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Autore: Neko    27/02/2009    1 recensioni
“Tuo figlio è vivo! La tua compagna ha dato alla luce il bimbo ancor prima di rimanere vittima della tragedia accaduta 12 anni fa!” --Naruto's father rivista e corretta--
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Kakashi Hatake, Naruto Uzumaki
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto prima serie
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Capitolo 6: Una famiglia

 

Finalmente dopo un inseguimento che durò diversi minuti, riuscii a trovare Naruto su di un ramo di una grossa quercia che  sorgeva al centro del villaggio.  Era appallottolato, con le ginocchia al petto e la testa su di esse. Sembrava molto abbattuto.

Speravo che parlandoci sarei riuscito a strappargli un sorriso. In fondo quel ragazzo era conosciuto per la sua vivacità.

 Saltai sul ramo e mi misi davanti a lui. Non mi diede nemmeno il tempo di aprire bocca, che espresse il desiderio di rimanere da solo.

Bhe più che un desiderio sembrava un ordine, ma non era così semplice cacciarmi via. Se io mi mettevo in testa una cosa, la portavo a termine.

Per quell’aspetto non eravamo diversi io e lui.

“ Voglio solo parlarti, Naruto!” gli dissi calmo

“Se sei venuto qui per farmi la predica, sprechi il tuo tempo. Sasuke si meritava di essere preso a pugni…anche di peggio se la vuoi sapere tutta! Se non fossi intervenuto avrei continuato senza indugi!” dissi alterato.

“Non sono qui per farti la paternale. Sasuke ha spagliato nei tuoi confronti e quindi capisco che tu abbia reagito di conseguenza. Probabilmente anch’io avrei agito come te, ma non sto dicendo che sia giusto fare ricorso alla violenza! Che sia chiaro!” dovetti precisarlo. Col  carattere che si ritrovava, era capace di attaccar brighe con chiunque lo avesse offeso.

Naruto non reagiva. Sospirai.

“Dimentica le parole di Sasuke, non sei stato un errore!” dissi semplicemente, ma così riuscii a farlo muovere dalla sua posizione.

“Eh?” disse

Mi sedetti vicino a lui e continuai a parlare “Si, io e tua madre non avevamo ancora deciso di avere figli, ma quando abbiamo scoperto che saremmo diventati genitori, ne eravamo entusiasti. Anche spaventati certo, ma non è assolutamente vero che non ti volevamo…questo devi togliertelo dalla testa!” gli dissi sincero.

“Davvero?” mi porse questa domanda con gli occhi che gli luccicavano.

Annuii

“Allora perché quando abbiamo saputo che eravamo parenti, tu hai cominciato a essere più freddo nei miei confronti?” chiese a testa bassa “Pensavo che non mi volessi!”

bhe ovviamente hai frainteso. Il fatto è che non sapevo cosa dovevo fare. Essere ninja non ti prepara a certe situazioni e poi potrei dire la stessa cosa io di te!”gli ricordai

Lo osservai un po’ poi continua “Mi dispiace, avrei dovuto agire diversamente, lo so. Ma dovevo abituarmi all’idea e soprattutto non sapevo come comportarmi nei tuoi confronti!” gli dissi

“anche io ero nelle tue stesse condizioni. Avevo paura di essere un disastro come figlio e di deluderti!

Mi lasciarono sorprese queste sue ultime parole.

Naruto, tu non mi hai mai deluso e non potrai mai. E se continui su questa strada non potrai che rendermi fiero di te!”

Naruto mi sorrise e mi ringrazio. Lo guardai sorpreso, non ne capivo la ragione.

“Per quello che mi hai detto! almeno adesso so che non sono un peso per te! E poi grazie anche di essere rimasto al mio capezzale per i due giorni in cui sono stato male! Una volta tanto al mio risveglio non ho trovato la casa deserta! Non ero solo!” fece una piccola pausa “Sai? È stato…piacevole, potrei anche abituarmici! Però vorrei sapere…perché mi hai detto di essere arrivato a casa mia alle nove di stamattina? Non volevi che sapessi della tua presenza li accanto a me?” mi chiese

Sorrisi “ti ho detto che ero li dalle nove, ma non di quale giorno! Il resto l’hai fatto tutto tu!”

Naruto mi sorrise.

Tornai a essere serio

Naruto!” lo costrinsi a guardarmi “dove hai preso il ciondolo che era sul tuo comodino?”

Il ragazzo tirò fuori dalla tasca un collanina “Questa dici? L’ho sempre avuta. Lo tenuta perché pensavo che fosse di un mio parente! Mi aiutava a sentire meno solo qualche volta! Mi bastava stringerla e mi sentivo…diciamo protetto! Non me ne separerei per niente al mondo!”

Lo guardai dolcemente.

“Probabilmente stavi bene, perché sentivi la presenza di tua madre accanto a te!”

Mi guardò stralunato “Quello apparteneva a tua madre! Glielo regalai il giorno in cui le ho proposto di sposarmi…ma quel giorno non è mai arrivato!” dissi abbassando la testa.

