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Autore: ghostking    24/11/2015    0 recensioni
SPOILER THE DEATH CURE.
Newtmas.
La trama in breve è qualcosa di semplice ma spero ad effetto.
Newt, dopo aver scoperto di avere l'Eruzione, inizierà a scrivere su dei fogli di fortuna i suoi pensieri e i suoi sentimenti, solo per poterli dare a Tommy prima di impazzire totalmente a causa del virus. Newt li considererà le sue memorie, stupidi pezzi di carta contenenti i suoi ultimi giorni. E' quindi un piccolo diario tenuto dal Raduraio, nella speranza di essere ricordato dai suoi amici per com'era prima di uscire di testa, soprattutto da Tommy.
Genere: Angst, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Brenda, Jorge, Minho, Newt, Thomas
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Newt si guardò intorno, un ultimo sguardo prima di abbandonare quella stupida Berga, piena di sofferenze.
Non prese nemmeno con se lo zaino con le provviste, sarebbe morto e avrebbe solo portato via rifornimenti preziosi ai suoi compagni.
Spense la Berga ed abbassò il portellone, una fitta al cuore lo prese alla sprovvista, in realtà non voleva farlo ma era l'unica soluzione per soffrire di meno.
Diede un ultimo sguardo alle sue spalle, i biglietti scritti a Thomas posati sul piccolo tavolo al centro dell'immensa stanza dell'aereonave, inspirò e schiacciò il pulsante per richiudere il portello, corse all'esterno e si fermò ad osservare la sua chiusura totale: non si torna indietro Newt, si disse superandola.
Strinse i pugni e iniziò a camminare senza una meta precisa, con il solo intento di allontanarsi il più possibile da li.

Thomas scrollò le spalle e appena fu fuori corse alla Berga, ansioso di rivedere Newt, ma con la paura che gli fosse accaduto qualcosa di orrendo, che non fosse più in se.
Scacciò i pensieri come fossero mosche dalla sua testa ed incitò Jorge affinché si affrettasse a farli entrare. Il cuore pompava sangue freneticamente, Thomas muoveva le mani in segno di agitazione, ma quando il portellone si abbassò un tuffo al cuore lo fece paralizzare, arrestando ogni tipo di funzione vitale.
La Berga era deserta, le luci spente e il silenzio più sordo proveniva dal suo interno. Thomas deglutì sonoramente, rivolgendo uno sguardo verso Minho, che non ricambiò, rimanendo con gli occhi puntanti nella pancia della Berga.
-Newt- chiamò Thomas con la voce  tremolante, Jorge si voltò verso di lui, con espressione atterrita e dispiaciuta
-Non penso ci sia nessuno, hermano- parlò piano, quasi volesse calmare lo spirito del ragazzo, chiaramente in agitazione.
-Come può non esserci nessuno?- sollevò le braccia in aria in segno di disperazione, alzò visibilmente il tono della voce guardandosi intorno, cercando lo sguardo di qualcuno a cui appigliarsi. Brenda si accigliò e gli si avvicinò, posando una mano sulla sua spalla
-Calmo Thomas, ci sarà una spiegazione- ma Thomas non sentì nemmeno le sue parole, scrollò via il suo tocco gentile e se ne dispiacque quasi, poi con passo pesante e veloce si addentrò nella Berga, chiamando più volte il nome del Raduraio biondo. 
Niente. 
In risposta solo l'eco delle parole di Thomas.
Il buio nella Berga si arrestò, le lampadine in tutta la vettura si accesero, rilasciando una luce che infastidì la vista di Thomas. Socchiuse gli occhi e piano piano li riaprì, guardandosi intorno. In quell'istante realizzò che Newt non era più li già da molto tempo.
La testa cominciò a ruotare, come fosse stato messo su una giostra girevole, si portò una mano alla tempia e con gli occhi percorse tutta la stanza. Quando ormai le sue ricerche si stavano per arrestare facendolo cadere nello sconforto, una serie di fogli sgualciti attirò la sua attenzione. Erano sul tavolo basso al centro della Berga, alcuni erano ripiegati su se stessi; altri erano spalancati, a Thomas prese un colpo quando si avvicinò per leggere.
