Anime & Manga > Naruto
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Autore: Rimiesse    24/11/2015    2 recensioni
“Naruto!” gridò quando gli fu dinnanzi.
Il ragazzo però non accennò ad aprire gli occhi, anzi si voltò sul dorso e mormorò:
“Sakura-chan, perché non ti innamori di me?”
Sakura lo fissò confusa.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Naruto Uzumaki, Nuovo Personaggio, Sakura Haruno | Coppie: Naruto/Sakura
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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VIII -Essere sincera con lui?



Sakura sbatté le palpebre più volte per assicurarsi che quello che stava vedendo fosse reale.
Sasuke era lì.
A Konoha.
A pochi passi da lei.
«Sasuke-kun...» ripeté ma ancora non successe nulla.
Il suo cuore non batteva all'impazzata.
Le mani non le prudevano per il nervosismo.
Le sue labbra non si erano alzate in un largo sorriso.
Non sentiva gli occhi farsi lucidi per la gioia.
«Sakura ti stavo giusto cercando.» le disse Sasuke.
«Che cosa devi dirmi?» chiese lei, quasi seccata.
Aspettavi da tempo questo momento. Si rimproverò. Perché ora ti comporti così?
Sasuke le fece cenno di raggiungerla tra la boscaglia. A quanto sembrava non voleva farsi notare.
Un tempo Sakura avrebbe fatto i salti di gioia al pensiero di stare da sola con lui, in quel momento invece avanzò con una certa titubanza.
Quando lì fu dinnanzi, si accorse di quanto in quegli anni fosse cambiato. Il suo volto si era fatto più spigoloso ed i capelli erano un po' più lunghi, un ciuffo poi gli cadeva sulla fronte, coprendogli parzialmente l'occhio destro.
«Sakura io...» cominciò Sasuke, ma non riuscì a terminare la frase. Sembrava a corto di parole, quasi imbarazzato.
Per un secondo Sakura pensò che volesse confessarsi, che volesse dirgli che fosse tornato per lei e quel pensiero le mise paura.
L'idea che dopo tanto tempo lui potesse provare qualcosa per lei, per la prima volta in tutta la sua vita, la terrorizzò.
E' sempre stato il tuo sogno. Si disse ma questo non bastò a ricolorare quel pensiero di gioia.
Forse Sakura-san, basterebbe che tu capissi chi stai aspettando davvero...” Quel commento che Sai le aveva fatto qualche settimana prima si affacciò nella sua mente. Al tempo lei si era risposta che non aveva dubbi che fosse Sasuke l'uomo che lei stava aspettando ma ora che lui eri lì, finalmente davanti a lei, si rese conto che forse non era così.
Fissò Sasuke negli occhi e lui ricambiò lo sguardo.
Quel che Sakura lesse nella sua iride scura fu rammarico, pentimento, malinconia, ma non amore. Non c'era alcuna traccia di quel sentimento che un tempo lei aveva tanto sperato di trovare in lui così come, in quel momento, non vi era traccia di delusione in lei.
«Scusa Sakura per averti detto che sarei tornato e poi non averlo fatto.» le disse infine Sasuke.
Come sentì quelle parole Sakura provò l'impulso di prenderlo a pugni.
Come aveva potuto illuderla tanto?
Mentre lo fissava, però, capì la verità: Sasuke non l'aveva mai vista come qualcosa di più che una compagna di squadra, era stata sempre solo lei ad illudersi.
Sciolse il pugno e mentre distendeva le dita lasciò andare del tutto i suoi sentimenti per lui.
Un tempo l'aveva amato, non poteva negarlo, ma ora aveva voltato pagina, quel sentimento era diventato solo un ricordo. Non sapeva quando esattamente fosse successo ma ad un certo punto, pur non accorgendosene, lei aveva smesso di aspettare Sasuke.
«Te ne c'è voluto di tempo per venire a scusarti.» commentò.
«Sono stato parecchio impegnato.» sbuffò lui, scostandosi i capelli dagli occhi.
