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Autore: Faith_03    29/11/2015    0 recensioni
"Il cuore, e il corpo, di un nano sono pieni di cicatrici e per non far sì che il dolore prevalga in noi, non dobbiamo mai arrenderci…"
Storia inventata su due personaggi Tolkeniani più amati nel libro dello Hobbit e grazie al regista Neo Zelandese hanno entrambi un volto a cui mi sono subito affezionata e dato loro una storia alle spalle prima della grande impresa per la riconquista del regno dello zio.
Genere: Avventura, Drammatico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fili, Kili, Sorpresa, Un po' tutti
Note: Cross-over, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Bondage
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25) Pericolo al Guado

I due fratelli non sapevano se questo piccolo essere aveva mai viaggiato in vita sua. Gandalf aveva raccontato loro della madre di Bilbo, Belladonna Tuc, andava all'avventura con lui e insieme ad altri hobbit coraggiosi e quando tornava raccontava agli amici tante storie e tanti posti che aveva visitato. 
Da come stava fisso e immobile su un animale da sella, come un pony, se usciva fuori dalla sua calda e confortevole casetta era anche troppo.
Dopo la prima notte notarono che era più rigido del giorno precedente, di sicuro l'erba e la terra non erano i più comodi dei materassi e la luna e le stelle non erano la migliore coperta del mondo, ma almeno si esplorava un po' quella che era la Terra di Mezzo.
Fili e Kili ci erano abituati, adoravano dormire fuori nella natura e con un mago nella compagnia, si sentivano un po' più sicuri, di sicuro conosceva più rimedi naturali, più di Oin, se si facevano male infatti non potevano tornarsene al villaggio e curarsi. La distanza ormai era troppa, inoltre conosceva i luoghi più sicuri dove, e soprattutto anche quando, riposare.
Ci furono anche vari momenti di serio pericolo, che per fortuna riuscirono a scamparla, nascondendosi nella radura videro che dopo pochi minuti arrivarono una schiera correre come pazzi dove poco prima i nani stavano camminando.
Per fortuna orchi non erano perchè erano troppo alti e indossavano delle guarnizioni protettive alle gambe e all'inizio c'era qualcuno che reggeva un bastone con una bandiera svolazante. Nemmeno questo fanno gli orchi perchè non ne hanno nemmeno una.
Ovviamente ai pony veniva evitato loro di guardare per evitare che si spaventassero troppo anche per come andavano veloci e potenti quei cavalli, per questo i nani erano attrezzati per coprire loro gli occhi mentre li tranquillizzavano con le carezze o qualche frutto che mangiavano senza tanti complimenti.
Dopo aver assicurato il suo pony, Kili intravide Bilbo che forse non sapeva cosa fare, gli venne in mente di aiutarlo lui stesso ma a pochi passi vide che lo stregone iniziò a spiegargli come fare passo a passo e il nano moro ritornò indietro vicino al fratello.
Dopo che avevano trovato questo intoppo, da allora continuarono a guardarsi meglio alle spalle, di più nei luoghi in cui erano circondati dalla natura come nei boschi.
Una sera salirono verso una montagna ben nascosta e, anche se c'era ancora abbastanza luce, si sistemarono lì per la notte e anche per rilassarsi un po'. Cavalcare per l'intero giorno alla fine nessuno ci è mai abituato per davvero e la stanchezza si sentiva nei loro muscoli.
Era il turno dei due fratelli principi a fare la guardia al fuoco, per i cavalli non c'era problema, erano in un posto molto comodo e isolato e stavano vicini ai loro padroni, per quella volta.
