VIII -Essere sincera con lui?
Sakura sbatté le
palpebre più volte per assicurarsi che quello che stava
vedendo
fosse reale.
Sasuke era lì.
A Konoha.
A pochi passi da
lei.
«Sasuke-kun...» ripeté ma ancora non
successe nulla.
Il
suo cuore non batteva all'impazzata.
Le mani non le prudevano per
il nervosismo.
Le sue labbra non si erano alzate in un largo
sorriso.
Non sentiva gli occhi farsi lucidi per la gioia.
«Sakura
ti stavo giusto cercando.» le disse Sasuke.
«Che cosa devi
dirmi?» chiese lei, quasi seccata.
Aspettavi da tempo questo
momento. Si rimproverò. Perché
ora ti comporti così?
Sasuke
le fece cenno di raggiungerla tra la boscaglia. A quanto sembrava non
voleva farsi notare.
Un tempo Sakura avrebbe fatto i salti di
gioia al pensiero di stare da sola con lui, in quel momento invece
avanzò con una certa titubanza.
Quando lì fu dinnanzi, si
accorse di quanto in quegli anni fosse cambiato. Il suo volto si era
fatto più spigoloso ed i capelli erano un po' più
lunghi, un ciuffo
poi gli cadeva sulla fronte, coprendogli parzialmente l'occhio
destro.
«Sakura io...» cominciò Sasuke, ma non
riuscì a
terminare la frase. Sembrava a corto di parole, quasi
imbarazzato.
Per un secondo Sakura pensò che volesse confessarsi,
che volesse dirgli che fosse tornato per lei e quel pensiero le mise
paura.
L'idea che dopo tanto tempo lui potesse provare qualcosa
per lei, per la prima volta in tutta la sua vita, la
terrorizzò.
E'
sempre stato il tuo sogno. Si disse ma questo non
bastò a
ricolorare quel pensiero di gioia.
“Forse Sakura-san,
basterebbe che tu capissi chi stai aspettando davvero...”
Quel
commento che Sai le aveva fatto qualche settimana prima si
affacciò
nella sua mente. Al tempo lei si era risposta che non aveva dubbi che
fosse Sasuke l'uomo che lei stava aspettando ma ora che lui eri
lì,
finalmente davanti a lei, si rese conto che forse non era
così.
Fissò
Sasuke negli occhi e lui ricambiò lo sguardo.
Quel che Sakura
lesse nella sua iride scura fu rammarico, pentimento, malinconia, ma
non amore. Non c'era alcuna traccia di quel sentimento che un tempo
lei aveva tanto sperato di trovare in lui così come, in quel
momento, non vi era traccia di delusione in lei.
«Scusa Sakura
per averti detto che sarei tornato e poi non averlo fatto.»
le disse
infine Sasuke.
Come sentì quelle parole Sakura provò l'impulso
di prenderlo a pugni.
Come aveva potuto illuderla tanto?
Mentre
lo fissava, però, capì la verità:
Sasuke non l'aveva mai vista
come qualcosa di più che una compagna di squadra, era stata
sempre
solo lei ad illudersi.
Sciolse il pugno e mentre distendeva le
dita lasciò andare del tutto i suoi sentimenti per lui.
Un tempo
l'aveva amato, non poteva negarlo, ma ora aveva voltato pagina, quel
sentimento era diventato solo un ricordo. Non sapeva quando
esattamente fosse successo ma ad un certo punto, pur non
accorgendosene, lei aveva smesso di aspettare Sasuke.
«Te ne c'è
voluto di tempo per venire a scusarti.» commentò.
«Sono stato
parecchio impegnato.» sbuffò lui, scostandosi i
capelli dagli
occhi.
Fu evidentemente un gesto involontario visto cosa
nascondeva sotto.
L'occhio destro di Sasuke era semichiuso e
violaceo.
«Ma sei ferito?» esclamò allarmata
Sakura,
maledicendosi per non essersene accorta prima. In quanto ninja medico
avrebbe dovuto rendersene subito conto.
«Non è niente...»
borbottò Sasuke, indietreggiando.