Fu evidentemente un gesto involontario visto cosa nascondeva sotto.
L'occhio destro di Sasuke era semichiuso e violaceo.
«Ma sei ferito?» esclamò allarmata Sakura, maledicendosi per non essersene accorta prima. In quanto ninja medico avrebbe dovuto rendersene subito conto.
«Non è niente...» borbottò Sasuke, indietreggiando.
Sakura non volle sentir ragioni e per quanto lui tentasse di respingerla, riuscì a placcarlo e richiamato un po' di chakra, prese a curargli l'occhio.
«Sakura io...» tentò di dire Sasuke ma lei lo interruppe.
«Non importa più,» gli disse: «Sono grata che tu stia bene e spero con tutto il cuore che tu abbia trovato le risposte che cercavi, ma lo sono in quanto tua amica e non più come tua innamorata.»
Sasuke la fissò come se non la riconoscesse e forse era davvero così. Perfino lei faticava a credere che stesse davvero dicendo quelle parole.
Si sentiva strana perché mai nella vita si sarebbe aspettata che un giorno avrebbe potuto dire quelle parole a Sasuke, mai avrebbe creduto che quell'amore, che a dodici anni pensava fosse tutto per lei, un giorno sarebbe potuto sfiorire.
Al tempo stesso però si sentiva sollevata, le sembrava di essersi appena liberata di un macigno che a lungo le aveva schiacciato il cuore.
Aveva smesso di aspettare Sasuke, era vero, ma la sua vita non era finita, anzi tutt'altro.
«Dovresti andare a cercare Naruto,» disse d'un tratto. Se ne stupì, perché mai le era uscita quell'affermazione mentre stava pensando ad altro? Ormai però aveva cominciato a parlare e così continuò:
«Ancora si preoccupa per te per cui sono certa che li farà piacere rivederti.»
«L'ho già incontrato...» ammise Sasuke dopo qualche secondo di silenzio.
«Ah.» sfuggì a Sakura anche se, doveva ammetterlo, non era poi così strano che Sasuke avesse cercato Naruto prima di lei.
In fondo era all'eroe di Konhoa che l'Uchiha doveva la vita.
«Ora scusa ma devo proprio andarmene...» disse infine Sasuke, sottraendosi dalle sue cure.
Sakura non insisté oltre, il suo occhio, infatti, aveva già preso un colorito più naturale.
Sasuke sistemò lo zaino che teneva sulle spalle e la salutò, avviandosi per andarsene.
«Sasuke-kun!» lo richiamò però Sakura prima che il ragazzo potesse gettarsi nell'oscurità e sparire dalla sua vista.
Lui si fermò, guardandola sorpreso.
«Lo sai, domani Naruto diventerà Hokage.» gli disse lei: «Finalmente il suo sogno si realizzerà e sarebbe bello se tu ci fossi. Sono sicura che li farebbe molto piacere.»
Sasuke aggrottò la fronte.
«Se lo voleva davvero avrebbe potuto dirmelo!» disse secco.
Sakura non si stupì che Naruto gli avesse nascosto la cosa.
«Lo conosci meglio di me.» commentò infatti: «Non te l'ha detto perché temeva di ferirti: visto che una volta hai sostenuto anche tu di voler diventare hokage, avrà temuto di farti un torto.»
Sasuke fece l'ultima cosa che lei si sarebbe aspettata: rise, proprio in quel modo che un tempo avrebbe fatto battere forte il suo cuore.
«Naruto è troppo un'idiota per fare l'hokage!» affermò.
Le mani di Sakura si strinsero a pugno.
«Naruto ha dimostrato di essere un degno hokage! Durante la guerra ha dato tutto sé stesso ed ha sacrificato un braccio per salvare te dall'oscurità in cui stavi precipitando!» esclamò decisa, salvo poi capire dal sorriso ironico del ragazzo che stava scherzando.
Arrossì per il modo in cui le si era rivolta, di rado le era successo di alzare la voce con Sasuke.
«So benissimo che quel ruolo se lo merita e nel mio poco, sarò felice di aiutarlo.» commentò lui.
