Fumetti/Cartoni europei > W.i.t.c.h.
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Autore: space_oddity    28/02/2009    6 recensioni
Questo era il mio fumetto preferito anni fa e quando ho visto che era nelle categorie.. Non ho resistito^_^
E' una one-shot alternativa su quando e come le W.i.t.c.h. si sono incontrate e hanno scoperto i loro poteri. Voleva essere una storia di profonda amicizia. Spero di esserci riuscita e spero che vi piaccia:)
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Cornelia Hale, Hay Lin, Irma Lair, Taranee Cook, Wilhelmina (Will) Vandom
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Per MaxT:Grazie mille per la tua recensione!:)
Ho provato a fare le correzioni che mi hai suggerito per l'impaginazione e ho sistemato la faccenda di Hay Lin e Irma,che non sono più sorellastre ma amiche(non convinceva molto neanche me,ma scrivendo era venuta così e allora l'avevo lasciata).
Non so se ho limato abbastanza sui punti e a capo,non so se si nota la differenza da prima.. in caso fammi sapere!:)
Riguardo alla trama confusa non sono riuscita a correggere niente.. Sono cronicamente incapace di riscrivere.E' palese che debba cercarmi un beta.Beh,non so che altro dire,grazie ancora della recensione!



Ciao a tutti!Questa fanfiction è un po' un esperimento,non so ancora come sia venuta,non so se mi convince o no,quindi la rimetto al vostro giudizio:)
Volevo fare una storia di profonda amicizia,ma forse non rende abbastanza.
O forse,fa semplicemente schifo.
Questa storia è AU(Alternate Universe),in quanto le W.I.T.C.H. rinunciano ai loro poteri,Kandrakar non è un posto di pace e l’Oracolo non è buono.
Comunque sia,lasciatemi delle recensioni,anche critiche,perché voglio migliorarla questa storia.Oh,e la frase che c'è in fondo è tratta del fumetto,non l'ho inventata io.
Credo che sia tutto..Buona lettura(spero)!





Caldo. Caldo soffocante.
"Non è stata una grande idea,Hay-Hey.- sbuffo asciugandomi il sudore dalla fronte con la mano.
Si gira verso di me allibita:"...Perchè?".
Sbuffo esasperata e allargo le braccia, indicando la desolazione dell'ambiente circostante.
Mi guarda, ancora più sconcertata, con un grande punto interrogativo disegnato sulla fronte.
"Risponditi da sola, accidenti! Guardati attorno!"- sbotto con un rantolo isterico.
Lei alza sulla fronte i suoi enormi occhiali da motociclista e perlustra attentamente ogni stupido, insignificante granello di sabbia grigia che vede, con un espressione estatica e un grande sorriso sulla faccia.
Se non avesse le orecchie, credo, il sorriso le farebbe il giro della testa.
Se non avessi troppo caldo per muovermi e darle tutte le sberle che si merita, credo, non starebbe sorridendo.
Lo so che è la mia migliore amica.
Lo so che siamo cresciute insieme.
Lo so che il dannato apparecchio che scintilla sui suoi denti è costato una cifra che supera di molto i quattro zeri.
Ma questo non cambia il fatto che le romperò tutti i denti non appena recupererò un minimo delle mie funzioni vitali.
Le lancio uno sguardo assassino e mi asciugo l'ennesimo rivolo di sudore dalla tempia.
E lei, ancora sorridente come lo Stregatto di "Alice nel paese delle meraviglie", insiste:"Ma non vedi Irma?Non vedi quanto è bello qui?Non vedi quanto è pulito il cielo?Non vedi quanto è grande la spiaggia?"- conclude con un sospiro sognante.
No,non vedo.
Non vedo come sia possibile che io abbia accettato di venire qui.Con te.
Non vedo come sia possibile che quelle mentine che mangi dalla mattina alla sera siano DAVVERO solo mentine. Ecstasy, più probabilmente. Questo spiegherebbe molte cose.
"Hay Lin, questa non è una spiaggia. Questo.."- spiego indicandogli un mucchio di sabbia particolarmente grigio -"..è un deserto. Significa, quando non c'è il mare. Quando non c'è acqua. Quando non c'è una Coca-Cola ghiacciata da farsi servire insieme ad un ghiacciolo alla frutta da un bagnino muscoloso e abbronzato che si chiama Sean, che adora il tuo sorriso e ti chiede il numero di cellulare. E con cui devi uscire per andare sul lungomare a passeggiare mano nella mano, per poi scendere in spiaggia, sedersi sul bagnasciuga alla luce della luna e..".
