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Autore: Tigre p    30/10/2015    1 recensioni
E se i nostri pivelli fossero degli semidei?
Se il labirinto servisse a tenerli lontani dal resto del mondo?
Se la Wicked fosse guidata dalle creature malvagie che mirano a distruggere le divinità?
I nostri pivellini dovranno affrontare mille difficoltà nel tentativo di scappare da quella prigione e avere delle risposte ai loro interrogativi..ma dovranno fare i conti con le creature che vogliono la loro morte.
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Un fugace abbraccio, urla di dolore
Una bambina di qualche anno più grande.
Lui e la bambina diventano amici.
La costruzione di un labirinto insieme alla sua nuova amica.
La sua intelligenza al di sopra di tutti, 0 probabilità di uscire dal labirinto con lui.
Bambini che scompaiono nel nulla.
Il corpo di Gally rinchiuso in una capsula piena di acqua e lui che lo guarda con odio mentre lentamente si addormenta.
Computer ad alta tecnologia, schermi che raffigurano un labirinto e schede di ragazzi, anzi, di soggetti, presenti nel campo, elenco di test e di creature.
Il ragazzo alza la testa e davanti a sé vede il viso di Teresa che sorride e lo incita a continuare.
Thomas si gira intorno, è rimasto solo lui e lei...gli altri sono nel campo.
Ritorna a guardare il computer e li osserva.
Occhi grigi fissi su di lui , una voce da uomo che ripete sempre le stesse parole:
“Thomas, la Wicked è buona”.
“Fai parte di un grande progetto”.

Thomas si svegliò di colpo e iniziò a respirare con fatica e vedere pallini neri davanti a sé. 
Qualcuno lo tranquillizzò e gli fece poggiare la testa sulle sue gambe. Lentamente, riprese coscienza e si accorse di essere nella prigione, insieme a Teresa che, intanto, accarezzava la sua testa per calmarlo. Oltre le sbarre, c'erano Minho, Newt e Chuck con visi preoccupati. La testa gli pulsava ma, tutto sommato, non sembrava essere messo male. Iniziò a ricordare: si era ferito per farsi impossessare dall'Eidolon e ricordare...ricordare che lui e Teresa avevano costruito il labirinto e osservato i suoi amici anni e anni.
Si sedette e guardò prima Teresa e poi i suoi amici

< Cos'è successo? > domandò con voce incerta, massaggiandosi la testa dolorante e accorgendosi, solo in quel momento, delle bende sul corpo.
< Oh niente, ti sei solo infilzato con una spada e lo spirito si è divertito a usare il tuo corpo per un po. Ah si, ho dovuto colpirti sulla testa per farti svenire e far uscire lo spirito, non ringraziarmi per il mal di testa > raccontò Minho con voce aspra e arrabbiata, guardando male Thomas
< Dovevo farlo...ho ricordato alcune cose > mormorò piano Thomas < Gally aveva ragione, tutto questo è per colpa mia, mia e di Teresa >
< C'ero anch'io? > domandò per nulla sorpresa Teresa
< Si...> annuì con fare grave < ho costruito io il labirinto e vi ho osservato mentre vi preparavano per portarvi nel campo e...ero dietro a degli schermi con Teresa mentre voi cercate di sopravvivere qui...ha ragione Gally..> e, abbassò lo sguardo
disse ad alta voce Newt < tu non hai nessuna colpa. Voi siete stati usati , non sapevate tutto ma...conta quello che siete ora, entrambi. Hai combattuto sempre Tommy, hai trovato il modo per uscire da qui e ci hai salvato più di una volta, non sei cattivo e questo non mi stancherò mai di dirlo. Sono molto arrabbiato per quello che hai fatto, potevi rischiare seriamente di morire ma...capisco perchè l'hai fatto. Sei l'unico che può portarci via da qui Tommy...e, noi oggi usciremo da qui>

Thomas alzò lo sguardo e guardò dritto negli occhi di Newt. C'era speranza nei suoi occhi ma anche rabbia e sollievo.
Thomas annuì piano e si mise in piedi, guardandosi intorno

< Perchè siamo qui? > domandò mentre aiutava Teresa ad alzarsi
< Gally...ha preso lui il comando di tutto e vuole fare un sacrificio agli dei...usando voi...intende bruciavi > mormorò Chuck
sospirò tristemente Teresa, camminando per la prigione < Dobbiamo uscire da qui e andare nel labirinto...so che molti altri pivelli vogliono lo stesso.. >
< Hai ragione Teresa ma, c'è il fattore “Gally”...li terrorizza > disse con pessimismo Minho
< Ho un'idea > disse Thomas con un piccolo sorriso sul viso