Sakura non volle sentir
ragioni e per quanto lui tentasse di respingerla, riuscì a
placcarlo
e richiamato un po' di chakra, prese a curargli l'occhio.
«Sakura
io...» tentò di dire Sasuke ma lei lo interruppe.
«Non importa
più,» gli disse: «Sono grata che tu stia
bene e spero con tutto il
cuore che tu abbia trovato le risposte che cercavi, ma lo sono in
quanto tua amica e non più come tua innamorata.»
Sasuke la fissò
come se non la riconoscesse e forse era davvero così.
Perfino lei
faticava a credere che stesse davvero dicendo quelle parole.
Si
sentiva strana perché mai nella vita si sarebbe aspettata
che un
giorno avrebbe potuto dire quelle parole a Sasuke, mai avrebbe
creduto che quell'amore, che a dodici anni pensava fosse tutto per
lei, un giorno sarebbe potuto sfiorire.
Al tempo stesso però si
sentiva sollevata, le sembrava di essersi appena liberata di un
macigno che a lungo le aveva schiacciato il cuore.
Aveva smesso di
aspettare Sasuke, era vero, ma la sua vita non era finita, anzi
tutt'altro.
«Dovresti andare a cercare Naruto,» disse d'un
tratto. Se ne stupì, perché mai le era uscita
quell'affermazione
mentre stava pensando ad altro? Ormai però aveva cominciato
a
parlare e così continuò:
«Ancora si preoccupa per te per cui
sono certa che li farà piacere rivederti.»
«L'ho già
incontrato...» ammise Sasuke dopo qualche secondo di silenzio.
«Ah.»
sfuggì a Sakura anche se, doveva ammetterlo, non era poi
così
strano che Sasuke avesse cercato Naruto prima di lei.
In fondo era
all'eroe di Konhoa che l'Uchiha doveva la vita.
«Ora scusa ma
devo proprio andarmene...» disse infine Sasuke, sottraendosi
dalle
sue cure.
Sakura non insisté oltre, il suo occhio, infatti, aveva
già preso un colorito più naturale.
Sasuke sistemò lo zaino
che teneva sulle spalle e la salutò, avviandosi per
andarsene.
«Sasuke-kun!» lo richiamò
però Sakura prima che il
ragazzo potesse gettarsi nell'oscurità e sparire dalla sua
vista.
Lui si fermò, guardandola sorpreso.
«Lo sai, domani
Naruto diventerà Hokage.» gli disse lei:
«Finalmente il suo sogno
si realizzerà e sarebbe bello se tu ci fossi. Sono sicura
che li
farebbe molto piacere.»
Sasuke aggrottò la fronte.
«Se lo
voleva davvero avrebbe potuto dirmelo!» disse secco.
Sakura non
si stupì che Naruto gli avesse nascosto la cosa.
«Lo conosci
meglio di me.» commentò infatti: «Non te
l'ha detto perché temeva
di ferirti: visto che una volta hai sostenuto anche tu di voler
diventare hokage, avrà temuto di farti un torto.»
Sasuke fece
l'ultima cosa che lei si sarebbe aspettata: rise, proprio in quel
modo che un tempo avrebbe fatto battere forte il suo cuore.
«Naruto
è troppo un'idiota per fare l'hokage!»
affermò.
Le mani di
Sakura si strinsero a pugno.
«Naruto ha dimostrato di essere un
degno hokage! Durante la guerra ha dato tutto sé stesso ed
ha
sacrificato un braccio per salvare te dall'oscurità in cui
stavi
precipitando!» esclamò decisa, salvo poi capire
dal sorriso ironico
del ragazzo che stava scherzando.
Arrossì per il modo in cui le
si era rivolta, di rado le era successo di alzare la voce con
Sasuke.
«So benissimo che quel ruolo se lo merita e nel mio poco,
sarò felice di aiutarlo.» commentò lui.
Si voltò pronto ad
andarsene ma prima di avviarsi aggiunse:
«E comunque l'occhio
nero è stato lui a farmelo, ha detto che me lo meritavo per
averti
costretto ad aspettarmi a lungo senza darti mai una vera risposta.
