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Autore: SaruzzaPower    04/11/2015    2 recensioni
“I’m absolutely devastated to have slip with Sophia.
Being on the tour all this year and being away for her was so hard.
We spent so much time apart.
But in order to do right by somebody, sometimes it’s better not to do what your heart wants, but to do what’s better for them.
Right now I’m looking forward to some alone time to figure out who I am and what I want to be.”
Liam Payne
Così finisce un tour mondiale, con un cuore spezzato, un bebè in arrivo e tanto vuoto...
Questa storia parla di un ragazzo dal cuore grande e dall’animo nobile che, nonostante la fama, non riesce ad avere una cognizione reale di quello che è per il mondo, e di qualcun altro, quel qualcun altro che nella vita ci capita fra i piedi quando meno ce lo aspettiamo, quel qualcuno che non vogliamo, come una virgola in quel mare di parole di cui vi parlavo poco fa, ma è quella virgola che ti dà modo di prendere fiato dopo un lungo periodo di parole che quel fiato te lo avevano fatto mancare.
Tutti conoscete Liam Payne no?
Ma Olivia?
Che ruolo avrà?
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Liam Payne, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Over Again || Liam Payne'
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Un giorno qualcuno 
entrerà nella tua vita e ti farà capire perché non ha mai funzionato con nessun altro.

 

Ciao, 

Sì, sto parlando proprio con te che stai leggendo, perché se hai voglia di perderti per qualche istante in un mare di parole, voglio raccontarti una storia.

Questa storia parla di un ragazzo dal cuore grande e dall'animo nobile che, nonostante la fama, non riesce ad avere una cognizione reale di quello che è per il mondo, e di qualcun altro, quel qualcun altro che nella vita ci capita fra i piedi quando meno ce lo aspettiamo, quel qualcuno che non vogliamo, come una virgola in quel mare di parole di cui vi parlavo poco fa, ma è quella virgola che ti dà modo di prendere fiato dopo un lungo periodo di parole che quel fiato te lo avevano fatto mancare.

Tutti conoscete Liam Payne? 
Beh se non lo conoscete: Liam James Payne, 22 anni di Wolverhampton, è un ragazzo come tanti, un'infanzia un po' travagliata, due piccoli occhi timidi, una parlantina spropositata che lo veste come uno scudo contro le insicurezze del mondo e un sorriso che ti scioglie l'anima.

La sua normalità finisce più o meno qui, uno: dove inizia la sua fama, perché Liam tutti lo conoscono come quella voce tutto tondo che fa parte della band più famosa del mondo, i One Direction, e due: dove inizia la sua anima, perché quella sua sensibilità, quella sua dolcezza, non hanno niente di normale, anzi, mi lasciano immobile, senza fiato, potrei passare la vita a guardarlo e la cosa folle è che lui non sa minimamente che questa sua caratteristica non lo rende la star internazionale bensì lo rende più intimo nei cuori di chi sa cosa guardare.

Liam è uno che si fa amare, e non tanto per chi rappresenta come personaggio, ma per chi è veramente.

Liam è uno che non ti da via d'uscita, lo puoi solo amare e tanto. 

 

**

POV LIAM 

"I'm absolutely devastated to have slip with Sophia.

Being on the tour all this year and being away for her was so hard.

We spent so much time apart.

But in order to do right by somebody, sometimes it's better not to do what your heart wants, but to do what's better for them.

Right now I'm looking forward to some alone time to figure out who I am and what I want to be."

Liam Payne

 

Leggo e rileggo queste mie stesse parole, sono ovunque: web, instagram, twitter, sento ancora la mia voce pronunciarle, peccato che mi sembri ancora tutto surreale.

Sophia che ha lottato per me inseguendomi al Funky Buddha notte dopo notte, quella che è tornata da me nonostante mi fossi comportato da completo coglione e l'avessi lasciata andare senza lottare veramente alla prima difficoltà, quella stessa Sophia che amo, con cui avrei voluto condividere il futuro e per la quale ho comprato una casa nuova, una macchina e un cane, ora dov'è?

A volte mi prendo in giro da solo pensando che siano i cani a portarmi sfortuna, prima Loki con Danielle ora Ralph con lei.

Eppure a me un cane dà così un senso di famiglia...

Negli anni abbiamo arrancato, faticato, lottato, e ora che il tour è finito, che la pausa è sempre più vicina, l'avrei voluta portare all'altare, avrei voluto passare ogni minuto che potevo con lei, farle vivere la vita che le ho negato in questi anni, ed invece no, lei ha mollato, e quando fai più male che bene a chi ami, devi renderti conto quanto è meglio lasciare la presa.

Io la amo e quindi l'ho lasciata andare, anche se questo mi ha portato ad avere il cuore spezzato e degli attacchi di panico che non mi danno scampo.

Sento un vuoto dentro al petto che non riesco a colmare, niente a che vedere con la volta scorsa, in cui mi sentivo mosso da un fuoco indomabile che mi spingeva a straparlare, mettermi in mostra, esternare il mio dolore pubblicamente, questa volta non ho più parole, non ho idee, pensieri, voglio del tempo per me, per rilassarmi, godermi la mia famiglia e rendermi conto di chi sono, chi sono veramente, perché mi sto imbattendo in cose e persone che mi stanno facendo riflettere; forse non sono il Liam che tutti acclamano senza che io ne capisca il motivo, in fondo non sono niente di speciale, o almeno era quello che pensavo prima.

Prima sì, quando ancora non avevo provato a vedermi con gli occhi di chi mi vede veramente.

Ho ricordi sfuocati degli ultimi giorni: discorsi seri, tante decisioni da prendere, riflessioni, stress, tanto, tantissimo stress, poi lacrime, il fiato che manca, una corsa in ospedale e il rendersi conto che non solo le persone che credi amiche e di cui ti fidi ciecamente ti vedono per quello che sei, a volte c'è anche chi sta nell'ombra, quella persona che vedi e rivedi ma a cui non fai mai veramente caso, che può aiutarti.

Volevo del tempo per stare solo, per rendermi conto di cosa voglio, però ci sono volte in cui il tempo sembra non servire...