Dopo aver preparato il piano, i tre ragazzi corsero via mentre Thomas e Teresa rimasero in prigione, ritornando a sedere.
Thomas si sdraiò e fece finta di essere ancora svenuto per il colpo. Dopo pochi minuti, arrivò Gally insieme ad altri tre figli di Ares. Due presero il corpo di Thomas mentre l'altro iniziò a spingere con una lancia Teresa.
Si diressero verso il centro del campo dove c'erano tutti gli altri pivelli.

< Oggi offriremo ai nostri genitori questi due pivelli con la speranza che nessuna creatura più arrivi da noi > disse, quasi con fare solenne Gally mentre legò Teresa su una lastra di legno. Thomas, intanto, era stato posato a terra.
< Offerta agli dei? > gridò Teresa, girando il viso verso Gally < Questa è una pazzia, le creature torneranno ancora. Non lo capite? Vi vogliono uccidere tutti, uno a uno! Nessuno resterà vivo se rimaniamo qui. Liberateci e insieme potremmo uscire da qui! > gridò ancora la ragazza, guardando i pivelli.
< La pazza sei tu. Ricordiamo che è stata lei ,insieme al suo amichetto, a portarli qui! Voi siete la mela marcia del campo e, morti voi, noi torneremo alla pace di un tempo! Alza l'altro e legalo, razza di sploff, muoviti > ordinò Gally.

Un figlio di Ares iniziò a sollevare Thomas, ma, a un certo punto, si ritrovò a terra.
Infatti, Thomas gli aveva fatto uno sgambetto e, si era alzato velocemente, rubando la lancia allo sfortunato per poi mirarla su Gally.
Nello stesso stesso momento, Minho e Newt mirarono contro Gally e, in lontananza, Cuck stava arrivando con alcune armi e zaini.

< Noi non bruceremo, vuoi capirlo che i mostri ritorneranno? L'unica salvezza è il labirinto! Inoltre, so l'uscita, possiamo fuggire da qui! > disse con convinzione Thomas, guardando i pivelli
< Non lo sentite, mente> gridò Gally, guardando con disprezzo Thomas
< Io e gli altri andremo via. Chi vuole salvarsi con noi, non deve fare altro che seguirci > disse Thomas per poi far cadere la lancia a terra e prendere la sua amata spada quando Cuck si avvicinò a lui.

Newt e Minho corsero vicino a lui, prendendo gli zaini da Cuck e, i cinque ragazzi guardarono gli altri pivelli per vedere se qualcuno li avesse seguiti o meno. Tim e altri figli di Efesto camminarono verso la loro direzione per poi mettersi alle loro spalle e, cosi fecero gli ultimi due figli di Eolo ( sopravvissuti per miracolo) , Jeff e Clint con altri figli di Apollo. Molti ragazzi scelsero di seguire Thomas mentre altri rimasero dietro Gally. Quando tutti ebbero fatto la loro scelta, Thomas e gli pivelli corsero dentro il labirinto.
Corsero per un bel tratto, riposandosi solo per pochi secondi per quei pivelli non proprio abituati alla corsa ma, in breve tempo, riuscirono ad arrivare al precipizio.
Thomas iniziò a spiegare dell tunnel nascosto proprio davanti a loro e, insieme agli altri pivelli, iniziarono a pensare come passare dall'altra parte.

< Se qualcuno avesse le ali, il gioco era fatto > disse tristemente Minho, guardando l'altra parte del precipizio
< Non è necessario avere le ali > disse Thomas , sfregandosi piano le mani < Ci saranno altri mille modi...dobbiamo solo trovarli >

< Buona fortuna fagiolino > disse Minho , mettendosi a sedere
< Illusi, non troverete maii il modooo > gridò per poi ridere uno dei pivelli.

Tutti si girarono terrorizzati da quello che avevano appena sentito. 
Non era difficile capire chi avesse parlato, lo spirito era di nuovo tra di loro. La voce proveniva dal figlio di Apollo, lo stesso che era stato impossessato prima che Thomas facesse quella pazzia. Pazzia che aveva salvato il figlio di Apollo, oltretutto.