Forse è arrivato anche il momento per te di essere sincera
con
lui...»
Poi scappò via, prima ancora che Sakura potesse capire
il significato di quelle parole.
Lei rimase a fissare le foglie
che svolazzavano nel vento.
Essere sincera con lui? si
chiese.
E a quel pensiero il suo cuore prese a battere più
forte.
Il
giorno era arrivato.
Per la gioia di tutta Konoha Naruto era diventato hokage.
A Sakura
era sembrato di vivere un sogno mentre fissava l'amico che emozionato
e gioioso riceveva il mantello ed il cappello da hokage.
Naturalmente
Naruto non si era smentito con il suo primo discorso.
«Sono
davvero felicissimo di essere qui!» aveva esclamato:
«Io giuro che
proteggerò il villaggio a qualunque costo. Questa e' una
promessa ed
io non mi rimangio mai la parola data!»
Ed in quel momento gli
occhi di Sakura si erano fatti lucidi. Chi meglio di lei poteva
sapere quanto valesse una sua promessa?
«...Ed ora direi che sia
il momento di festeggiare! Io sto proprio morendo di fame!»
Questo
era quello che aveva aggiunto poi Naruto, trovando il consenso di
molti e facendo esasperare Sakura.
Poteva essere pure un hokage ma
Naruto rimaneva sempre il solito baka!
Ben presto la festa si era
quindi trasferita al parco di Konoha, dove, per l'occasione, erano
state allestite alcune bancarelle che distribuivano bibite e vivande
e soprattutto, per gran gioia del nuovo hokage, tanto, tantissimo
ramen.
Sakura non aveva avuto ancora occasione di parlare con lui.
Certo nei giorni scorsi era stata lei stessa a volerlo evitare ed il
fatto di avere origliato il discorso tra lui e Shinta non l'aiutava
di sicuro a sentirsi a suo agio nei suoi confronti. Per quel giorno
di festa aveva però deciso di accantonare quei pensieri
(Anche
perché le avevano già fatto abbastanza compagnia
quella notte) e
non vedeva loro di congratularsi con lui e magari farli anche una
bella ramanzina sul fatto che avesse sbagliato ad abbottonarsi la
giacca che ora indossava sotto al mantello da hokage.
Ogni volta,
però, che lo intravedeva e faceva per avvicinarsi,
immancabilmente
qualcuno lo fermava di nuovo per congratularsi con lui.
Probabilmente
da ora in avanti sarà sempre così: lui
sarà così impegnato che
faticheremo ad incontrarci. Si era detta con una punta di
rammarico ed era buffo perché un tempo, al contrario,
avrebbe
desiderato solo non sentir quel “Sakura-chan!” ogni
volta che
metteva un piede fuori casa.
Era riuscita però a consolarsi
coccolando la piccola Rin e questo grazie a Yamato che aveva preso
Kakashi di peso per portarlo a bere un po' di sakè. Il
capitano
infatti si stava già mostrando un padre premuroso ma anche
fin
troppo geloso visto che fulminava con lo sguardo chiunque osasse
avvicinarsi troppo alla figlia.
«Tuo padre invece era tutto il
contrario!» le stava giusto dicendo sua madre quando Sakura
l'aveva
raggiunta dopo aver lasciato la piccola alle cure della nonna
Tsunade: «Lui non faceva che portarti in giro a presentarti a
chiunque!»
«Era così carina!» si
giustificò il padre: «E poi
trovo che sia giusto che un uomo si vanti della propria
eredità!»
Sakura ringraziò che non ci fosse nessuno a sentire i
loro discorsi, suo padre riusciva sempre a trovare qualche aneddoto
imbarazzante su di lei da raccontare.
La madre di Sakura invece
sospirò.
«Non ti dico la vergogna di quando abbiamo incontrato
l'hokage.» disse alla figlia «Tuo padre ebbe
infatti la malaugurata
idea di presentarti anche a lui ed alla moglie...»
«Ma quale
vergogna!» la interruppe il marito: «Anzi
Kushina-san si mostrò
entusiasta di Sakura, tanto che rise di gusto quando lei le prese una
delle sue lunghe ciocche di capelli rossi e se le mise in
bocca!»
