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Autore: jaj984    03/03/2009    1 recensioni
Solita mattinata in casa Saeba, alle dieci di mattina di una fredda giornata di febbraio Ryo dormiva beatamente sotto le coperte mentre Kaori era come ogni giorno in giro a fare la spesa.
Genere: Romantico, Dark, Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Kaori/Greta, Ryo Saeba/Hunter
Note: OOC, Lemon | Avvertimenti: nessuno
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La dolce melodia dei lenti risuonava nella sala, quel dj sembrava che avesse messo di proposito il disco con tutte le sue canzoni preferite che ascoltava con Ryo.
Ryo già lui chissà se si stava divertendo ancora con quelle due, ma sì, Kaori che ti frega di lui, ora stai tra le braccia di una persona che ti ha sempre amato, goditi questa serata, si disse.
Nonostante queste belle parole non riusciva a non pensare a lui, quel bacio durato un’eternità era diverso da quello con Ryo, lei non amava Joaquín, amava Ryo.
Quando smise di baciarlo abbassò lo sguardo, guardando verso terra, il ragazzo interpretando il gesto come segno di timidezza, le alzò la testa e le sussurrò all’orecchio le due paroline magiche che ogni donna vorrebbe sentire: “Ti amo”.
Kaori era basita, Ryo era lì l’aveva vista baciarsi con quell’uomo e ora lui gli stava dicendo le parole che lei voleva sentirsi dire da Ryo, non resistette oltre e scappò via dalla sala inseguita da Joaquín e da un Ryo che voleva avere spiegazioni.
Li seguì all’esterno e li vide appartarsi o meglio vide Kaori che tentava di stare in disparte da sola e quel Joaquín, o come diamine si chiamava lui, che era corso lì vicino e aveva iniziato a parlicchiare a bassa voce.
Lo vedeva avvicinarsi a lei ed essere respinto, Kaori gli diceva qualcosa e lui tornava alla carica, alla fine vede di nuovo quei due baciarsi. O meglio Joaquín baciarla e allungare le mani sotto la gonna e quando vide Kaori lasciarlo fare rimase sconcertato.
Joaquín era andato da Kaori a chiederle spiegazioni sul motivo per cui era scappata, Kaori si era giustificata dicendo che era stato un errore che lei non l’amava.  Il suo cuore apparteneva ad un altro e che l’aveva solo usato per dimenticare.
Lui non voleva crederci e tentava di avvicinarsi a lei per baciarla e dimostrarle che aveva torto che anche lei l’amava, come l’amava lui.
Puntualmente però Kaori lo respingeva e più lei lo respingeva più tornava alla carica e in un momento di distrazione di Kaori, lui la baciò.
La baciò in modo passionale ed erotico, Kaori spense il cervello e lo lasciò fare, involontariamente la sua mente gli giocò un brutto scherzo, sovrappose Ryo all’immagine di Joaquín e fu così che lui poté arrivare ad accarezzare la sua femminilità.
Kaori con gli occhi chiusi cominciò a gemere di passione e a pronunciare il nome di Ryo.
Ryo si sentì morire dentro, capì solo in quel momento di quanto era stato coglione, la stava perdendo. Ora era tra le braccia del suo ex ed era stato lui a spingerla. Aveva avuto la possibilità di averla per sempre e ora l’aveva persa e tutto perché si era eccitato al solo pensiero di andare a letto con un’altra, con delle altre che alla fine si erano rivelate dei trans e si era fermato. Pensandoci bene, si era fermato perché aveva scoperto che erano degli uomini o perché non riusciva a non pensare a lei? Nel caso in cui fossero state due donne reali, si sarebbe sottratto a un mokkori grandioso? Non sapeva darsi una risposta, una cosa era certa amava quella donna e non sopportava vederla così intima con un altro, ora sapeva cosa aveva provato lei.
Ora sapeva cosa significava amare una persona, desiderarla e vederla fare l’amore con qualcun altro che non sei tu. Per Kaori doveva essere stato doppiamente duro, lei ci aveva sperato in questo rapporto, cosa che lui onestamente non aveva fatto. Aveva solo seguito la corrente e l’evolversi degli eventi, se avesse creduto minimamente in questo rapporto ora, non sarebbe in quella situazione. Stanco di guardare quello spettacolo deprimente si girò e stava per andarsene quando sentì pronunciare il suo nome.
Si girò verso Kaori e la vide allontanare di scatto quel tipo che non demordeva e ritornava alla carica.
Alla fine Kaori esasperata gridò di allontanarsi da lei, che non lo voleva farlo, non l’amava e che non sarebbe mai andata a letto con uomo immaginando un’altra persona al suo posto.
Lui però non demordeva e voleva tornare all’attacco a quel punto Ryo fece il suo ingresso alla luce e il tempo si fermò, Joaquín rimase impietrito davanti all’aura di Ryo.
Kaori appena lo vide sì sentì morire e sollevata allo stesso tempo.
Ora sapeva di essere nei guai perché Ryo aveva assistito a tutta la scena, ma era anche sollevata dal fatto che ora potevano risolvere le cose se solo avessero voluto. Non aveva paura di Joaquín perché lui l’amava e non l’avrebbe mai fatto del male, comunque anche se avesse tentato di prenderla con la forza, con un paio di cazzotti assestati nel punto giusto sarebbe andato al tappeto.
Guardò Ryo e non prometteva nulla di buono, i suoi occhi erano scuri e facevano paura a tutti, tranne che a lei. Lei stranamente non provava né timore né paura per quegli occhi. Sentiva dentro di sé che non era rivolta a lei quell’espressione glaciale sul suo volto.
In ogni modo con tono freddo e inespressivo le disse di avvicinarsi a lui e di stargli accanto e non muoversi.
Kaori obbedì subito, sapeva che in certi casi era meglio assecondarlo.