< Lascia il pivello, spirito del caspio > minacciò Tim, facendo uscire delle lingue di fuoco dalle sue mani
< Nooo...non c'è nulla d'interessante se non voi > disse lo spirito,ritornando a ridere
< Invece si > s'intromise Teresa, avvicinandosi allo spirito < Ci sono ancora altri ragazzi nel campo > spiegò con fare divertito
< Vero ma...siete molto più simpatici voi >
< Oh no no, tu trovi molto più simpatici loro e, infatti, ora andrai nel campo a divertiti un po o, penseranno che tu abbia paura di loro...e, tu non vuoi questo, vero?
< I-io...n-no...non lo voglio. Hai ragione, vado da loro. Addioo> e lo spirito scomparve dal ragazzo.
si limitò a dire Teresa quando tutti la guardarono con fare sospettoso.

Tutti annuirono piano, sorpresi che quella ragazza ussasse cosi bene il suo potere, tutti, tranne Newt, il quale lo sospettava già da tempo.

< Io e alcuni figli di Hermes possiamo andare dall'altra parte ma ,non possiamo trasportare persone > spiegò Newt dopo un po
< In che modo? > chiese curioso Thomas
< Volando. Nostro padre ne è capace > e, sorrise con fare birichino < Possiamo portare qualcosa con noi...una corda o altro...cosa ne pensate? >
< Newt, non rubare il ruolo a Thomas > si limitò a dire Minho per poi annuire < per me va bene, preferisco una corda a voi, inoltre. Non si sa mai che lasciate la presa >
< La tua fiducia nei nostri confronti è allarmante, Minho > disse divertito Newt
< Lo so, cosa posso farci >
< Un attimo...e, se al posto delle corde, usassimo delle piante? > disse un figlio di Demetra mentre altri dietro di lui annuirono piano < Insomma, delle radici al posto delle corde o dei grossi rami che possono mantenere i figli di Hermes dall'altra parte >
< Ottimo! Possiamo fare cosi > esclamò Thomas e iniziò a dare piccoli ordini ai pivelli.

Dopo gli ultimi preparativi, Newt e altri figli di Hermes si sistemarono vicino al precipizio. Dietro di loro, i figli di Demetra iniziarono a far spuntare da sottoterra dei grossi rami. I figli di Hermes presero le punte dei rami e saltarono dal precipizio. Tutti rimasero a bocca aperta , timorosi che non ce l'avrebbero fatta. Thomas aveva il cuore in gola quando Newt spiccò il salto ma, subito dopo, fece un piccolo sospiro di sollievo. Newt e gli altri iniziarono a correre velocemente nel cielo. Stavano volando sul serio! Erano strano vederli correre nel vuoto mentre trasportavano ognuno un ramo.
Quando arrivarono sul punto indicato da Thomas, scomparvero nel nulla e dopo un po, i rami si fermarono. Erano arrivati alla fine del tunnel. I rami avevano formato una specie di ponte che scompariva poi nel nulla. Felici e speranzosi , i pivelli iniziarono d arrampicarsi sui rami , raggiungendo l'altra parte. Appena uno di loro raggiungeva il tunnel, questo iniziava a scivolarci dentro. Sembrava uno scivolo, come quelli usati negli Acquaparck ma, dopo qualche curva, non finivi nell'acqua ma in un manto di erba. Quando tutti raggiunsero la fine del tunnel, Thomas guardò un attimo Newt con felicità ma, notando lo sguardo pieno di terrore di Newt, iniziò a guardarsi intorno.
Il cuore di Thomas si fermò. Grosse siepi si alzavano intorno a loro e a vicolo pieno di incroci. Era nel suo incubo. No, non poteva essere cosi!
Non erano usciti dal labirinto, anzi, erano appena entrati in un altro labirinto! Come sarebbero usciti da li?
Tutti guardarono Thomas e, il ragazzo capì che tutti aspettavano che li guidasse. Sospirò piano e iniziò a correre, girò di tanto in tanto qualche vicolo e memorizzò il percorso insieme a Minho , situato al suo fianco. Dopo un paio di ore, si sedettero per riposarsi un po.
Thomas , Minho e gli altri Velocisti mapparono un po quello che avevano percorso mentre gli altri mangiarono o si addormentarono, segnando i turni di guardia. Dopo aver finito con i Velocisti, Thomas si sedette in disparte dagli altri, guardando con terrore le siepi. E, se il sogno era una premonizione?
Infondo, Alby era morto come nel sogno e ora si trovava nello stesso labirinto. Solo la parte di Minho non si era avverata...e se...sarebbe comparso il Minotauro...e se...Newt...