**

Questo è Liam Payne con il cuore spezzato, ma è anche un Liam Payne che ha ancora speranza, quello che in fondo al cuore vuole amare ancora, tempo o non tempo.

Perché se credete che tutto parta da qui, mi dispiace dirvi che questo era solo un assaggio, vi ho dato modo di ambientarvi in questo racconto attraverso la voce di qualcuno che conoscete, so che vi siete commosse, perché Liam fa questo effetto, ma datemi modo di presentarvi l'altra faccia della medaglia, quella piccola virgola all'apparenza insignificante che ha dato ossigeno a Liam.

Lei si chiama Olivia, lo so, non è un nome comune, a molte di voi non piacerà, ma è proprio dietro le cose che ci fanno storcere un po' il naso, che all'inizio non ci convincono o che proprio non prendiamo in considerazione che alle volte si nasconde inimmaginabile.

Olivia che ha 25 anni, parla male l'inglese ed è finita sulla strada di Liam un po' per assurdo un po' per fortuna sfacciata. 

Olivia che è una fan dei One Direction fino al midollo, ma che sa vedere oltre.

 

**

POV OLIVIA

 

Luce.

Suono.

Vita.

Non sono quel tipo di persona che si ferma alle apparenze, cerco di non giudicare l'abito, il colore dei capelli o il numero di orecchini e tatuaggi che uno si porta dietro.

O meglio, forse lo faccio, è nell'indole umana farsi un'idea al primo colpo d'occhio, ma sta in se stessi, darsi il tempo di capire se l'idea iniziale corrisponde alla realtà.

Però sono sempre stata una a cui le luci e i suoni scatenano un turbine di emozioni immediate, non so se capita solo a me di rimanere ferma a fissare le strade illuminate durante il periodo natalizio, emozionarsi osservando il fuoco danzare dentro un camino, per dei semplici fuochi d'artificio o fissare rapita il rincorrersi dei fili di lucine che addobbano un'albero e non solo. 

Lo stesso vale per i suoni, anche i più strani a volte, come il persistente e cullante suono di un phon acceso, il rumore che fanno i trucchi di mia madre mentre sbattono fra loro quando apre il cassetto del bagno, sono questi suoni e quelle luci ad avermi fatto decidere cosa volevo fare da grande.

Cresciuta amando più la compagnia dei ragazzi che delle ragazze; frequentando una scuola tecnica, ho scoperto che le dinamiche di luci e suoni hanno bisogno di rigore, di controllo, così dopo tanti anni di gavetta, con (passatemelo) "una botta di culo" pazzesca, senza sapere praticamente nulla di inglese, sono finita a fare l'assistente di scena in quel mondo magico che sognavo da sola nella mia cameretta, sentendomi un'attempata ragazza dall'animo da Peter Pan, il mondo del backstage dei One Direction.

Essere fan, essere "il disagio" diciamo fra noi, spendere soldi su soldi per i concerti, mentire al lavoro, licenziarsi, fare ronde notturne per guardare eventi dall'altra parte dell'emisfero, qualunque cosa una persona possa reputare strana, io l'ho fatta.

Ma poi, durante una delle interminabili file fuori da uno stadio è bastato un piccolo blackout, un attimo di panico generale, la mia amica che flirta con la sicurezza, io che butto lì un consiglio e lo strano passo dall'essere fan a firmare un contratto per entrare a far parte dello staff della tua band del cuore, è stato insensatamente breve.

La paga fa schifo, ma potrebbero pagarmi a respiri di Liam e lacrime di Niall imbottigliate, che non mi importerebbe.

La prima volta che ho visto i ragazzi, se mi avessero fatto un encefalogramma, probabilmente sarebbe risultato piatto, interiormente ho reso giustizia alla peggiore immagine di fan isterica che voi abbiate in mente, fortunatamente la mia timidezza e la mia poca padronanza della lingua, mi hanno impedito di esternare il mio stato d'animo.

Con il tempo mi sono guadagnata il saluto, qualche battutina, ho scoperto che Louis è dispettoso come immaginavo, che Niall si esalta con niente, che a Harry piace girare nudo e che Liam alterna momenti di iperattività a momenti di totale apatia.

Non ci sono parole per spiegare la sensazione di vivere una vita con loro, lo spostarsi tutti i giorni, andare in giro per gli stadi passando i pomeriggi a decidere dove posizionare le luci in modo che riescano inseguire quei tarantolati che sul palco non si fermano un minuto, usando delle comparse che indossano delle maschere di cartone con sopra le facce dei ragazzi di tanti anni fa. 

Correggere i fischi delle casse, tarare i microfoni, equilibrare i suoni durante i sound checks.

Per il resto dello staff è solo lavoro, per me è ancora un po' follia! 

Sono passati sei mesi da quel blackout, ora parlo con Lottie, scherzo con Paddy, conosco Gemma, Bobby, Sophia, eppure il cuore che prende il volo quando mi trovo nello stesso spazio vitale di quei quattro non se ne va mai.

Soprattutto quando condivido lo spazio vitale di uno in particolare, quel qualcuno le cui foto riempiono i muri della mia camera, il cui microfono porta in fondo una fascia rossa e sul quale riesco a fare i peggiori pensieri che una mente umana sia in grado di partorire: Liam.

Sai quando solo nei tuoi sogni più profondi immagini che certe cose possano accadere?

Questo per me è Liam.

È più facile rapportarmi con gli altri tre, non tremare quando si rivolgono a me; ecco con Liam, questo non capita, se lui sorride il mondo sparisce e devo lottare con tutta me stessa per non rimanere immobile davanti a lui, è una cosa che mi concedo solo durante i concerti, quando sto appoggiata sotto il palco e sfrutto l'oscurità per liberare la fan che è in me.

Ho imparato così tante cose, senza nemmeno parlargli che a volte mi sento parte di lui, anche se non è affatto così.

Ho imparato che è molto goloso ma tende a ingrassare ed è costretto a stare perennemente a dieta, ma che se nessuno lo guarda o gli presta attenzione si concede qualche gratifica.

