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Autore: Recchan8    12/12/2015    2 recensioni
Terra ha ormai compreso quale sia il suo destino. Solo, osservando il tramonto dal promontorio dell'Isola Che Non C'è, si prepara all'inevitabile battaglia contro il Maestro Xehanort; ma l'improvvisa comparsa di una sua vecchia conoscenza sembra mandare in fumo i suoi piani. Chi è quella ragazza dai capelli rosso Tiziano? Perché non vuole che Terra parta per il Cimitero dei Keyblade?
Genere: Azione, Fantasy, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Terra
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: KH Birth by Sleep
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- Questa storia fa parte della serie 'Ignis' Chronicles: The Untold Story'
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Il ragazzo si mise a frugare nella tasca dei suoi hakama beige e ne tirò fuori un amuleto di vetro dai riflessi marroncini a forma di stella; il piccolo emblema al suo centro era uguale a quello che il ragazzo portava alla fascia degli hakama. In piedi sulla cima del promontorio dell'Isola Che Non C'è, strinse saldamente a sé il Trovavìa, e alzò gli occhi al cielo ormai tendente all'arancio. Si sdraiò sull'erba, le mani dietro la nuca.
-"Aqua, Ven, che sia ormai arrivato quel momento?"- domandò ai suoi amici lontani.
Chissà in che Mondo si trovavano in quel momento e che cosa stessero facendo; immaginò che probabilmente stessero combattendo contro dei Nesciens cercando di liberare i Mondi dalla loro oscura e malvagia presenza. Del resto, è la stessa cosa che stava facendo lui. O almeno, ci aveva provato. La difficoltà non stava nel distruggerli, no: il vero problema era resistere al potere e al fascino dell'Oscurità. Un Cuore alla ricerca del potere, come il suo, era facile preda di quella. Eppure il desiderio del ragazzo era nobile: diventare Maestro di Keyblade al solo scopo di proteggere ciò che amava.
Si rigirò su un fianco e osservò la superficie dell'immenso mare che pian piano stava assumendo le varie sfumature di azzurro e arancio del cielo. Ad un tratto afferrò il Trovavìa che aveva posato accanto a sé e si mise seduto.
-"Sapete una cosa? Riuscirò a dominare l'Oscurità nel mio cuore, la sconfiggerò e poi..."-. Il suo entusiasmo svanì in un sorriso nostalgico. -"E poi torneremo tutti insieme a casa, e ci racconteremo delle nostre avventure come se fossero state delle semplici vacanze"-.
Una lieve brezza cominciò ad alzarsi dal mare, e mosse dolcemente i capelli castani del ragazzo. I suoi occhi azzurri erano pieni di speranza. Lentamente si alzò in piedi. Con lo sguardo rivolto all'orizzonte, strinse i pugni. Era ora. Tese il braccio di fronte a sé ed evocò il suo Keyblade, il Geoflagello.
Quello era il momento che stava aspettando. Ora o mai più.
Una ragazza dai vestiti di varie tonalità del rosso si incamminò verso il ragazzo di spalle. Con una mano si scostò i capelli rosso Tiziano dal viso. Il ragazzo sentì la presenza di qualcuno e si girò di scatto, mettendosi in posizione d'attacco. Nonostante l'avesse riconosciuta subito e avesse abbandonato la posizione offensiva, il suo sguardo tradiva una certa sorpresa.
-"Ignis, come...?"-.
Solo un possessore di Keyblade era in grado di viaggiare attraverso i Mondi, e per quanto ne sapeva il ragazzo, Ignis non lo era. Era perciò strano per lui averla ritrovata in un Mondo differente da quello dove si erano incontrati la prima volta.
-"Informazione riservata"- sorrise.
Gli sguardi dei due si incrociarono per un breve lasso di tempo, poi quello del ragazzo si posò sul Geoflagello.
-"Mi ha fatto piacere rivederti, ma mi hai colto in un momento inopportuno. Devo andare"- le disse.
-"Aspetta un attimo!"-. Ignis gli corse incontro e mise una mano sul Keyblade. -"Fammi venire con te! Non puoi andartene così!"-.
Ignis, all'insaputa del ragazzo, conosceva tutta la sua storia. Aqua, Ventus, il Maestro Eraqus, il Maestro Xehanort, Vanitas, le Principesse dei Cuori, i Nesciens... E aveva anche un brutto presentimento sulla sorte dei tre amici. Ma ciò che le stava più a cuore era salvare Terra; sapeva che c'era qualcosa che non andava nel Maestro Xehanort, il quale si era molto interessato alle doti del ragazzo. Forse, ciò che gli interessava non era solo farlo diventare un Maestro di Keyblade a tutti gli effetti...
Terra le sorrise e dolcemente le spostò la mano dalla sua arma.
-"Ehi, dico sul serio, mi ha fatto piacere rivederti, ma ora devo proprio andare. Ho un compito da portare a termine"-.