"Stiamo ancora parlando di sabbia?"- mi chiede incuriosita.
Scuoto la testa,infastidita. Ero concentrata a scegliere i fiori per il matrimonio con Sean.
Comunque.
".. significa quando non c'è gente, Hay Lin.Quando non c'è nessuno, ma proprio NESSUNO. E sicuramente non spunteranno fuori loro.".
"Ma ti dico che l'ho sognato!"- esclama fiduciosa.
"Anch'io ho sognato Josh Hartnett che mi chiedeva di uscire insieme sabato prossimo, ma questo non vuol dire che succederà.".
"Sicura?Io,per ogni evenienza mi terrei libera"- replica,sinceramente interessata.
Chiudo gli occhi e respiro fino a dieci contando profondamente.
O forse era il contrario.
Questo caldo mi sta cuocendo il cervello.
"Il sogno che hai fatto era solo un sogno. Prendine atto. "- rispondo tranquilla.
"Anche le spirali d'acqua nella piscina pubblica erano solo un sogno? E l'orsacchiotto al centro commerciale?"- insiste implacabile.
Apro la bocca, pronta a ribattere. La richiudo subito dopo,come uno stupido pesce rosso.
Mi ha fregato.
Forse, sarà meglio spiegarvi qualcosa. Mi rendo conto che non è il genere di normale conversazione tra adolescenti a cui siete abituati.
E' iniziato un mese fa. Stavamo nuotando pigramente nella vasca olimpionica della piscina del palazzetto dello sport di Heatherfield, quando, ad un certo punto, ho alzato le mani di scatto per schizzare l'acqua in faccia ad Hay Lin.
Il problema è che l'acqua non si è staccata dalle mie mani.
Restava come appesa alle dita, dei fili azzurrini che hanno inziato a creare giochi d'acqua. Al di fuori del mio controllo.
E poi, un mercoledì, stavamo facendo shopping al centro commerciale, quando Hay Lin è inciampata in un orsacchiotto giallo. L'ha raccolto da terra e, non appena le sue mani l'hanno toccato, è caduta come in trance per una ventina di secondi.
Quando si è risvegliata, incurante del fatto che la stavo schiaffeggiando, urlando a gran voce il suo nome per farla rinsavire, mi ha presa per un braccio e mi ha portata in una strada che non conoscevo. Più tardi mi ha confessato di non esserci mai passata neanche lei.
Beh, per farla breve, ha suonato ad un campanello ed è uscito un bambino paffuto e lentigginoso che, non appena l'ha vista, ha iniziato a strillare a pieni polmoni:"Rufus!Me l'avete riportato!Grazie grazie!Rufuuuus!".
Hay Lin ha detto di aver visto la "storia" dell'orsacchiotto e che il vento l'aveva portata fino a quella casa.
Un altro punto a favore della teoria dell'ecstasy, a mio parere.
Sospiro. "No. Erano coincidenze. Strane,assurde,sovvrannaturali. Ma pur sempre coincidenze.".
"Io non credo alle coincidenze"- esclama stringendo gli occhi, improvvisamente aggressiva.
"E allora, cosa credi? Siamo delle fate? Con poteri magici, ali, polverine sbrilluccicanti eccetera eccetera?"- ringhio in risposta.
"Ah, nel tuo caso, come minimo sei una strega.".
La fulmino con lo sguardo e riprendo la bici da terra. Il manubrio nero scotta da morire.
"Dove vai?"- mi chiede preoccupata.
"A casa. E faresti bene a seguire il mio esempio.".
"NO!!! Per favore! Ti prego! Mancano solo dieci minuti al tramonto! Ti prego!".- piagnucola con la sua vocetta infantile.
"MA NON VERRANNO!"- urlo esasperata, cosciente del fatto che questa spedizione assurda è, appunto, assurda. E inutile. Non porterà a niente.
Hay Lin ci rimarrà malissimo. E io non voglio.
"SI' CHE VERRANNO!"- grida in risposta,sulla soglia delle lacrime.
E,a questo punto, mi si stringe il cuore, davvero. Il fatto è che Hay Lin è molto sensibile. Lei dice sempre che preferisce togliersi un dubbio piuttosto che rimanere a chiedersi per sempre"Come sarebbe stato se..".