- Tutto bene?
- Sì, Ryo.
- Bene! Possiamo tornare dentro, allora, tu ed io dobbiamo parlare.

Ryo si girò e in quel momento Joaquín prese il collo di una bottiglia rotta e si scagliò con rabbia contro Ryo che gli stava portando via la donna.
Kaori si accorse di tutto ciò e istintivamente coprì le spalle a Ryo, dando un calcio alla mano di Joaquín che reggeva il collo della bottiglia.
Fu tutto talmente rapido che Joaquín non si accorse di molto solo di un Ryo furibondo che l’aveva sbattuto al muro e di Kaori a terra con una gamba sanguinante.
Quando si rese conto di quello che stava per fare, si mise a piangere e chiesa scusa a entrambi a quel punto, Ryo lo lasciò andare e corse da Kaori per vedere che cosa era successo.
Trovò una ferita apparentemente superficiale ricoperta dal vetro. Per tentare di difenderlo Kaori si era ferita con la bottiglia, lui aveva percepito il pericolo ma questa volta la socia l’aveva preceduto, era stata più veloce di lui.
Ryo la prese in braccio e la portò dentro, la fece sedere sul tavolo in cucina e le medicò con l’acqua ossigenata e una benda, la ferita, per far ciò dovette abbassarle la calza.
Quando la sua mano toccò la pelle della socia, ebbe dei brividi lungo la schiena ma non ci fece caso e continuò ad abbassarle la calza, anche perché se si fosse soffermato ancora, sarebbe impazzito dal desiderio che provava per lei e non poteva averla ora, non ora che lei l’aveva visto con quei due trans, non ora che avevano bisogno di chiarirsi, non ora che doveva medicarle la ferita.
Kaori era con gli occhi chiusi, godendosi quel momento, sentire la mano di Ryo sulla sua pelle era qualcosa di unico e inimitabile, un altro non le dava quelle sensazioni. Il tocco leggero della sua mano mentre la disinfettava era leggero e lei dava piacere.
Quando Ryo si abbassò per cercare di togliere dei frantumi di vetro con la bocca, Kaori non poté fare a meno di sobbalzare.
La sua bocca vicino alla sua gamba, le sue calde labbra sulla sua gamba fredda, la faceva andare in tilt.
Alla fine Ryo la fece tornare sulla terra richiamando la sua attenzione.

- Hanno messo la nostra canzone.

Kaori non capì subito quello che volesse dire Ryo, ascoltò con attenzione la musica che proveniva dall’altra parte della casa ed era Forever in my heart.