Si voltò pronto ad andarsene ma prima di avviarsi aggiunse:
«E comunque l'occhio nero è stato lui a farmelo, ha detto che me lo meritavo per averti costretto ad aspettarmi a lungo senza darti mai una vera risposta. Forse è arrivato anche il momento per te di essere sincera con lui...»
Poi scappò via, prima ancora che Sakura potesse capire il significato di quelle parole.
Lei rimase a fissare le foglie che svolazzavano nel vento.
Essere sincera con lui? si chiese.
E a quel pensiero il suo cuore prese a battere più forte.





Il giorno era arrivato. Per la gioia di tutta Konoha Naruto era diventato hokage.
A Sakura era sembrato di vivere un sogno mentre fissava l'amico che emozionato e gioioso riceveva il mantello ed il cappello da hokage.
Naturalmente Naruto non si era smentito con il suo primo discorso.
«Sono davvero felicissimo di essere qui!» aveva esclamato: «Io giuro che proteggerò il villaggio a qualunque costo. Questa e' una promessa ed io non mi rimangio mai la parola data!»
Ed in quel momento gli occhi di Sakura si erano fatti lucidi. Chi meglio di lei poteva sapere quanto valesse una sua promessa?
«...Ed ora direi che sia il momento di festeggiare! Io sto proprio morendo di fame!» Questo era quello che aveva aggiunto poi Naruto, trovando il consenso di molti e facendo esasperare Sakura.
Poteva essere pure un hokage ma Naruto rimaneva sempre il solito baka!
Ben presto la festa si era quindi trasferita al parco di Konoha, dove, per l'occasione, erano state allestite alcune bancarelle che distribuivano bibite e vivande e soprattutto, per gran gioia del nuovo hokage, tanto, tantissimo ramen.
Sakura non aveva avuto ancora occasione di parlare con lui. Certo nei giorni scorsi era stata lei stessa a volerlo evitare ed il fatto di avere origliato il discorso tra lui e Shinta non l'aiutava di sicuro a sentirsi a suo agio nei suoi confronti. Per quel giorno di festa aveva però deciso di accantonare quei pensieri (Anche perché le avevano già fatto abbastanza compagnia quella notte) e non vedeva loro di congratularsi con lui e magari farli anche una bella ramanzina sul fatto che avesse sbagliato ad abbottonarsi la giacca che ora indossava sotto al mantello da hokage.
Ogni volta, però, che lo intravedeva e faceva per avvicinarsi, immancabilmente qualcuno lo fermava di nuovo per congratularsi con lui.
Probabilmente da ora in avanti sarà sempre così: lui sarà così impegnato che faticheremo ad incontrarci. Si era detta con una punta di rammarico ed era buffo perché un tempo, al contrario, avrebbe desiderato solo non sentir quel “Sakura-chan!” ogni volta che metteva un piede fuori casa.
Era riuscita però a consolarsi coccolando la piccola Rin e questo grazie a Yamato che aveva preso Kakashi di peso per portarlo a bere un po' di sakè. Il capitano infatti si stava già mostrando un padre premuroso ma anche fin troppo geloso visto che fulminava con lo sguardo chiunque osasse avvicinarsi troppo alla figlia.
«Tuo padre invece era tutto il contrario!» le stava giusto dicendo sua madre quando Sakura l'aveva raggiunta dopo aver lasciato la piccola alle cure della nonna Tsunade: «Lui non faceva che portarti in giro a presentarti a chiunque!»
«Era così carina!» si giustificò il padre: «E poi trovo che sia giusto che un uomo si vanti della propria eredità!»
Sakura ringraziò che non ci fosse nessuno a sentire i loro discorsi, suo padre riusciva sempre a trovare qualche aneddoto imbarazzante su di lei da raccontare.
La madre di Sakura invece sospirò.
«Non ti dico la vergogna di quando abbiamo incontrato l'hokage.» disse alla figlia «Tuo padre ebbe infatti la malaugurata idea di presentarti anche a lui ed alla moglie...»
