Ti allontani, io che resto ti avvicini, non mi muovo tu mi attrai, mi consumi ti consumi, non riesco. Faccio presto, son promesse in quest’oggi, troppo incerto. Se programmi, crolla tutto crollo anch’io - colpo inferto. Se rimani, se trattieni se non penso, quindi cedo se mi stringi, per lasciarmi nello strappo del congedo. Mi ubriaco dei tuoi sguardi -triste sbornia d’indigente- e del blu dei giorni persi, dei tuoi baci, del mio niente.