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Autore: SSJD    29/10/2015    12 recensioni
Le mirabolanti avventure della neonata famiglia Brief...
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mirai!Trunks, Pan, Trunks | Coppie: Pan/Trunks
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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SUPPLENZE




"Ciao, hai fatto tardi... tutto bene l'allenamento con mio padre?" le chiedo non appena la sento sdraiarsi nel letto, a fianco a me.
"Mi ha distrutto..." dice avvicinandosi e accoccolandosi sul mio petto e gettandomi nel piú totale imbarazzo.
Con due manine gelide e dico, Gelide, con la G maiuscola, manco avesse appena finito di farsi una doccia ghiacciata, inizia ad accarezzarmi il petto, gli addominali  per poi scendere pericolosamente piú a sud...
"T-truuunks? Da quando dormi con i boxer?" mi chiede sfiorandone l'elastico per poi ritirare immediatamente la mano e usarla come appoggio sul mio petto, congelandomelo all'istante, per alzarsi leggermente e potermi guardare negli occhi, illuminati solo dal chiarore lunare.
"Ehm... beh... mhmmm... veramente... ehm...
"Truunks?"
"Sí, beh... ho freddo..." dico senza nemmeno pensare che, molto probabilmente, é la scusa piú assurda che abbia mai sentito.
"Eh?" mi domanda alzando un sopracciglio perplessissimo.
"Ehm... no... niente... é che... Ma non sei stanca? Non ti va di dormire?" chiedo cercando di rivoltare la situazione a mio favore.
"Sei strano... Trunks... non mi chiedi nemmeno se ho voglia di un massaggino? Giusto per rilassare i muscoli post allenamento... sai... poi da cosa nasce cosa..." mi dice in un modo fin troppo sensuale iniziando a fare piccoli cerchietti con l'indice, ancora dannatamente ghiacciato, sulla pelle dei miei pettorali.
"NO!" grido con un tono di voce che sembra quello di una soprano di altri tempi per poi ricompormi e dirle gentilmente:
"Volevo dire, sí... ma certo, te lo faccio volentieri... un massaggio. Voltati"
"Mhmm... non mi convinci, Trunks... Tu stasera mi stai nascondendo qualcosa... sei sicuro di sentirti bene?" mi chiede posandomi il dorso di una mano, sempre ghiacciata, sulla fronte.
"O mio dio, ma tu scotti!" esclama subito dopo spalancando la bocca e sgranando gli occhi, dopo essersi messa a sedere sul materasso troppo morbido, per i miei gusti.
"No! No, Pan... non scotto, sei tu che hai le mani gelide, com'é possibile? Hai fatto anche la doccia!" le chiedo con un tono davvero incuriosito.
"Ma come, Trunks? Io ho sempre le mani fredde, anche i piedi... Ma hai battuto la testa che non te lo ricordi?" mi chiede preoccupata.
"No, cioé, sí... cioé... volevo dire... ma non volevi un massaggino?" chiedo tergiversando.
"Mhmm... non me la racconti giusta..." dice sdraiandosi finalmente a pancia in giú sul letto.
Alzo gli occhi al cielo e mi metto a cavalcioni delle sue gambe splendide e lunghissime e sensualissime...
'Hey! Trunks, Trunks, bloccati...stai facendo pensieri non autorizzati, concentrati sul massaggio, ok?' mi redarguisce la mia vocina interna della ragione, prevalicando completamente l'organo pensante rannicchiato, sotto controllo, nei miei boxer.
Appoggio le mie mani bollenti alla pelle nivea della ragazza, che accoglie il contatto con un mugugno di piacere.
Inizio a snocciolare i pollici sulle piccole gobbette che segnano la via della colonna vertebrale, partendo dal basso e salendo verso l'alto, facendo dei piccoli cerchietti, su ognuna di esse.
"Mhmm... Trunks...
Mormora facendomi intendere che sto andando bene e facendomi cosí tirare un sospiro di sollievo.
Proseguo spostando entrambi i palmi sulle scapole e, sempre coi pollici, massaggiando i muscoli dorsali.
 