«Ma quale vergogna!» la interruppe il marito: «Anzi Kushina-san si mostrò entusiasta di Sakura, tanto che rise di gusto quando lei le prese una delle sue lunghe ciocche di capelli rossi e se le mise in bocca!»
Nel sentir parlare dei genitori di Naruto, Sakura non poté fare a meno di alzare lo sguardo verso il volto di pietra di Minato che dall'alto osservava il villaggio per cui, lui e la moglie, avevano dato la vita.
«Sono certa che ora loro lo staranno osservando pieni d'orgoglio.» disse.
«Sakura-chan!» esclamò qualcuno alle sue spalle.
Sakura non ebbe nemmeno bisogno di voltarsi per capire che Naruto l'aveva raggiunta.
«Sakura-chan finalmente ti ho trovata, dattebayo!» le disse sorridendo.
«Ti sei vestita così bene per me?» aggiunse poi, riferendosi al vestito rosso che indossava e che lei aveva scelto apposta per l'occasione.
«Certo che no!» si affrettò a dire: «Visto che sono stata allieva di Tsunade e tua compagna di squadra, avevo il diritto di poter assistere in prima fila alla tua elezione e così non volevo rischiare di sfigurare.»
Stupenda...E bella, cavoli se è bella.” Le parole che il giorno prima Sakura aveva sentito pronunciare da Naruto, si ripeterono nella sua mente, mentre vedeva lo sguardo del ragazzo posarsi sulle sue forme.
Possibile che potesse trovarla bella anche in quel momento, con il vestito stropicciato, un po' di saliva di Rin sulla spallina che la bimba aveva cucciato e gli occhi segnati dal fatto che quella notte non fosse riuscita a chiudere occhio?
«Naruto!» esclamò il signor Haruno, prima che Sakura potesse aggiungere altro. Diede una sonora pacca sulle spalle del ragazzo e disse: «Non sai quale onore sia per me avere per genero un hokage!»
Quello di prenderli per fidanzati doveva essere proprio un vizio dei padri, pensò Sakura, visto che anche Minato la prima volta che l'aveva vista le aveva chiesto se fosse la sua ragazza.
Fece per ribattere ma Naruto fu più veloce di lei. Poggiò la mano sulla spalla di Kizashi e con voce ferma e decisa disse:
«Non si preoccupi mi prenderò cura di suo figlia!»
Come finì di parlare Naruto prese il suo primo pugno in vesti di hokage.
«Ma che ti metti a dire!» tuonò Sakura: «Io me la so cavare benissimo da sola ormai!»
Lo sguardo di Naruto tornò su di lei.
«Quanto è vero.» le disse.
E poi è testardissima e forte, dannazione se è forte. I suoi pugni sono così micidiali, dattebayo!” Solo in quel momento, ripetendosi quelle parole nella mente, Sakura si rese conto che quello fosse uno dei più bei complimenti che avesse mai sentito.
Sua madre si voltò verso il marito e commentò:
«Si comportano proprio una coppia già sposata, non trovi caro?»
«Pure tu, mamma ti ci si metti!» sbuffò indispettita Sakura, non riuscendo a trattenersi.
La situazione era già abbastanza imbarazzante senza che ci si mettessero anche i suoi genitori.
Dal canto suo Naruto si mise a ridacchiare impacciato.
«Forza!» disse, a quel punto, la signora Haruno al marito: «Andiamo a vedere se è avanzata ancora qualche tartina.»
«Aspetta cara,» le rispose Kizashi : «Ci sono alcune cose con cui vorrei discutere con l'hokage...»
La moglie non lo lasciò aggiungere altro, lo prese sottobraccio e lo trascinò con sé.
«Ne avrei di tempo per parlare con lui, ora andiamo ad abbuffarci, così stasera non dovrò cucinare!» gli disse.
A Sakura venne il dubbio che la madre avesse preso quella scusa solo per lasciare soli lei e Naruto ma non le fu altrettanto chiaro se esserle grata di ciò.
Come però si furono allontanati, si concesse un sorriso.
