Anime & Manga > Kuroshitsuji/Black Butler
Ricorda la storia  |      
Autore: kurophantomhive    12/11/2015    0 recensioni
"Era passato esattamente un anno.
365 giorni dall'ultima volta che lo aveva visto, dall'ultima volta che gli aveva stretto la mano mentre le lacrime gli rigavano le guance.
Aveva visto Alan spegnersi davanti a lui, senza riuscirgli a dire per l'ultima volta che lo amava."
(per favore, non leggete se siete sensibili al tema della morte)
Genere: Drammatico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Alan Humphries, Eric Slingby
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Era passato esattamente un anno.
365 giorni dall'ultima volta che lo aveva visto, dall'ultima volta che gli aveva stretto la mano mentre le lacrime gli rigavano le guance.
Aveva visto Alan spegnersi davanti a lui, senza riuscirgli a dire per l'ultima volta che lo amava.
Non c'era stato un giorno in cui non aveva ripensato a quell'attimo, le notti erano infestate da incubi.

E ora era lì, seduto al bancone del bar in cui si erano conosciuti, quale modo migliore per festeggiare quella maledetta ricorrenza? L'alcol, del resto, aiuta a dimenticare.
Ma Eric non ci riusciva. Ricordava perfettamente la sera in cui entrò in quel bar e si diresse verso il bancone , ordinò da bere e, preso il suo drink, si girò per andare a sedersi in uno dei tavolini appartati in fondo alla stanza; quasi non si accorse della persona accanto a lui. Nel girarsi, però, i suoi occhi incrociano quelli di un ragazzo moro. Nel corso del tempo, Eric rivisse più volte nella sua mente quella scena, ed era convinto che ciò che lo fece innamorare di Alan furono proprio i suoi occhi.

Occhi così verdi, come i suoi, ma più luminosi.
Occhi così soli.

Decise di cambiare i suoi piani e di rimanere dove si trovava; sentiva una forza attrattiva; era come se i suoi piedi si rifiutassero di muoversi. Preso coraggio, iniziò a conversare con il ragazzo; scoprì che era venuto con Ronald, un amico che se ne era andato con una ragazza appena conosciuta e che  lo aveva lasciato lì da solo. Eric lo maledì mentalmente  per aver lasciato un ragazzo così adorabile e indifeso in un posto come quello.
Passarono tutta la serata a chiaccherare fino a notte fonda; Ronald non era tornato a prenderlo e Alan decise di tornare a casa accompagnato da Eric, che si era rifiutato categoricamente  di lasciarlo andare in giro per la città da solo.

Eric fu riportato alla realtà quando il barista posò il suo drink davanti a lui. Aveva bevuto tutta la sera e aveva perso il conto dei drink che aveva mandato giù; non che gliene importasse, niente importava da quando il ragazzo che amava se era andato.
Guardò l'orologio, erano le 23.30. Pagò il conto e si diresse verso l'uscita del bar.

Appena aprì la porta, fu investito da un'ondata di vento freddo, tipico di quel periodo dell'anno. Si aggiustò il cappotto, infilò le mani delle tasche e si diresse verso casa. Le strade erano deserte, leggermente ricoperte della poca neve caduta il giorno prima. Il paesaggio gli provocava una sensazione di malinconia, sensazione che gli era diventata così familiare ormai.

Dopo 10 minuti arrivò al suo appartamento, appoggiò il cappotto su una sedia e si sedette sul letto. Si sentì pervadere da un'orribile sensazione; l'alcol stava incominciando a fargli effetto, ma sapeva che non era solo quello. Improvvisamente gli sembrò di svegliarsi da un lungo sonno. Si prese la testa tra le mani e incominciò  a piangere.
Alan era morto, e non sarebbe mai tornato indietro. Aveva passato l'ultimo anno come da ipnotizzato, estirpato della sua anima, vuoto e con una sensazione di intorpidimento, sperando che un giorno sarebbe riuscito a rivedere il suo amato. Gli avrebbe detto quello che non era riuscito a dirgli l'ultima volta.

Sapeva che c'era un unico modo per rivederlo, lo aveva capito tempo fa, ma non aveva mai avuto il coraggio di farlo. Ma aveva conservato quella cosa nel comodino; era sicuro che un giorno ci sarebbe riuscito.
Eric si asciugò le lacrime e aprì il cassetto, sicuro su quello che doveva fare; come aveva potuto resistere fino a quel momento?
L'oggetto si trovava lì, proprio dove lo aveva lasciato. Il contatto con il metallo freddo gli provocò un brivido per tutto il corpo. Si aggiustò meglio sul letto, appoggiando la schiena al muro.

Fissò ciò che aveva tra le mani; le pistole sanno essere molto affascinanti, soprattutto se stanno per finire la tua stessa vita, e con essa tutte le tue sofferenze.

Si girò verso il comodino dove era posizionata una fotografia che lo ritraeva mentre abbracciava Alan. Sulle sue labbra si formò un sorriso amaro. Pensò che presto avrebbe potuto riabbracciare il suo amato.

La vista di Eric era annebbiata, sia dell'alcol, sia dalle lacrime versate poco prima. Convinto di quello che stava per fare, posizionò l'arma contro la sua tempia destra.
Fu in quel momento però, che gli sembrò di sentire una voce. Pensò di aver bevuto troppo, o che stesse definitivamente impazzendo; quando sei in pericolo, la parte codarda della tua anima farebbe qualsiasi cosa pur di fermarti.

Lo sentì di nuovo, questa volta stava chiamando il suo nome.

Quella voce, sembrava così simile a quella di Alan. Gli stava dicendo di non farlo. Ma lui non voleva fermarsi.
Aveva preso una decisione, e non intendeva assolutamente tirarsi indietro. Le lacrime incominciarono nuovamente a sgorgare dai suoi occhi, rendendoli difficile la vista.

Per un attimo, gli sembrò di vedere davanti a sé una figura sfocata, quasi trasparente. Sentì qualcosa stringergli la mano sinistra. Vide due occhi verdi, sfocati anch'essi.

- Mi dispiace -

Gli tremavano le mani.

Premette il grilletto, fissando quelle macchie verdi.

Poi, buio.
 























Angolo dell'autrice
Mi scuso per aver scritto una fanfiction così triste, spero di non aver esagerato e di non aver urtato i sentimenti di nessuno. Il titolo è  una frase della bellissima Goner dei Twenty One Pilots, uno dei miei gruppi preferiti. Spero che questa mia storia vi sia piaciuta, fatemi sapere cosa ne pensate lasciando un commento, a presto!
   
 
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Kuroshitsuji/Black Butler / Vai alla pagina dell'autore: kurophantomhive