Ah, che rottura!
Ino
porse alla signora che aveva
dinanzi un bel mazzo di fiori, gialli come il sole. La
ringraziò
gioiosa ma come la cliente si chiuse la porta alle spalle, il sorriso
di Ino si trasformò in una smorfia.
Era davvero difficile
ostentare felicità quando chiunque avessi davanti ti fissava
con gli
occhi carichi di compassione.
Guardò l'orologio. L'orario di
chiusura era passato già da un bel pezzo.
«Un giorno o l'altro
ti troveremo in negozio a mangiare fiori per cena!» si
sentì
rimproverare da suo padre.
Si avviò verso la porta e voltò il
cartello da "Aperto" a "Chiuso" per poi chiudere
tutte le tapparelle e far calare il buio sul negozio.
Erano
passate già diverse settimane dalla fine della guerra. Un
tempo che
poteva bastare per guarire dalle ferite fisiche ma non abbastanza per
alienare le perdite.
Ino ancora, alle volte, sentiva la voce del
padre così forte e chiara da farle sembrare che lui fosse
ancora lì,
accanto a lei.
Infilò il cappotto ed uscì dal negozio.
C'era
diversa gente a spasso per le vie di Konoha. Il villaggio stava
riprendendo la sua quotidianità.
Ino stessa aveva deciso da poco
di riaprire il negozio di famiglia. Sua madre non era stata
pienamente d'accordo ma Ino aveva sentito il bisogno di farlo.
Aveva
ereditato la passione dal padre e come lui Ino amava passare il tempo
nel negozio dopo i suoi allenamenti. Stare in mezzo alla gente,
ascoltare le loro chiacchiere, dare loro consiglio, la aiutava a
rilassarsi.
E mai come in quel periodo Ino aveva estremo bisogno
di rilassarsi.
In lontananza scorse Choza ma fu felice di vederlo
svoltare in una strada secondaria.
Non che ce l'avesse in qualche
modo con lui ma era ancora scossa dall'ultima sua visita.
Choza si
era presentato al negozio, il giorno stesso della sua riapertura, ma
la sua visita era durata poco. Come l'aveva vista era scappato dal
negozio in lacrime.
Per lui perdere i suoi due migliori amici era
stato doloroso quanto per Ino era stato perdere il padre e lo zio.
Ed
anche con Choji la situazione era pressoché identica. Quando
si
incontravano era abbastanza evidente che il ragazzo si sentisse in
imbarazzo verso lei e Shikamaru. Ino aveva provato a ripetergli
più
volte che lei era molto felice che almeno lo zio Choza fosse
sopravvissuto ma Chojii aveva più sentimenti che ciccia e
per questo
stava male anche per i suoi amici.
Senza essersene accorta, nel
suo camminare, aveva raggiunto il cimitero.
All'inizio, ogni sera,
Ino portava un mazzo di fiori sulla tomba del padre, ma dopo aver
sognato lo stesso che la rimproverava di starlo annegando nei fiori,
aveva in parte perso quel vizio.
Quando raggiunse la tomba del padre e di Shikaku, scoprì
che c'era già qualcuno a farli visita.
Shikamaru era lì con il
vento che gli muoveva il codino.
In quella maledetta guerra
potevo perdere anche lui. Si ritrovò a pensare Ino
mentre lo
osservava.
La sensazione di impotenza di quei momenti la
attraversò come se fosse ancora laggiù, a
guardarlo morente tra le
braccia di Chojii.
Non avrebbe mai smesso di ringraziare Sakura e
Naruto per averlo salvato da morte certa.
Non poteva nemmeno
immaginare cosa ne sarebbe stato di lei se avesse perso anche
Shikamaru.
Gli si avvicinò. Shikamaru non si accorse di lei
finché non gli fu accanto.
«Ino!» esclamò, affrettandosi a
strofinarsi gli occhi per asciugarli.
«Non mi dire
che ti è
entrato un fiocco di neve negli occhi.» commentò
Ino, cercando a
sua volta di trattenere le lacrime.
Durante il funerale, quando
per lei il dolore era stato così forte da toglierle il
respiro,
Shikamaru l'aveva stretta forte a sé e le aveva sussurrato
parole di
conforto, aiutandola a calmarsi.