A volte erano dei genitori difficili da gestire ma li voleva bene e non avrebbe mai dimenticato i loro volti preoccupati e l'amore che aveva avvertito nei loro abbracci quando era tornata dalla guerra. Essere genitori di un ninja non doveva essere un mestiere affatto semplice.
«Sono simpatici i tuoi genitori.» commentò Naruto.
«Si,» rispose lei: «Ma a volte si fanno un po' troppo gli affari miei!»
«Eheh, credo che sia una cosa che fanno tutti i genitori.» le disse Naruto: «Pensa che anche mia mamma si è raccomandata fin da subito di trovarmi una ragazza come lei...»
Dette quelle parole, Naruto tacque di colpo ed arrossì.
Notandolo Sakura pensò che si vergognasse di parlare di Kushina ma mentre si sistemava un ciuffo sfuggito dietro l'orecchio, ricordò ciò che Naruto le aveva detto una volta sulla somiglianza tra lei e sua mamma.
Di colpo arrossì anche lei.
E sai alle volte penso anche io che lei cominci a vedermi come qualcosa di più di un amico...” Ripensare proprio a quella frase non l'aiutò certo a tranquillizzarsi. Possibile che quel baka di Naruto avesse potuto capire come stavano le cose, ancora prima che potesse farlo lei?
Naruto d'un tratto si grattò la testa, in quel modo che faceva sempre quando era imbarazzato.
«Sa-Sakura-chan, c'è una cosa che vorrei dirti...» disse.
Il cuore di Sakura perse qualche battito.
Vuole dichiararsi? Pensò.
Certo l'atmosfera era ideale: c'era una festa, lui aveva appena realizzato il suo più grande sogno, era felice come non mai...
«Naruto...» mormorò.
No, non ancora era pronta. Non aveva ancora quella risposta.
Ti prego non dirlo. Pensò, incapace di fissarlo negli occhi.
«Sakura-chan tu...» mormorò il ragazzo.
Non dirlo, non dirlo, non dirlo. Continuò a pensare Sakura ma intanto il suo cuore restava in attesa di quelle parole.
«Tu devi andartene, ora, subito!» riuscì a dire infine Naruto: «Devi raggiungere la foresta... Devi andare da lui!»
Cosa? Si chiese Sakura.
Rimase in silenzio mentre le parole che Naruto aveva detto in una sorta di timida cantilena prendevano forma nella sua mente.
Devi andare da lui?
«Insomma...» riprese Naruto: «Mentre parlavo alla folla io... io ho visto Sasuke. Se ne stava nascosto ma sono certo che fosse lui. Per questo tu ora devi raggiungere la foresta, perché sono sicuro che lui non si sia ancora allontanato troppo, tu puoi ancora raggiungerlo...»
«E poi?» sbuffò Sakura, stringendo i pugni.
«E poi... poi potrai dirgli ciò che provi per lui, potrai chiedergli di restare, potrai...»
Sakura si sentì addosso il suo sguardo ma non riuscì a ricambiarlo. L'unica cosa che desiderava fare in quel momento era prenderlo a pugni.
Possibile che proprio lui ora stesse per rovinare tutto?
«Sakura-chan tu non devi arrenderti!» continuò Naruto allarmato dal suo silenzio: «Tu lo ami e l'amore trova sempre il modo di raggiungere il cuore!»
E' una bugia. Avrebbe voluto dire Sakura ma non era affatto così. Naruto aveva ragione, la verità era lì che batteva nel suo petto.
Un amore era stato davvero capace di arrivare dritto nel cuore.
Alzò la testa.
«Ti assicuro che sarà così!» concluse Naruto sorridendole e mostrandole il pollice alzato in segno di vittoria.
Questa volta però Sakura non si fermò davanti al suo sorriso. Andò oltre e vide che le sue labbra tremavano leggermente, vide la ruga di preoccupazione sulla sua fronte, vide l'angoscia nei suoi occhi azzurri.