Tutto era tranquillo, appoggiato alla roccia cava come una piccolissima caverna Fili era pensieroso, teneva in mano la sua pipa senza fumarla con li braccio sinistro stringeva il pugnale nuovo vicino al suo cuore. Kili stava annerendo la punta di un bastone che usava per spostare le ceneri, poi guardò il fratello:
 "Fili, a che pensi ?"
chiese come un sussurro per non disturbare nessun nano, e hobbit, che dormiva,
 "A niente..."
rispose il fratello biondo ma Kili non lasciò cadere la conversazione,
 "Stai pensando a Everel ?"
gli occhi azzurri di Fili fissarono il fratello:
 "Si nota tanto ?"
chiese sorridendo. Kili lo rassicurò:
 "Non ti preoccupare, la rivedrai... È normale che ti manchi, è la persona più importante per te."
 "Le ho fatto una promessa, sarei tornato."
 "E tornerai fratello, pure mamma mi ha "costretto"..."
risero silenziosamente per la risposta del nano moro. Ovviamente non gli aveva rivelato della pietra del padre che aveva con sè, era un ricordo suo e tale voleva che rimanesse fino alla fine.
 "Mamma, mamma – ripeté Fili – che ci vuoi fare, così anche tu devi tornare."
 "Già..."
Kili sorrise in modo buffo, proprio come quando entrò a casa di Bilbo e poi guardò le stelle nel cielo e la luna piena era di un bianco quasi accecante con un alone colorato intorno ad essa.
 "Mi vedi re ?"
Fili cambiò il discorso e il fratello moro si voltò velocemente verso di lui,
 "E tu mi vedi come consigliere ?"
risero di nuovo, e sempre piano, per le loro battute:
 "Non sceglierei altre persone a cui affidare la mia vita."
 "Ti fidi troppo di me, Fili."
 "No, è che se non mi obbedisci sai cosa ti succederà..."
Fili simulò in pugno che si muoveva avanti e indietro, Kili capì subito e istintivamente si mise entrambe le mani sopra la testa come per proteggerli:
 "No..."
e risero di nuovo sempre in silenzio.
Pochi minuti dopo, grazier alla luce che creava il loro fuoco, videro la piccola figura dello hobbit alzarsi, stiracchiarsi e andare tranquillamente verso i pony. La serata sembrava essere tranquilla quando si sentì uno strano lamento nell'aria che allarmò i tre.
Lo hobbit si voltò verso i due nani illuminati dal fuoco e, indicando un punto non definito, chiese ai due di cosa si trattasse.
In un secondo Kili prese la palla al balzo dicendo il nome degli esseri a cui dovevano stare attendi in quell'impresa:
 "Orchi..."
 "Orchi ?!"
ripetè Bilbo allontanandosi velocemente dai pony, Fili rincarò la dose:
 "Sgozzatori, ce ne sono a migliaia là fuori."
Il nano moro spiegò in semplici parole cosa facevano questi esseri e poi si voltò verso il fratello biondo. 
 “Troppo facile...”
pensò e scoppiarono a ridacchiare per aver preso per il naso lo scassinatore del gruppo, poco dopo sentirono il rimprovero dello zio:
 "Lo trovate divertente ?"
i due fratelli si zittironoe lo seguirono con lo sguardo:
 "Non intendevamo dire niente."
cercò di giustificarsi il nipote moro capendo solo allora di aver esagerato (forse), voleva solo scherzare con il nuovo arrivato della compagnia.
 "Non sapete niente del mondo."
tagliò corto lo zio e si allontanò da loro, stando attento ai nani che dormivano a terra.
In loro soccorso arriivò il maestro di rune, Balin, che cercò di rassicurare i due nipoti di Thorin e dato che era sveglio anche Bilbo si mise a raccontare del vero motivo per cui il principe dei nani non sopportava questi esseri.
Raccontò ai tre della battaglia avvenuta davanti alle porte di Moria avvenuta pochi mesi dopo l'arrivo del drago a Erebor.
All'epoca Kili era appena nato, Fili era un po' più grande ma nei ricordi suoi c'erano solo alcune parti di questa storia. La morte del bisnonno lo scoprì solo in quel momento, come anche la scomparsa del nonno Thràin, infatti fissò lo zio attentamente intuendo il suo dolore di allora. 