Ho imparato che non conosce gli spazi vitali altrui, se si sente di toccarti o abbracciarti, lui lo fa e basta, ha sempre bisogno di un contatto, di un sorriso o semplicemente una parola di conforto; ed è bello, ma non bello e basta, non è un semplice involucro, è bello dentro e il problema è che non si rende nemmeno conto di quanto lo sia.

Quando è nervoso invece o se qualcuno gli dice qualcosa che lo mette in imbarazzo, stringe gli occhi e abbassa lo sguardo, sporge un po' in fuori il labbro inferiore e appoggia la lingua ai denti; ma se è chiamato a parlare, appena si trova davanti un obbiettivo si trasforma e diventa il vero leader della situazione, sa sempre cosa dire, come dirlo e ha sempre una parola buona e giusta per tutti.

È un po' impulsivo e per assurdo allo stesso tempo riflessivo, contradditorio lo so, ma tende a pensare alle cose mille volte, mettendoci tutto il cuore per poi esplodere quando viene toccato o preso alla sprovvista; in quei casi interrompe il contatto bocca-cervello ed è il momento in cui tende a combinare guai, guai per i quali la maggior parte delle volte si pente.

Liam è uno di quelli che si sente in dovere di giustificarsi con tutti, lo fa sempre, tanto, troppo, crede di dover dare spiegazioni, ed è per questo che viene mandato in campo quando succede qualcosa che riguarda la band, perché lui è quello che riesce a tenere il palco anche se è completamente vuoto, lo fa talmente bene che non ti accorgi che gli altri tre non sono lì insieme a lui. La gente tende a fidarsi di Liam perché trasmette pace. 

Una pace che ultimamente non sembra appartenere alla sua vita, soprattutto per colpa di Sophia.

Lui la ama, i suoi occhi cambiano quando c'è lei in una stanza, è davvero la sua principessa.

Lei invece è più fredda e distaccata, non si concede facilmente e con il tempo ho capito che non è solo timidezza la sua.

Più si sta avvicinando la pausa più lei diventa strana, insofferente e questo rende Liam triste.

Per esempio durante l'ultimo concerto hanno litigato e oggi, qui a Belfast, dove resteremo per tre giorni, lei non è venuta.

Ho sentito Lottie e Lou parlare di quanto siano preoccupate, ho visto Andy e Louis cercare di fare di tutto per distrarre il loro amico, ma oggi sembra inconsolabile, sembra uno di quei giorni in cui tutto può succedere.

Il palco è pronto, manca solo il sound check, ma Liam è chiuso in una stanza dal primo pomeriggio e a volte la sua voce oltrepassa la porta di legno ed ha un suono disperato e folle.

A turni Niall, Harry, Louis e Andy entrano ed escono con aria preoccupata.

Pian piano il palazzetto inizia a riempirsi, arrivano le famiglie dei ragazzi e lo spettacolo si avvicina, ma per Liam sembra quasi peggiorare.

Ben è agiato, lo staff parla fitto e fatico a capire quello che dicono, non mi serve capirli quando tutti iniziano a correre per il backstage e sento qualcuno dire di chiamare Karen.

Harry arriva di corsa e va verso la porta, così non ci penso due volte e gli vado dietro, utilizzando la sua scia per farmi largo fra i presenti, si ferma poco prima della porta, si sporge e poi si accorge di me, mi guarda con occhi tristi e si passa una mano fra i capelli scuotendo la testa.

Ho paura di guardare dentro ma è solo quando lo faccio che una mano mi corre verso il centro del petto, perché sento che se non lo faccio il cuore potrebbe uscire e cadere rompendosi in mille pezzi.

Liam è per terra, la schiena appoggiata al divano e le gambe rannicchiate al petto, si tiene la testa con le mani e sembra non riuscire a respirare, ha il fiato spezzato, gli occhi terrorizzati e pieni di lacrime, non riesce ad articolare parole di senso compiuto e vederlo così terrorizza anche me.

Poco dopo Karen arriva e qualcuno ordina di chiudere la porta, Liam si gira in cerca di sua madre, allarga le braccia come per cercare un suo abbraccio, ma prima di trovare lei, trova per un attimo i miei occhi, è una frazione di secondo eppure io provo a infondergli tutto il coraggio che ho dentro attraverso il mio sguardo.

La porta alla fine viene chiusa e io torno ad essere il solito nessuno, vorrei scoppiare a piangere, non so nemmeno spiegare cosa provo e non mi accorgo di aver ceduto alle lacrime, finché una mano non mi stringe la spalla e alzando gli occhi vedo un Harry appannato che prova a regalarmi un sorriso.

- Dai Oliv, vieni con me, Lee è in buone mani! Non preoccuparti! - Harry sorride appena e senza staccare la mano dalla mia spalla mi guida nella stanza comune, dove mille voci fanno da sottofondo a quella di Ben.

- La situazione c'è sfuggita di mano. Liam non è in grado di salire sul palco stasera - dice grave.

- Ma non abbiamo mai annullato un concerto! - interviene Niall.

- Chissene frega del concerto, Niall! - interviene Harry accanto a me.

- Magari gli passa, manca ancora un po' all'inizio - ipotizza qualcuno.

- I ragazzi hanno provato in tre, ma non è veramente fattibile, sono canzoni scritte per essere armonizzate in cinque, le stanno facendo in quattro, togliere un altro elemento, un elemento come Liam è un suicidio assistito! - esclama Paul, il direttore del suono.

- Portate indietro Zayn! - qualcuno crede di fare lo spiritoso e ridacchia.

- Sarebbe l'unico in grado di salvare il culo a tutti in questo momento, e non solo sul palco! - la voce di Louis mi arriva alle orecchie come un bisbiglio e sia io che Harry ci giriamo a guardarlo.

- Come sta? - mi esce dalla bocca senza riflettere. Louis mi guarda un po' stranito ma Harry annuisce e lui parla - È un attacco di panico, non passa, si sono lasciati, stasera non possiamo salire su quel palco, lui non ce la fa! - ha gli occhi tristi, la voce quasi spezzata, si abbraccia da solo e ci guarda avvilito, prima di farsi strada verso Ben e bisbigliarsi qualcosa nell'orecchio. 