< Ehi Tommy, non perdi l'abitudine di isolarti > esclamò Newt, sedendosi al suo fianco mentre il labirinto iniziò a oscurarsi un po , ma , stranamente, non arrivò mai il buio totale
< Pesavo> si limitò a dire Thomas, cercando di non fargli vedere la sua preoccupazione ma, senza successo
< Cosa ti preoccupa? > domandò Newt, guardando attentamente il ragazzo

Thomas iniziò a raccontare del sogno e di come le cose stessero avvenendo man mano. Quando raggiunse la morte di Newt, notò che il pivello non si spaventò. Era rimasto calmo, come sempre. 

 

< Sono solo coincidenze Tommy e, stai certo che non morirò...non quando ho te qui > lo rassicurò Newt , poggiando la testa sulla spalla di Thomas
< Lo spero...e, speriamo di trovare una via d'uscita > mormorò Thomas, poggiando la testa su quella del ragazzo.

Quando il labirinto diventò nuovamente più luminoso, come se fosse di nuovo giorno, i pivelli ripresero la loro corsa, passando per vicoli non presi il giorno precedente e tenendo in mente possibili particolari. Aveva le stesse caratteristiche del labirinto precedente , escludndo le siepi al posto delle mura e di alcune orma di zoccolo in alcuni punti. Thomas era preoccupato di quelle orma perchè riconosceva la creatura a cui appartenevano. Sperò con tutto il cuore di non incontrare mai quella creatura.
Nemmeno il tempo di formulare quella speranza che, dopo aver girato un vicolo, tutti si fermarono di botto. Davanti a loro , infatti, c'era il Minotauro. I suoi occhi rossi iniziarono a guardare male ogni pivello, come se fosse arrabbiato con loro. Aveva il corpo da umano e la testa, zoccoli e coda da toro, era alto il doppio di pivelli e, il suo corpo era coperto da peli marroni. Lunghe e grosse corna bianche facevano bella mostra sul suo capo , corna che iniziarono ad arrivare a livello pivello. Una gamba iniziò a fare avanti e indietro, come se stesse caricando. I pivelli ,spaventati, capirono: il Minotauro era pronto a colpirli.
Infatti, il Minotauro iniziò a correre velocemente contro di loro, dividendoli e sbattendoli contro le siepi. Thomas finì schiacciato dagli altri pivelli mentre i suoi occhi guardarono da una parte all'altra, in cerca di Newt. Non vedendolo, iniziò a preoccuparsi ma , appena guardò in alto, notò i figli di Hermes ( compreso Newt ) volare sopra le loro teste e su quella del Minotauro ,il quale , alzò lo sguardo e iniziò a guardarli con odio, come un gatto che non riusciva ad arrivare all'uccellino che svolazzava davanti ai suoi occhi. Thomas iniziò a gridare degli ordini, cercò di far allontanare da li i pivelli, raggruppando, nel frattempo, quelli che avrebbero combattuto contro la creatura. Thomas e tutti gli altri che avrebbero combattuto si raggrupparono davanti alla creatura mentre gli altri, guidati da Teresa, si allontanarono da li per mettersi al sicuro. I figli di Hermes, intanto, iniziarono a lanciare oggetti sulla testa del Minotauro , nemmeno Thomas sapeva da dove provenissero tutti quei oggetti ma, non ci fece caso, concentrato com'era a trovare una soluzione per uccidere la creatura. Intanto, il Minotauro riprese a caricare, pronto a fare a pezzi quel gruppetto , cercando , intanto,di lasciar perdere quelli che volavano, impossibili da raggiungere.
Caricò e iniziò a colpire con le corna alcuni pivelli. Un figlio di Efesto fu preso in pieno, una delle due corna gli perforò il petto per poi uscire dall'altra parte del suo corpo mentre, altri pivelli cercarono di ferirlo. Impossibile, il Minotauro riusciva a schivare e parare ogni colpo, sembravano troppo lenti per lui. Il Minotauro tornò indietro , muovendo appena il capo per far uscire il corpo del pivello ormai morto dal suo corno, lanciandolo contro gli altri. Una delle due corna splendeva di rosso, rosso come il sangue del pivello ormai morto davanti ai pivelli.
Thomas non sapeva cosa fare, il Minotauro era troppo veloce e forte per loro. I figli di Apollo si misero davanti agli alti pivelli e, dopo un segnale di Jeff, caricarono le frecce per poi lanciarle contro il Minotauro. Thomas capì perchè il Minotauro non era stato ferito nemmeno una volta...la sua pelliccia resisteva alle armi. Le frecce, infatti, rimbombarono contro il suo pelo per poi cadere a terra. Tutti capirono che era una guerra persa, senza armi, come potevano mai vincere contro di lui?
Thomas iniziò a ricordare la leggenda del Minotauro. Era riuscito a sconfiggere l'Idra ricordandosi della sua leggenda...forse potevano farlo anche per il Minotauro.
Il Minotauro, intanto, caricò di nuovo e cercò di colpire nuovamente ma, questa volta, riuscì solo a ferire un figlio di Apollo.

