Libri > The Maze Runner
Ricorda la storia  |      
Autore: RobDowney    09/11/2015    1 recensioni
E se Thomas, dalle colpe e rimorso, avesse un altro pensiero di finire definitivamente il suo dolore?
Genere: Angst | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Thomas
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

« Forgive me. »

Un altro boato risuonò scuotendo l’aria; si voltò mentre correva e vide il muro nero del magazzino esplodere, frantumandosi a terra, e le fiamme che si sollevavano negli spazi aperti. La parte d soffitto rimasta cedette, ormai priva di sostegno. Ogni centimetro dell’edificio crollava una volta per tutte. Arrivarono alla porta dello sgabuzzino e si infilarono dentro appena in tempo per vedere Gally scomparire nel Pass Verticale. Tutti gli altri se n’erano andati. 
Thomas e i suoi amici percorsero il breve corridoio tra i tavoli inciampando più volte.
Entro qualche secondo sarebbero morti. Il rumore di cose che andavano in frantumi aumentò; scoppi, cigolii, il metallo che strideva, il ruggito sordo delle fiamme. Tutto si sollevò raggiungendo il volume immaginabile. 
Thomas si rifiutò di guardare, anche se sapeva che a pochi passi da lui stava crollando tutto. Spinse Brenda nel Pass. 
Il mondo intorno a lui e Minho stava sprofondando. 
Insieme, saltarono nel muro grigio di ghiaccio.

Passarono giorni da quando il complesso del Pass Verticale bruciò distruggendo ogni cosa intorno a lui, e Thomas non ebbe un attimo di esitazione ad allontanarsi da quel posto. 
Erano passati giorni da quando la popolazione, che Thomas riuscì –inaspettatamente- a salvare, cominciò ad alzarsi le maniche per iniziare una nuova vita costruendo con tutto ciò che c’era in giro, temporaneamente, delle catapecchie per ripararsi dalle possibili piogge e dal freddo. 
Minho, Jorge e Gally presero parte come, nel Labirinto, ad essere gli ‘ Intendenti ‘ del posto dando regole concrete di buona convivenza e civiltà.
Brenda, invece, aiutava le donne e i bambini orfani. Come lui, infondo. 
Privo di ogni affetto genitoriale che un bambino potesse ricevere. I fantasmi del passato si riaccendevano in lui nel cuore, che col passare del tempo, non era diventato altro che materia fredda. 
Perché? Rimorso. Colpa.

Passarono mesi, Jorge ogni sera accendeva un focolare sulla sabbia bianca del Paradiso dal suono inebriante delle onde del mare, radunandosi con i ragazzi, compreso Thomas, a parlare di come nacque l’Eruzione ai tempi indietro provocando morte e distruzione sul pianeta Terra, da far accantonare la pelle persino a Gally. Insolito. 
Solo a sentirlo parlare ancora e ancora, gli provocava un lungo brivido freddo dietro la spina dorsale.

Ogni notte era diventata una tortura; gli incubi di quando era solo un fagottino tra le braccia esili di sua madre si trasformarono, col passare dei giorni, un tormento quotidiano. Sognare suo padre preso dalla malattia, e sua madre che tentava in ogni modo di rifiutare l’offerta della WCKD, perché lui era immune. 
Divennero ben presto spaccati, privi di emozioni, orribili. L’Eruzione era orribile. 
Ciò che ha dovuto fare, dare, subire era tutto un piano strategico della WCKD, di Ava Paige, perfino Janson. E Teresa. Lui era d’accordo nel creare una Variabile, un Labirinto. Testare gli Immuni e non- coloro che erano in grado di mantenere la loro lucidità, testare la loro intelligenza. Da lì, avrebbero potuto trovare una ‘ cura ‘. 
Stronzate. Ma in ogni modo, ricordò tutto. 
E dai ricordi la colpa, il rimorso, il dolore che ha dato e subito divennero sempre più forti da torturarsi le mani a suon di pugni contro gli alberi del bosco, dove di solito si nascondeva dagli occhi indiscreti. Dove lui aveva creato delle ‘ tombe ‘ per ricordare i caduti. Per ricordare i suoi amici …
La gente che lo acclamava come il loro ‘ salvatore ‘, erano fastidiosi come l’orticaria facendogli venire il disgusto ogni qualvolta si parlasse della malattia. Ovviamente loro non riuscivano, ancora, a comprendere la realtà dei fatti. Cosa si prova ad essere colui che aveva ideato tutto fin dal principio, per poi entrare nel girone infernale senza un ma e un perché? Cosa si prova a perdere le persone che amava davanti ai propri occhi? Uccidere? Com’è uccidere il proprio amico e nemico? Lui, aveva le mani sporche di sangue più di tutti lì. Nel Paradiso. 
No, quello era l’Inferno.