Dopo un primo momento di completo imbarazzo, per il fatto che si sia sdraiata completamente nuda per godersi il suo massaggio, ora pure io mi sento meno teso e credo che, ció che le sto regalando, la stia facendo rilassare completamente.
'Speriamo si addormenti' penso scendendo a tentare di ammorbidire anche i fasci muscolari che, dalla zona lombare della colonna vertebrale, partono fasciando perfettamente i fianchi, costruendo così un girovita stupendo.
"Trunks..." sussura estasiata.
"Mhm mhm"
"Sai che sei davvero strano, questa sera? Anche questo massaggio... non é come al solito... Sembra che tu lo stia facendo per dovere, non per piacere, come sempre" mi dice facendomi alzare gli occhi al cielo e facendomi stramaledire chi, contro ogni mio volere, mi ha messo in questa situazione. Deglutisco il niente e formulo una risposta il piú possibile plausibile. Sospiro e dico:
"Beh... mi sembri piú tesa del solito... tutto qui" prima di tentare di rendere il passaggio delle mani sulla sua pelle leggermente piú sensuale.
"Mhmm... sará... Perché non scendi ad accarezzarmi un po' piú... giú? Per esempio... Perché non infili le tue meravigliose dita tra tra le gambe e mi fai ricordare quanto tu sia bravo?" mi chiede facendomi di nuovo iniziare a sudare freddo.
Guardo l'ora sulla sveglia che, con il suo segnale luminoso rosso, mi informa inesorabilmente che, dall'ultima volta che l'ho consultata, sia passato esattamente... Ma cos’è? Torna indietro anziché andare avanti?
‘Dannazione... Come faccio?’ penso tra me e me, disperato.
“Eheh... lasciami almeno finire, no? Come siamo impazienti...” le sussurro con un falso tono sensuale.
“Eddai, Trunks... togliti quei boxer e fammi vedere di cosa sei capace. Giuro che non mi sposto da questa posizione, anzi, me ne starò qui, buona buonina mentre tu, molto delicatamente, mi accarezzi le gambe, dopo avermele fatte allargare leggermente e poi, dopo avermi fatto godere delle tue fantastiche dita per qualche delicatissimo attimo, ti sdrai dolcemente su di me e finalmente, accompagni il tuo amichet...
“Basta Pan!” grido saltando giù dal letto e cercando di allontanare in ogni modo dalla mia mente e soprattutto dal mio corpo, la visione di me che mi muovo dentro di lei, sostituendola con la più realistica visione del mio corpo massacrato di botte da suo marito, suo zio e, dulcis in fundo, da mio padre.
“Ah ah! Ti ho scoperto! Tu non sei Trunks!” mi dice saltando sul letto e indicandomi con il dito indice ancora gelato, ci scommetto le palle, e fissandomi con aria minacciosa.
“Ma noooo... ma che dici? Sono io, mi vedi? È solo che... che...
Balbettò mentre la vedo scendere dal letto ed avvicinarsi pericolosamente a me. Prende una sorta di vestaglia di seta nera, talmente liscia e flessuosa che sembra rivestire la sua pelle di un inchiostro inconsistente, non appena appoggiata sul corpo morbido, magnifico, meraviglioso...
‘Truuuunks!’ di nuovo la vocina mi riporta alla realtà...
Mi punta lo stesso indice (ah ah, so sapevo! È ancora gelido) sotto il naso e mi minaccia:
“Se tu fossi mio marito, quello vero, primo, saresti venuto a farti la doccia con me... secondo, mi avresti fatto un massaggio da farmi venire i brividi e terzo, cosa molto più importante, non avresti aspettato un secondo, a farmi godere del tuo corpo, considerando che quella, è da sempre la tua, o meglio, sua posizione preferita. Per cui ora dimmi tu, dov’è quello screanzato di mio marito e soprattutto, cosa ci fai tu qui?”
“A... a... a....- deglutisco aria – giocare a calcetto... con Goten...” confesso abbassando lo sguardo colpevolissimo.
