Film > Le 5 Leggende
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Autore: angel00    06/12/2015    1 recensioni
Il ventuno dicembre, durante la prima ed attesa nevicata dell'anno, una ragazza incontra un bellissimo ragazzo che riconosce all'istante: Jack Frost. Entrambi restano stregati l'uno dall'altra ma i doveri del ragazzo, in quanto guardiano, lo richiamano. Un altro male sta per arrivare.
Jack dovrà stare attento ai propri sentimenti per proteggere l'umana che gli ha rubato il cuore dato che il nemico sembra volere proprio lei. Sarà una lotta contro il passato, combattuta con armi che Anne non sapeva di possedere.
Genere: Avventura, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jack Frost, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Il vento tagliente e gelido sembrava essersi liberato da una lunga prigionia dimostrandosi in tutta la sua forza ai cittadini del piccolo paese. E mentre le stelle e la luna decoravano il cielo illuminandola di una magica luce che rendeva brillante il ghiaccio, il 21 dicembre aveva inizio, annunciato dalla neve che, lentamente, iniziava la sua discesa.
Il cuore di Anne quasi perse un battito nel vedere i primi fiocchi aderire al vetro della finestra della  sua stanza. Chiuse il libro e si alzò dal letto facendolo cadere con un tonfo a terra. Aspettò qualche secondo sperando di non aver svegliato sua madre. Fortunatamente il silenzio proseguì il suo dominio sulla casa a testimoniare che fortunatamente non l'aveva sentita, voleva che dormisse, era sempre stanca da mesi e questo non si addiceva alla sua personalità vivace. Scacciò i pensieri e veloce raggiunse la finestra e la spalancò respirando a pieni polmoni, fino a farli bruciare. La larga t-shirt aderì al corpo snello della giovane mentre questa si fiondava fuori dalla finestra finendo sulle tegole scure. Si sedette e chiuse gli occhi lasciando che il gelo le penetrasse fin dentro le ossa.
 
Il vento era fantastico quella notte. Correva irrefrenabile tra gli edifici e sulle strade piegando gli alberi ormai spogli. Muovendo rapido il bastone nell'aria i primi fiocchi iniziarono a danzare col vento assieme al ragazzo che allegro si faceva autore dei disegni ghiacciati su mura e strade. 
Sentire Babbo Natale che gli chiedeva di preparare un "bianco Natale" gli era sembrato un sogno. Ma ora era un guardiano e uno dei suoi doveri era quello di aiutare.
Solo pensare alle risate dei bambini la mattina seguente bastava a incoraggiarlo e tra uno scoppio di neve ed un altro intravide una figura su un tetto vicino.
Si fermò a qualche passo da lei senza far rumore e a vederla da vicino sembrava avere circa la sua età. O meglio l'età che dimostrava. 
Era sicuro quindi che lei non potesse vederlo, nessuno tranne i bambini credeva in lui e a quel pensiero gli si strinse il cuore. Restare lì era una perdita di tempo ma non riusciva a staccare gli occhi di dosso alla bionda. Aveva chiari capelli lunghi e ondulati impreziositi dai fiocchi che si erano incastonati tra di essi. Il corpo era sinuoso e asciutto e le lunghe gambe scoperte mostravano il pallore della pelle. Pallore riscontrato anche in viso dove il naso delicato, le labbra rosee e gli occhi chiusi dalle folte ciglia gli fecero pensare ad una bambola di porcellana.
Mentre era assorto dai suoi pensieri le palpebre della sconosciuta si aprirono mostrando due grandi occhi che guardavano nella sua direzione.
Se avesse potuto sarebbe arrossito.
Sul viso della ragazza vide un susseguirsi di espressioni talmente veloce che gli strappò un sorriso. Prima ci fu la sorpresa, poi assottigliò lo sguardo come per mettere a fuoco ciò che tanto l'aveva sorpresa, dopodiché lo stupore. Le labbra si dischiusero e si mossero - impossibile. - fu un sussurro ma Jack lo udì ugualmente e si girò per osservare cosa la aveva colpita tanto. Doveva essere un uccello o uno scoiattolo o qualche animale.. "DEVE essere così", si costrinse a pensare, "lei non può vedermi". Ma non c'era niente dietro di lui e quando si voltò la ragazza si era avvicinata ed ora c'era solo un metro scarso che li separava.
Era a dir poco esterrefatto. - Tu non puoi vedermi, nè sentirmi.. - le parole uscirono fuori dalla sua bocca totalmente incredule - ..né toccarmi - mentre parlava guardava quelle iridi che tanto ricordavano il blu del cielo notturno mentre quelle erano incatenate alle sue.
Fece un passo per eliminare la distanza che li separava. Se qualcuno li avesse visti non avrebbe saputo dire chi dei due era più sorpreso. 
La mano calda e pallida di lei gli sfiorò una guancia come a volersi assicurare che fosse reale. Il contatto fu minimo ma bastò a far venire i brividi ad entrambi mentre, nella sua mente, arrossiva sempre di più. - non vorrei deluderti ma credo di poterlo fare.. Jack Frost - quella voce limpida come acqua di sorgente arrivò alle sue orecchie come una dolce melodia.
- Tu mi conosci, ma io non conosco te - con sua sorpresa era riuscito a mantenere un tono fermo. - scusa hai ragione.. - sotto i raggi lunari era difficile dirlo ma era sicuro che fosse arrossita. 
Non potè finire la frase che la tegola su cui si trovava si staccò facendola scivolare. La afferrò prima che cadesse e la strinse saldamente mentre la tegola finiva la sua caduta e si schiantava generando un tonfo sordo. Una luce venne accesa fuori dalla porta della stanza con la finestra aperta e si sentì una voce avvicinarsi. Guardò l'esile figura che teneva tra le braccia che, per la cronaca, era arrossita ancora di più. 
Veloce come uno sbuffo di vapore la portò in camera e la mise sul letto. Notò che nel punto sulla spalla dove l'aveva toccata era apparso un piccolo e aggraziato disegno di ghiaccio e si maledì per aver perso il controllo. Non gli succedeva spesso. Ma prima che potesse scusarsi la porta si aprì facendo entrare una donna sulla quarantina in pigiama.
 