Ora si sentiva in dovere di
sdebitarsi, cercando di mostrarsi più forte.
«Che rottura che
sei.» Le rispose Shikamaru.
Rimasero qualche secondo in silenzio
a fissare le due tombe, ai loro piedi.
Chi si sarebbe mai
immaginato che dopo Asuma, il loro sensei, avrebbere perso
così
presto anche i loro genitori.
«Stamattina è passata in negozio
Kurenai con la sua bimba...» si mise poi a raccontare Ino:
« E'
davvero bellissima. Mi ha pure sorriso. A quanto pare giá le
piaccio.. Non che ci sia da stupirsene, io piaccio a
tutti!»
Shikamaru le lanciò una delle sue occhiate scocciate ed
Ino accennò un sorriso.
Era bello rivedere qualcosa di solito e
quotidiano.
Poi però venne di nuovo attraversata da una fitta di
malinconia.
«Povera piccola...» commentò:
«Lei non avrà
nemmeno un ricordo di suo padre che le sorride orgoglioso.»
Provò
a trattenersi, non voleva di nuovo scoppiare a piangere davanti a
Shikamaru; solo che non poteva proprio fare a meno di non pensare a
quanto tutto ciò fosse ingiusto.
Quella bambina non aveva fatto
nulla di male, perché allora le era toccato nascere
già orfana di
padre?
Asuma era stato un grande e coraggioso ninja, perché
allora non si era meritato di poter rimanere accanto alla donna che
amava ed alla loro figlia?
Suo padre e Shikaku si erano sempre
battuti per il bene del villaggio, perché allora non avevano
potuto
invecchiare insieme a Choza?
Una lacrima le scivolò lungo la
guancia senza che lei potesse far nulla per fermarla.
«Ino...»
mormorò Shikamaru.
Di nuovo le sue braccia l'avvolsero e
la strinsero forte a sé.
«Prima Asuma.» mormorò tra i
singhiozzi Ino: « Poi i nostri genitori... poi quasi tu...
»
«Io
posso capire cosa stai provando, Ino. » le disse Shikamaru.
Ed
era davvero così, loro stavano provando lo stesso dolore.
«Scusa.»
sussurrò Ino mentre si lasciava cullare dal suo calore.
«Non
scusarti, mendekouse!» le rispose lui.
Nel sentire quel nomignolo
ad Ino scappò una risatina.
«Grazie, Shikamaru.» gli disse
mentre sentiva il cuore cominciare a battere un po' più
forte.
Si
sentiva così al sicuro tra le braccia di Shikamaru.
«Meglio che
torni a casa.» disse d'un tratto, affrettandosi a scostarsi
dall'abbraccio, imbarazzata da quel pensiero.
«Ti accompagno.»
le disse Shikamaru.
La parte razionale la esortò a rifiutare ma
la risposta di Ino fu:
«Va bene.»
Si avviarono,
cominciando a discutere su qualche sciocchezza ed il cuore di Ino si
tranquillizzò.
Quando Shikamaru le parlò delle voci che giravano
riguardo ad una possibile elezione di Naruto come futuro hokage, Ino
si ritrovò a pensare al loro futuro.
Quello di Shikamaru sembrava
così ben delineato. Grazie alla sua intelligenza sarebbe
stato un
perfetto consigliere per quell'irruento di Naruto.
Accanto a sé
poi avrebbe avuto bisogno di una donna forte, di carattere e Temari
sembrava perfetta per quel ruolo. Non che lei avesse dato segni
eloquenti di interessamento verso di lui ma erano cose che una donna
capiva senza troppe parole.
Al tempo stesso Ino non sapeva bene
cosa Shikamaru provasse per la ragazza ma aveva imparato a conoscerlo
abbastanza bene da sapere che piu' una cosa era una scocciatura per
lui, più finiva per affezionarcisi.
Il suo futuro invece non le
sembrava altrettanto certo.
Aveva una buona preparazione come
ninja medico ma, per quando non lo avrebbe ammesso nemmeno sotto
tortura, non era di sicuro ai livelli di Fronte Spaziosa.
