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Autore: LaRagazzaImpossibile    09/11/2015    0 recensioni
Ma tu ti ostini, Dottore, non è vero? Ti ostini ad avere pelle di ferro, dita di ferro, cuore di ferro: una corazza, sei impenetrabile e nulla può distruggerti, hai creato una corazza per difenderti dal dolore ma senza rendertene conto ti ci sei intrappolato dentro.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Clara Oswin Oswald, Doctor - 12
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Cuore di ferro
                        avvolto nella seta-



 

"Tranquillo vecchio sciocco, non vado da nessuna parte"
E se così non fosse? Se così non fosse.

Il cuore batte forte a pensarci, i colori e le promesse si sbriciolano come pezzi di terra stretti tra dita di ferro, come nastri di seta sche scivolano tra dita metalliche: sono moribidi eppure...non li senti.
Immagina di avere tutto sotto controllo, tutto: lo scorrere del tempo, il cambiare delle stagioni, poter passare dalla primavera all'autunno solo con uno schiocco di dita, tutto sotto controllo; quanto luminoso il sole deve essere, quante nuvole devono esserci e, se ne sono troppe, volarci sopra e cancellarle con un soffio; tutto sotto controllo, tranne le persone, tranne loro.
Le persone non sono come le stagioni, le persone sono quei maledettissimi nastri di seta.
Perderli lascia posto al dolore.

Alla fine il dolore rode, come una lama invisibile sulla pelle, la solitudine attanaglia le vene e il sangue smette di scorrere, tutto si ferma, le stagioni, il sole...le persone, ma è tutto sotto controllo.
Alla fine il dolore consuma e lacera, è come avere un pugno di sale tra le mani, puoi tenerlo stretto minuti, ore...ma poi le mani fanno male: il sale logora e consuma, che intervenga il sudore della pelle o il freddo, il sale consuma la pelle delle mani, anche se le dita sono di ferro.

Ma tu ti ostini, Dottore, non è vero? Ti ostini ad avere pelle di ferro, dita di ferro, cuore di ferro: una corazza, sei impenetrabile e nulla può distruggerti, hai creato una corazza per difenderti dal dolore ma senza rendertene conto ti ci sei intrappolato dentro.
Per quanto tempo tu possa fuggire, per quanto tempo tu possa trattenere il sale tra le mani, prima o poi ti logorerai e cadrai a terra, come ogni corazza tutte le tue barriere cadranno e alla fine tu ti troverai in ginocchio, rantolato su te stesso a piangere e tra le mani non avrai altro che dita di pelle, logora, colorate dal sangue consunto e da qualche piccola particella di sale.
Il sale consuma anche il ferro.

Duemila anni, duemila, ma ci pensi? Non credi sia ora di cadere e lasciar perdere tutto quel sale? Sparisci, stattene da solo!
Tu non lo fai, forse perchè chi ami non sparisce come sale, forse non è sale, oh no ,sono nastri di seta, basta pensare a tutti quei volti e, come rami ti scorrono tra le dita e tu non sei più in ginocchio, guardati le mani, Dottore! Il rosso dei tagli salini viene dolcemente rivestito dal nastro di seta, pian piano si impossessa di te, a poco a poco risale la tua pelle, entra sotto i vestiti, ti avvolge le braccia, le gambe, il torace, ti illumina il viso ed ecco, ti solleva.

Nastri di seta robusti e lucenti, il sangue è secco, sulle mani solo pelle e seta. La tua corazza non è più ferro, è tessuto morbido e dolce che ti avvolge in una luce idilliaca, no Dottore, niente più sale.
Mai più, te ne accorgi quando senti il robusto nastro avvolgerti il cuore, lo prende, lo stringe e torna a farlo battere più forte di prima.
Solo uno.

L'altro è di ferro e la seta non ci arriva, forse è proprio così, dove c'è la dura e fredda corazza, l'amore non arriva, quel cuore è pieno di risentimento e parole non dette.

Sei una vittima di te stesso, ma guardati, hai rubato un TARDIS 40 e hai continuato a rubare, hai rubato vite, hai rubato morti e...cuori. 
Come un serpente di ferro ti sei introdotto nelle vite degli altri sperando di essere un gatto silenzioso...silenzioso, sì, ma come un serpente: velenoso e silenzioso.

Avanti Dottore, quante lacrime hai pianto dietro quella parete bianca con l'orecchio poggiato sopra? Quanto hai pianto quando la ragazza dalla pelle ambrata è andata via? O quando hai eliminato la memoria di te? Quante lacrime hai buttato giù insieme a quei due che cadevano promettendosi amore? 

Quante schifose lacrime salate? 

Dimmi Dottore, ti hanno lasciato la ruggine sulla tua faccia di ferro quelle lacrime salate? Direi di sì, guarda la tua faccia, piena di righe, sembra che tu abbia i confini del mondo tracciati sulla pelle, righe e rughe si espandono sui metri di te, oh no, non è pelle ma è una corazza di ferro.

E dimmi, quante lacrime? Dimmelo. 
"Abbastanza da innaffiare una Rosa, riempire un Fiume e rinsavire uno Stagno" disse qualcuno, aveva ragione.
Ma perchè non ti strappi via quella corazza stupida? Perchè non lasci che i nastri di seta ti riempiano ogni vuoto, ogni lacrima.

Muori Dottore, 
muori nella tua corazza o scegli, scegli di vivere e magari hai ragione, è seta, è debole, ma è tanta, tantissima seta, puoi trattenerla con la unghie e coi denti, e se non saranno di ferro non si strapperà mai, provaci, so che vuoi provarci, sei solo tanto spaventato e tanto stupido e probabilmente codardo, ma è questo...è così, il tuo cuore di ferro non si lascia avvolgere dalla seta, eppure basterebbe così poco.

Alienati dal ferro, vecchio alieno, ci sono le mani di Clara che tengono la tua adesso.
Eccola, è entrata nella stanza, ti ha stretto la mano fredda, sarà il ferro?
Beh, le mani di Clara sono fatte di tutta la seta di cui il tuo cuore di ferro bloccato aveva bisogno.
"Clara...non voglio che tu vada via" le dici;
"Non vado da nessuna parte, vecchio sciocco, tranquillo".

Il suo sorriso.
La sua voce.
La sua mano sul tuo viso: ogni barriera è crollata, ogni corazza distrutta, ogni centimetro di ferro sbriciolato, tutto è di nuovo sotto controllo ed ecco, il tuo cuore di ferro
si scioglie.
   
 
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