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Autore: tweetyelena    02/12/2015    1 recensioni
ogni bambino che nasce è una meravigliosa occasione per migliorare il mondo, sia che sia stato concepito per sesso o per amore non è mai un errore. La nascita di una bimba speciale Alice Tomilson
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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15 gennaio 2016


Il giorno della nascita era arrivato e io ero dovuto andare a farmi paparazzare in una yogurteria dalla parte opposta di LA. Che poi chi è che mangia yogurt al 15 gennaio. Avevo sorriso e preso uno yogurt con la granella a cuoricino pensando al sorriso della bambina, della bambina di Louis, di quella bambina che sarebbe stata anche mia. Non ci sarei voluto andare ma Jay mi aveva rassicurato che i bambini mica nascono in un minuto,  avrei fatto in tempo anche a fare un pranzo non solo a mangiare uno yogurt
Poco dopo ero nella lussuosissima clinica che assicurava la discrezione e riservatezza del caso, dove poter conoscere con tranquillità la piccola. Era un posto strano un misto tra un albergo e un ospedale, alcune stanze  erano lussuose come un hotel altre sembravano sale operatorie stile ER.
Arrivai fino alla 12, aprii la porta e una gentilissima infermiera mi indica la sala parto e mi dice un “ci siamo quasi” . Dalla stanza c’erano voci e schiamazzi che sembrava di essere in un bar. Tanta gente dentro, che mania che hanno gli americani di spettacolarizzare tutto … sembrava quasi uno show. C’era la mamma di Brianna, la cugina, Jay, Lottie che era scappata in bagno, due avvocati di Brianna e tre di Louis, un paparazzo che si era accaparrato il servizio esclusivo e stava tranquillamente leggendosi il giornale in quella baraonda, attorno al letto una dottoressa e tre infermiere,  cercai con lo sguardo Louis ma intravidi prima un ragazzo più o meno della mia età biondo e con l’aria persa, probabilmente il nuovo fidanzato di Brianna e  poi Louis in un angolo bianco come la parete.
Brianna urlava, ma non era la sola le  nonne stavano litigando di brutto, non avevo ben capito per cosa ma davvero in quella gabbia di matti tutto sembrava inopportuno e dannatamente sbagliato. Mossi un passo verso Louis, ma lui fece un cenno verso Brianna, che dopo una contrazione mi chiamò. Mi avvicinai a lei che mi prese la mano e disse: «Ti prego stai qui tu che tra due che stanno per svenire e quattro aquile che urlano mi sembri quello  più a posto!» Le tenni la mano e le sussurrai frasi incoraggianti a cui lei rispose si e no con un “che cazzo dici!” ma comunque non lasciai mai la mano. Il mio sguardo era sempre e comunque alla ricerca di quello di Louis, il suo colorito era passato dal bianco al verde in così poco tempo che temevo uno svenimento se non peggio…forse per lui era troppo ma mica era una passeggiata pure per me , pensai, già di per se il sangue mi fa impressione e in più  sto tenendo la mano ad una donna che sta per partorire la figlia del mio compagno!
Un vagito come per miracolo fece azzittire tutti e cessare quella baraonda, il dottore disse: « è nata una principessa con un bel carattere è riuscita ad azzittire tutti! » Poi di  nuovo parole…. Tante parole e toni sempre più alti, liti su chi doveva vedere per prima la creatura nel mentre  l’infermiera la stava pesando e lavando. Non ne potei più! E dissi: «Ora basta la bambina ha dei genitori! » volevo chiamarla per nome ma i genitori  non si erano riusciti a mettersi d’accordo neppure su quello, Louis la voleva chiamare Michelle, Brianna propendeva per Kimberly e a me sarebbe piaciuto Alice, nome che quando avevo proposto entrambi mi avevano guardato schifati. Dopo La mia esclamazione tutti si azzittirono e io rincarai la dose: «Ora tutti fuori, restano solo i genitori quelli veri, gli altri no!la conosceranno dopo!» L’infermiera  affermò: «Il ragazzo ha ragione, meglio che la conoscano due persone alla volta.» 
La moltitudine di gente prese la via della porta e io feci per alzarmi ma Brianna mi disse: «Resta anche tu!» Rientrò il medico e disse: « Devo fare una visita post parto, poi porteremo la bambina, che non ha ancora un nome!» guardai Louis , come per dire “ora glielo spieghi tu che la nascita era prevista tra tre giorni e che quindi non avete deciso ancora il nome” ma Brianna affermo : «Alice, Alice Tommilson»  il medico prese nota e continuò a parlare: «Comunque già il parto è stato piuttosto caotico adesso sia tu che la bambina avete bisogno di tranquillità, due per volta..» Questa volta mi alzai e le sussurrai: « Prima tu!  chiamo dentro il tuo ragazzo,  io vado nell’altra stanza con Louis, ok ? Quando avete finito l’aspettiamo di là.  Sei la sua mamma e hai  fatto il lavoro più grosso. » Mi alzai e con una mano sulla schiena di un Louis sconvolto mi avviai verso la porta  misi una mano sulla schiena del mio amore che sembrava un cucciolo spaurito. Nell’alzarmi le mie gambe tremarono ma non cedetti per fortuna.
 