Per non
parlare poi di come fosse messa sul fronte amoroso.
Sasuke era momentaneamente tornato a
Konoha ma per tutti era abbastanza evidente che le sue intenzioni non
erano di rimanerci e poi aveva già capito da tempo che per
quanto
lei lo avesse a cuore, non sarebbe mai riuscita a colmare il vuoto
che lui provava.
Poi c'era Sai. Anche lui rispondeva ai
suoi canoni di ragazzo ideale: figo e con un pizzico di mistero. Non
le sarebbe per nulla dispiaciuto essere lei la ragazza capace di
insegnargli cosa fosse l'amore.
Quel pensiero però non le scaldava
più il cuore come faceva fino a qualche mese prima.
Provò di nuovo quel senso di
incompletezza che aveva sentito quando si era svegliata dal tsukuyomi
infinito e si era chiesta se davvero avere due bei ragazzi
che combattevano per il suo amore fosse tutto ciò che lei
desiderava
dalla vita.
«Ino...»
La voce di Shikamaru la riscosse dai suoi
pensieri.
«Tutto bene?» le chiese lui.
«Si.» rispose lei:
«Mi ero distratta solo un momento, cosa mi stavi
dicendo?»
«Che
siamo arrivati a casa tua.»
Solo allora Ino si accorse di
essere davanti alla porta di casa sua.
«Ah, già.» commentò
con tono malinconico.
«Ino...» mormorò preoccupato
Shikamaru.
«Sto bene.» disse lei anche se tutto ciò
che
desiderava in quel momento era di potersi gettare di nuovo tra le sue
braccia.
«Buona serata, Shikamaru.» si affrettò a
dirgli.
Fece per aprire la porta di casa ma
Shikamaru la prese per il braccio, fermandola.
«Senti Ino...»
cominciò a dire: «A me dispiace davvero pensare
che tu stia male
perché io... io... Ah, che rottura!»
La trascinò a sé e poggiò
le sue labbra sulle sue.
Ino ne rimase talmente scossa da non
avere nemmeno la forza di reagire.
Che stava
succedendo?
Shikamaru si scostò.
«Beh, ecco...» commentò,
senza riuscire a fissarla negli occhi.
Ino ritrovò la
voce.
«Ecco... cosa?» gli chiese Ino: «Che
significa tutto
questo?»
«Eh, dai! Hai capito!» sbuffò l'altro.
«E' chiaro
di no!» rispose Ino, scostando in malo modo la sua mano che
ancora
le teneva il braccio.
Shikamaru si grattò la testa.
«Sei davvero una gran seccatura...» le disse:
«E' evidente che ti abbia baciato perché mi
piaci.»
Mi
piaci?
Ino si agitò. Shikamaru era un suo amico, un suo
compagno di squadra. Erano praticamente cresciuti insieme.
Era evidente che anche lei provasse
qualcosa per lui ma non in senso romantico, giusto?
Sentì le
guance scaldarsi.
Shikamaru rialzò lo sguardo per incrociare il
suo.
Nella profondità delle sue iride scure, Ino vide riflettersi
i suoi stessi occhi. Sembravano di un azzurro più chiaro,
più
luminoso.
D'improvviso le fu chiaro cosa potesse davvero riempire
il vuoto che ora provava.
Prese il volto del ragazzo tra le sue
mani e poggiò le labbra sulle sue.
Shikamaru si irrigidì e
quando lei si scostò le chiese:
«E questo come devo
interpretarlo?»
«Mendekouse!» gli rispose Ino e poi lo
baciò
di nuovo.
Shikamaru le cinse la vita e ricambiò il bacio.
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Ciaooo
:3
In realtà questa fanfiction l'ho
scritta parecchi mesi fa ma oggi mentre facevo pulizie tra i miei
appunti, l'ho ritrovata scritta su dei fogli e così l'ho
riportata
al computer.. xD
La shikaino rimane una delle mie coppie
preferite di Naruto. Trovo che siano talmente diversi da completarsi
e mi piace troppo l'idea che dopo aver provato un dolore
così
simile, abbiano finito per consolarsi a vicenda ^^
Grazie per aver letto :D
-Rimi