Si allontanò di qualche passo e, passando il palmo della mano destra su un punto particolare dell'armatura che portava al braccio sinistro, il suo corpo venne ricoperto da un'armatura marrone-arancio.
-"Terra! Ti prego, ascoltami!"-.
Le sorrise di nuovo e indossò l'elmo. Poi lanciò il Keyblade in aria e quello si trasformò in un mezzo che gli permetteva di attraversare le Vie Interdimensionali. Se non fosse stato per l'armatura, durante i numerosi viaggi sarebbe stato sopraffatto immediatamente dall'Oscurità che albergava nelle Vie. Spinse i motori al massimo e puntò al cielo, verso il varco che aveva appena aperto.
Le mani di Ignis tremarono, ma si fece ugualmente forza. Non poteva permettergli di andare via.
-"Graviga Zero!"-.
Terra si ritrovò sospeso a mezz'aria, intrappolato in uno spazio dove la forza di gravità era nulla. Il mezzo, ritrovatosi senza cavaliere, era tornato ad essere il Geoflagello di Terra, e cadde al suolo con un suono metallico. Brandendo un Keyblade, Ignis si avvicinò lentamente al ragazzo, il viso privo di emozioni. Dopo qualche secondo l'effetto del Graviga Zero terminò, e Terra, come il suo Keyblade prima di lui, cadde al suolo. L'armatura svanì in particelle luminose.
-"Che cosa ti è saltato in mente?! E... un Keyblade?!"-.
Terra si rialzò in piedi e si spolverò gli abiti. Poi tornò a posare il suo sguardo pieno di incredulità sul Keyblade della ragazza dagli abiti di fuoco.
-"Ignis, credo che tu mi debba delle spiegazioni. Punto primo, perché possiedi un Keyblade, e punto secondo... Perché hai lanciato contro di me un Graviga Zero?"- esordì.
Era convinto che Ignis fosse una semplice ragazza e non un possessore di Keyblade; anche se lo fosse stato, com'era possibile che fosse già capace di usare il terzo livello di una magia complessa come Gravità Zero?
-"Questo dici?"- domandò Ignis. -"Si chiama Legame di Fuoco. E' carino, non trovi?"-.
-"Come... Come l'hai ottenuto? E perché quella volta non l'hai evocato?"-.
La brezza cominciò a soffiare più forte e di lì a mezz'ora circa il sole avrebbe raggiunto l'orizzonte e si sarebbe tuffato nel mare cristallino dell'Isola Che Non C'è.
-"Quante domande... Io provengo da dove provieni tu: la Terra di Partenza. Avrei dovuto seguire gli insegnamenti del Maestro Eraqus, ma mi dissero che mi avrebbero affidata al Maestro Xehanort. Quell'uomo non mi piaceva per niente, e non mi piace tutt'ora; è un essere malvagio che sprizza Oscurità da tutti i pori. Non volevo averci niente a che fare, così abbandonai gli allenamenti nemmeno iniziati e la Terra di Partenza. Come ho fatto? Guarda caso nel frattempo il Maestro Eraqus aveva aperto le Vie Interdimensionali per permettere ai suoi allievi di raggiungere gli altri Mondi..."-.
-"Perché quella volta non hai evocato il Legame di Fuoco?"- la interruppe Terra, il viso serio.
-"Io l'avevo evocato, ma non so perché se n'era andato..."-.
Calò di nuovo un silenzio pesante. In ogni caso, Terra non aveva tempo da perdere, ma c'era un'altra cosa che voleva sapere. Tanto valeva cercare di capire al meglio la situazione.
-"Sei un possessore di Keyblade, provieni dalla Terra di Partenza... Ignis, perché mi hai lanciato un Graviga Zero?"-.
-"Volevo fermarti"-.
-"Bastava chiamarmi e io mi sarei fermato"-.
-"Menti. Avresti fatto finta di niente e te ne saresti andato"- ribattè convinta.
E in effetti non aveva torto: l'avrebbe fatto. Sarebbe stata la quarta volta. Già in precedenza Ventus aveva cercato di bloccarlo per parlargli, e per ben due volte Terra era partito lo stesso. La terza volta era accaduto con Ignis, il giorno del loro primo incontro.
-"Ignis, ascolta, devo assolutamente partire; siamo in ballo, e bisogna ballare. Qualcosa di veramente terribile accadrà se non mi muovo in fretta. Mi dispiace, ma il mio destino, e quello di Aqua e Ven, è questo"-. Detto ciò indossò di nuovo l'armatura.
-"Blizzara!"-.
Un blocco di ghiaccio immobilizzò il piede sinistro di Terra, il quale fece svanire di nuovo l'armatura. Colpì il ghiaccio con forza col Geoflagello. I suoi movimenti stavano diventando impazienti.
-"Adesso basta!"-.
-"Non volevo arrivare a tanto, ma non mi hai dato altra scelta"-. Le parole uscirono dalla bocca di Ignis in un sussurro, e se non fosse stato per il vento, Terra non le avrebbe sentite.
-"Che stai dicendo...?"-.
Ignis alzò lo sguardo e puntò gli occhi azzurri su quelli del ragazzo.
-"Ti ricordi quando mi salvasti da quel branco di Nesciens? Adesso tocca a me salvarti. Thunder!"-.

 

   
 
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