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Autore: MadMat    24/11/2015    2 recensioni
Tutto cominciò dalla partenza dalla Conte di Bilbo, un rispettabile hobbit di Hobbiville. Non sapeva ancora che cosa lo avrebbe atteso di li a poco ma quando Thorin Scudodiquercia, principe di Erebor, si presentò nel suo salotto capì che avrebbe girato anche tutto il mondo per lui.
Genere: Avventura, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Bilbo Baggins, Thorin Scudodiquercia, Un po' tutti
Note: Lime, Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno
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1 Un sorprendente turno di guardia Era una fredda serata d'inverno. Thorin stava seduto su una roccia all'entrata della caverna dove i nani dormivano. Erano già sei giorni che camminavano lui e la sua compagnia, erano partiti da Casa Baggins, una buco hobbit a hobbiville ed avevano fatto già 1/6 del viaggio. Inspirò a fondo il fumo della sua pipa, non riusciva a dormire e per questo aveva deciso di fare lui tutti i turni di guardia della nottata. Non capiva la causa di questa strana insonnia e più stava sveglio più si scervellava per trovare una motivazione valida. Aveva iniziato a non dormire più dalla partenza dalla Contea. Scosse la testa vigorosamente. "Sarà senz'altro colpa della missione" si ripeté per la millesima volta, probabilmente, in quei giorni. Sapeva che non era quello il vero motivo ma era troppo stanco e perciò si lasciò cadere lentamente sul terreno umido. L'aria iniziò a farsi sentire e avvolse Thorin nella sua morsa di ghiaccio. Si strinse nel suo giaccone di pelle e lentamente si addormentò. Si svegliò all'alba sfiorato da un raggio di sole. "Che strano" pensò, "non ho sentito per niente freddo". Fece per tirarsi su ma qualcosa gli scivolò dalle gambe. Abbassò lo sguardo e vide un mantello color rubino, "chissà se... Ma no, non poteva essere suo. Figurati se...". In quel momento uscì dalla caverna un certo hobbit che Thorin conosceva bene. Bilbo gli passò vicino e i loro sguardi si incontrarono per una frazione di secondo che però bastò a far arrossire leggermente il giovane hobbit. Il mezzuomo abbassò la testa e affrettò il passo verso il resto della compagnia, la quale oramai era uscita per fare la prima colazione. Thorin sorrise appena, si portò il mantello al viso e inspirò profondamente. Un profumo di bosco e di biscotti fatti in casa si sprigionò dal tessuto rosso e si impresse nella memoria del nano. Repentinamente appallottolò alla ben che meglio il mantello e lo mise nella sua bisaccia, poi andò anche lui a fare colazione. Gandalf spiegò il tragitto che avrebbero dovuto fare quel giorno cercando più volte l'assenso di Thorin ma lui aveva solo occhi per un certo hobbit dalle iridi color cielo. Quando ebbero finito di mangiare la compagnia ritornò nella caverna per preparare i bagagli e arrotolare le coperte. Dopo pochi minuti tutti erano pronti a partire, si misero in fila e iniziarono il viaggio; Gandalf e Thorin aprivano la strada e Bilbo la chiudeva. Camminarono per tutto il giorno e calate le prime ombre della sera accesero un fuoco e si accamparono pronti a passare una notte sotto le stelle. Thorin non riusciva di nuovo a dormire ma questa volta sapeva perfettamente la causa dell'insonnia di quella sera e delle precedenti: Bilbo Baggins, rispettabile hobbit della Contea dagli occhi azzurri, amante del tè e della tranquillità. Si sedette sotto a un albero lì vicino pronto a trascorrere un'altra nottata insonne ma perlomeno avrebbe pensato al suo angelo dai capelli rossi. Era passata ormai già più di un'ora da quando la compagnia si era addormentata, anche Thorin si era assopito. Tutto era tranquillo quando un fruscio sospetto svegliò di soprassalto il nano che disse "Chi è! Chi c'è?!". Si alzò in piedi e, afferrata la spada si avvicinò al cespuglio dal quale proveniva il rumore. Stava per infilzare l'essere che si celava dietro l'arbusto quando udì una voce che disse "Ehi che stai facendo? Sono io." Dal verde uscì una zazzera di capelli ramati che Thorin conosceva molto bene. Il principe dei nani rinfoderò la spada "Bilbo ma sei impazzito?! Ti stavo per colpire!". Il piccolo hobbit tremò per il freddo, destando così l'attenzione del nano, "Hai freddo?" chiese con preoccupazione, "No no tranquillo" disse Bilbo sbattendo i denti per il freddo. "Non negare l'evidenza" prese il mantello dalla bisaccia e glielo mise attorno alle spalle. Lo hobbit arrossì "Credo che questo sia tuo; e poi così non sentirai più tanto freddo"sorrise Thorin. "Comunque dovresti andare a dormire, non che non mi piaccia la tua compagnia, non fraintendere, ma domani sarà una giornata faticosa e devi essere riposato.", "Non ti preoccupare per me. Piuttosto tu avresti bisogno di dormire, non chiudi occhio da una settimana!". Il nano abbassò la testa rassegnato e la scosse impercettibilmente. Lo hobbit si mise davanti a lui, gli prese il viso fra le mani e lo alzò