**

Quello che è successo dopo ve lo posso spiegare brevemente io, quella sera per la prima volta in cinque anni, i One Direction hanno annullato un concerto, il fandom è andato nel panico alla notizia che Liam non era stato in grado di salire sul palco per motivi di salute.

Tutti hanno twittato dispiaciuti, tranquillizzando il mondo: "sono cose che capitano", hanno propinato sotto la guida del management.

Già, avere il cuore spezzato è una cosa che capita, anche andare nel panico lo è, gli amori finiscono e nonostante questo bisogna lavorare comunque, vivere comunque, riuscire ad essere quello che gli altri si aspettano da noi, non è facileeppure qualche volta qualcuno ci tende una mano, una mano che non ci aspettavamo.

 

**

POV LIAM

Mi sveglio su un lettino di ospedale, apro un occhio e vedo una flebo scendere lenta, un filo che la collega al mio braccio sinistro.

Mi sento distrutto, mi fa male il petto, la testa e l'anima.

Non ricordo molto dell'altra notte, tante voci, l'aria che mi mancava e due occhi che mi guardano apprensivi, non erano di Andy o dei ragazzi, non erano di Paddy o di mia madre e ovviamente non erano di Sophia.

C'è Paddy che dorme sulla sedia vicino alla porta, mio padre sulla poltrona accanto al mio letto e poi c'è Louis per terra accanto a lui, la testa a penzoloni sulle gambe e i capelli tutti spettinati.

Allungo il braccio libero verso il comodino e prendo il cellulare, ci sono mille tweet, messaggi privati, messaggi di amici e alla fine anche se manca quello che mi farebbe più piacere, sapere che lei si è preoccupata per me, il nome Zayn spicca fra tutti: Bro, basta solo una parola e prendo il primo aereo, lo sai! 

Sorrido, mi manca Zayn, davvero tanto, ieri sera avrei voluto averlo con me, ma purtroppo le persone che amo nella mia vita tendono sempre a scegliere un'altra strada.

Hanno annullato uno show per colpa mia, perché sono uno stupido e non sono stato capace di non farmi vincere dai sentimenti.

Mi sento male, è un male generale, mi prende corpo, mente e cuore, lei non ci sarà più nelle mie giornate, lei, lei e ancora lei; sento il cuore ricominciare a battere all'impazzata, mento le mani tremare e mentre provo a respirare forte, ringrazio che stiano ancora tutti dormendo, non voglio che mi vedano avere un altro attacco.

**

Panicodi sensazione di paura o terrore per lo più collettivo e improvviso, non soggiogato dalla riflessione, che nasce a fronte di un pericolo reale o presunto, portando irreversibilmente ad atti avventati o inconsulti. Il panico generalmente può anche dominare sulla ragionee sulla logica di pensiero, sostituendosi a queste con travolgenti sensazioni di ansiae agitazione frenetica.

Prima di far uso di psicofarmaci e psicoterapia ci sono alcuni tipi di terapie comportamentali, come mettere il paziente a confronto con ciò di cui ha paura, spesso può aiutarlo a superare la paura stessa. 

Associare gli attacchi a qualcosa di piacevole, può far focalizzare il paziente su quel qualcosa ogni volta che sente il panico arrivare.

Né da fan, né da membro dello staff è riuscita a sapere nulla sulle condizioni di Liam.

Oliva ha passato tutta la notte in bianco, ha cercato ogni cosa possibile sugli attacchi: cause, effetti e cure, condendo il tutto cercando di non morire guardando ad intermittenza il video di Perfect, uscito a mezzanotte.

È ormai mattina quando ha la testa talmente piena di ogni cosa da non riuscire più a tenere gli occhi aperti, si abbandona al sonno, ma spera che Liam stia veramente bene.

 

**

POV OLIVIA

 

È stata una brutta notte per tutti, lo vedo delle facce dei presenti appena arrivo allo stadio, mostro il mio pass e tutti mi salutano mentre cammino tra i corridoi.

Le fan sono in fila anche oggi, il concerto di ieri sarà spostato a venerdì e quello di stasera ci sarà.

Apprendo ascoltando qua e là che Liam è in albergo e non prenderà parte alle interviste di oggi, che sta meglio, ma che ha passato una bruttissima notte. 

Nel mio piccolo l'ho passata io, quindi ho detto tutto.

Provo a concentrarmi sul lavoro, sul godermi questi attimi, il palco, il palazzetto vuoto che fra poco si popolerà di cuori che battono all'impazzata e voci pronte a cantare all'unisono dando vita alla più grande delle magie.

Ci fermiamo tutti quando danno l'annuncio ufficiale che il concerto si farà e sorridiamo sentendo il boato delle ragazze impazzite fuori.

- Olivia siete tutti pronti? I ragazzi stanno per arrivare per il sound check! - Paul si avvicina, mi sorride e io annuisco. Lavorativamente parlando sono prontissima, non sono altrettanto pronta a vedere un Liam provato e triste e appena li vedo salire sul palco è come se avessi i paraocchi, c'è solo lui davanti a me.

Ha la faccia sbattuta, è in tuta e solo per questo potrei morire, i capelli sono spettinati, la voce non è al cento per cento, ma io non posso essere obiettiva, mi sembra sempre il più bel suono che le mie orecchie abbiano mai udito. 

Provano le posizioni, si concentrano su Perfect, il nuovo singolo e alla fine, dopo l'ennesima stonatura di Liam, Louis muove la mano avanti e indietro davanti al collo per far capire che è ora di lasciarlo riposare - Avanti Paul, per oggi basta così, giusto? - dice dentro il microfono.

- Sì ragazzoni, andate a rompere le scatole a qualcun altro! - dice lui sorridendo. Io che lo conosco so che non è un sorriso sincero, tutti stanno provando a non far sentire Liam a disagio.

Appena i fan vengono fatti entrare, noi torniamo nel backstage, Sarah's Kitchen stasera propone stufato di carne irlandese, spaghetti aglio e olio all'italiana, una zuppa di legumi e insalate miste. A dire la verità io non ho fame, vedere Liam così mi ha chiuso lo stomaco.

