NOTE: Questa fic mi è stata ispirata da uno scatto fatto a Lucca Comics con un mio amico... Buona lettura :)
<< Hey, dormiglione... Svegliati. >>
<< Uh... Cosa? >>
Shun riaprì lentamente gli occhi, stordito dalla fioca luce del tramonto; quel giorno lui e Hyoga erano rimasti in giardino per ammirare il cielo al calar del sole, ma il Cavaliere di Andromeda – complici il troppo sonno arretrato ed il dolce tepore di quella calda giornata autunnale – si era addormentato prima ancora di poter assistere allo spettacolo.
Hyoga guardò il compagno dolcemente, in uno stato di silente adorazione: Shun aveva un aspetto piuttosto disordinato - con i capelli spettinati, le guance rosse ed accaldate – ma agli occhi del Cigno appariva semplicemente come la creatura più bella che avesse mai visto in tutta la sua vita.
<< I-io... >> farfugliò vergognosamente Shun, arrossendo imbarazzato << M-mi sono addormentato, non è vero? >>
Hyoga annuì ridacchiando.
<< Sì, Shun. >> gli rispose, con voce morbida << Dormivi come un angioletto. >>
<< Oh, dei... Che vergogna! >> il Cavaliere di Andromeda si nascose il volto fra le mani ed avvampò << Che figuraccia, e dire che ero stato proprio io a suggere di uscire a guardare il tramonto! Mi dispiace, sono proprio un disastro. >>
Hyoga sorrise con fare deliziato, beandosi della tenera immagine di Shun che, lentamente, sbucava dal proprio nascondiglio per guardarlo di sottecchi.
Avrebbe potuto trascorrere ore ad ammirarlo.
<< Non preoccuparti, Shun... Non fa niente. >> pronunciò il Cigno, in tono calmo e rassicurante << Mentre tu dormivi, io ho avuto il piacere di ammirare il più bello e suggestivo di tutti i panorami. >>
Shun lo guardò mettendo su una specie di broncio.
<< Parli del tramonto, non è vero? >> bubbolò tristemente.
Hyoga sorrise ampiamente e fece segno di no con il capo, poi si sporse lentamente verso l'altro Cavaliere e sfiorò dolcemente la punta del suo naso.
<< No, Shun. >> replicò gentilmente << Sto parlando di te. >>
Shun arrossì maggiormente e dopo pochi secondi di inevitabile imbarazzo, si ritrovò a sorridere con aria inebetita, saldamente avvinghiato fra le braccia di Hyoga; i due tornarono in silenzio ad ammirare in cielo, che a quel punto si era ormai completamente tinto di scuro, pronto ad accogliere le prime stelle della sera.
Il cuore di Shun batteva forte dentro al suo petto e lui si sentiva tranquillo, felice, semplicemente in pace con il mondo intero.
Certo, non era riuscito a godersi lo spettacolo di quel tramonto, ma che importava?
In fin dei conti Hyoga era lì, insieme a lui.
Ed era proprio quello lo spettacolo più bello e suggestivo dell'intero creato.