Ma non è vero.
Lei preferisce sognare su una cosa per tutta la vita, che vedere il sogno infrangersi come cristallo.
La guardo seria, dritta negli occhi. So cosa dovrei dirle.
"Hay Lin, è un'illusione stupida e patetica. Ci rimarrai male, lo sai. Andiamo a casa.".
So che dovrei dirle questo.
Ma davanti ai suoi occhi tristi e lucidi, proprio non ce la faccio.
Sbuffo, per l'ennesima volta di oggi, mollo la bici, che cade a terra in uno sferragliante frastuono, e mi siedo a gambe incrociate vicino a lei.
Mi guarda dall'alto in basso, interrogativa.
"Dieci minuti. Non di più. E ringrazia il cielo che sono troppo buona e troppo stupida.".
Si lascia sfuggire una risatina e si siede a sua volta.
"Irma..".
"Shhh.Sto meditando.".
"Ok.Volevo solo dirti..".
"Shh!".
"Ma...".
"SHH!.".
".........".
".........".
".. Grazie!"- esclama sorridendo.
"..Prego.".
Il cielo è bello. Rosso cupo che si tinge delicatamente di viola. Il tramonto è quasi giunto al suo termine.
Hay Lin ha ragione. Questo posto è proprio bello. Trasmette un senso incredibile di leggerezza, pace, serenità...
"...Irma...".
"Taci.".
"...IRMA...".
"TACI. Dammi tregua, Hay Lin.".
"....IRMA!"- urla tirandomi per il collo della maglietta.
"..CHE C'E'??!"- strillo, con la pazienza agli sgoccioli.
In silenzio, indica un punto all'orizzonte.
Vedo delle ombre.
Mi guarda nervosa, mordicchiandosi l'interno della guancia.
"Ma.. Sono..Loro?"- sussurra,incredula.
"Mhmh."- annuisco, lasciando andare finalmente il respiro che non mi ero accorta di aver trattenuto.-"Credo di sì.".
In religioso silenzio ci alziamo in piedi.
E poi, finalmente, riesco a vederle bene.
Sento la delusione avvolgermi il petto. Anch'io volevo crederci,nonostante tutto.
"..Sono due cani, Hay Lin.".
"..Cani...?"- risponde con voce flebile.
"..Sì..".
E improvvisamente i suoi occhi si accendono di rabbia. Afferra il manubrio della bici troppo energicamente e lo stacca dall'intelaiatura.
Lancia uno sbuffo che suona più come un singhiozzo, e inizia ad armeggiare con le viti per rimetterlo a posto.
Mi sento così impotente.
E mentre lei continua con il suo lavoro, fra sospiri e imprecazioni, mi giro un'ultima volta a guardare il cielo.
Strano.
Non sta diventando più scuro. D'improvviso è esploso un giallo dorato in mezzo alle nuvole scure.
E poi le vedo. Tre sagome che si stagliano contro quella luce.
Non ci posso credere.
Strizzo gli occhi per mettere a fuoco e quello che vedo mi lascia senza parole.
Tre ragazze. Tre ragazze che corrispondono alla descrizione di Hay Lin. Nel posto esatto in cui le aveva sognate.
La prima è alta, ha dei luminosi occhi azzurri e i capelli biondi, lunghi e lisci. Indossa una gonna lunga, verde acido, una canottiera bianca di pizzo e una borsetta firmata,e ha l'aria un po' snob.
La seconda è afro-americana, con i capelli corti, pieni di elastici, mollette e perline, porta dei semplici pantaloncini abbinati a una maglietta dai toni caldi e sulle spalle ha uno zainetto etnico. Ha l'aria un po' timida, ma determinata.
Entrambe portano in mano una pietra come la nostra. Una pietra di un elemento, come diceva quel vecchio libro che abbiamo trovato nei bauli della nonna di Hay Lin. Oh,a proposito.
"..Hay Lin..".Mi esce una voce gracchiante, troppo bassa perchè possa averla sentita. Tossisco. Ci riprovo:"..Hay Lin!".
Un po' meglio. Sembro ancora un fumatore ottantenne con la bronchite, ma almeno stavolta mi ha sentito.