- Già, ora come ora sembra proprio la nostra. Ryo ma che ci sta succedendo, soprattutto che mi sta succedendo? Non ci sto capendo più niente! Forse è meglio che la finiamo qui.
- Non lo so Kaori, so solo che non voglio che tutto finisca qui.
- Ci sono un milione di stelle fuori stanotte, un milione di ragioni per guardarti negli occhi. Così prima che vada, voglio solo farti sapere …
- No Kaori è inutile che tu faccia finta di cantare, non ti lascio andare.
- Che c’è la ragazza dello spazio e quella sottospecie d’infermiera non ti bastano più? Tutte le donne dell’universo non ti bastano?
- Kaori con quelle, o meglio con quelli perché erano trans, non c’è stato nulla. Appena mi sono reso conto che stavo facendo una cazzata, sono fuggito via e dopo ho scoperto che erano due uomini.
- No, Ryo dì tutta la verità. Ti sei fermato solo perché erano uomini, perché ti sei accorto che erano due uomini, ma se si fossero rivelate due donne a quest’ora, te le saresti fatte.
- Forse sì, forse no. Non so cosa avrei fatto se fossero state due donne. Io in ogni caso mi sono ritirato prima di andare fino in fondo. Perché non riesco a immaginarmi di farlo con una donna che non sia tua.
- Però quando Candy e Lamù si sono strusciate su di te, ti sei eccitato. Quando Lamù ti ha fatto un pompino e avevi la faccia nelle tette di Candy, ti piaceva, eccome se ti piaceva, eri in paradiso.
Ryo perché hai rovinato tutto? Perché con me non vuoi farlo e con le altre, anche se hanno solo sembianze femminili, lo fai?
Io ci sto male in tutto questo, comprendimi.
- Hai ragione non so che dirti.
- Ryo, guardami ma ti faccio così schifo? Sono così repellente?
- No anzi.
- E allora? Perché non riesco a stimolarti sessualmente, perché rifuggi da me.
- No Kaori non pensare questo, tu mi ecciti sono io che mi freno. Credo che sia dovuto a tutti gli anni in cui mi sono frenato.
In ogni caso in questo momento non sono solo io il colpevole fino a prova contraria, fino a poco fa tu eri appartata con il tuo ex e di certo non stavate parlando.
- Però come vedi, l’ho respinto, perché non volevo farlo con lui. La verità è che ho tentato di dimenticarti, volevo ripagarti con la stessa moneta per il male che mi hai fatto ma non ci sono riuscita, perché io immaginavo di farlo con te. Chiudevo gli occhi e ceri tu al posto del mio ex, per questo l’ho respinto, perché ti amo, perché non riesco a farmi toccare da nessuno che non sia tu.
Guardami Ryo, ho la pelle d’oca e queste sensazioni riesci a darmele solo tu. Mi stavi pulendo la ferita ed io non capivo più niente. Le tue mani sul mio corpo, anche solo una carezza mi provoca una scarica ormonale, non indifferente.
Quando ho baciato Joaquín, credevo che fossi tu. Immaginavo te al suo posto, ma le labbra erano differenti, non c’era il tuo calore, il tuo sapore su di loro. Quando poi lui mi ha detto che mi amava ancora, mi sono sentita morire, ho capito che lo stavo solo usando, facendo del male a lui e a noi. 
- E perché l’hai baciato allora, se pensavi a me, perché l’hai baciato, perché ha fatto in modo che ti toccasse?
- Perché ero arrabbiata con te, stavo male, volevo solo vendicarmi e dimenticarti. Per questo l’ho baciato.
Per il resto mi ha colto alla sprovvista, quando mi sono resa conto di quello che stava succedendo, l’ho respinto. Ci ha riprovato, appena sono uscita, a ribaciarmi ma ho respinto tutti i suoi tentativi. Poi è bastato solo un attimo, un misero secondo. Ho abbassato la guardia come una pivella, perché stavo cercando di riordinare le idee e capire tutto quello che stava succedendo. Un attimo dopo, mi sono sentita le sue mani sotto la gonna e la sua bocca contro la mia. Il resto lo sai, l’hai visto anche tu!
- Sì. Credo che a questo punto siamo pari, per oggi ci siamo fatti abbastanza male entrambi.
- Spero di sì, anche se quello che ho visto mi fa ancora male. Mi fa male il mio comportamento, mi sento sporca e falsa.
- Non ti devi sentire così, la colpa è mia perché ti ho ferito. Ho messo il dito nella piaga. Non dovevo comportarmi così. Credimi però quando ti dico che ti amo, perché è la verità. Ti ho fatto male, non sto facendo altro da anni e ora che a fatica stavi tentando di creare un rapporto, ho distrutto tutto in un nano secondo.
- Ecco Ryo, l’hai detto, io stavo tentando di costruire un rapporto, tu no e forse questa serata ci ha fatto solo del bene, abbiamo capito che così non possiamo andare avanti, io non posso andare avanti così. Non posso combattere per due, in un rapporto che fa acqua da tutte le parti. Ci ho provato, rinuncio, vai sei libero.
- Kaori ma che cavolo dici, lo vuoi capire che io non voglio che tutto finisca? Non voglio lasciarti andare, non voglio che tutto finisca prima che tutto cominci. Lo so non sono mai stato sincero, ti ho trattato male, ti ho tradito, ma per favore non lasciarmi. Non vivo senza di te.
- Should I be feeling guilty or let the judges frown? 'Cause I saw the end before we'd begun!
- Non c’è nessuna fine amore, l’hai detto tu, deve ancora cominciare la nostra storia. Non sentirti colpevole, l’unico colpevole qui sono io. Non c’è nessun giudice a giudicare quello che siamo, siamo noi i giudici di noi stessi. Me l’hai insegnato tu, ricordi? E io mi sento colpevole di non aver costruito qualcosa, quel qualcosa che ora voglio con te.
- Sì, ma io sono stanca Ryo, come devo fartelo capire, l’ultimo episodio è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso e non c’entri tu o meglio non soltanto tu. In questi mesi ho tentato di cambiare di essere più donna, di farti vedere anche il mio lato femminile e sensuale. Ho tentato di sedurti in tutti i modi e ho ricevuto un bacio, anzi due baci e una serata in cui stavo andando a letto con una persona che non amo, immaginando te. Questo è il dramma Ryo, non è tanto perché avessi deciso di andare a letto con un uomo, ma lo stavo facendo perché in mente mia eri tu. Sono arrivata a questo punto e non so davvero più che fare. Forse davvero un po’ di lontananza e questo fermarsi a riflettere ci farà bene.
- No, Kaori non puoi farmi questo, non farmi questo. I've been addicted to you. I love you.*
- Dici di amarmi e di essere dipendente da me e poi bastano le prime due gattemorte che passano a farti sragionare?
- Hai ragione, perdonami per favore, giuro che questa volta lavorerò anch’io a costruire il nostro rapporto. I am here for you if you'd only care. You touched my heart you touched my soul. You changed my life and all my goals.*
- Dimmi la verità devo crederti? Devo crederti alle belle parole che mi hai detto? Le tue parole sono importanti, non sprecarle inutilmente se non le pensi davvero.
- Kaori è la verità sono qui per te, se solo tu volessi. Tu hai toccato il mio cuore e la mia anima. Hai cambiato la mia vita e i miei progetti, i miei obiettivi. Sei parte di me, non potrei dirti queste parole se non fossero vere. Anche perché nessuna donna le merita più di te. Ti prego dammi un’altra possibilità. Riproviamoci, ti va?
- E va bene, però a una condizione.
- Quale? Per me va bene tutto l’importante che sto con te.
- Devi rigare dritto, al prossimo sbaglio, non importa tra quanto tempo essa avvenga  è finita. Ryo non voglio più trovarmi difronte a spettacoli simili ad oggi.
- Agli ordini padrona!
- Invece di sfottere, a che stai con la medicazione?
- Ho quasi fatto. Ecco finito, ma domani ti farai vedere da Doc non mi convince quella ferita.
- Si paparino.

