Hai visto quella stella cadente e hai solo espresso un desiderio e … PUF! Ti sei
ritrovata in una realtà parallela dove, probabilmente, i tuoi sogni sono
diventati realtà.
Quante
volte hai sentito parlare di lui?
Un mito, una leggenda. L’uomo più forte dell’umanità.
E ora, come per magia, sei proprio davanti a lui.
È incredibilmente basso e da così vicino si vede che non è più un ragazzino. I
suoi incredibili occhi grigi, dal taglio così particolare, sono costellati da una
miriade di piccole rughe che gli danno ancora più profondità. Come se quello
sguardo profondo come un abisso infinito non lo fosse abbastanza.
Ti guarda e sembra tagliarti l’anima, vivisezionarla, con muta disapprovazione.
Sembra che faccia fatica ad accettare la tua presenza. C’è qualcosa di lui che fa
un po’ paura, si capisce che è uno che non va tanto per il sottile e nei suoi
occhi balugina l’efferatezza, con cui ogni tanto ama duettare.
Ma c’è di più.
Mentre ti guarda capisci che ti sta valutando. Ti legge, e quelle lame grigie,
ti fanno tremare. Un lungo brivido corre veloce lungo la tua spina dorsale, ma
sai che non è paura. Hai sentito il suo sguardo che quasi accarezzava l’interezza
della tua figura.
Che tu lo odi, o che tu lo ami. Levi è una di quelle persone che ha il dono di
non riuscire a rimanere indifferente.
Lascia comunque un segno.
La sua voce è calda, appena vibrante, pacata, ma ha sempre quella nota autoritaria
che t’impedisce di stare rilassata. Sembra che non abbia mia fretta, è come se si
muovesse con una certa indolenza, come se facesse le cose con distacco. Sembra
estraniato, forse annoiato, come se tu fossi una pratica da espletare in fretta,
per essere poi archiviata e passare ad altro.
La sua arroganza e la sua freddezza, che ostenta come trofei, hanno qualcosa di
incredibilmente nobile che incatena.
Si muove con eleganza ed ha un portamento molto fiero, signorile.
Non è semplicemente bello nel senso canonico del termine. È ammaliante,
magnetico, un uomo dal fascino prepotente che ha un forte ascendente su
chiunque gli sia davanti. Anche se lui sembra fregarsene altamente.
Si siede alla scrivania e ti lascia in piedi davanti a lui.
Per qualche secondo si fa letteralmente i fatti suoi, come se tu non fossi lì.
Poi alza lo sguardo e t’inchioda.
«Che cosa sei venuta a fare?» ti chiede con mal celato disappunto.
La sua voce sembra quasi carezzarti, ma allo stesso tempo ti scuote.
T’irrigidisci.
Non sai neppure come ci sei arrivata lì da lui...
Inspiri e poi espiri cercando una calma che non trovi.
Alla fine ti rendi conto che puoi rispondere una sola cosa: «Voglio arruolarmi
nel Corpo e dare il mio contributo».
Lui alza un sopracciglio con disappunto.
«Certo noi arruoliamo chiunque sì presenti e bussi alla nostra porta. Infatti
aspettavamo solo te».
Stai per controbattere ma lui è più veloce: «Ne deduco che sai usare il
movimento tridimensionale».
Cominci a sudare, e ora che cosa puoi dirgli?
Lui intuisce.
«Immaginavo» dice infastidito «Sei solo una pianta grane».
«Non è vero!» controbatti allarmata.
Se non ti accolgono nel Corpo di Ricerca che farai? Dove andrai a battere la
testa in questo mondo ostile e crudele, che improvvisamente è diventato reale e
ti ha risucchiata al suo interno?
«Non ho tempo da perdere!» ti abbaia contro scattando in piedi e tu fai un
lieve balzo all’indietro, mentre il tuo cuore, il traditore, fa una capriola in
petto.
Levi è affascinante, a suo modo bello da mozzare il fiato ma letale come il
veleno. Arrabbiato fa davvero paura. Ma non solo…
Decidi di giocartela onestamente, almeno per quello che puoi.
«Non so dove andare, non voglio finire in pasto ad un gigante, o a vivere ai
margini delle strade. Fatemi fare qualsiasi cosa, imparerò a fare tutto anche
ad usare il movimento e le spade, ma non mi cacciate. Io davvero non saprei
come sopravvivere».