“Mi racconti qualcosa di lei? Per favore! Vorrei avere almeno un’idea di che persona era!” mi chiese supplichevole.

Quella domanda mi rese felice e io lo avrei accontentato.

“Il suo nome era Hikari! (Hikari = Luce) Nome azzeccato dato che era la luce dei miei occhi! Era una persona solare, molto gentile con il prossimo. Raramente si arrabbiava, tranne col sottoscritto. Spesso la facevo disperare e lei per vendicarsi mi riempiva di botte! La cosa più bella era la sua voce. Era melodiosa e quando cantava…bhe non saprei descriverti l’emozione che mi dava!”

Naruto mi ascoltava con interesse. Una cosa mai successa prima d’ora.

“Mi piacerebbe sentirla almeno una volta o almeno vedere com’è. Hai una sua fotografia?” mi chiese speranzoso.

Indicai il ciondolo “Lì dentro dovrebbe esserci!”

“Non posso aprirlo, non ho la chiave! Anche se mi chiedo se esista una chiave così piccola! Che bisogno c’era di mettere una serratura a un ciondolo?”

Sorrisi e frugai nella mia tasca. Per un attimo temetti di averla persa, ma per fortuna trovai la piccola chiave che in tutti quegli anni avevo conservato.

“Oh l’avevi tu!”

Mi grattai la testa “Bhe quando le regalai il ciondolo, mi dimenticai di consegnarle anche la chiave! Eh eh!”

Naruto mi guardo con una gocciolona sulla testa.

“Come ha fatto allora a metterci dentro la sua fotografia?

“Diciamo che era brava a trafficare con le forcine che portava fra i capelli. Tornava utile davanti a una porta chiusa quando capitava in una missione!”

“Era anche lei un ninja? Pensavo di no, dato che hai detto che non sarebbe stata molto d’accordo se avessi scelto questa strada!” mi ricordò le parole che avevo pronunciato durante la missione.

“quando ci siamo conosciuti eravamo in guerra e ha visto molti ragazzi della tua età morire per una lotta senza senso. Non voleva vederti fare la stessa fine!”

“Capisco!”

Lo guardai e vidi che era un po’ incerto nell’aprire il ciondolo, come se avesse paura.

“Avanti aprilo, mica ti morde!”

Naruto obbedì. Rimase a lungo a fissare la foto, nella quale c’ero anch’io. Lo vidi asciugarsi una lacrima che era riuscita sfuggire al suo controllo.

“Era molto bella!”

“Avevo ragione che ti somigliava vero? Stessi occhi e stessi capelli! Hai ereditato da lei anche gran parte del tuo carattere!” gli dissi pensando a com’era.

“Da te? Ho preso qualcosa?”

Ci pensai su “Il fascino, la cocciutaggine e l’orgoglio!” gli dissi sorridendo.

Indicando la mia foto mi chiese

“Non è possibile, anche qui hai la maschera. Ma almeno lei conosceva il tuo vero volto?” mi chiese divertito

“Che razza di domande, certo!” mi affrettai a dire.

“E io? ora avrò l’onore di sapere come sei?”

Non dovetti pensarci nemmeno un secondo “No!” poi mi alzai

Naruto mise il broncio “Uffaaaaaa! Ma così come faccio a essere sicuro che non sei brutto?”

“Hai la mia garanzia. Sono un uomo moooolto affascinante!” gli feci l’occhiolino.

Restammo in silenzio. Poi Naruto se ne uscì con una frase che per poco non mi faceva perdere l’equilibrio dal ramo su cui mi trovavo.

“Ti voglio bene…papà!”

E bhe, non ero abituato a sentirmi chiamare così, ma non suonava male come parola. Dovevo solo farci l’abitudine.

gli scompigliai i capelli. Scendemmo a terra dopodiché gli proposi di trasferirsi a casa mia. Era piuttosto grande. Ci stava benissimo e la fortuna voleva che avessi anche un letto in più e una stanza praticamente vuota.  A Naruto gli si illuminarono gli occhi e abbracciandomi mi buttò a terra.

“Lo prendo per un si! Andiamo, ti offro una ciotola di ramen!”

Naruto dalla felicità comincio a saltare di qua e di là, facendomi pensare che forse avevo esagerato.

Mi accorsi di una presenza che ci osservava.

“Senti, perché non chiedi a Sakura di uscire dal suo nascondiglio e di unirsi a noi per pranzo?”

Il ragazzo non se lo fece ripetere due volte e la ragazza con entusiasmo accettò l’invito.

All’ennesima volta che Naruto mi chiamò papà, Sakura si mise a ridere. Anche per lei era buffo sentire chiamare in quel modo il suo sensei. Ma come lei stessa disse, non c’era niente di male dato che ora io e Naruto eravamo una famiglia.

 

 

 

 

Fine 6° capitolo. Siamo quasi alla fine ormai. Un po’ mi dispiace, ma tutte le storie hanno un termina.

Spero che il capitolo vi sia piaciuto.

Fatemi sapere.

Grazie a Iaco e neji4ever per le loro recensioni

Ciao a presto

Neko^^

  
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