< Thomas, pensa a qualcosa! > gridò Minho mentre cercò di rallentare il Minotauro usando dei morti
< Sto pensando! > rispose con voce bassa Thomas, stava cercando in tutti i modi di non entrare in panico, se impazziva lui, nessuno sarebbe sopravvissuto.

A un certo punto, i figli di Hemers iniziarono a scendere in picchiata, cercando di colpire gli occhi della creatura o punti meno coperti dal pelo. Il Minotauro si arrabbiò ulteriormente e, iniziò a muovere le braccia sui figli di Hemers, colpendo alcuni allo stomaco per poi farli cadere a terra.
Il cuore di Thomas si fermò.
Il Minotauro era riuscito a far cadere a terra Newt.

< NEWT > gridò Thomas con terrore mentre il Minotauro prese da terra il ragazzo svenuto.

No, non poteva essere cosi. Era solo un incubo, non doveva accadere per forza. Thomas rimase fermo mentre il Minotauro muoveva a destra e sinistra il corpo di Newt, come se fosse un premio. Che cosa doveva fare?
Come poteva salvare Newt?
Si mise in ginocchio, le mani sulla testa e il cuore che batteva lentamente, come se fosse pronto a cedere appena il Minotauro avesse ucciso Newt. Batté un pugno sull'erba, no, non poteva morire Newt. Dovevano uscire insieme da quel labirinto e, dopo tutte le ore passate insieme, non poteva abbandonarlo. Guardò il Minotauro con odio mentre quest'ultimo, afferrò Newt per il collo, iniziando a stringere.
L'avrebbe ucciso...

“Pensa dannata testa del caspio, pensa” iniziò a pensare Thomas mentre lacrime iniziarono a uscire dai suoi occhi. Non poteva finire cosi, Newt non poteva morire.
Iniziò a pensare a Teseo...come aveva ucciso il Minotauro?
Alcune leggende raccontavano che Teseo l'avesse pugnalato nel sogno ma, mentivano. Il pelo del Minotauro lo proteggeva dalle armi.
Altre leggende, invece, raccontavano che Teseo avesse ucciso il Minotauro con un suo corno. Era riuscito a staccarlo e usarlo contro di lui, si raccontava che il corno fosse l'unica arma in grado di uccidere il Minotauro.

Thomas si alzò e, impugnando la spada con decisione, guardò il Minotauro e Newt, il quale, si era ripreso e cercava di allentare la presa della sua mano.
Thomas guardò negli occhi Newt , non lo avrebbe lasciato morire, aveva fatto una promessa e l'avrebbe mantenuta. Negli occhi di Newt c'era speranza e fiducia: sapeva che Thomas avrebbe fatto di tutto per lui. Thomas strinse maggiormente l'elsa della spada e guardò il Minotauro

< Tu non ucciderai Newt, pive che non sei altro! Newt,strappaci un corno e usalo contro di lui! > gridò con furore mentre lanciò la spada verso il Minotauro.