Mi allontano dalla sala comune e passeggio per i corridoi, sto ancora pensando e ripensando a Liam, ai suoi occhi tristi, a quanto vorrei poter fare quel qualcosa in più.

Liam ha fatto tanto per me, davvero più di quello che crede, i ragazzi sanno che li amiamo, ma non sanno veramente quanto possono essere vitali per noi.

Lui per me ha rappresentato un sorriso nei giorni tristi, un piccolo faro di luce nei giorni bui, quei giorni in cui vorresti solo piangere, poi appare una foto, un tweet e non importa se non condividete una vita insieme, spesso è quell'attimo che cambia tutto, cambia il tuo modo di vedere le cose, ti fa battere il cuore e raddrizza il tiro della giornata, ti strappa un sorriso, e quel piccolo sorriso che per molti non è nulla, per me è il sorriso che fa la differenza.

È per questo che non mi rendo subito conto di vedermelo sfrecciare davanti, le mani che gli tremano mentre cerca di aprire la porta di una stanza vuota e prima di richiudersela alle spalle i nostri occhi si incontrano.

Trattengo il respiro, ha gli stessi occhi che aveva ieri sera, è spaventato e nella mia testa sparisce tutto il resto, in quattro passi arrivo davanti alla porta.

Mi fermo prendendo un respiro, la mano sulla maniglia, una parte di me vuole entrare nella stanza, l'altra parte ha paura che mi rifiuti bruscamente.

- Liam? - la apro appena, giusto perché la mia voce lo raggiunga.

La risposta non è immediata ma quando arriva è titubante - Sto... bene, sto bene! Solo un attimo - dice provando a risultare convincente, il problema è che ho i suoi occhi stampati nei miei e non posso lasciarlo così, quindi prendo un altro respiro ed entro, richiudendomi la porta alla spalle velocemente.

- Ehi... - mi rendo conto solo ora di non sapere cosa dirgli, forse lui non vuole essere consolato, e se anche fosse, forse non vuole esserlo da me.

- Sto bene, davvero! - lo dice come se cercasse di convincere se stesso.

- Non devi fingere con me! - gli sorrido e mi avvicino piano, mentre lui si abbandona appoggiandosi ad un tavolo vuoto e toccandosi la barba con il palmo della mano.

- Olivia senti... - ha il respiro un po' pesante, eppure il mio nome esce chiaro da quella sua bocca marcata facendomi girare la testa, non ho mai amato il mio nome, ora invece credo di non aver sentito nome più bello. 

Provo a tornare in me e mi piego sulle ginocchia cercando il suo sguardo - Ehi, guardami! - gli sorrido.

- Non so cosa mi sta succedendo, sta tornando anche stasera, ma io non posso, non posso davvero permettere che abbia la meglio, abbiamo un concerto, ho delle responsabilità, io non voglio essere così debole da non poter stare senza di lei, però mi manca l'aria... - gli si spezza il fiato e gli occhi diventano lucidi... lo fanno anche i miei, ed è per questo che non so nemmeno che forza mi muova, ma lo faccio, le mie mani scattano in avanti e vanno alla ricerca del suo viso, i miei pollici si appoggiano sulle sue labbra e fermo i miei occhi sui suoi - Liam... Liam respira, è solo un'impressione, puoi farlo - sorrido e sposto i pollici sulla sua barba leggermente riccia ma morbida, sto toccando Liam Payne, sto facendo quello che più volevo, essergli da supporto e non me ne rendo nemmeno conto, ma lo faccio. 

Inizio a inspirare ed espirare senza staccare gli occhi da lui e la magia inizia quando lui si fida di me e mi segue.

- Va bene Liam, va tutto bene! Sei triste è giusto, non hai nessuna responsabilità nei confronti di nessuno. Puoi stare male, sei umano e per lo stesso motivo puoi respirare, lo stai facendo! Vedi? - annuisce piano continuando a prendere dei respiri profondi, non stacca gli occhi dai miei e respira, pian piano si calma e alla fine mi sorride.

- Dio Liam, sei qui! Ti ho cercato ovunque! - Paddy entra all'improvviso cogliendoci alla sprovvista, mi allontano da lui con uno scatto, portando le mani in tasca. Il bodyguard ci guarda stranito - Tutto bene qui? - 

Liam si passa una mano fra i capelli, si sistema l'orologio sul polso, si gratta il naso e poi porta la mano dietro l'orecchio, in imbarazzo. Arrossisce appena guardandomi e - Tutto bene! - fa un respiro profondo.

- Allora forza campione, è ora di andare in scena! - appoggia una mano sulla schiena di Liam mentre esce poi si gira verso di me, sorride leggermente e qualcosa mi dice che anche se non sa il motivo, merito un suo tacito ringraziamento.

 

**

 

- Aspetta! - sto per salire sul van che mi porterà in hotel, ma la voce di Liam mi fa bloccare.

- Tutto bene? - chiedo un po' allarmata, indossa un cappellino e ha gli stessi vestiti che aveva sul palco; è bellissimo e il suo viso sembra più disteso.

- No, ma volevo ringraziarti, non so cosa hai fatto, ma sto meglio! - sorride e senza darmi il tempo di reagire si allunga verso di me e mi abbraccia. 

Stringo gli occhi e rimango immobile, non posso credere di star abbracciando Liam, credo di iniziare a tremare perché lui si stacca e mi guarda stranito - Scusa, non volevo, io sono... - 

- Lo so come sei... - mi affretto a dire, guardandomi i piedi.

- Lo sai veramente, da dove sei venuta fuori? - 

- Scusa? - alzo gli occhi di scatto e lo trovo a sorridere e - Ehi calma, non era per offenderti, cioè ok, tu sei stata bravissima con me e io sto sbagliando tutto, non sono bravo con le ragazze non lo sono mai stato e... - 

- Sono un'assistente di Paul! Mi occupo di luci e suoni! - sta straparlando ed è la cosa più dolce del mondo, ma il mio cuore non può reggerlo, quindi lo interrompo.

