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Autore: PsYkO_Me    31/10/2015    1 recensioni
-Speciale Halloween!-
Questa è la storia di Sora, un ragazzino che ha sempre vissuto nella semplicità della vita di un villaggio.
Una notte però, degli occhi gialli verranno a cercarlo e da allora la vita del giovane diverrà un incubo.
(Nota: i capitoli saranno brevi).
Genere: Dark, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Sora, Vanitas
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun gioco
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Confessioni.


Un giorno, Sora si sdraiò sul suo prato verde scuro e inspirò profondamente. In quel luogo non esisteva la luce del sole ma le sfere di luce viaggiavano nell’aria fino al suo giardino. Il giovane ne catturò una delicatamente e la osservò oltrepassargli la mano. Un brivido gli percorse la schiena quando si domandò a chi fosse appartenuto quel lume. Stava amando un demone… Non era normale. Quelle persone erano state ammaliate e poi tradite. Se fosse successo anche a lui? Ormai era passato svariato tempo e non avrebbe mai creduto di poter sopravvivere tanto a lungo. Quando, più tardi, Vanitas gli fece visita in giardino, Sora decise di prendere coraggio e di chiederglielo. Attese che passeggiasse intorno a lui, che lo baciasse e che scambiasse qualche battuta in merito al suo rossore.
«Vanitas…» Lo guardò con immensi occhi blu. «Perché sono ancora vivo?»
Il demone alzò il sopracciglio. «Mi sei ancora utile, perché dovrei uccidere qualcuno di così produttivo?»
«Anche gli altri, prima di me, sono morti dopo una lunga attesa?»
«No.» Rispose semplicemente l’altro.
«Quindi potrei svuotarmi da un momento all’altro…» Si incupì. «Van, io non voglio morire.»
Il demone scoppiò in una fragorosa risata. «Ancora pensi alla tua salvezza?»
«No.» Sussurrò e Vanitas si zittì colpito da quella risposta inaspettata. «Vanitas, io…» Si morse il labbro e si fece forza. «Non voglio lasciarti.»
Il demone restò impietrito da quelle parole. Lui era paura, lui era cattiveria, lui era il predatore. Aveva da sempre ammaliato le sue vittime per nutrirsi con facilità ma non era mai accaduto che una di queste si affezionasse a lui.
«Tu mi hai privato di tutto ma mi hai donato molto di più. Al villaggio nessuno ha voluto lottare per me, tu invece mi hai salvato. Lo so, io sono solo una fonte di luce per te ma…» Sul viso di Sora si aprì il più radioso dei sorrisi. «Tu mi stai accettando per quel che sono e cerchi la mia compagnia anche oltre le tue voglie perverse.»
A quel punto, anche gli occhi ambrati più sfacciati e severi si spalancarono al suono di quelle parole.
«Non voglio lasciarti solo, Van.»
Il demone si gettò su di lui e lo fissò negli occhi, cercando anche una minima traccia di scherno, ma gli occhi blu cielo di quel mortale erano pieni di sincerità.
«Non può essere…» Rispose incredulo.
«Forse un demone non potrà mai amare un mortale, ma non mi aspetto che tu possa ricamb-.» Vanitas lo interruppe posandogli un dito sulle labbra. «Non continuare.»
Sora rimase ad osservarlo a lungo ma persino Vanitas era diventato incerto. Lo stesso demone aveva notato un cambiamento in se stesso. Bramava la sua luce ma allo stesso tempo aveva imparato a bramare anche la sua persona. Per un essere demoniaco come Vanitas, quella poteva essere la sua più grande paura: innamorarsi della propria preda.
   
 
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