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Autore: WishfulThinking    04/03/2009    3 recensioni
“Ancora niente? Non hai deciso?” chiede la rossa. La bionda scuote il capo, irritata, mentre torna a concentrarsi su quello che ha preso a scrivere, gli occhi incollati ai fogli, la mano sulla fronte, i capelli perfetti. Mentre sa altrettanto perfettamente che nell’atrio c’è uno stuolo di uomini che non attende altro che una sua risposta. Poi un tocco leggero alla porta la distrae mentre un ragazzo fa il suo ingresso, l’ennesimo. I classificata al Contest "Shampoo Mania", indetto da Hika_chan & Hachi92
Genere: Commedia, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Ino Yamanaka
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Yamanaka”

 

 

10+

 

Una ragazza cammina sicura per la strada: la gonna in bilico tra la decenza e la provocazione, la camicetta aperta quel tanto che basta a far sognare gli sguardi peccaminosi e che si assicura di non scandalizzare gli anziani conservatori, mentre i capelli biondi sciolti le danzano sulla schiena in una sinuosa cascata d’oro.

10+, è il pensiero di ogni maschio della zona.

Un ragazzo castano, spettinato e dagli occhi famelici la guarda come un cane farebbe con la preda mentre le lunghe gambe di lei volgono spedite a meta certa e lui – si vede - è pronto a saltarle addosso non appena qualcuno la stani dal suo impeccabile contegno. La ragazza si sente osservata, si volta leggermente a sfiorare gli occhi del ragazzo coi suoi, lo squadra brevemente e decide: 7 ½. Continua a camminare. Non si accorge che le cade uno dei fogli che sta portando con tanta cura alla sua destinazione, e un uomo dai capelli argentati, visibilmente più grande, non fa che guardarla provocante dietro il collo troppo alto della maglia che gli copre le labbra, forse trattenendolo dal sibilare -dall’urlare- provocazioni a quella bellezza devastante. Le porge il foglio, forse si lecca le labbra mentre lo fa, ma lei non distoglie la mente dal 7 che ha in testa. Passa oltre.

Un ragazzo dai capelli rossi la guarda di sottecchi aprendole la porta dell’ufficio, mentre lei ringrazia fior di labbra e lo riconosce: si sono visti solo il giorno prima, e lui è già lì, in cerca di risposte. La ragazza sospira osservando la sua chioma spettinata: 7+.

Riprende a camminare, ma non copre che qualche metro prima di scorgere un giovane biondo come lei, ma dai capelli di un colore più intenso, del grano prorompente che non è il pallido sole dei suoi capelli: la scruta con enormi occhi azzurri mentre se ne sta seduto nell’atrio dell’edificio senza riuscire a calmare quel piede che si sposta impazzito a destra e a sinistra, sintomo di un nervosismo palpabile. Lei gli sorride con gentilezza, ma questo  non cambia nulla: 6.

La bionda entra e saluta con un cenno della mano la collega: “Ciao Shiho”.

La rossa sorride senza alzare gli occhi (gli occhiali) dalle sue carte, facendole un breve cenno con la mano: “Ha chiamato Choji” mormora “Voleva sapere se…”.

4, si disegna lentamente nella mente di Ino, mentre la ragazza si dispera cercando di evadere l’argomento.

E anche…” ricomincia Shiho, poi esasperata le porge una lista di nomi ai quali Ino associa mentalmente un numero che non va più in là dell’otto, e Ino Yamanaka non si accontenta dell’otto; lei vuole la perfezione. Se possibile, anche qualcosa di più.

“Ancora niente? Non hai deciso?” chiede la rossa. La bionda scuote il capo, irritata, mentre torna a concentrarsi su quello che ha preso a scrivere, gli occhi incollati ai fogli, la mano sulla fronte, i capelli perfetti. Mentre sa altrettanto perfettamente che nell’atrio c’è uno stuolo di uomini che non attende altro che una sua risposta.

Poi un tocco leggero alla porta la distrae mentre un ragazzo fa il suo ingresso, l’ennesimo. Ad accoglierlo, l’ennesimo sguardo indagatore di lei: un po’ di stupore dapprima, poi un moto di interesse, e, a sorpresa, un guizzo repentino negli occhi cerulei, accuratamente nascosto dietro una maschera di contegno.

Yamanaka” sussurra pacato il ragazzo, l’ombra di un sorriso sulle labbra.

 Hyuuga” risponde lei mordendosi il labbro inferiore.

Un cenno di assenso mentre lui posa qualche foglio sulla scrivania di lei, uno sguardo d’intesa prima di sparire nel bagno dell’ufficio, uno dietro l’altra.

Shiho sbuffa, guardando la porta che si chiude, rabbrividendo un poco alla temperatura di febbraio.

E dentro è acqua che scorre per soffocare i gemiti, sono braccia che si rincorrono e labbra che soffocano parole, occhi che si scrutano, si esaminano, insaziabili, sono mani che massaggiano, sospiri senza tregua.

Entrano uno a uno nell’ufficio attirati da quell’improvviso silenzio, i pretendenti; entrano Kiba, Kakashi, Gaara, Naruto.

Shiho li guarda imbarazzata mentre scruta l’orologio chiedendosi cosa stia succedendo, là dentro, domandandosi se il suo capo troverà mai quello che cerca, in così poco tempo, in un bagno aziendale.

È un bagno che diventa più intimo di quanto qualunque progettista avrebbe mai pensato, è una doccia che diventa battaglia: “Mi bastano cinque minuti per convincerti” sospira NejiCinque minuti, poi voglio il tuo voto”.

Ino trattiene il respiro: fatica a credergli mentre i muscoli si contraggono in sospiri malcelati e mani candide afferrano capelli corvini e li tirano e li contorcono e respirano il loro odore.

E sono pochi attimi mentre gli altri, in fila, si guardano allibiti perché ognuno ha sentito ma nessuno osa parlare. Sono istanti cocenti mentre l’unico suono che si ode è un ronzare persistente che cela chissà quali rivelazioni e Ino lascia che la frangia le ricada sugli occhi per non fissare le pupille in quelle di lui, mentre lui si ravviva i capelli fingendo di guardarsi allo specchio e la osserva mentre si ricompone. Forse desidera che non lo faccia, non ancora.

Qualche secondo e lei esce sfiorandosi i capelli: è perfetta, impeccabile, come sempre. Ognuno dei ragazzi ora guarda l’altro sbeffeggiandosi di qualsivoglia fantasia: nessuno ne sarebbe capace, in così poco tempo. Nessuno sarebbe in grado.

In un lampo esce anche lui: ugualmente alto, altero e impeccabile.

Il biondo guarda il castano e scuote la testa: “Impossibile” mormora.

Il castano annuisce, ridendo a sua volta. “Impossibile” ripete divertito.

La bionda si accomoda alla scrivania, il moro riprende posto tra i ragazzi, poi la guarda alzando un sopracciglio e lei per tutta risposta mostra il foglio al quale stava lavorando.

10+, si legge mentre lui si drizza trionfante ed estrae dalla giacca una bottiglietta di shampoo, guardandola compiaciuto.

Poi, lo schermo è nero finché una scritta bianca non campeggia:

 

Bagnali, tirali, contorcili: tornano sempre al loro posto. In soli 5 minuti!

10+ l’Oréal. Con noi è possibile.

 

D’accordo: premetto che proprio non me l’aspettavo di vincere, pensavo che fosse una grande scemata. Anyway, ringrazio tanto le giudicE che hanno letto, e anche tutti quelli che passando di qui si sono fatti due risate.

Ah, sì: NejiIno rulez! [w il crack]

 

 

 

  
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