Nel
sentir parlare dei genitori di Naruto, Sakura non poté fare
a meno
di alzare lo sguardo verso il volto di pietra di Minato che dall'alto
osservava il villaggio per cui, lui e la moglie, avevano dato la
vita.
«Sono certa che ora loro lo staranno osservando pieni
d'orgoglio.» disse.
«Sakura-chan!» esclamò qualcuno alle sue
spalle.
Sakura non ebbe nemmeno bisogno di voltarsi per capire che
Naruto l'aveva raggiunta.
«Sakura-chan finalmente ti ho trovata,
dattebayo!» le disse sorridendo.
«Ti sei vestita così bene per
me?» aggiunse poi, riferendosi al vestito rosso che indossava
e che
lei aveva scelto apposta per l'occasione.
«Certo che no!» si
affrettò a dire: «Visto che sono stata allieva di
Tsunade e tua
compagna di squadra, avevo il diritto di poter assistere in prima
fila alla tua elezione e così non volevo rischiare di
sfigurare.»
“Stupenda...E bella, cavoli se è
bella.”
Le parole che il giorno prima Sakura aveva sentito pronunciare da
Naruto, si ripeterono nella sua mente, mentre vedeva lo sguardo del
ragazzo posarsi sulle sue forme.
Possibile che potesse trovarla
bella anche in quel momento, con il vestito stropicciato, un po' di
saliva di Rin sulla spallina che la bimba aveva cucciato e gli occhi
segnati dal fatto che quella notte non fosse riuscita a chiudere
occhio?
«Naruto!» esclamò il signor Haruno,
prima che Sakura
potesse aggiungere altro. Diede una sonora pacca sulle spalle del
ragazzo e disse: «Non sai quale onore sia per me avere per
genero un
hokage!»
Quello di prenderli per fidanzati doveva essere proprio
un vizio dei padri, pensò Sakura, visto che anche Minato la
prima
volta che l'aveva vista le aveva chiesto se fosse la sua
ragazza.
Fece per ribattere ma Naruto fu più veloce di lei.
Poggiò la mano sulla spalla di Kizashi e con voce ferma e
decisa
disse:
«Non si preoccupi mi prenderò cura di suo
figlia!»
Come
finì di parlare Naruto prese il suo primo pugno in vesti di
hokage.
«Ma che ti metti a dire!» tuonò Sakura:
«Io me la so
cavare benissimo da sola ormai!»
Lo sguardo di Naruto tornò su
di lei.
«Quanto è vero.» le disse.
“E poi è
testardissima e forte, dannazione se è forte. I suoi pugni
sono così
micidiali, dattebayo!” Solo in quel momento,
ripetendosi quelle
parole nella mente, Sakura si rese conto che quello fosse uno dei
più
bei complimenti che avesse mai sentito.
Sua madre si voltò verso
il marito e commentò:
«Si comportano proprio una coppia già
sposata, non trovi caro?»
«Pure tu, mamma ti ci si metti!»
sbuffò indispettita Sakura, non riuscendo a trattenersi.
La
situazione era già abbastanza imbarazzante senza che ci si
mettessero anche i suoi genitori.
Dal canto suo Naruto si mise a
ridacchiare impacciato.
«Forza!» disse, a quel punto, la signora
Haruno al marito: «Andiamo a vedere se è avanzata
ancora qualche
tartina.»
«Aspetta cara,» le rispose Kizashi : «Ci
sono alcune
cose con cui vorrei discutere con l'hokage...»
La moglie non lo
lasciò aggiungere altro, lo prese sottobraccio e lo
trascinò con
sé.
«Ne avrei di tempo per parlare con lui, ora andiamo ad
abbuffarci, così stasera non dovrò
cucinare!» gli disse.
A
Sakura venne il dubbio che la madre avesse preso quella scusa solo
per lasciare soli lei e Naruto ma non le fu altrettanto chiaro se
esserle grata di ciò.
Come però si furono allontanati, si
concesse un sorriso.