Lui continua a guardarti male, ma non parla.
«Non siamo una casa di accoglienza» ti sibila «Tuttavia ci mancano sempre volontari»
ammette.
Poi i suoi occhi grigi hanno un guizzo, un lampo, ma di nuovo tace.
Ti squadra da capo a piedi e il suo sguardo percorre per intero tutta la tua
figura, facendoti correre un brivido lungo la schiena e salire una strana
agitazione, una via di mezzo fra frenesia ed aspettativa.
«Sei quindi disposta a fare qualunque cosa pur di rimanere qui al Corpo?». Ti chiede
all’improvviso, in un modo che ti ricorda un gatto che sta per acchiappare un
topo.
«Sì, certo signore!» rispondi rincuorata, cercando di apparire più calma e decisa
che puoi.
Lui mette le mani dietro la schiena e senza fretta comincia a girarti intorno,
guardandoti in modo sfacciatamente accurato, come se ti stesse valutando dal punto
di vista fisico. Ti sta passando letteralmente in rassegna da capo a piedi,
soffermandosi poi sul tuo viso.
Lo fa con una calma snervante, accigliato, compito, e senza dire una sola
parola.
«Quindi…» comincia a dirti, mentre sempre con la solita indolente pacatezza, si
posiziona davanti a te «… ne deduco che…» e incrocia le braccia al petto, aggrottando
in modo intenso il suo sguardo grigio e freddo, simile ad una giornata
invernale. Riesce quasi a farti scoppiare il cuore in petto dall’effetto
devastante che quegli occhi hanno su di te «… saresti anche disposta a
diventare la mia amante» ti dice tutto di filato, con una naturalezza spiazzante,
neppure ti avesse chiesto di fargli da segretaria.
«Io… beh…» balbetti disorientata sentendo una vampata di calore salire fino ad
incendiarti il volto.
«Vedi? Non sei disposta proprio a fare tutto!» ti schernisce.
Arrabbiata per la presa di giro reagisci d’impulso «Se è necessario farò
anche quello!» gli spiattelli indispettita.
Che poi non sarebbe certo questo grandissimo sacrificio, una volta che sarai riuscita
a riprenderti dallo choc che quella proposta ti ha causato.
Lui ti guarda e giureresti che l’accenno di un sorrisetto compiaciuto, gli ha
illuminato per un attimo il volto spigoloso ed affilato.
«Allora abbiamo un accordo?» dice dopo essere tornato serio, fissandoti di nuovo
in quel modo che ti fa tremare appena le ginocchia.
«Sì… credo» rispondi davvero frastornata.
Non è facile per te. Non sai se sei sveglia, se sei preda di un'allucinazione
dannatamente reale, o se davvero sei stata catapultata in una realtà virtuale o
alternativa, in cui sei a tu per tu, con il tuo sogno più proibito, in carne ed
ossa. Ed è tutto più assurdo e più fantastico di quello che mai avresti potuto desiderare.
E lui ti vuole.
Come amante.
Ora svieni, questione di poco e peggio: ti svegli, ti rinvieni o ti rendi conto
che sei impazzita!
Mentre ti sei persa tra queste congetture, lui ti si è pericolosamente
avvicinato.
Te lo ritrovi davanti, senza neppure renderti conto senti la sua mano che ti
afferra per la nuca.
È un po’ più basso di te, ma in questo momento pare dominarti. Senti che sei in
sua totale balìa. Ti guarda come un predatore e capisci molto chiaramente le
sue intenzioni.
Inclina
appena la testa e schiude le labbra avvicinandosi pericolosamente al tuo viso. Senti
il suo alito caldo che ti carezza la pelle e poi a sorpresa mormora: «Non si
può fare nessun patto senza un suggello» e le sue labbra si poggiano sulle tue impossessandosene,
con prepotente delicatezza.
E tu pensi di morire. Senti lo stomaco sfarfallare e schiudi le labbra per
accoglierlo meglio.
La sua mano preme sulla tua nuca, e il vostro bacio diventa più profondo ed
esigente. Un bacio che ti regala delle miriadi di sensazioni molto intense e
piacevoli, che la sua lingua esigente ed esperta ti fa provare, lambendo più e
più volte la tua, facendoti perdere ogni ragionevolezza e azzerando ogni tuo pensiero
coerente.