- So chi sei Olivia Swang! Ci hai salvato il culo ad un concerto, Paul ha parlato spesso di te, la fan che è stata assunta! - 

- Oh... - sa che sono una sua fan. Non so perché ma una parte di me si sente delusa.

- No, ma va bene! Non sei una matta, non hai mai chiesto niente, anzi, mi hai aiutato, il mio: da dove sei venuta fuori, è perché stai sempre sulle tue, eppure... - 

- Liam! È possibile che oggi ti perdi ovunque? Le fan si sono diradate, dobbiamo andare! Forza! - Paddy appare per l'ennesima volta e Liam alza gli occhi al cielo. 

- Scusalo, da quando sono stato male è ancora più apprensivo... - sospira.

- No problem - faccio spallucce e muovo un piede per entrare nel van, o almeno ci provo perché un - Senti... - e una mano che mi blocca il polso, mi fanno fermare.

- Sì? - sento quelle dita calde e forti attorno al mio polso, Liam mi sta toccando ancora, devo concentrarmi veramente tanto per capire quello che sta per dirmi, il mio cervello non è in grado di capire nessuna lingua, soprattutto non se viene parlata alla velocità supersonica di Liam - Ti va di venire con me? La mia macchina è più comoda! - spalanco gli occhi. NON È VERO! 

- Oddio no! No, no, no non sto ci sto provando! Io, Dio mio sono un imbecille, non guardarmi così... - 

- Liam... va bene! - sto per morire, ma almeno morirò felice.

- Va bene? - chiede stupito.

- Sono una fan dopotutto! - scherzo, ma la voce non mi esce molto ferma.

Quello che succede dopo: Liam che mi apre lo sportello, che si siede accanto a me, che mi guarda con un sorriso strano, mentre Paddy ci controlla dallo specchietto retrovisore, è un grande ricordo annebbiato, perché queste cose succedono solo nei sogni.

- Arrivati! - Paddy sorride e scende dall'auto - qui nessuno può infastidirvi, l'ascensore è subito qui sinistra -.

Restiamo in silenzio e ci guardiamo, poi Liam scende veloce fa il giro della macchina e mi apre lo sportello - Credimi che se continui a stare zitta, il prossimo attacco di panico che avrò sarà per colpa tua! - cerca di sdrammatizzare ed io rido coprendomi la bocca con una mano.

Saliamo in ascensore, Liam preme il numero quattro e - Io sto al terzo... - ma lui spalanca gli occhi - Però... però non fa nulla, ti accompagno! - mi do della stupida mentalmente e faccio un respiro - Ok, sto facendo la fan e tu starai andando in paranoia! Perdonami. Davvero lo so che sei una persona normale, che non devo agitarmi perché ti metto in soggezione, ma credimi non lo faccio perché sei il mio cantante preferito, lo faccio perché sei il mio ragazzo preferito! - 

- Oh... - resta fermo a guardarmi.

- Sai, tu sei fantastico e io ti ammiro nel tuo complesso, hai tanti di quei pregi che sommandoli diventano un grande unico difetto! Sei irraggiungibile! - 

- No, perché sono qui con te! - le porte dell'ascensore si aprono ma noi restiamo immobili - Vuoi... vuoi venire nella mia camera? - chiede titubante.

- Sei appena stato lasciato, hai rischiato un attacco di panico, tu non vuoi veramente che io venga nella tua camera! - 

- Invece sì! Ora vorrei tu venissi in camera con me! Non voglio fare nulla, ma tu mi rendi tranquillo! - 

Scoppio a ridere - Tu sei strano! - 

- Anche tu, credimi! - 

 

** 

Strano è tutto quello che posso dirvi del rapporto che lega Liam e Olivia. 

Star e fan.

Ragazzo e ragazza.

All'improvviso complici.

Quella notte serve dirvi che non è successo nulla? 
Amici miei, se fosse successo qualcosa, ve lo avrei lasciato raccontare da uno dei due, ma no, sono rimasti a chiacchierare fino a notte fonda, notte in cui Liam si è reso conto che ci sono occhi che possono vederlo per quello che è, anche se non lo conoscono da tutta la vita e in cui Olivia si è accorta che tutto quello che ha sempre creduto di amare è davvero reale e non è perfetto come credeva, ma questo lo rende ancora più speciale.

Ci sono altri due concerti dopo quello, poi il ritorno in Uk, una fila interminabile di interviste, annunci per il nuovo album, articoli e la notizia che Sophia ha lasciato Liam trapela.

Sono solo voci, voci che chi c'è dentro sa essere vere, Liam sa che lo sono e con fatica controlla le emozioni.

È lì, in quei momenti che Olivia fa la differenza, fissa gli occhi sui suoi e respirano insieme, pensano a tutte le cose che hanno scoperto l'uno dell'altra e Liam resta se stesso, vince sulla paura, sulla tristezza e sul panico. 

Per questo tornando a casa dalla prima serata a Sheffield, la terzultima serata del tour, anche se sa che non deve, quando nell'abitacolo parte la canzone Olivia, una canzone che fa parte del nuovo album, lui non può far altro che impugnare il telefono, azionare la telecamera interna del suo Iphone e iniziare a cantare il ritornello: Please believe me, don't you see. The things you mean to me? Oh, I love you, I love you, I love, I love, I love Olivia! 

La mette online e non gli interessa nulla se non può farlo, lui lo vuole e spera che lei lo veda.

Sembra l'inizio di una grande amicizia vero? Ma esiste davvero l'amicizia tra uomo e donna? 

 

**

POV LIAM

Ultimo concerto.

Non è l'ultimo di sempre, è l'ultimo per un po', ma è la fine di qualcosa, lo sentono i fan e lo sentiamo noi.

Abbiamo iniziato questo tour in cinque, lo finiamo in quattro, con qualche elemento nuovo nello staff, qualche cuore spezzato e un bebè in arrivo. 

È stato un anno talmente carico da non riuscire a realizzare veramente, io sono stanco, parecchio stanco, ma stasera mi voglio divertire, e prima di salire su quel palco, nonostante tutto cerco Olivia, cerco i suoi occhi e sorrido.