“COSAAA? Ah, lo sapevo! Ecco perchè quando gli ho detto che andavo ad allenarmi con vostro padre, non ha fatto una piega! Aveva un piano... il furbetto! E ha mandato te a fare cosa, esattamente? Quale era il piano? Eh, Trunks? Pensavate non mi sarei accorta della differenza? O cosa? Sono una donna, l’ho capito quando ho visto la tavoletta del gabinetto abbassata, che non eri il mio Trunks, lui non l’avrebbe mai fatto! Si può sapere cosa vi è saltato in mente?”  mi chiede non staccando lo sguardo severissimo dal mio viso.
“Beh... ecco... veramente... sarebbe dovuto tornare prima... mi dispiace... Mi ha detto che saresti tornata molto stanca e così... ti saresti addormentata... presto... Poi, al suo rientro, avrebbe preso il mio... scusa, suo... p-posto... Scusa... spero mi perdonerai per ciò che ho fatto...” spiego vergognandomi come un cane.
“Tu non hai fatto niente, da farti perdonare, tranne avermi preso per una stupida...
"Gliel'avevo detto che non avresti abboccato..." dico senza pensarci, cannando completamente verbo.
"Mi stai dando del pesce lesso?" mi chiede mettendosi le mani sui fianchi e praticamente unendo le sopracciglia, tanto lo sguardo sia terribilmente assomigliante a quello di mio padre.
"Cosa? Noooo... scusa è che...
"Oh, lascia perdere! Aaah, ma quando rientra mi sente, sai? Lui sì che ne ha da farsi perdonare..."
"Mi dispiace..." ribadisco sinceramente.
Mi guarda con i suoi due occhi così dannatamente e profondamente sayan e, rilassando completamente lo sguardo, mi fa un leggero sorriso.
"Scusa se te lo dico, ma questo piano fa schifo..." mi dice ridacchiando.
"Temo di sì, infatti l'ha elaborato Goten. Dovevamo immaginarlo che non avrebbe funzionato" confesso sorridendo a mia volta.
"Sai, Trunks? Non è stato facile, riconoscerti... All’inizio ho avuto i miei buoni dubbi. Siete così simili...” mi dice accarezzandomi la guancia con la mano che ora, stranamente, ha acquisito un dolce tepore.
“Pan...” le sussurro chiudendo gli occhi per assaporare meglio il momento.
Sospiro.
Accidenti che bella sensazione, sentire lo stomaco che ti si chiude e quello strano formicolio che ti percorre il corpo.
Sento l'altra sua mano posarsi su mio petto regalandomi una leggera carezza e sento la mia pelle essere pervasa da un infinito brivido, non più di freddo, quanto di piacere.
Sento il leggero fiato che fuoriesce dalle sue labbra leggermente schiuse spegnersi sempre più vicino alle mie.
“Trunks...
La sento sussurrare appena, a troppi pochi millimetri da uno dei peggiori errori della nostra vita.
“Pan... io... non posso... noi... non possiamo...” le dico allontanandomi leggermente da lei.
La vedo arretrare di pochissimo e alzare un angolo della bocca in un sorriso malizioso:
“Vero, ma temo che, per farsi perdonare, questa volta, dovrà acconsentire a farmi passare una nottata moooolto... come posso dire... interessante... Cosa ne dici, sayan, sei dei nostri?” 
Deglutisco il niente e, senza accorgermene, mi dipingo in volto il suo stesso identico sorriso.
Ora spero solo che i supplementari di quello stramaledetto calcetto, finiscano presto...




 
NA: dedicata a P. Scusa, ma ho l'ispirazione annullata... Spero si ripigli, prima o poi... Nel contempo, ti lascio questa cosetta che ho scritto tipo in mezz'ora, su quello che, attualmente, è il mio trio preferito... ma forse, anche il tuo... Spero che il 'massaggio letterario' abbia sortito il suo effetto e ti abbia regalato giusto quei cinque minuti di relax.
Alla prox,
TA(AT)C

PS: il seguito di questa OS è una raccolta dal titolo SUPPLENZE, 2 che trovate ovviamente tra le mie storie. Ringrazio chiunque sia passato a leggere e ancora di più chi ha lasciato un commento!
Alla prox!
Ssjd
   
 
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