"..Ok, Irma, avevi ragione tu, va bene? Ora, se mi lasci il tempo di sistemare quest'accidenti di catorcio di plastica sarò pronta ad ascoltare tutti i "Te l'avevo detto" che vuoi, ok? Oh, e potrai anche rinfacciarmi a vita questa idea ..stupida, infantile.. che mi era venuta in mente. Ok? E.."- cerco di bloccare il fiume di parole che esce dalla sua bocca.
"..Hay Lin..".
"..No,davvero, non ti preoccupare, hai ragione, me lo merito, questo è il premio per la mia stupidità, davvero! Ma dove cavolo è finita la vite che dovrebbe stare qua? Uff, che pazienza ci vuole..".
"..Hay Lin, tu questo lo devi vedere..".
"Oh, Irma, per favore, ti chiedo solo un minuto, ok? Solo un minuto! Va bene? Non mi sembra poi di..".
"No, Hay Lin, GUARDA!!".
Si gira, con le mani puntate sui fianchi, incazzatissima.
"CHE C'E'??!".
Provando uno sgradevolissimo senso di dejavu indico in silenzio le tre ragazze.
Hay Lin le guarda come se non fosse sicura di vedere bene.
Poi, quando si avvicinano,e si capisce chiaramente che sono reali, che non sono un'allucinazione causata dal caldo e dal nervosismo, esplode in una breve risata di pura gioia.
"Hanno le pietre!Hanno le pietre!"-mi sussurra elettrizzata.
Già. E poi c'è l'ultima ragazza.
Ha l'aria spaventata, i capelli rossi e corti e gli occhi castani, ed è molto magra. Ed ha al collo una collana, con uno strano ciondolo di vetro. Luminoso.
Ci avviciniamo tutte, in cerchio,senza riuscire a dire una parola. Non serve spiegare. E' evidente che si trovano nella nostra stessa situazione.
Ci sediamo tutte e appoggiamo davanti a noi le pietre. La rossa prende in mano il ciondolo a forma di sfera e lo appoggia al centro.
Sono azioni dettate dall'istinto. Da uno strano istinto che ci accomuna a queste complete sconosciute.
E poi,improvvisamente,esplode la luce. E io vengo avvolta da una spirale d'acqua, Hay Lin da uno sbuffo di vapore, la ragazza afro-americana dalle fiamme e la bionda da una luce verde.
E la rossa da una luce rosa, che sembra guidare tutte le nostre.
E io mi sento invadere da una forza piena, completa, perfetta, che non avevo mai provato prima.
(Fine del flashback)



E' stata la prima volta che ci siamo trasformate. E' stata la prima volta che ci siamo viste. Ma non è stata l'ultima.
Da quel momento in poi, sembrò che qualcuno, fuori dal nostro mondo, decidesse di noi come un giocatore fa con le proprie pedine, muovendole sulla scacchiera. E in effetti era proprio così.
Quando lo scoprimmo, dopo l'euforia inziale, rinunciammo ai nostri poteri.
Ma non alla nostra amicizia.
Quella c'era, c'è ancora, e ci sarà sempre.
Perchè, non è grazie all'Oracolo che noi ci siamo incontrate.
E' grazie a noi che l'Oracolo ha trovato le nuove Guardiane, questo sì. Ed è ancora colpa dell'Oracolo se le ha perse dopo così poco tempo.
Ma quel sogno di Hay Lin, quelle pietre trovate per caso,quei poteri.. Non li aveva suscitati l'oracolo.
Siamo state noi.
In quel vecchissimo libro di Yan Lin abbiamo trovato la leggenda dei quattro draghi e della ninfa Xing Jing. Alla fine del racconto c'era scritto che quelle cinque anime girano ancora per il mondo, l'una in cerca dell'altra, per proteggersi a vicenda da Kandrakar, luogo dove si trova l'Oracolo, in cui il Bene e il Male si confondono e non contano nulla rispetto all'obiettivo di pace universale, in nome del quale l'Oracolo è disposto a sacrificare, in cicli regolari, creature innocenti di ogni genere, con l'indifferenza crudele degna di un tiranno spietato.
Le nostre anime si cercavano da ancora prima che noi nascessimo.
Si sono sempre cercate.
E lo faranno sempre.
Noi siamo magiche da prima che nascesse la Magia.
Noi siamo vive da prima che nascesse la Vita.
Noi siamo amiche da prima che nascesse l'Amicizia.
E così sarà sempre.




"C'è una magia che le tiene unite:si chiama amicizia."



Dedicata alle mie amiche di sempre,le migliori:)

  
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