Solo un giorno, Thomas era seduto sull’erba fresca, su quella che sembrava una rupe affacciata all’Oceano, a guardare il tramonto del pomeriggio dove il cielo era completamente colorato dalle varie tonalità di arancio, dove il sole spiccava con i suoi raggi dietro ad una lunga linea azzurra del mare che la divideva a metà. 
Tremava, le braccia erano portate contro il petto come un abbraccio, e sul suo volto era stampato un forzoso sorriso. Ma non era felicità. 
Si alzò in piedi quando il sole diede spazio alla luna, avanzando il passo verso lo spigolo finale della rupe coperta dai fili d’erba e sassolini. Il tremolio non cessò, le braccia ancora tese in un abbraccio, ma il sorriso si spense dando spazio ad una linea sottile e tremante, torturandosi le labbra con forti morsi da farlo sanguinare. 
Aveva combattuto, aveva visto persone sacrificarsi per –lui--. 
Il piccolo Chuck, Newt, Teresa. 
Aveva combattuto, aveva visto l’odio represso degli Spaccati e di coloro che lo aveva giudicato odiandolo fino al midollo. Meritava il Paradiso?

Da lontano udì dei passi; si girò di scatto con gli occhi languidi dal pianto, intravedendo tre figure scure. Ormai il cielo si era colorato di un blu intenso, illuminato solo dalla poca luce fioca della luna piena. Era una bellissima serata.

❝ Thomas! Cosa stai facendo?! ❞ urlò Brenda correndo verso il moro.

« NO! Non ti avvicinare! » Thomas indietreggiò di un passo urtando vari piccoli sassi che caddero subito dopo dalla rupe.

❝ Oh mio dio Tom—ti prego non farlo! ❞

❝ THOMAS SEI FORSE USCITO FUORI DI TESTA!? ❞ sbraitò questa volta l’asiatico. Sapeva quanto Minho ci tenesse a lui, ma poteva mai continuare la loro amicizia fatta di menzogne e falsi sorrisi? Aveva ucciso il suo migliore amico, Newt. Per tutti quei mesi non era riuscito a confessarsi a lui. 
Allora, lo meritava il Paradiso?

« Mi dispiace Minho … io—non posso continuare a stare qui. » confessò Thomas, continuando ad indietreggiare piano di qualche passo, percependo l’aria frizzante della sera, e le onde agitate dell’Oceano sottostante.

❝ Quindi è così? ❞

« … Gally »

❝ Quindi è così che vorresti andartene? Buttandoti da una fottuta rupe? ❞ Asserì questa volta Gally urlando ai quattro venti. 
Con Gally c’era sempre stato un rapporto di odio e amore; quando si conobbero nel Labirinto la prima volta poteva sentire quanto il biondo era disgustato nei suoi confronti, e aveva perfettamente ragione ad esserlo. Era stato lui la causa di ogni suo male, e viceversa. Ma entrambi aveva accettato il perdono dell’altro stringendosi la mano con grande forza e convinzione. Adesso, però, era tutto diverso. 
❝ Sei un cazzo di egoista, lo sai? Avevi promesso che avresti continuato a lottare! Avevi promesso che ci saremo riusciti ad andare avanti dimenticandoci il passato! E adesso cosa fai? Tu—perché sei così … ❞

Thomas non seppe dare una risposta, stringendosi ancor più forte, tremando, le braccia contro il petto. E le lacrime che uscirono senza cessare rigandogli il volto. 
Ancora una volta Gally aveva ragione, era un’egoista.

❝ Thomas ti prego—possiamo aiutarti! Insieme! ❞

« E’ troppo tardi … Brenda.» I talloni dei piedi erano ormai al di fuori dello spigolo, solo la forza di gravità riusciva a tenerlo rigido ancora in piedi, guardando un’ultima volta i suoi –amici-. 
« Ma vi ringrazio per avermi aiutato, per avermi creduto, per essere stati i migliori amici di sempre.»

❝ No—Thomas! Non farlo! ❞ il tono di Minho era sconsolato, ma calmo. Avvicinandosi di un passo verso il corpo del suo amico. 
Ma quando l’asiatico fece un terzo passo, Thomas gli sorrise un’ultima volta, chiuse gli occhi, e con grande forza si gettò di spalle verso il buio abissale dell'Oceano come una piuma. 
Brenda si irrigidì, stravolta da ciò che aveva appena visto, con il volto bagnato dalle sue lacrime, crollando a terra sulle sue ginocchia.
Mentre Minho e Gally corsero senza pensarci due volte verso la fine della rupe dove Thomas si era appena gettato. Non volevano crederci, avrebbero potuto acchiapparlo riportandolo alla realtà. Ma erano stati fin troppo ciechi da non guardare cosa realmente stesse passando il loro amico. 
Minho urlò il nome di Thomas addolorato dalla perdita, altrettanto Gally scioccato dal gesto del ragazzo premendo con forza le sue mani sulle spalle dell’asiatico. 
Lo avevano perso per sempre; le onde del mare erano fin troppo agitate dal vento forte della sera, e del corpo di Thomas neanche l’ombra.

  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > The Maze Runner / Vai alla pagina dell'autore: RobDowney