Mentre il Minotauro era concentro a stringere il collo di Newt e, incapace di sapere quello che aveva appena detto Thomas per la sua poca intelligenza ( aveva il cervello di un toro , non poteva di certo capire qualcosa ) , la spada di Thomas si conficcò su uno degli occhi del Minotauro. La creatura lanciò un grido di dolore mentre lasciò cadere Newt a terra , portandosi le mani sull'occhio , estraendo la spada per poi lanciarla a terra, guardando con l'occhio sano Thomas. Nel frattempo, Newt aveva di nuovo spiccato il volo e, dopo aver rubato la spada da uno dei figli di Hemers, mirò contro il Minotauro, tagliando di netto uno dei sue due corni. Prese il suo corno e lo conficcò dritto sopra la sua testa. Il corno perforò facilmente il pelo della creatura e, iniziò a conficcarsi nella sua testa. Il Minotauro cadde a terra per poi scomparire con una nebbiolina nera. Anche il corno scomparve e Newt finì a terra, le mani che mantenevano ormai il vuoto. Tutti iniziarono a gridare di gioia e, mentre alcuni andarono a cercare gli altri e curare i feriti, Thomas si avvicinò a Newt.
Il ragazzo aveva segni violacei sul collo per via della stretta del Minotauro ma, a parte questo, sembrava star bene. Lacrime iniziarono a scendere sul viso di Thomas mentre guardò il ragazzo: se non si fosse ricordato della leggenda, a quest'ora Newt sarebbe morto come nell'incubo. Thomas non riusciva a capire se l'incubo fosse un sogno premonitore o meno. Tutte le cose viste stavano accadendo man mano, con la sola differenza di esser riuscito a salvare due persone sue tre. Ripensando all'incubo, Thomas aveva capito perchè quella donna ripeteva sempre che senza un'arma, sarebbe stato il nulla. Senza la sua amata spada, Thomas non avrebbe potuto distogliere l'attenzione del Minotauro su Newt e, con la stessa spada, era riuscito a vincere contro l'Idra con gli altri pivelli. Mentre con l'Arpia, la spada era stata un po inutile...e, Alby ne aveva pagato il prezzo. Thomas non sapeva dar spiegazione a tutto questo e, in quel momento, non voleva nemmeno pensarci.
Newt era salvo.

< Ora non piangere Tommy, credevi sul serio che un Minotauro potesse farmi fuori? > disse con un cenno divertito Newt mentre si alzò da terra, massaggiandosi appena il collo < Sto bene e questo grazie a te. Cosa ti avevo detto a proposito dei tuoi sogni? Non sono veri, io sono vivo > e, scompigliò piano i capelli di Thomas
< Abbiamo solo avuto fortuna > mormorò piano Thomas mentre guardò i suoi segni violacei
< No, il tuo caspio di cervello ci ha salvato di nuovo. Sei un fottuto genio > e, gli rubò un piccolo bacio < Riprendiamo la nostra corsa > disse, infine.
Thomas annuì con un piccolo sorriso sul volto.

Dopo che il gruppo guidato da Teresa tornò, i pivelli ripreso la corsa nel labirinto. Non fecero molta strada che, dopo aver girato alcuni vicoli, trovarono una piccola scalinata davanti a loro. Senza dir nulla, iniziarono velocemente a salire, i loro cuori erano speranzosi, forse si stavano avvicinando all'uscita. Forse, tutto quell'incubo era finito.
La scalinata portò a una grossa stanza e, alla fine della stanza, c'era una porta con la scritta “Exit”.

< Questa sembra tanto una presa in giro > commentò Minho appena notò la scritta .

Thomas corse verso la porta, era davvero la porta per uscire da li?
Avrebbero lasciato quel posto , iniziando, cosi, una nuova vita?
Avrebbe mantenuto la promessa di Newt e, chissà, avrebbe vissuto con lui in qualche città. Era cosi felice che non controllò la stanza, semplicemente, corse verso la porta. Tese la mano, pronto ad aprire e uscire da li con tutti gli altri, quando, però, una voce che lui conosceva molto bene non lo fermò.

< Se non vuoi che faccio cadere queste belle statue, ti inviterei a non aprire quella porta >

Era la voce dell'incubo. Thomas girò appena la testa e...era solo.
Solo con delle statue.

 

Fase 2 in corso
Creatura 008 deceduta
Creatura 004 imbrogliata dal Soggetto A1
Creatura 009 in attivazione
Test per Soggetto A2
Base: libera 



Angolo Autore
Dopo essermi impossessata del Wifi di mia zia, eccomi qui xD
Ormai siamo arrivati alla fine, ma, chissà, potrei dedicarmi anche al secondo libro se volete v.v
Intanto...avete capito chi è la prossima creatura?
E...avete capito chi è il genitore divino di Thomas?

Alla prossima :3

  
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