Più Balin raccontava e più il nano biondo immaginava lo svolgimento di quel giorno, il padre nemmeno c'era perchè era con tutte le nane e i nani bambini ma di sicuro nemmeno lui avrebbe raccontato tutto quello che era successo. Anche il tono di voce del nano era profondo, a tratti attento a non dimenticare nessun particolare dato che lui c'era, come anche Dwalin.
 "E fu allora che io lo vidi, un giovane principe dei nani che affrontava l'Orco Pallido. Fronteggiava da solo questo terribile nemico. Con l'armatura squarciata, brandendo solamente un ramo di quercia come scudo. Azog il Profanatore imparò quel giorno che la stirpe di Durin non sarebbe stata facile da troncare."
Tutti i nani si erano svegliati al sentire il racconto del nano, e quando capirono che si trattava del loro principe di Erebor si voltarono tutti a guardarlo cn più rispetto e capirono il vero motivo di quell'impresa.
Non sapevano però che, per quanto isolato e sicuro fosse quel posto, qualcuno li aveva trovati e, a debita distanza li stava osservando con occhi crudeli e nella lingua degli orchi ordinò loro di avvertire il loro capo perchè aveva trovato la "feccia nanica".
Peccato che, oltre al suo fazzoletto da naso, avesse anche dimenticato un mantello per coprirsi perchè dopo un'altro paio di giorni di cammino iniziò a piovere a dirotto. Tutti i nani erano più o meno attrezzati per un cambiamento atmosferico così ma lo hobbit no, l'acqua bagnò i suoi capelli facendoli appiccicare alla testa e facendo spuntare fuori le sue orecchie buffe.
Kili, che era dietro a Bilbo, lo vedeva in continuazione e gli veniva sempre da ridere per il suo buffo aspetto... 
  "Povero hobbit..."
pensava sotto il suo mantello blu, Bofur era davanti e lui era un nano che nemmeno sotto la pioggia si dava per vinto, infatti provava con tutte le sue forze a fumarela sua pipa ma dentro si riempiva d'acqua. Anche Dori non aiutava, faceva domande allo stregone per togliere quel brutto temporale ma Gandalf spiegò loro che non poteva farlo e anche lo hobbit interveniva e ascoltava interessato.
Nemmeno i fratelli sapevano dell'esistenza di altri stregoni, fatto sta che il loro non avrebbe tolto quel temporale spazzandolo via come si fa con una boccata di fumo fastidioso. Kili si chiese un paio di volte in cos'era bravo Gandalf oltre a fare i fuochi d'artificio.
Quel maltempo continuò fino al giorno dopo quando il gruppo arrivò davanti a un torrente d'acqua che andava troppo forte e, dalla parte opposta, c'era la continuazione della strada.
Purtroppo tutta l'acqua caduta dal cielo in quei giorni di sicuro aveva fatto qualcosa alla foce e ora il livellodell'acqua in quel guado  era alto e largo.
Non sapendo bene però quanto fosse anche profondo lo stregone arrestò il gruppo sotto la pioggia forte e urlò per farsi sentire da Thorin consigliandogli di fermarsi e aspettare che almeno il cielo si calmasse ma il principe dei nani non accettò questa condizione.
 "NON POSSIAMO PERMETTERCI DI FERMARCI... DOBBIAMO AVANZARE..."
 "I VOSTRI PONY NON POSSONO RESISTERE TANTO... - Gandalf cerò di farlo ragionare - FERMARCI è L'UNICA POSSIBILITA'..."
Faceva anche freddo dopo due giorni di acqua fredda, raramente si erano anche fermati ma con quell'umidità non erano riusciti a riposare al caldo. Il freddo era penetrato nelle ossa.
In una di quelle rare sere, l'unico che tremava peggio di una foglia, era Bilbo, non si era portato nulla di tanto pesante perchè di sicuro non si aspettava questo imprevisto:
 "F - f- f- fa - fa - fa fre - d- d- d - do..."
non era rivolta a nessuna quella frase ma caso volle che fu udito da Bofur che cercava ancora di fumare dell'erba pipa portata da casa e si gli si avvicinò:
 "Giornata pesante, eh ?... E anche tanto bagnata."