Nella stanza accanto ero seduto sul divanetto con Louis avvinghiato sul mio petto con l’orecchio appoggiato sul cuore. Rimanemmo così per un tempo imprecisato. « Grazie» bisbigliò piano e io lo baciai con dolcezza. Poi continuò: «Io non sapevo cosa fare, mi veniva da vomitare, Lottie mi doveva aiutare e invece è scappata in bagno a dare di stomaco, mamma non ragionava più, Brianne urlava e l’altro momenti si mette a piangere e io sono stato cosi coraggioso che se non c’era il muro a tenermi su  ora mi terresti la mano in qualche lettino. Tu sei stato così forte..» sospirai  e risposi: «così forte che mi tremavano le gambe e mi sudavano le mani, ma io sono arrivato quasi alla fine e l’adrenalina mi ha dato una mano»
«Harry io adesso ho solo tanta paura!!» piagnucolò l’amore della mia vita e io sorrisi ripensando a quello che mi aveva raccontato mio papà “quando ho visto Gemma non ho pensato che bella o che principessa ma me la sono fatta addosso e quando sei nato tu ho pensato che mostriciattolo, solo perché ti ho guardato bene, la paura l’avevo già passata!!” gli sussurrai piano: «Ho paura anche io, credo che questo voglia dire che siamo sulla strada per diventare buoni genitori, anche i miei erano terrorizzati quando è nata Gemma. Non saremo genitori perfetti, ma daremo il massimo cercando ognuno di sopperire alle mancanze dell’altro»
La porta cigolò e un‘infermiera entrò dicendo: «La piccola Alice vuole conoscere i suoi papà inglesi!» mi alzai quasi buttando a terra Louis e guardai quella creatura avvolta in una tutina rosa. Era meravigliosa. Un concentrato di perfezione. Mi dovetti risedere perché mi tremavano le gambe. Poi io e Louis ci avvicinammo e proposi: « Forza prendila»  Louis scosse la testa: «Ho paura che si rompa, e poi mi fa un po’ strano, poi lo sai, mi fanno sempre schifo i neonati, cioè è appena uscita da lì… sbava pure! Mi facevano schifo anche le mie sorelle!» 
Stava straparlando faceva sempre così quando era spaventato, trovava scuse strampalate, a Louis non avevano mai fatto schifo i neonati, sua sorella Doris gli aveva fatto pipì sulla nuca in spiaggia e lui non aveva battuto ciglio, ma questa era sua figlia e le cose sono diverse.
La stavo contemplando indeciso se prenderla in braccio o no quando la piccola Alice fece un rumore strano che ben compresi venire dal pannolino,una puzzettina inodore e un piccolo verso di approvazione allora commentai : «Proprio figlia tua! Anche tu le fai sempre a letto e fai anche quella faccia! E lo posso testimoniare visto che divido il letto con te»  Scoppiammo a ridere e la bimba ci guardava curiosa poi Louis se ne uscì con « I bambini espellono aria dal pancino se non lo facessero starebbero male e allora bisognerebbe correre ai ripari che sennò sono notti insonni per via delle colichette». Lo guardai meravigliandomi e rendendomi conto che l’uomo davanti a me era già entrato in modalità papà dell’anno.
 La sollevai e sentii il suo dolce peso. Indicai a Louis il divanetto e lui si sedette gli misi Alice in grembo e sentii il suo braccio tremare, così avvolsi entrambi in un unico caldo abbraccio, il mio principe e la mia principessa. Louis mi sussurrò: «Sai Harry ho paura, ma sono pure  felice. Sono con le due persone più importanti della mia vita e ora sono pronto a correre!  Forza prepariamoci allo show!»
Un bacio ricco di amore e promesse  che dava ad entrambi la forza per incominciare un nuovo capitolo della nostra vita.
La faccia commossa di Jay ci scrutava dalla porta con n mano un cellulare pronto a immortalare la scena
 
 

 
   
 
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