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Autore: peachsheart    19/11/2015    4 recensioni
//Newtmas//
Newt gli era piaciuto fin da subito e, non sapeva come mai, ma era come se fosse l'unica ragione per cui riusciva ad alzarsi la mattina, per affrontare la giornata, per affrontare la radura, il labirinto, Gally.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Newt, Newt/Thomas, Thomas
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Thomas adorava quel punto preciso della radura. Nascosto nel folto boschetto, dove nessuno poteva trovarlo. 
Era da un po' di notti che dormiva li, appoggiato all'angolo delle immense pareti che dividevano il luogo sicuro dei Radunari dall'imponente labirinto. 
Non gli piaceva stare in mezzo a tutti gli altri. Alcuni erano okay, ma altri, invece... avrebbe preferito passare una notte cullato da un dolente, che cercare, invano, di addormentarsi in mezzo a tutto quel tremendo russare. 
Nella radura era tarda notte, oramai, e non faceva freddo, né caldo: si stava bene. Ma Thomas, per addormentarsi, sentiva comunque il bisogno di avere una coperta. Era un presentimento, un ricordo, che gli pizzicava un angolo remoto della sua mente e che derivava, molto probabilmente, dalla sua vita precedente, ma, come al solito, non riusciva a collegarci nè nomi, nè volti. 
Sarebbe volentieri andato al casolare a prenderne una, se non fosse che aveva appena finito l'ennesima discussione con Gally, conclusasi con l'ennesima minaccia di morte da parte del ragazzo psicopatico e che quindi non aveva nessuna intenzione di incontrarlo, soprattutto a quell'ora della notte. 
Rinunciò all'idea di una soffice coperta e cerco di riposare. 
All'improvviso sentì dei rumori, come di passi, venire verso di lui e intravide una figura alta e slanciata, ma Thomas non aveva intenzione di stare a sentire un altro di quei fastidiosi ragazzi che gli dava ancora del Pive o del Fagio. 
Così, chiuse gli occhi e, nel modo più credibile di cui era capace, finse di dormire. 
Avvertì il visitatore esattamente davanti a se, ma continuò nella sua recita, quando, ad un tratto, sentì qualcosa di morbido e caldo ricoprirlo. Tenette gli occhi chiusi ancora per un po' e, appena sentì gli stessi passi di prima allontanarsi, li riaprì, trovandosi addosso una coperta rossa e marrone, probabilmente, la più soffice coperta con cui fosse mai venuto a contatto, o almeno, da quanto ricordava. 
Allora, alzò gli occhi verso il suo portatore di desideri e riconobbe all'istante la chioma biondo-cenere del ragazzo. 
«Newt...», lo chiamò. La sua voce uscì piuttosto debole e non si aspettava l'avesse nemmeno sentito, ma il biondino si girò, sorpreso, e tornò verso Thomas. 
«Hey, scusa, non volevo svegliarti... credevo potessi stare più comodo così.», rispose, con un tono che a Thomas parve perfino imbarazzato e che gli fece spuntare un sorriso. 
«Tranquillo, non stavo dormendo. Grazie per la coperta.» e poi continuò «Perché non sei a dormire?» 
Newt si sedette per terra, accanto a lui, appoggiato alla parete di pietra. «Non riuscivo. La mia caspio di testa è piena di pensieri, domande e confusione!», rispose Newt, come rassegnato. 
Thomas rimase in silenzio. A pensare. Newt gli era piaciuto fin da subito e, non sapeva come mai, ma era come se fosse l'unica ragione per cui riusciva ad alzarsi la mattina, per affrontare la giornata, per affrontare la radura, il labirinto, Gally. 
Si girò verso il biondo, osservandolo. Era davvero bello, l'aveva notato da subito. “Strano”, pensò... beh, in realtà non si ricordava di avere mai avuto una ragazza, ma aveva l'impressione che non fosse quello il genere che lo attirava. 
Newt si girò a sua volta ed entrambi rimasero così per qualche minuto, in silenzio, a fissarsi. 
A scrutare l'uno gli occhi dell'altro. 
Poi Newt ruppe quel momento, che a Thomas sembrò essere durato fin troppo poco, schiarendosi rumorosamente la gola. 
«Tommy, io...» Dio, Thomas adorava quel soprannome, soprattutto perché l'unico a chiamarlo così era Newt. 
«Si, Newt..?» Thomas lo incitò a continuare. 
«È un problema se resto qui? Con te? Intendo, solo per un po'... cioè, sempre se ti va...» chiese Newt con timore.
«Certo, Newt. Niente mi farebbe più piacere.»
Il biondino, allora si avvicinò a Thomas e, dopo aver appoggiato la testa sulla sua spalla, sbadigliò e ripeté sottovoce l'ultima frase del moro «...niente mi farebbe più piacere...». 
Thomas, rimase come immobilizzato ed entrambi restarono in quella posizione per un bel po', finché ad un certo punto, nonostante non sapesse per certo se fosse sveglio o no, Thomas chiamò Newt piano piano, per non svegliarlo, in caso stesse dormendo. 
Ma Newt, come se si aspettasse quella chiamata, rispose immediatamente. 
«Si, Tommy?» Ed eccolo ancora. Lo faceva impazzire. 
«Adoro quando mi chiami così.» osò, lasciandosi sfuggire una risatina. 
Newt sollevò la testa, con grande disapprovazione di Thomas e gli sorrise in modo sghembo. 
Entrambi sapevano cosa stava succedendo tra loro. Era come una scintilla che era stata appiccata al primo sguardo che si erano scambiati e si era ingrandita man mano, e, nonostante fosse passata solo una settimana, quella scintilla ora era diventata un fuoco, che in quel momento ardeva nel cuore di Thomas e nel suo stomaco e nella sua gola, che si era ritrovata improvvisamente secca e in cerca di aria per respirare, mentre guardava Newt. Prima gli occhi, poi il profilo perfetto della mandibola, poi le labbra, bellissime, soffici e invitanti, poi i capelli spettinati e poi ancora gli occhi. 
Notò che anche Newt lo stava osservando, e notò anche che era sempre più vicino. 
«Che cosa stiamo facendo?» chiese Thomas in un soffio, come per non farsi sentire da nessun altro che non fosse il bellissimo biondo che stava proprio li, a due dita dal suo viso. 
Un altro soffio in risposta «Stiamo smettendo di fare finta di non volerci.»
Detto questo, le loro labbra si incontrarono, morbide, calde, senza pressioni, ma delicate e in modo quasi romantico. Non era un bacio forzato, nessuno spingeva per raggiungere la gola dell'altro con la lingua, ma era un bacio lento, atteso e pieno di passione e desiderio. 
Continuarono, persi l'uno nell'altro, finalmente. Quello era il loro modo di dimostrare il loro amore. Perché sì, Thomas lo sapeva, quello che provava era amore e non aveva per niente intenzione di dimenticarlo o di farselo portare via, come era successo con tutta la sua vita precedente, dove, di questo ne era certo, non aveva mai provato qualcosa di tanto vero e profondo da togliere completamente il fiato. 



NdA:
Hey hi🌸
okay, ciao a tutti, premetto che questa è la prima ff che pubblico su un social o che faccio a leggere a qualcuno, perché di solito ciò che scrivo rimane solo per me. Comunque nulla, spero vi piaccia, ma accetto qualsiasi tipo di critiche, quindi recensite e don't be shy!
okay, bacini e stelline a tutti quanti,
Sara💖
   
 
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