leggermente "Ehi...". Thorin cercò di togliersi dalle mani di Bilbo ma lui aumentò la forza e lo costrinse a guardarlo negli occhi, quegli occhi su cui tanto aveva fantasticato. "Thorin, vuoi dirmi che succede? Non dormi da una settimana, hai toccato pochissimo cibo e cerchi di stare solo il più possibile. Sono in pensiero, non voglio vederti triste". Il nano fu trafitto da quelle parole "Come poteva preoccuparsi così per lui?" era una cosa che gli riscaldava il cuore ma allo stesso tempo lo illudeva non poco; e se anche lui avesse provato le stessa cosa? Thorin si liberò dalle mani di Bilbo e si sedette per terra, "Non potresti capire, lascia stare" disse con freddezza, "Ma..." "Sto benissimo!" urlò Thorin. Il nano si prese la testa fra le mani e Bilbo gli si avvicinò "No, non è vero, non stai bene. Per una buona volta piantala di trattarmi come l'essere più inutile di questa terra e metti da parte il tuo orgoglio. Ti ripeto che sto male a vederti in questo stato" "Sto benissimo, ripeto" disse il nano con gelo. Bilbo urlò "Sai che c'è?! Hai ragione. E' inutile parlare con te, io mi preoccupo molto ma si vede che la cosa non ti interessa minimamente. Ma meglio così, anzi sai me ne ritorno a casa mia, non sarei neanche dovuto partire! La vuoi sapere una cosa?! L'ho fatto solo per te! Tutto inutile!". Si girò pronto per andarsene quando sentì qualcosa, un singhiozzo. Si voltò di nuovo verso Thorin e vide con grande stupore che stava piangendo coprendosi il volto. Il mezzuomo gli si avvicinò e sedutosi affianco a lui gli mise un braccio attorno alle spalle larghe. Il nano tolse finalmente le mani dal viso e si buttò addosso allo hobbit nascondendo la faccia nei suoi ricci ramati. Bilbo fu colto di sprovvista da quell'improvviso gesto così inaspettato e poco "Thorin" ma ritornò subito lucido e accolse il nano tra le sue braccia "Shhh..." gli disse. "Non andare via ti prego. Non lasciarmi solo" disse Thorin tra un singhiozzo e l'altro. La risposta dello hobbit raggiunse velocissima le orecchie del nano "Mai. Non andrò mai via, ci sarò sempre". Thorin continuò a piangere per un po', poi, dopo essersi calmato, si staccò dalle braccia di Bilbo e si asciugò gli occhi ancora umidi. Il mezzuomo ne approfittò per stendersi a pancia in su sull'erba e poi fece cenno a Thorin di coricarsi col capo sul suo petto. Il nano non se lo fece ripetere due volte e si rannicchiò sullo hobbit come un gattino. Dopo non molti minuti di silenzio Bilbo ruppe quel velo di imbarazzo che si era creato tra i due "Ne vuoi parlare ora?". Passarono pochi istanti di imbarazzo poi il nano parlò tutto d'un fiato"Mi sento strano. Scusa se prima ho reagito male, non sei tu il problema sono io e se ti tratto come ultima ruota del carro è solo perché non voglio che ti faccia male.". Bilbo rimase interdetto e il principe dei nani si sentì l'essere più insulso dell'universo, come aveva potuto dire quelle cose a lui? Aveva rovinato tutto. Mentre stava facendo queste considerazioni maledicendosi mentalmente, il mezzuomo iniziò a giocare con i capelli del nano facendoli passare fra le dita. "Davvero?" disse trattenendo un riso soffocato "Tu mi tratti così per questo motivo?". Thorin non sapeva come rispondere così alzò la testa alla ricerca del viso di Bilbo e trovò le sue iridi blu zaffiro che lo fissavano. "Sciocco di un nano, perché ti preoccupi così per me? Mi illudi soltanto" disse lo hobbit con un tono amaro e rassegnato. "Ma allora..." pensò Thorin "...forse anche lui prova le stesse cose. Dovrei buttarmi, tanto peggio di così non posso stare.". Il mezzuomo lo stava ancora fissando con uno sguardo perso "Bilbo, ti devo dire una cosa." Lo hobbit si ridestò dal suo stato di trance e spostò tutta la sua attenzione sulle parole del nano. Thorin continuò "Volevi sapere perché mi comporto in modo strano da una settimana, non mangio, non dormo, sto sempre solo? Ebbene è tutta colpa tua." Bilbo sbiancò e poi arrossì fino alla punta delle orecchie diventando come una decorazione natalizia. Il nano riprese il suo discorso "Da quando sei entrato nella mia vita hai subito fatto breccia nel mio cuore e ho sentito un'immane necessità di proteggerti perché troppo fragile e prezioso ai miei occhi. Adoro quando fai ridere l'intera compagnia,come ti muovi, come ti siedi accavallando sempre la gamba destra e mai quella sinistra; mi piacciono i tuoi capelli, che vorrei tanto accarezzare, la tua pelle diafana, i tuoi bellissimi occhi color del cielo e quel sorriso che riservi solo a poche occasioni. Vorrei poterti stringere, star con te per sempre, guardare le stelle abbracciati o coccolarci vicino al fuoco. Bilbo...mi sono innamorato di te." Angolo dell'autrice Ciao a tutti. Chiedo scusa in anticipo per gli eventuali strafalcioni nella storia, è la prima volta che scrivo. Spero che vi piaccia. Ad ogni modo recensite anche negativamente così saprò come correggere il prossimo capitolo. Ciao
   
 
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