Iniziano a ridere e a scherzare e tutta la tensione di quegli attimi sparisce, Ryo è al suo fianco e l’aiuta a scendere e a sedersi sulla sedia quando irrompe Aimee dicendo che Biancaneve è desiderata in sala, per una sorpresa e notando la ferita gli chiede che è successo.
Ryo risponde scherzando che quell’imbranata, di Kaori a messo il piede in fallo ed è caduta facendosi male.
Kaori fa la finta offesa dopodiché, comincia ridere e dice all’amica che andava tutto bene, tutta la sera con i tacchi per chi non è abituata come lei, non è il massimo e di fatti è caduta. Aimee ride dell’imbranataggine dell’amica e torna in sala mentre Kaori tenta di rialzarsi la calza ma Ryo vede che c’è qualcosa che non va nella socia e gli chiede che ha.
Lei risponde di essere preoccupata perché si vede la fasciatura e le scoccia dover dare spiegazioni a tutti, però ha un’idea e chiede a Ryo di andare a prenderle la borsa. Gli spiega che all’interno ci dovrebbe essere una giarrettiera e che lei potrebbe usare per coprire la fasciatura, in più ha un cameo appeso, quindi sembra fatto apposta. Ryo obbedisce e torna dopo poco, incazzato nero e anche preoccupato, perché in borsa aveva trovato una ricetta di un ginecologo che le prescriveva la pillola a scopo curativo.
Kaori sorrise, lo calmò e  gli spiegò che non aveva nulla di male, che il dottore gli aveva prescritto solo perché aveva dei disturbi mestruali più forti, dovute a delle piccole cisti ovariche, nulla di che.
Ryo riprese a respirare e a ritornare di nuovo del suo colore naturale visto che nel frattempo era sbiancato.
Kaori posò la ricetta nella borsa e prese la giarrettiera, la indossò e vide che purtroppo si sarebbe notata la giarrettiera, poiché era sistemata più in basso del solito, ma poteva sempre dire che le piaceva così.
Tentò di alzarsi ma il dolore era troppo forte e lì Ryo capì che non era poi così superficiale la cosa. Aveva ragione lui a preoccuparsi. Lui la sostenne con un braccio, facendo in modo che lei rimasse leggermente alzata da terra e che non posasse del tutto il suo peso a terra. Era così semplice per lui, lei era leggerissima, fin troppo leggera, non si era mai reso conto fino a quel momento di come fosse magra e sapeva che questo era anche colpa sua, anni passati a dirle che se mangiava troppo sarebbe diventata una balena e questo era il risultato.
Entrano nella sala, dove c’era la festa e un gruppo di ragazzi lì accolse gridando sorpresa.
Kaori si fiondò su di loro per abbracciarli contenta di rivederli.
Le amiche subito notarono Ryo che non mollava un secondo, Kaori. Soprattutto Ana e s’informò su di lui.