Non aspettò alcuna risposta dallo hobbit, non sapendo neppure se lo avrebbe fatto, si tolse il suo cappello buffo dalla testa per metterlo su quella di Bilbo che, per quanto era grande, gli coprì gli occhi.
 "Ecco fatto... Te lo presto, contento?"
 "Grazie..."
disse senza entusiasmo lo scassinatore. 
Ad un ordine di Thorin, i nani legarono i poni gli uni agli altri come una catena attraverso i pomelli della sella davanti e dietro, lo hobbit fu aiutato da Kili finalmente, che dopo l'incontro a casa sua aveva deciso in qualche modo di aiutarlo in questa impresa. Gli aveva imbrattato la cassapanca con il fango, doveva pur aiutarlo.
Il principe dei nani legò il suo pony al cavallo di Gandalf che doveva avanzare per prima dato che il suo destriero era più grande e più forte, e quindi, poteva essere d'incitamento ai piccoli pony dei nani.
Lo stregone passò e tutti notarono che l'acqua gli arrivava fino al suo ginocchio, con coraggio anche il pony di Thorin passò e, essendo piccolo, sprofondò un po' di più nell'acqua ma continuò ad avanzare, spinto anche forse dalla paura di essere trascinato via chissà dove.
Dopo di lui anche gli altri attraversarono il guado dato che erano legatigli uni agli altri, Bilbo si bagnò ulterirmente e per fortuna che aveva restituito il cappello al legittimo proprietario perchè gli arrivarono delle ondine dritte in faccia. Chiaro segno che stava succedendo qualcosa molto più avanti di dove stavano loro.
I pony erano anche stanchi dopo aver camminato per tutto il giorno e come sforzo in più alcuni erano riusciti attraversato quel guado pericoloso, peccato che quello di Kili, Brizzy, era l'ultimo e di entrare in acqua non ne aveva voglia. Tutti i nani, suoi compagni, lo incitavano ad avanzare e anche a tirare l'animale da sella ma era cocciuto come i nani. Fili voleva persino tornare indietro e aiutare meglio il fratello ma lo zio lo bloccò:
 "NO FILI... - sempre gridando per farsi sentire - KILI... KILI FORZA."
 "CI STO PROVANDO..."
Urlò lui per risposta, decise di scendere dalla groppa e carezzarlo sul muso per calmarlo e piano piano guidarlo verso l'acqua, cosa che ebbe successo dopo vari minuti che sembravano ore in quell'inferno d'acqua.
Anche dentro il guado Kili non salì in groppa a Brizzy per paura che si fermasse di nuovo in mezzo alla via e anche lui soveva stare attentissimo sotto a non scivolare tra i sassi.
 "ANDIAMO KILI !"
Urlò ancora il fratello biondo vedendolo avanzare, disubbidendo allo zio si riavvicinò alla corrente mettendo solo i piedi nell'acqua e tenendosi stretto dalla corda con cui alcuni nani stavano guidando il pony del principe moro.
Il metodo stava funzionando, era quasi arrivato, era così vicino, per sua disgrazia mise il piede in fallo Kili scivolò in acqua, cosa che fu vista da Fili che lo richiamò ancora ma più disperato rispetto a prima:
 "KILI !!!"
Anche il cavallino forse aveva intuito qualcosa perchè prese ad agitarsi non sentendo più le attenzioni del suo padrone e iniziò a imbizzarrirsi.
I nani non sapevano nuotare benissimo, in più gli abiti bagnati lo appesantivano parecchio, fece molta fatica anche a uscire dall'acqua per prendere una boccata d'aria e a gridare:
 "Fili !!!"
la corrente era troppo forte e il nano intrecciato cercò d'inseguirlo sempre con l'aiuto della corda mentre anche gli altri cercavano di aiutarlo:
 "DOV'E' ?!"
 "KILI.... STO ARRIVANDO..."