Sui fogli c'erano il suo nome e quello di Newt. Il cuore riprese a martellargli forte nel petto, il respiro si fece pesante, carico di ansia. Minho gli lanciò un'occhiata -Cosa succede Thomas? Trovato qualcosa?!- domandò avvicinandosi al tavolino, lui rimase fermo, dalle sue labbra uscirono parole sconnesse e sussurrate. A quel punto Minho quasi urlò per l'esasperazione, gli strappò il foglio di mano e lesse alcune righe, ma quando lo fece sgranò gli occhi e li riportò tra le mani di Thomas, ovviamente quelle cose non erano per lui.
Nel frattempo Brenda era rimasta a guardarli, non fiatando per paura di dire la cosa sbagliata. Thomas, che fino a quel momento era rimasto immobile, sentì le gambe cedere e si lasciò cadere al suolo, sentì il mondo capovolgersi; il suo stomaco contrarsi: non poteva essere.
Prese un respiro, doveva mantenere la calma e ragionare lucidamente. Raccolse i fogli e si sedette sul bordo del divano li vicino, lesse tutto cercando di mantenere il controllo, respirando irregolarmente e a fatica. Quando ebbe finito, le parole di Newt furono come un pugno nello stomaco "Ti amo Thomas, tuo Newt".
Il viso del Raduraio si rigò di lacrime, scendevano copiose e non se ne vergognò; non cercò di trattenerle, aveva appena persona una delle persone più care che aveva; forse la più importante di tutte.
Rilesse più volte gli ultimi fogli, sperando che il testo potesse cambiare repentinamente, ma non mutò di una sola virgola.
Minho era rimasto in silenzio a guardarlo, con il viso corrugato e le mani poste sotto il mento.
Quando il ritmo delle lacrime di Thomas rallentò, tirò su con il naso e si decise a parlare, lesse all'asiatico ciò che il loro amico aveva scritto per lui. Minho fu preso alla sprovvista, come se gli avessero scoccato un dardo in piena fronte. Sospirò e gli occhi si fecero lucidi, si passò una mano sopra le palpebre e poi nascose la testa tra le braccia, chinando il viso.
Ci furono minuti interi di silenzio, poi Minho scattò in piedi e con lo sguardo fisso davanti a se disse poche parole con tono autoritario e indiscutibile -Dobbiamo trovarlo- e Thomas pensò che non sarebbe potuto essere più d'accordo.
La ragazza li stava ancora guardando, un'espressione indefinita sul viso, Thomas fece scorrere lo sguardo su di lei, Brenda ricambiò e schiuse la bocca, stava per dirgli di non farlo ma poi la richiuse, sapeva che non avrebbe funzionato nulla.
Thomas annuì, come se avesse letto i pensieri della ragazza e molleggiò sulle piante dei piedi, poi senza rivolgersi a nessuno in particolare parlò con tono fermo -Non mi sposterò da qui senza di Newt- Brenda si sentì tirata in ballo -Immagino che io e Jorge verremo con voi- Thomas annuì -Il vostro aiuto sarà prezioso, se vorrete contribuire ve ne sarò grato in eterno- la guardò duramente, gli occhi ancora velati dalle lacrime.
-Non penso di avere altra scelta, in fondo tengo anche io a quel ragazzo- sospirò abbozzando un mezzo sorriso a Thomas, lui addolcì il suo sguardo, si stava rendendo conto del suo comportamento poco cordiale
-Dove lo possiamo trovare?- chiese di punto in bianco Minho, che fino a quel momento aveva ascoltato senza interrompere, Brenda alzò un sopracciglio confusa
-Ci sarà un caspio di posto dove tutti gli Spaccati vanno!- esordì a voce alta
-C'è un posto, lo chiamano il Palazzo degli Spaccati. Chiunque contragga l'Eruzione viene spedito li, forse inconsciamente lo sta raggiungendo- spiegò velocemente, facendo rimbalzare lo sguardo da Thomas a Minho
-Allora andiamo- disse Thomas, la conversazione era ufficialmente terminata, il momento di agire era arrivato.

  
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