A volte erano dei genitori difficili da
gestire ma li voleva bene e non avrebbe mai dimenticato i loro volti
preoccupati e l'amore che aveva avvertito nei loro abbracci quando
era tornata dalla guerra. Essere genitori di un ninja non doveva
essere un mestiere affatto semplice.
«Sono simpatici i tuoi
genitori.» commentò Naruto.
«Si,» rispose lei: «Ma a volte si
fanno un po' troppo gli affari miei!»
«Eheh, credo che sia una
cosa che fanno tutti i genitori.» le disse Naruto:
«Pensa che anche
mia mamma si è raccomandata fin da subito di trovarmi una
ragazza
come lei...»
Dette quelle parole, Naruto tacque di colpo ed
arrossì.
Notandolo Sakura pensò che si vergognasse di parlare di
Kushina ma mentre si sistemava un ciuffo sfuggito dietro l'orecchio,
ricordò ciò che Naruto le aveva detto una volta
sulla somiglianza
tra lei e sua mamma.
Di colpo arrossì anche lei.
“E sai
alle volte penso anche io che lei cominci a vedermi come qualcosa di
più di un amico...” Ripensare
proprio a quella frase non l'aiutò certo a tranquillizzarsi.
Possibile che quel baka di Naruto avesse potuto capire come stavano
le cose, ancora prima che potesse farlo lei?
Naruto d'un
tratto si grattò la testa, in quel modo che faceva sempre
quando era
imbarazzato.
«Sa-Sakura-chan, c'è una cosa che vorrei
dirti...»
disse.
Il cuore di Sakura perse qualche battito.
Vuole
dichiararsi? Pensò.
Certo
l'atmosfera era ideale: c'era una festa, lui aveva appena realizzato
il suo più grande sogno, era felice come non mai...
«Naruto...»
mormorò.
No, non ancora era pronta. Non aveva ancora quella
risposta.
Ti prego non dirlo. Pensò, incapace di
fissarlo
negli occhi.
«Sakura-chan tu...» mormorò il ragazzo.
Non
dirlo, non dirlo, non dirlo. Continuò a pensare
Sakura ma
intanto il suo cuore restava in attesa di quelle parole.
«Tu devi
andartene, ora, subito!» riuscì a dire infine
Naruto: «Devi
raggiungere la foresta... Devi andare da lui!»
Cosa? Si
chiese Sakura.
Rimase in silenzio mentre le parole che Naruto
aveva detto in una sorta di timida cantilena prendevano forma nella
sua mente.
Devi andare da lui?
«Insomma...» riprese
Naruto: «Mentre parlavo alla folla io... io ho visto Sasuke.
Se ne
stava nascosto ma sono certo che fosse lui. Per questo tu ora devi
raggiungere la foresta, perché sono sicuro che lui non si
sia ancora
allontanato troppo, tu puoi ancora raggiungerlo...»
«E poi?»
sbuffò Sakura, stringendo i pugni.
«E poi... poi potrai dirgli
ciò che provi per lui, potrai chiedergli di restare,
potrai...»
Sakura si sentì addosso il suo sguardo ma non
riuscì
a ricambiarlo. L'unica cosa che desiderava fare in quel momento era
prenderlo a pugni.
Possibile che proprio lui ora stesse per
rovinare tutto?
«Sakura-chan tu non devi arrenderti!»
continuò
Naruto allarmato dal suo silenzio: «Tu lo ami e l'amore trova
sempre
il modo di raggiungere il cuore!»
E' una bugia. Avrebbe
voluto dire Sakura ma non era affatto così. Naruto aveva
ragione, la
verità era lì che batteva nel suo petto.
Un amore era stato
davvero capace di arrivare dritto nel cuore.
Alzò la testa.
«Ti
assicuro che sarà così!» concluse
Naruto sorridendole e
mostrandole il pollice alzato in segno di vittoria.
Questa volta
però Sakura non si fermò davanti al suo sorriso.
Andò oltre e vide
che le sue labbra tremavano leggermente, vide la ruga di
preoccupazione sulla sua fronte, vide l'angoscia nei suoi occhi
azzurri.
“...Anche se fosse solo una mia illusione, anche se
lei amerà per sempre solo Sasuke, per me non cambia nulla.