 Prima che potesse pensare a qualche scusa per giustificare la finestra aperta si girò e vide che la finestra era ben chiusa.
- Qui si gela, tutto okay? Ho sentito dei rumori e.. - il tono carico di preoccupazione che la madre usò bastò per riscaldarla. - tranquilla, va a dormire - e si coprì con le soffici coperte come per sottolineare la fine del discorso. La madre, esausta, non disse altro. Le mandò un bacio, chiuse la porta e andò via.
 
La lampada sul comodino accanto alla giovane si accese con il morbido scatto dell'interruttore. Il cerchio di luce bastava ad illuminare quell'angolo di stanza che sembrava ritagliato appositamente per loro.  Jack le sorrise. Era bellissimo, davvero. Non solo per il ghiaccio dei suoi occhi o per il candore dei suoi capelli. Erano i lineamenti decisi e l'allegria che emanava. E lo sguardo, la osservava come fosse un'opera d'arte, o come fosse l'ultimo esemplare di un animale creduto estinto, come se fosse speciale. Vedendosi guardare così sentì le guance avvampare per l'ennesima volta e sperò inutilmente che non si vedesse. Il ragazzo incurvò le labbra in un sorriso divertito - ti capita spesso di arrossire o devo ritenermi un privilegiato? - chiese sarcastico appoggiandosi al bastone. Lo guardò in cagnesco, poi rispose - è il freddo, colpa tua -. Un sorriso luminoso si allargò su quel magnifico viso scolpito nel ghiaccio. - se non mi vuoi basta dirmelo - prese un'aria falsamente offesa mentre muoveva un passo verso la finestra. La bionda si mise veloce seduta facendo ondulare le morbide ciocche.
 - no! - quasi supplicò lei.
Negli occhi di lui si accese una scintilla. - allora dimmi, cosa vuoi? - le disse senza nascondere la maliziosità della  frase.
Le guance ora le si erano infiammate. Aprì la bocca per rispondere senza sapere esattamente cosa dire quando un buco si aprì improvvisamente sul pavimento accanto a Jack. Con un balzo ne uscì un coniglio grigio-bianco alto circa un metro e ottanta, che dovette ammetterlo sembrava un più un canguro, con un'espressione contrariata rivolta al ragazzo. - Jack cosa ci fai qui dentro? North ti cerca. Muoviti, sul mappamondo c'era segnata una luce in corrispondenza di questa casa, se il bambino si sveglia potrebbe.. - fu interrotto da lei che con tono contrariato esclamò - non sono una bambina! -
Calmoniglio si girò sorpreso notandola solo ora che si era rivolta a lui, dando dimostrazione di poterlo vedere. Guardò il giovane spiritò del ghiaccio rivolgergli un sorriso innocente.
- Frost faresti meglio a spiegarmi. - così dicendo aprì un portale per il Polo facendogli cenno di entrare.
- si, si ..- rispose indolente lui. Non sembrava felice di ricevere ordini, o forse non voleva andarsene? Fatto sta che ancora una volta quegli occhi di ghiaccio si posarono su di lei. Le diede un bacio sulla guancia sussurrando "buonanotte" con voce calda e profonda. E mentre calmoniglio usò la sua buca per andar via lui le rivolse un ultimo dolce sorriso prima di sparire nel portale lasciando dietro di sé il profumo di inverno e neve, l'ultima cosa che sentì prima di scivolare nel sonno.
   
 
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