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Autore: Fuuma    27/02/2009    1 recensioni
Si illude che ogni gesto che compie, ogni volta che lo abbraccia e che le proprie mani ricercano il suo corpo, sia per mero affetto.
Perchè sono amici.
Si illude che ogni cosa prima o poi evolverà con naturalezza.
Ci crede davvero...
[YamamotoxTsunayoshi]
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: I like rain... And you?

Serie: Katekyou Hitman Reborn!

Rating: Nc-13

Character: Takeshi Yamamoto, Tsunayoshi Sawada

Pairing: 80x27

Word Count: 625

Note: C'è tanto fluff nell'aria >_>"""... Sìììì, lo so, è una fic melensa, mi dispiace ma non è colpa mia se Yamamoto è troppo buono e con DameTsuna mi ispira fluff da tutti i pori T_T! Ho tentato di trattenermi, motivo per cui la fic non è neppure tanto lunga. L'ho spezzata in due senza un vero motivo, è solo che così mi piaceva di più e mi sembrava più ok.

All'inizio avevo anche pensato di farla diventare una 802718 e, di fatti, Hibari viene citato da Tsuna, poi ho accantonato l'idea perché avrei dovuto svilupparla meglio, allungarla di più e in due capitoletti è difficile sbrigliarsi tra Tsuna conteso da due ragazzi, Yamamoto che adora tutti e due e Hibari che riesce a sopportare due erbivori contemporaneamente. Sarà per la prossima volta XD!


I like rain...

Sollevò  il braccio e, quando lo riabbassò, stringeva le spalle di Tsunayoshi tirandolo a sé con una nonchalance che nascondeva invece un disperato annuncio di possesso.

Sei un bugiardo, lo sai?

Sorrise chinando maggiormente il capo in direzione del ragazzo ed il naso venne solleticato dai capelli castani di lui, così strani e così morbidi.

Perché vuoi sentire il profumo dei capelli di Tsuna?

«Neh, Tsuna, hai voglia di farti un giro?» La domanda scivolò con una casualità del tutto programmata.

«Gomen nasai, Yamamoto, ma oggi è il mio turno di fare le pulizie e se l’aula non risplende Hibari-san se la prenderà con me.» chinò il capo, sconsolato all’idea di venir morso a morte dal Presidente del Comitato disciplinare.

Takeshi allentò la stretta alle sue spalle. Annuì. Con un sorriso che sapeva di menzogna.

E qualcosa brucia nel tuo petto.

Lo sguardo ambrato si sollevò alla volta celeste e per un attimo rimase senza fiato a notare come candide nuvole lo stessero attraversando, quasi volessero prendere completamente dominio di un Cielo una volta azzurro.

Ha un nome quello che provi.

«Hibari-san, eh?»

Si chiama Gelosia.

«Beh, ti aiuto, dai. In due faremo prima!»

Era squillante la sua voce, una pioggia di allegria in un deserto di grigiore.

Tsunayoshi rimase per qualche istante aggrappato a quella voce, con gli occhi socchiusi e le orecchie tese a captare la nota più sottile di quel suono cristallino.

«Va… va bene. Arigatou Yamamoto!»

«Servono a questo gli amici, ahahah!»

Bugiardo. Sei solo un bugiardo che si nasconde dietro un bel sorriso.

Risero ancora. Forse entrambi, forse lo fece soltanto Takeshi, ma bastò per tutti e due.

Si incamminarono per dare le spalle al cancello e tornare dentro, in direzione della classe ormai abbandonata da quasi tutti gli studenti.

Tra qualche giorno sarebbe tornato anche Gokudera dall’Italia, ma, fino ad allora, Tsuna sarebbe stato solo suo.

Per quanto ancora continuerai a vivere nel tuo mondo di illusioni?

«Quando abbiamo finito, però, devi venire con me. Neh, Tsuna?»

Aveva abbandonato le spalle di lui per stringergli la mano, raccogliendola piano tra le dita e poi incrociarle con le sue. Gesti ingenui, senza che significassero davvero niente.

È questo che ti dici per convincerti che non ci sia nulla di sbagliato in quel che fai.

«Ma tra un po’ si metterà a piovere…»pigolò l’altro.

Seguì lo sguardo di Tsunayoshi al di fuori delle finestre, ritrovando quello stesso Cielo che qualche secondo prima aveva rapito la propria attenzione.

«Mhm.» l’aria era già pregna dell’odore di acqua piovana «Mi piace la pioggia.»

Sei il Rain Guardian, è ovvio che sia così.

«E a te?»

Tsunayoshi continuò a camminare sovrappensiero guardando il cielo plumbeo attraverso il vetro di una finestra riflettendo sulla domanda; non si accorse che Takeshi si era fermato finché non si trovò a sbattere contro di lui. Alzò il viso, portando la mano libera al naso e lo trovò vicino. Le mani del Guardiano si erano poggiate alle cosce ed il busto si era chinato in avanti, nella destra le dita del giovane Vongola erano ancora prigioniere delle sue.

Il ragazzo osservò prima la propria mano e poi, arrossito, il volto di lui.

«A-a me?»

«A-ah. Ti piace la pioggia, Tsuna?»

No. Sì. Boh. Forse.

Annaspò nell’insicurezza, affondando lentamente negli occhi di Takeshi, limpidi come specchi d’ambra bagnati dalla rugiada mattutina.

Boh. Forse. Non lo so.

Yamamoto era la pioggia, quella delicata di primavera, quella impetuosa d’estate, irriverente d’autunno e forte d’inverno.

A tutti piaceva Takeshi Yamamoto.

«Ehm… beh, credo di s…»

Rimase incompleta la risposta. Persa a metà nella bocca di Takeshi che si avvicinò a lui per rubargli un bacio, premendo alle sue labbra.

E, dalle Nuvole condensate nel Cielo, la Pioggia nacque scrosciando irruente sulla città di Namimori.

 

.TO BE CONTINUED.

   
 
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