Anche Thorin si mise a correre inseguendo entrambi i nipoti anche se quello in acquan non sapeva come tirarlo fuori.
 "FILI NO!!!!"
ma il nano biondo non l'ascoltava anche per ia della pioggia,
dell'adrenalina che gli scorreva in un momento di pericolo come quello di perdere il fratello:
 "PRENDI LA MIA MANO... KILI !!!"
 "FIIII...."
Un'onda lo portò sott'acqua...

"Zio, anche Ori parteciperá a questa spedizione, se lui può venire perché non Kili ?!"
la voce del nano biondo sembrava un eco nella casa e Kili, incuriosito di sapere con chi stava parlando il fratello, la segue cercando però di fare più piano possibile. 
 "Ori ha due fratelli piú grandi che possono badare a lui, Kili invece ha solo te..."
diceva una voce che sembra essere quella dello zio Thorin.
 "Ma ci sarai anche te !!! Io non voglio partecipare se Kili non viene con me, è mio fratello e voglio che venga anche lui."
 "Fili..."
Lo zio venne interrotto dal nipote sempre con questa richiesta insistente; nessuno dei due però si accorse che il nano moro li aveva trovati, e in effetti le voci erano di suo fratello e di suo zio e si stava stranamente parlando di lui:
 "E poi scusa, non saremo di alcun peso per te, mica ci devi portare sulle spalle come quando eravamo bambini... Siamo cresciuti e siamo pronti per seguirti fino in capo al mondo se è necessario..."
 "... Non è un gioco, ragazzo..." 
Riuscí a dire il principe di Erebor,
 "Lo so anch'io che non lo è ma..."
 "Fili, la questione è troppo pericoloso, non possiamo rischiare entrambi."
 "ma zio, abbiamo aspettato tanto e ci siamo preparati... Io e Kili siamo stati al tuo fianco per lungo tempo."
il nano moro continuò a osservare e sentire, come una fitta al cuore perchè il suo amato zio non voleva che lo seguisse in quell'impresa. Voleva solo Fili, per questo, per anni e anni, gli era stato dietro ripetendogli sempre le stesse cose, voleva solo il nipote primogenito, lui no... Kili no... Voleva lasciarlo indietro.
Si sentiva deluso da se stesso.
Thorin continuò:
 "Lui è ancora troppo inesperto. Ho paura che gli accadesse qualcosa durante il viaggio come a te, non deve succedere come quelle volte che vi abbiamo preso per i capelli a te e a lui... L'ho promesso a vostro padre. E ripeto, non è un gioco."
 "No, non lo è zio... Ma ti prego, Kili e io…"

La scena cambiò, la casa dei nani scomparve per far posto a tre paia di occhi preoccupati e sentendo quelle stesse voci chiamarlo preoccupati:
 "Kili... Kili svegliati..." 
Solo in quel momento il nano moro tossì liberandosi dall'acqua che si era dimenticato come fosse entrata in lui. 
 "Zio... Fi..."
 "Grazie al cielo !!! - parlò Fili - Temevo che non ti saresti risvegliato."
Kili si guardò intorno, oltre a Thorin e a Fili c'era anche lo hobbit che osservava preoccupato il nano giovane, e tutti e tre avevano uno strano aspetto. I capelli erano bagnati e la pelle era imperlata di gocciolina d'acqua ma Kili non vedeva la pioggia su di loro.
Respirando profondamente sentì altra acqua in sè e si girò su un fianco, aiutato dallo zio, sempre tossendo sputò altra acqua.
 "Bravo... Bravo, così... - lo incitava la voce dello zio, totalmente diversa da quall che aveva visto e sentito prima - Buttala tutta fuori."  
Lo hibbit intanto gridò ai nani e poi scomparve dalla visuale del nano moro:
 "Sta bene ragazzi... Kili sta bene..."
