<< Per favore, Maestro Camus... Ancora una volta, soltanto una! >>
<< No, Hyoga... Te l'ho già detto, non è questo il momento. >>
<< Oh, per favooooore! Per favore, per favore... Per favore! >>
Camus alzò gli occhi al cielo e sospirò profondamente, esasperato.
Non poteva perdere la pazienza con un bambino di otto anni, ma non poteva neanche permettersi di cedere di fronte ai suoi piagnistei; era una situazione molto difficile, ma non sarebbe certo stato lui a soccombere.
<< Hyoga, ascoltami. >> dichiarò con voce grossa << Te lo dirò per l'ultima volta, così che ti sia ben chiaro il concetto: Non posso in alcun modo permetterti di... >>
Il fiato gli si mozzò in gola e le parole sembrarono cadere a terra di fronte agli occhioni azzurri spalancati di Hyoga. Si morse il labbro inferiore e serrò con forza i pugni, tentanto di resistere.
Per circa dieci secondi.
<< E va bene, Hyoga... Hai vinto tu. >> cedette infine, con fare arrendevole e sconsolato << Sappi però che questa è l'ultima volta, è chiaro? >>
Hyoga annuì silenziosamente, con aria sorridente.
Camus tirò un sospiro profondo e poi issò un braccio per aria, ruotando velocemente il polso e sprigionando dalla propria mano una pioggia di ghiaccio e neve.
<< Siii, che bello! >>
Hyoga saltellò gioiosamente intorno a Camus, mentre il cavaliere modellava fra le proprie dita una piccolo cristallo di ghiaccio.
<< Ecco qua, Hyoga. >> disse il Cavaliere di Acquarius, porgendo al piccolo il proprio omaggio << Adesso però basta scherzare e torniamo agli allenamenti... D'accordo? >>
<< Sì, va bene Maestro. >> rispose Hyoga, da bravo bambino diligente << Però posso tenere al collo il mio nuovo cristallo di ghiaccio? >>
Camus sospirò nuovamente: << D'accordo, ma adesso basta tergiversare e corri ad esercitarti con i diretti ed i sinistri! Su, avanti! >>
<< Sìììììì! >>
Hyoga corse via ed incominciò ad esercitarsi con i pugni, lanciando – di tanto in tanto – qualche rapida occhiata al nuovo portafortuna che teneva al collo. Camus lo guardò da lontano, scuotendo il capo e tirando un ennesimo sospiro di arrendevole rassegnazione.
E suo malgrado, si ritrovò inevitabilmente a sorridere di front a quella dolce scenetta.
N.d.A: Questa storia nasce da un prompt che mi ha dato So_Shiryu, ed è dedicata a lei. <3