Posso farcela, lei crede in me.

Il concerto va, ci scateniamo, ridiamo, urliamo, facciamo gli idioti, TUTTO! 
Mi commuovo quando è ora dei ringraziamenti, oggi sono riuscito anche ad ammettere quello che è successo, nel pomeriggio ho rilasciato un comunicato in cui spiego la rottura con Sophia e quando sento l'attacco di Where do broken heart go non ce la faccio, guardo in giro fra la folla e lo dico - Se c'è qualcuno con il cuore spezzato stasera, va bene, c'è l'ho anche io! - Niall attacca a cantare e io sorrido, sorrido ricercando ancora quegli occhi grandi e scuri che mi sanno infondere un coraggio totale, forse Sophia non è qui con me, ma c'è la mia famiglia, ci sono tutte le nostre famiglie e c'è Olivia.

Per una volta voglio farmelo bastare, quindi sorrido e abbraccio i miei fratelli, i miei compagni di vita e provo ad essere felice, almeno per questi istanti su questo palco che è tutto quello che ho sempre voluto.

E poi è finita.

Impossibile, assurdo, folle: l'OTRA tour è concluso.

Il party di chiusura c'è già stato, Lou e Niall potrebbero festeggiare per sempre, mentre io e Harry abbiamo bisogno d'altro, così passiamo un po' di tempo con le nostre famiglie, abbraccio le mie sorelle, bacio mia madre, ci facciamo foto tutti insieme, anche per loro tutto questo ultimo periodo è stato difficile e voglio fargli capire che ci sono, che non mollo e che gli voglio bene.

Ho deciso di non tornare a Londra stanotte ed è tardissimo quando saluto i miei e torno in camera, mi faccio una doccia e con ancora l'accappatoio addosso mi siedo sul divano di fronte alla finestra e fisso il paesaggio della notte.

Tutto quello che è successo questa sera mi passa davanti agli occhi e non posso credere che finalmente quella pausa tanto voluta è vicina, ma la domanda è: cosa ne farò di me ora? Quella casa enorme che troverò vuota al mio ritorno, tutti i miei soldi che non sarà bello spendere da solo.

So di non essere veramente solo, ma ero pronto ad avere una famiglia e anche se mi concentrerò su me stesso e sulla musica mi sento un po' perso, devo ammettere che l'essere eletto il nuovo l'uomo più sexy dell'anno, l'essere sempre l'acclamato e aver visto una parte di me che io non riesco a percepire, attraverso gli occhi di Olivia, mi ha aiutato, però continuo ad avere un peso nel petto e nello stomaco, come se stessi facendo la discesa più lunga delle montagne russe.

Ed è facendomi prendere da questo vuoto, prendendo il cellulare e decidendo di smettere di seguire Sophia su Instragram, capendo che tutti i miei progetti stanno andando in fumo e devo rivedere questa mia vita già complicata di suo, che perdo il controllo e senza rendermene conto mi manca l'aria.

Non riesco a respirare, non riesco a parlare, mi viene da vomitare e sono già con entrambi i piedi dentro un attacco di panico, prima di rendermene conto. 

Non è la paura di morire, ma è paura, paura di quello che non potrò mai avere ed essere.

Mi tremano le mani e sento il sapore della bile sulla lingua.

Poi penso, penso agli occhi di Olivia e cerando di tenere le mani salde attorno al cellulare le scrivo un messaggio, pregando che sia sveglia.

Dopo qualche minuto sento bussare alla porta e come un fulmine arrivo davanti alla porta e la spalanco, il respiro sempre più rotto, mentre cerco i suoi occhi quasi fossero una droga.

- Liam cosa succede? - entra dentro e chiude la porta con un piede, mi afferra la mano e mi guida verso il divano e mi fa sedere sul bracciolo, in modo che io riesca a tenere la schiena dritta.

- Liam, Liam respira! Non è niente! Ora passa lo sai! Passa sempre, guardami negli occhi - le sue mani calde e i suoi occhi un po' addormentati vedono solo me, toccano le mie guance e solo a sentire i suoi pollici sulle labbra riescono già a farmi rallentare il cuore.

- Non riesco... io... io non ci riesco - mi fa male il petto, è come se fosse vuoto.

- Certo che ci riesci, avanti, inspira... bravo così, e ora espira - mentre lo faccio allontana i pollici.

È così dolce, ha i capelli gonfi e di un ramato che sembra molto più scuro nella penombra della stanza. Ha un fisico formoso e non è la solita ragazza che mi piacerebbe, ma il problema è che mi piace e questo mi rende ancora più agitato. 

So di aver bisogno di stare solo ma... 

Ma non respiro, continuo a rincorrere il fiato che non vuol tornare regolare -Non riesco, non posso, io... -

- È solo panico... non è reale... - si guarda in giro e poi i suoi occhi si spalancano un po' - Ora io farò una cosa e tu non mi prenderai per pazza, lasciami fare e vedrai che starai molto meglio - le labbra un po' le tremano e non posso fare a meno di smettere completamente di respirare mentre con mani instabili si avvicina alla cintura del mio accappatoio e la slaccia, spingendomi poi giù, sulla seduta del divano e aprendo piano i lembi di stoffa.

Anche lei non respira, guarda il mio corpo nudo e poi i miei occhi, prima di abbassarsi su di me, deglutisce piano e prova a sorridere, basta quello per farmi rispondere.

La lascio fare, e non perché sono un uomo, ma perché mi rendo conto quando avvolge la sua bocca attorno alla mia pelle che sto respirando, sto respirando profondamente, come se tutta l'aria della stanza non bastasse e che il cuore corre all'impazzata, ma non per la paura, è un sentimento che mi spaventa ma ha un altro nome: emozione.

Si muove piano facendomi buttare la testa indietro, con le mani mi accarezza le gambe e danza, danza con il mio corpo cancellando per incanto le mie paure.

Provo a resisterle, vorrei lasciarmi andare totalmente ma sarebbe l'ennesima cosa che finirebbe stanotte ed io non posso e non voglio che finisca.