“...Anche se fosse solo una mia illusione, anche se lei amerà per sempre solo Sasuke, per me non cambia nulla. Finché sentirò che ha bisogno di me, io sarò lì per lei. In fondo tutto ciò che io desidero è che Sakura-chan sia felice...”
Ora capiva fino in fondo il significato di quelle parole.
Lui era disposto a lasciarla andare nonostante questo gli avrebbe spezzato il cuore.
«Naruto io ho già incontrato Sasuke-kun...» gli spiegò mentre osservava i segni dei graffi che lui aveva sulle dita della mano sinistra. Quelli che si era procurato picchiando proprio Sasuke e che Shinta li aveva curato.
«Ah.» mormorò in risposta Naruto, indietreggiando leggermente, come se temesse il resto di quella frase.
Perchè ancora non riusciva a capire?
«…e gli ho detto la verità,» continuò Sakura facendo un passo avanti per colmare quella distanza: «Gli ho detto che non lo sto più aspettando.»
«Cosa?» esclamò Naruto incredulo: «Ma, ma tu Sakura-chan... tu... tu... tu sei innamorata di lui!»
«Lo sono stata ma ormai è una cosa che appartiene al passato.» rispose lei, ora incapace di togliere lo sguardo da quello di Naruto.
Ti prego trova quella risposta. Lo scongiurò. Trovala tu in questa marea confusa che riempe il mio cuore.
«Sakura-chan...» cominciò Naruto.
«Narutoooo!!»
Konohamaru si precipitò verso di loro, gridando il nome dell'amico.
«Allora vuoi venire? Ti stiamo aspettando per il brindisi!»
Ed era così. Il team 7, Tsunade e tutti gli altri loro amici li stavano aspettando poco più avanti, con i bicchieri già tra le mani.
Naruto tornò a fissare Sakura.
Lei, però, capì che non fosse il momento giusto per parlare di loro. 
Quello era il tempo per Naruto di festeggiare con tutte le persone che avevano creduto in lui. Se lo meritava!
«Sono davvero orgogliosa di te...» ammise infine, dando voce ai sentimenti che aveva provato mentre lui veniva eletto hokage.
Un largo sorriso comparve sul volto di Naruto.
«Grazie Sakura-chan!» esclamò prima che Konohamaru potesse trascinarlo con sé.
«Grazie a te, Naruto.» mormorò lei avviandosi a sua volta per unirsi al gruppo.
Ino le venne incontro per porgerle il bicchiere per il brindisi.
«Sembri proprio felice questa sera.» commentò, osservandola.
«Lo so.» ammise lei mentre guardava Naruto che alzava i pugni al cielo in segno di vittoria.












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Ciaooooo :3

Ed ecco che finalmente ci avviciniamo al finale, questo infatti che avete appena letto era il penultimo capitolo ed ebbene sì: non c'è stato nessun abbraccio, nessuna confessione, nessun bacio! E, cosa ancora più incredibile, nonostante questo finalmente la nostra cara Sakura ha cominciato ad aprire gli occhi. xD
Ci tengo a fare una precisazione sul personaggio di Sasuke. Ammetto che se Naruto non gli avesse tirato un bel pugno dritto in faccia forse non gli sarebbe passato per la testa di andare a scusarsi con Sakura ma poi ho pensato che in fondo nemmeno fare lo stronzo che continua ad ignorarla e trattarla come una pezza (cosa che a quanto mi risulta stia facendo adesso negli spin-off di Kishimoney) sia giusto dopo tutto quello che gli sia successo, per questo ho voluto mostrarlo un po' titubante nel parlare con Sakura, per dimostrare che anche lui nel tempo sia maturato e si senta un po' in colpa per tutto quello che ha fatto passare ai suoi compagni di squadra.
In questo capitolo ho voluto introdurre anche i genitori di Sakura, io quei due ce li vedo troppo a tifare per Naruto! xD
Ed ora con una Sakura sincera che finalmente smette di chiedersi il perché di tutto, vi saluto in attesa del gran finale!!
Baci :*

Rimi









  
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