Quando si fu liberato dell'acqua, Kili si accorse anche lui di essere bagnato da tutte le parti e iniziò a tremare dal freddo sentendosi inerme e non ricordandosi cosa fosse siccesso:
 "La mia ... testa..."
si lamentò perchè sentiva davvero male lì. Oltre che scivolare aveva anche sbattuto alla testa contro facendogli predere i sensi e, per fortuna, il fratello riuscì a tirarlo fuori dall'acqua.
 "Siete stati sciocchi entrambi... - si sfogò lo zio in un attimo di rabbia - La corrente era troppo forte... Quante volte ve lo devo dire che questa impresa non un gioco ?! Siete ancora dei ragazzini... Sono stato uno sciocco anch'io a portarvi..." 
 "No zio... - intervenne il nipote moro ancora sdraiato a terra tremante - E' stata colpa mia... - poi ricordò qualcosa - Il mio pony.... Sono scivolato... Non.... Non sono stato.... Attento..."
 "No - intervenne Fili cercando di rassicurarlo - la colpa è mia... Non ti ho aiutato ad attraversare il guado..."
 "Fili... No... - il nano arciere cercò di alzarsi - Sono caduto... Io in... Acqua."
Dicendo quell'elemento ebbe la sensazione di averla ancora dentro di sè e rabbrividì ancora di più per la paura.
Sentì lo zio respirare profondamente e sapevano perchè faceva così, si stava arrabbiando: 
 "La prossima volta, voi due mi starete a sentire, solo questo vi chiedo ogni volta che... Di nuovo avete rischiato la vita..." 
Era arrabbiato perchè provato da quello che era appena successo a uno dei due nipoti ma anche perchè lui aveva insistito ad attraversare e l'incidente gli aveva fatto aprire gli occhi:
 "Zio..."
Kili era riuscito a mettersi a sedere, Fili lo resse abbracciandolo, qualsiasi cosa stava per dire, si sentì debole e non continuò a parlare.
Anche Fili provò a dire qualcosa per discolparsi, ma a sorpresa li abbracciò entrambi:
 "Perdonatemi... Ho rischiato già di perdervi per uno stupido errore... Dovevamo accamparci e basta..."
 "Thorin... - questa volta Fili lo chiamò per nome, segno che si era calmato - Almeno siamo dall'altra parte... Però possiamo continuare dopo che Kili si è ripreso ?" 
Stretto nel braccio dello zio, Kili ripensò a quello che aveva visto, era un ricordo avvenuto pochi giorni prima, uno dei momenti più brutti per lui per aveva scoperto che in quell'impresa lui non serviva a nulla. Fili aveva insistito per farlo venire, non era una scelta di Thorin per fargli fare questa esperienza. 
Non sapeva più cosa pensare di sè e della situazione, ma se veramente non serviva, allora perchè salvarlo, perchè rischiare? Potevano anche avanzare senza di lui e tutti ne sarebbero rimasti contenti. D'altronde era soltanto un arciere, l'unico nano che si sentiva a suo agio con quell'arma.
 "Mi dispiace Thorin..."
disse soltanto mentre lo zio continuava a stringerli a sè entrambi.
Restò così per molto tempo, non accorgendosi che lo hobbit era tornato indietro per vedere se Thorin aveva bidogno di qualcosa ma si bloccò,
rimanendo in silenzio a vedere quella scena.
Bilbo avevav visto nella sua vita l'amore tra gli hobbit, anche se per sè non l'aveva mai avuto, sapeva dell'esistenza di altre creature più grandi come gli uomini che alcuni giorni fa aveva visto cavalcare. Sapeva anche dei nani ma mai si sarebbe immaginato di vedere tale scena, sorride e da lì dedusse da solo che il nano non aveva bisogno di nulla e, sempre nel silenzio di cui gli hobbit sono conosciuti, ritornò indietro dagli altri.
Dopo l'incidente stettero più attenti anche al clima, peccato che fosse così dura ma almeno vedevano i paesaggi della terra di mezzo; Kili si riprese dal brutto spavento e quando si fermavano per riposare, era lui andava a caccia di selvaggina e tornava tutto trionfante e felice per la buon riuscita. 
   
 
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