Sento la sua lingua morbida accarezzarmi, sento le sue labbra baciarmi la punta mentre si allontana per poi rispingersi verso di me, facendomi impazzire, e alla fine lo faccio, prendo tutta l'aria che i miei polmoni possono contenere e mi libero da ogni cosa, lasciando che lei accolga tutto me stesso.

Anche lei respira a fatica quando si allontana e non posso far altro che prendere il suo posto, allungo le mani verso il suo viso, appoggio i pollici sulle sue labbra e la tiro a me, la bacio senza pensare a niente, condividendo con lei il mio stesso sapore.

- Non... - dice a occhi chiusi mentre si allontana da me.

- Scusa ho visto che respiravi male, non volevo ti venisse un attacco di panico! Meglio non rischiare! - le faccio l'occhiolino.

Lei butta fuori l'aria dal naso e ride - Meglio non rischiare dici? - si morde il labbro e fa venie voglia di morderlo anche a me.

- E poi dai, sono il tuo ragazzo preferito, panico o no, era quello che volevi! Giusto? - faccio un po' lo spavaldo perché mi sento leggero e libero qui con lei, anche se sono nudo e ho bisogno di un'altra doccia.

- Sì, era quello che volevo tipo da sempre! - ammette senza staccare gli occhi dai miei e non posso far altro che stringere ancora di più le mani fra i suoi capelli e portarla di nuovo sulle mie labbra. 

- Ed è stato come te lo aspettavi? - sussurro.

- Tu sei sempre oltre tutte le mie aspettative... - 

 

**

Liam quella notte ha deciso che si può ritrovare la pace dopo la tempesta, che si possono avere vent'anni senza dover reggere il peso del mondo sulle spalle e che ci si può abbandonare anche nelle mani di una quasi sconosciuta per stare bene.

Non vuole una storia seria, vuole godersi la sua casa, la sua libertà e gli ultimi impegni ufficiali senza sentirsi più in colpa, ma qualcosa gli fa credere che con Oliva questo non sia necessario.

Olivia sa veramente guardare anche oltre quello che lui stesso vede, sa che corde toccare per farlo tornare in sé.

Forse avrà altri attacchi, avrà momenti in cui Sophia gli mancherà, ma non stanotte. 

Stanotte Liam si alza e prende la mano di quella ragazza capitata per caso nella sua vita, quella ragazza che ha trovato l'ossigeno che gli mancava. Lei stessa è stata l'ossigeno, una pausa da tutto il resto, e la guida in camera sua, la spoglia piano e restano così abbracciati scambiandosi solo teneri baci.

Non faranno l'amore stanotte, perché la vita non è fatta solo di questo: di momenti carnali, ma probabilmente non preoccupatevi, lo faranno e lo faranno eccome, ma preferisco far immaginare a voi come sarà quel momento, perché ormai l'avrete capito da soli che questi due sono imprevedibili e pronti per ricominciare daccapo, insieme!

Ps ---> comunque sono quasi sicura che la porterà a casa sua, le presenterà il suo alano e dopo averci fatto una foto insieme, quando tutte penseremo che è un selfie dettato dalla noia, una volta postata la foto sui social, alzerà gli occhi per guardare la ragazza seduta lì con loro.

Olivia lo guarderà negli occhi e gli sorriderà sincera, come fa sempre, quel gioco di sguardi solo loro.

Questo basterà per fare impazzire Liam che allungherà una mano verso di lei e si sporgerà a baciarla, un bacio che sarà solo l'inizio, una richiesta di consenso, una virgola per trovare il fiato giusto per il dopo.

Quel dopo che lo vedrà spogliarla piano, baciandogli il collo e via via la spalla, la clavicola e di nuovo la bocca.

La farà adagiare su quel divano, incurante del loro unico spettatore canino, rideranno insieme guardandolo scodinzolare, ma poi torneranno a baciarsi; ammirerà quel corpo di donna pronto ad accoglierlo, e le aprirà piano le ginocchia, facendosi largo in lei senza respirare, come se potesse veramente rompere colei che è stata la fonte della sua forza nei momenti peggiori delle ultime settimane.

La amerà, la amerà con passione e fissandola negli occhi senza paura, perché l'amore è un sentimento che cresce, può arrivare subito e diventarlo sempre di più, oppure può nascere piano, come fa il fiore che parte da un seme e sboccia poi con la candida purezza dei colori più brillanti.

Si perderanno l'uno nell'altra lasciando che il panico sia solo un ricordo e che il tempo abbia una dimensione puramente casuale.

Perché il tempo non serve se trovi quello che stavi aspettando! 

 

**

Buonasera, so che ho altri 500 progetti in cantiere e dovrei dedicarmi a quelli, ma quando una notte ti svegli con un'idea che ti martella incessante, poi non seguirla?

La storia di Liam e Sophia, come è successo con Liam, Zayn, l'attitude e i tatuaggi (se non l'avete letta si intitola Cover up e la trovate nella mia libreria! XD) , mi ha smosso qualcosa, e così mi son ritrovata a fantasticare su quello che potrebbe essere successo, condendolo ovviamente con la mia assolutamente variopinta fantasia! 

Non posso sopportare di sapere Liam triste, ci ho messo mesi ad affezionarmi a Sophia e anche se non so quello che è successo realmente, io sto dalla parte di Liam e quindi... non c'è nemmeno bisogno che mi esprima.

Ho colto l'occasione anche per fare un nuovo esperimento, voi siete il mio banco di prova quindi non risparmiatevi con commenti e giudizi, ci tengo molto ai vostri giudizi. 

C'è una voce narrante onnisciente esterna alla storia, che però lascia focalizzare voi tutti sui punti di vista dei due personaggi, magari è la più grande cavolata della storia, però così mi è uscita e così ve la propongo! 

Come sempre vi ringrazio perché anche voi tutti siete un po' il mio oltre, rendete più reali i miei sogni e più raggiungibili i miei traguardi! 

Quindi niente, vi voglio bene! Solo questo..

Buonanotte a tutti! 

un bacio

SARA

 
   
 
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