Finché
sentirò che ha bisogno di me, io sarò
lì per lei. In fondo tutto
ciò che io desidero è che Sakura-chan sia
felice...”
Ora
capiva fino in fondo il significato di quelle parole.
Lui era
disposto a lasciarla andare nonostante questo gli avrebbe spezzato il
cuore.
«Naruto io ho già incontrato
Sasuke-kun...» gli spiegò
mentre osservava i segni dei graffi che lui aveva sulle dita della
mano sinistra. Quelli che si era procurato picchiando proprio Sasuke
e che Shinta li aveva curato.
«Ah.» mormorò in risposta Naruto,
indietreggiando leggermente, come se temesse il resto di quella
frase.
Perchè ancora
non
riusciva a capire?
«…e gli ho detto la verità,»
continuò Sakura facendo un passo avanti per colmare quella
distanza:
«Gli ho detto che non lo sto più
aspettando.»
«Cosa?» esclamò
Naruto incredulo: «Ma, ma tu Sakura-chan... tu... tu... tu
sei
innamorata di lui!»
«Lo sono stata ma ormai è una cosa che
appartiene al passato.» rispose lei, ora incapace di togliere
lo
sguardo da quello di Naruto.
Ti prego trova quella risposta.
Lo scongiurò. Trovala tu in questa marea confusa
che riempe il
mio cuore.
«Sakura-chan...» cominciò
Naruto.
«Narutoooo!!»
Konohamaru si precipitò verso di loro,
gridando il nome dell'amico.
«Allora vuoi venire? Ti stiamo
aspettando per il brindisi!»
Ed era così. Il team 7, Tsunade e
tutti gli altri loro amici li stavano aspettando poco più
avanti,
con i bicchieri già tra le mani.
Naruto tornò a fissare
Sakura.
Lei, però, capì che non fosse il momento giusto
per
parlare di loro.
Quello era il tempo per Naruto di
festeggiare con tutte le persone che avevano creduto in lui. Se lo
meritava!
«Sono davvero orgogliosa di te...» ammise infine,
dando voce ai sentimenti che aveva provato mentre lui veniva eletto
hokage.
Un largo sorriso comparve sul volto di Naruto.
«Grazie
Sakura-chan!» esclamò prima che Konohamaru potesse
trascinarlo con
sé.
«Grazie a te, Naruto.» mormorò lei
avviandosi a sua volta
per unirsi al gruppo.
Ino le venne incontro per porgerle il
bicchiere per il brindisi.
«Sembri proprio felice questa sera.»
commentò, osservandola.
«Lo so.» ammise lei mentre guardava
Naruto che alzava i pugni al cielo in segno di vittoria.
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Ciaooooo :3
Ed
ecco che finalmente ci
avviciniamo al finale, questo infatti che avete appena letto era il
penultimo capitolo ed ebbene sì: non c'è stato
nessun abbraccio,
nessuna confessione, nessun bacio! E, cosa ancora più
incredibile,
nonostante questo finalmente la nostra cara Sakura ha cominciato ad
aprire gli occhi. xD
Ci tengo a fare una precisazione sul
personaggio di Sasuke. Ammetto che se Naruto non gli avesse tirato un
bel pugno dritto in faccia forse non gli sarebbe passato per la testa
di andare a scusarsi con Sakura ma poi ho pensato che in fondo
nemmeno fare lo stronzo che continua ad ignorarla e trattarla come
una pezza (cosa che a quanto mi risulta stia facendo adesso negli
spin-off di Kishimoney) sia giusto dopo tutto quello che gli sia
successo, per questo ho voluto mostrarlo un po' titubante nel parlare
con Sakura, per dimostrare che anche lui nel tempo sia maturato e si
senta un po' in colpa per tutto quello che ha fatto passare ai suoi
compagni di squadra.
In questo capitolo ho voluto introdurre anche
i genitori di Sakura, io quei due ce li vedo troppo a tifare per
Naruto! xD
Ed ora con una Sakura sincera che finalmente smette di
chiedersi il perché di tutto, vi saluto in attesa del gran
finale!!
Baci :*
Rimi