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Autore: Asgard458    06/12/2015    0 recensioni
Un'esecuzione medievale, una pratica senza sentimenti, che genera solo euforia. Chi l'avrebbe mai detto che una singola ragazza potesse provare tutti i sentimenti che la folla non esprimerebbe mai?
Genere: Drammatico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La aveste pizzicava; la lana mi impediva i movimenti, e la mano destra non faceva altro che grattarmi le gambe. La gonna mi stava uccidendo.
“Fresco! Pesce freschissimo!”
Il popolo, ormai sveglio da un po’, proseguiva le sue attività: urli riecheggiavano nelle strade, disturbando coloro che ancora dormivano e catturando le orecchie dei passanti. I mendicanti si avvicinavano, in cerca di un pezzo di pane o di una testa di pesce, qualcosa per calmare la lancinante fame.
Mademoiselle… un peu d’argent…”
Nonostante la sua faccia nera piena di sporcizia, i suoi occhi erano stelle piene di speranza, e chiedevano pietà a Dio, come a me. Le secche e scheletriche mani mi chiedevano di farlo sopravvivere un altro giorno. Scostai da me l’immondo essere e proseguii. Non sono Dio, ma giocai a farlo. Come ci giocavano i boia ogni giorno. Arrivai finalmente in piazza, già brulicante di vita. La veste continuava a massacrarmi. L’assassino era già sul palco, e l’autorità stava già esponendo i suoi crimini. Il sacco nero gli copriva il volto. I peli di lana non mi davano tregua. Il banditore finì il suo sproloquio e rivelò, con gesto rapido, il volto del criminale. Adesso, neanche il cuore mi dava tregua; iniziò a palpitare. Dietro al sacco, dei capelli riccissimi, bagnati dal sudore, si smuovevano; lineamenti forti, sottolineati da un filo di barba; i capelli si fermarono e andarono a coprire gli occhi, occhi che non avevano il coraggio di guardare la folla, indignata del suo essere. La bocca fina, pallida e secca, era serrata. Tutto l’insieme non chiedeva pietà, ne’ ispirava fierezza. Gli occhi guardavano in basso, ed iniziarono a scendere anche i miei, scalando i possenti muscoli scolpiti del suo petto; si fermarono alle mani, legate da un filaccio. Uno schiaffo del banditore riportò l’attenzione alla sua faccia. Non si mosse, non si contorse, continuò a guardare in basso. Il boia lo mosse con un altro schiaffo, e lo portò vicino al cappio; si muoveva con passo incerto, controvoglia. Non aveva paura di morire, solo non ne aveva voglia. Il cuore stava scoppiando; non facevo neanche più caso ai vestiti, ero solo catturata da lui. Il cappio era intorno al suo collo, e la folla esultò e si esagitò. Volevo avvicinarmi, ma il popolo mi respingeva. Urlavo, ma non riuscivo a sentirmi. Il boia tirò la leva. Silenzio. Ci guardammo. Ci scambiammo mille parole. L’attimo di paura che ha avuto, sparì, e si perse nei miei occhi. Quasi sorrise. Il corpo si contorse e si fermò definitivamente. La folla si disperse. La piazza rimase deserta, solo io e lui rimasti. Sentii il bisogno di inginocchiarmi, abbracciarmi, e piangere. Versai le lacrime che lui non poté versare. Mai più.
   
 
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