- Chi è quel bel ragazzo che ti sta mangiando con gli occhi?
- Chi Ryo?
- Ah è così che si chiama? E dimmi è il tuo ragazzo?
- Ehm non proprio …
- Allora è libero ci posso provare?
- No! Non è libero e guai a te se ci provi.
- Allora che cosa è quel Ryo per te.
- Siamo soci di lavoro e
- E …

Ryo vedendo Kaori in difficoltà s’intromise nel discorso, in questo rimaneva sempre la solita ragazzina impacciata.
-Sono il suo compagno.
- Wa che fortuna, quanto t’invidio Kaori.

Kaori fece una risata nervosa e si aggrappò a Ryo, stando incollata a lui per tutto il tempo della serata.
La serata passò in allegria tra scherzi e risate, Ryo la teneva stretta a se e faceva ben attenzione a non lasciarla mai da sola.
Ballarono anche più di una volta e Kaori si sentì come ricatapultata indietro negli anni a quando era solo una bambina e ballava su i piedi del suo papà.
Ryo, infatti, l’aveva sollevata da terra e ballava con lei, lentamente, per non farle affaticare la gamba ferita. Kaori non resisteva più a quel contatto, ogni sua carezza le provocava sensazioni nuove ed eccitanti. Aveva voglia di lui, di sentire le sue mani accarezzarle tutto il corpo, la sua intimità.
Non resisteva più a quel contatto diventato troppo ravvicinato. Si staccò da lui e non sentendo il dolore alla gamba, andò a bere un po’ d’acqua, sperando di riprendere la lucidità che stava perdendo ma sfortunatamente ecco che Ryo teneramente l’abbracciò la vita da dietro.
Kaori a quel contatto si sentì morire e si strozzò con quel sorso d’acqua che si era fermato in gola.
Ryo si abbassò per sussurrargli qualcosa all’orecchio che Kaori non capì, probabilmente voleva sapere se era tutto ok, ma Kaori a quel contatto tutti i paletti dettati dal buon senso e dall’orgoglio caddero, era troppo.
Si girò e rimanendo tra le braccia di Ryo lo baciò nel modo più passionale ed erotico che qualcuno potesse mai immaginare da lei.

- Ryo, sto impazzendo, per favore solo questa notte esaudisci il mio desiderio. Voglio essere tua, per una notte sola voglio appartenerti. Domani tornerà tutto come prima. Questa notte, però, fai l’amore con me, fai l’amore con Biancaneve. Ho voglia di te, di sentire le tue mani sul mio corpo e sentire il tuo piacere crescere in me.


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* Frase in inglese tratta dalla canzone di James Blunt Goodbye My Lover (la stavo ascoltando mentre scrivevo quel pezzo).
   
 
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