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Autore: Greywolf    16/11/2015    6 recensioni
Può capitare a tutti di aver dei momenti di estremo sconforto e quindi di dimenticare cosa dovrebbe spingerci comunque a reagire senza farci sconfortare. A volte da soli non ce ne ricordiamo quindi serve qualcosa per rinfrescarci la memoria. Così come è capitato a Naruto.
Genere: Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Naruto Uzumaki
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Prima dell'inizio
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N.d.a: Il Naruto di questa storia essendo prim della serie dovrebbe avere all'incirca dieci-dodici anni. Il tutto prima dell'inizio dell'avventura.


 

                                                                    No Rain No Rainbow



Erano ventotto o ventinove?
 
Meglio ricominciare da quest’ultimo, decidi azzerando con un nuovo sospiro il numero di quelli che si erano già susseguiti solo nell’ultima ora.
Forse è stupido ma continui a contarli. Ti serve, anzi è quasi indispensabile, per interrompere quel silenzio tanto assordante. Oggi più del solito.
Gli occhi cerulei scorrono lungo il soffitto alla ricerca di qualcosa di ancora sconosciuto mentre la testa, completamente affondata nel cuscino mentre un dolore fastidioso e pungente vi tamburella dentro con insistenza, sembra essere immersa in un nulla ancora più grande. Come se fosse possibile. Lo era eccome.
Il ticchettio ripetitivo e regolare della sveglia sul comodino affiancato al letto non ti raggiunge, nonostante si trovi a pochi centimetri dal tuo orecchio. Forse si è fermata oppure semplicemente non è il suono che ti interessa ascoltare. Aspetti solo di udire il rumore di quei lunghi e stancanti sospiri. Rumore non suono.
 
Hai bisogno di contare, di sentire quel conteggio nella tua testa perché è l’unica garanzia che hai di essere vivo e non semplicemente parte integrante di quella stanza così buia, scura...anonima.
 
Ti chiedi cosa ti spingerà ad alzarti domani. Quale motivazione ti darà la forza per uscire di casa con il sorriso in volto, pronto per un’altra giornata delle tue solite monellerie che se non altro ti portano un po’ della considerazione della gente. Un odio diverso da quello che subisci tutti i giorni.
Sei solo. In questo momento non c’è nessuno a vedere che sei pieno di lividi e graffi di diversa entità. Non ci sono genitori pronti a insegnarti come comportarti, a disinfettare quelle ferite, a darti quella fatidica motivazione per convincerti ad andare avanti. Neanche il maestro Iruka c’è, forse lui qualche parola per te l’avrebbe trovata. E poi? Basta, non ci sono altre persone di cui rimpiangere l’assenza.
 
E’ quasi il tramonto, la luce che entra dalle finestre è mite e tiepida ma tra poco lascerà il posto al buio più completo. Non sai se ti alzerai per accendere la luce. Dopotutto non ci sarà molto da vedere e poi preferisci stare a letto come mai prima d’ora.
 
Chiudi gli occhi molto prima del tempo. Tanto ormai chi riesce più a percepire il suo lento scorrere?
 
D’un tratto senti qualcosa. No, non è stato un altro sospiro altrimenti lo avresti contato senza pensarci.
Odi un altro rumore, debole e costante e sei sicuro che non provenga dall’interno dell’abitazione. Non hai certo dimenticato di essere solo.
 
Continui a sentirlo, sembra quasi ricordarti qualcosa a cui non pensi da un po’.
 
Scatti a sedere, tanto bruscamente che la testa ti gira appena. Ti guardi intorno alla ricerca della sorgente di quel suono. Suono non rumore.
Poi guardi fuori dalla finestra e senti chiaramente un sussulto dentro di te. Ora ricordi.
 
Non ti curi nemmeno di essere scalzo, percorri a falcate quei pochi metri fino alla finestra scorrevole che apri di scatto e corri fino alla ringhiera del piccolo terrazzo che ti offre la vista completa del Villaggio. E lì la vedi e soprattutto la senti.
 
Senti la pioggia tra le dita dei piedi, nei vestiti che ti aderiscono al corpo, sul viso, tra i capelli biondi, a volte negli occhi chiari che strizzi senza fastidio. Una leggera pioggia estiva, di quelle passeggere cade su di te così come sulle abitazioni di Konoha. Respiri a fondo quell’aria umida, lascia che le gocce ti facciano il solletico cadendoti addosso. Non ti disturbano affatto.
 
 Se non avessi conosciuto così bene quel suono probabilmente non te ne saresti accorto.
 
Termina così presto che a malapena ti sembra di averla vista. A quel punto cominci ad allungare lo sguardo, a scrutare tra le nubi. Un soffio freddo ti fa rabbrividire appena ma non cedi, continui a cercare. Sai che arriverà, che ci sarà. Devi solo trovarlo.
 
Infine un raggio di luce più intensa te lo mostra. E’ lì, così in alto da sembrare surreale, tanto tenue da apparire quasi come un miraggio, così bello da aver meritato quell’attesa trepidante. Un ponte di speranza nei suoi sette colori è comparso ancora una volta davanti ai tuoi occhi, quasi come una promessa. Un ponticello sarebbe meglio dire tanto è sottile che termina chissà dove in luoghi che ancora non hai conosciuto ma chissà, forse un giorno avrai la possibilità di vederli con i tuoi occhi.
 
Avverti nitidamente quella fiammella dentro di te prima flebile e stanca riprendere ora ad ardere nuovamente con rinnovata forza e determinata a non cedere più al primo alito di vento.
 
Il fuoco della speranza del resto non è mai stato disposto a lasciarsi soffocare con facilità.
 
“Niente pioggia, niente arcobaleno”
 
Dai così voce a quel pensiero e ti imprimi a fuoco una volta per tutte quelle parole nella mente.
 
Solo perché la pioggia dura più a lungo, questo non significa che durerà per sempre. Giusto? Non resta che avere pazienza, tanta pazienza ma è come una promessa. Prima o poi arriverà l’arcobaleno. Sempre.
 
 
 
 
 
 


Note d’autore:

Buon pomeriggio a tutti, mi trovate qui con questa OS di più o meno 800 parole nel tentativo di dar un po’ di speranza a tutti. Non solo perché affrontiamo tutti un momento di sconforto per via dei fatti che stanno accadendo in questi giorni ma anche nella nostra vita comunque ci confrontiamo sempre con una realtà non sempre facile da sopportare e affrontare. Quindi eccomi qui, con a ripetervi il ritornello di questa canzone bellissima “No rain no Rainbow” dei Home Made Kazoru ( se non l’avete presente è la canzone finale del film di Naruto “Kizuna”) che potete trovare su Youtube, per dirvi questo. Non c’è arcobaleno senza pioggia, quindi tenete duro ci vuol solo un po’ di pazienza! <3
 
Mi appello a Vavi_14 e CalcedonioBlu... l’ho scritta pensando a voi e per voi, ve la dedico con tutto il cuore e spero che vi sia piaciuta e che insomma sia arrivato ciò che volevo dire <3
 
Insomma comunque sia piaciuta a tutti! In settimana (probabilmente nel weekend) arriverà l‘aggiornamento di Guardare avanti, quindi i lettori della long mi attendano con fiducia! ;)
 
Concludo ringraziando tutti per la lettura, augurandovi un buon pomeriggio e alla prossima! :D
  
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