Se dormi speri di non svegliarti mai più.
Ti abbandoni al suo assalto facendo aderire il tuo corpo al suo: arresa. Probabilmente
gli concederesti qualsiasi cosa che lui, in questo momento, potrebbe chiederti,
ma a sorpresa si stacca da te si gira, e torna alla sua scrivania. Si siede con
una calma arrogante che ti lascia allibita.
Sembra che non sia successo niente, mentre tu sei come un mare in tempesta,
completamente sconquassata e stravolta.
«Che fai lì impalata?» ti dice poi severo. «Datti una mossa e vai procurarmi del
tè!».
Lo guardi frastornata ma anche arrabbiata.
«Che c’è che non va?» ti chiede irritato e poi aggiunge «Davvero credevi che volessi
fare di te la mia amante?».
In questo momento gli molleresti una sberla, ma non è il caso, ti schiarisci la
voce e tiri fuori tutta la tua dignità: «Vorrei ricordare che me l’ha proposto
lei» gli dici un po’ stizzita.
«Era un test» t’informa secco «Sei davvero disposta a tutto, ne prendo atto e
per ora ti permetto di rimare qui, con noi, in attesa di scoprire che cosa
realmente potresti fare per il Corpo di Ricerca. Per ora sarai la mia
assistente personale. Mi porterai il tè, mi luciderai gli stivali e mi striglierai
il cavallo, così io avrò più tempo da dedicare a cose più importanti» quindi si
ferma e ti trafigge con quei due spicchi di cielo plumbeo, che sono i suoi occhi,
mentre tu non riesci a staccare i tuoi dalle sue labbra, che hanno appena
straziato le tue, sconquassandoti fino alle budella. Anche se lui sembra non essere
stato minimamente toccato dal vostro attimo d’intimità, e praticamente, ti ha promossa a sua cameriera! Un po’
ti fa rodere questa cosa, ma dopo tutto starai sempre vicino a lui: croce e delizia!
«Problemi?» ti chiede subito, intuendo forse il tuo disappunto, sempre calmo,
ma con quella sua aria sprezzante che farebbe arrabbiare un Santo.
«Nossignore!» rispondi in fretta cercando di apparire determinata.
Non puoi farti buttare fuori, è un lusso che proprio non puoi permetterti.
Quindi non ti resta che assecondarlo. Di nuovo. Anche se prima era stato
infinitamente più piacevole.
Questo è Levi, ed è forse quasi peggio di quello che credevi.
Ma per tutti i titani da abbattere, ora capisci cosa voleva dire Giulietta
quando affermava che Romeo baciava come un libro!
Ecco questa tua disavventura vale la pena solo per aver provato la devastazione
di quelle labbra sulle tue. Comunque finirà questa tua pazza storia, ne sarà
valsa la pena. E ne sei certa, il mondo per te, non sarà mia più lo stesso.
Ora però, prima che si arrabbi davvero, obbedisci, e vai farti fare il suo
dannato tè!
FIN…. (???)
Salve
a tutti, Come mi è uscita non lo so! Non avrei neppure dovuto scriverla visto
che non ho neanche il tempo di dedicarmi alla long… sono pessima, lo so, ma all’ispirazione
non si comanda, piuttosto comanda lei e la musa è esigente e capricciosa! xD
Praticamente questa fic si è scritta da sé! Tra la pausa pranzo a lavoro e ora
dopo cena *.*
È stata una sfida! Una Levi X Reader. Una follia! Non so, fatemi sapere, se fa
schifo, se vi è piaciuta che impressioni vi ha dato, potrei continuare a
scriverci ancora in futuro, non so, da una parte sono tentata di farlo, ma dall’altra
anche no, perché non so se ne vale la pena per chi legge…
Insomma tiratemi pure pomodori e ortaggi freschi se lo riterrete opportuno! Ah,
fatemi sapere se per voi è necessario lo OOC, non ne ero certa, ma non vorrei
incorrere nelle ire di qualche lettore esigente! ^_^
Grazie comunque a chiunque sia passato di qua! ♥
Disclaimer: Levi (purtroppo) non mi appartiene, ma è proprietà di Hajime Isayama
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