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Autore: _MeAndYou_    16/12/2015    8 recensioni
Raccolta di One Shot sulla vita di coppia di Root e Shaw che racconteranno avventure e momenti da quando inizieranno a vivere insieme. Sequel di Root&Shaw – Spin OFF.
Ci sarà da divertirsi!
Genere: Comico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Altri, Root, Sameen Shaw
Note: AU, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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RACCOLTA ONE SHOT – Root&Shaw – Spin Off

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*Piccolo appunto* L'unica cosa che ci tengo a dirvi è che ho messo il rating verde solo perché questa prima OS è verde. Ma il Rating varierà di capitolo in capitolo. BUONA LETTURA.


Personaggi: Root e Shaw.
Rating: Verde.
Genere: Comico, Sentimentale, Slice of Life.

 
E convivenza fu...
 

«Posso darti una mano?» domandò Root, rivolgendo un rapido sguardo all’altra.

Shaw si era fatta spazio nell’armadio di Root ed era intenta nel sistemare la sua roba. Fortunatamente era un armadio bello grande e c’era spazio per entrambe.

«Sì, svuota il cartone che ho messo in cucina.»

Root uscì dalla sua, o meglio, dalla loro camera da letto e camminò verso il cartone vicino al frigorifero. Non appena lo aprì socchiuse leggermente le labbra sorpresa, ma non troppo.

«Davvero Sameen?» domandò Samantha, sulla soglia della porta della camera da letto.

Shaw si voltò con in mano una sua maglietta e la guardò con un’espressione come a dire: “Dov’è il problema?”

«Dove dovrei mettere tutte quelle armi? C’era proprio il bisogno di portarle tutte?»

«Ovvio» rispose dopo aver sistemato la maglia. «Non potevo abbandonare le mie piccole. Se mi vuoi con te, devi trovare un posto per loro.»

In un gesto spontaneo, Root si portò il ciuffo dei capelli all’indietro e si morse le labbra.

«Ne parli come se avessero un’anima» dichiarò, tornando vicino allo scatolone. «Troverò un posto» concluse e con uno sbuffo lo trascinò.

«Trattale bene» gridò Sameen, sorridendo sotto i baffi.

«Sono al sicuro con me» le rispose a tono.

Portò il cartone nello sgabuzzino, svuotò un armadietto contenente sue vecchie cianfrusaglie e iniziò a riempirlo.

«Mi auguro che questo nuovo posto vi piacerà, non sarà fresco e accogliente come il frigorifero della vostra mammina, ma non è niente male per cominciare. Se farete le buone, vedrò di cercarvi un posto migliore.»

Stava davvero parlando con delle armi? La convivenza con Shaw doveva ancora cominciare e lei aveva già perso la testa. Non avrebbe potuto desiderare un inizio migliore.

Non appena lo scatolone fu vuoto, tornò da Shaw e la ritrovò accasciata sul letto.

«Cosa fai?» sorrise guardandola.

«Mi domando chi me l’abbia fatta fare una simile sfacchinata. Io odio i traslochi!» sbuffò, allungando le braccia sopra alla sua testa.

«Qui abbiamo quasi finito, poi sarà tutto più semplice» mormorò Root, avvicinandosi a lei. «Che ne dici di uscire un po’? Continuiamo domani» si chinò e le toccò le gambe.

Sameen si sollevò col busto e si ritrovò faccia a faccia con Samantha.

«Sì va bene. Sono stufa di svuotare cartoni.»

«Ti porto a svagare, ne hai bisogno» bisbigliò, sfiorando con le sue labbra quelle di Shaw.

«Dove mi porti?» domandò, dopo averle scoccato un bel bacio.

«Vedrai» rimase vaga. «Ti piacerà.»

Sameen odiava le sorprese e con Root aveva già qualche precedente poco piacevole, ma qualunque cosa sarebbe stata meglio di svuotare scatoloni e aprire armadi.

 
..........

Shaw pregò per far si che ciò che avesse davanti agli occhi fosse solamente un brutto incubo. Coppiette di fidanzati, bambini, famiglie felici, comitive di adolescenti e ghiaccio, un lungo ed enorme pezzo di giacchio. Voleva davvero convincersi che non fosse quella la sorpresa di Root e che quello fosse solamente un posto di passaggio, ma quando Samantha la trascinò proprio in quella direzione, capì che gli scatoloni sarebbero stati decisamente un passatempo migliore.

«Non se ne parla Root! Io non mi metterò mai a pattinare» sbraitò contro di lei, tentando di svincolarsi dalla presa al suo braccio.

«Oh sì che lo farai» mormorò divertita.

Mentre Sameen continuò a imprecare provando a fuggire da quell’incubo, Root aveva già pagato per due persone e l’aveva trascinata al noleggio dei pattini.

«Chi ti ha detto di pagare per entrambe?»

Nel giro di pochi secondi Sameen si ritrovò seduta su una panchina con dinnanzi ai suoi piedi dei pattini bianchi taglia 37.

«Provali, dovrebbero andarti bene» disse Root, dopo aver già indossato i suoi. «Andiamo, Sameen una donna coraggiosa come te non avrà mica paura di questo?»

Shaw la fulminò con lo sguardo e indossò rapidamente i due pattini. Root l’aiutò a mettersi in piedi e insieme camminarono verso la pista ghiacciata.

«Io non ho paura di niente!» dichiarò sicura di se.

 
.........

«Avanti Sameen vuoi mollare quella ringhiera?» ridacchiò Root, divertita dallo sguardo terrorizzato e dal comportamento dell’altra.

A Shaw sembrava di aver perso completamente il controllo delle sue gambe. Continuavano a scivolare in avanti e all’indietro senza che fosse lei a deciderlo. Mai avrebbe creduto potesse essere così complicato. Bambini tra i 6 e i 9 anni sfrecciavano sulla pista con una sicurezza da far invidia e lei riusciva a stento a rimanere in piedi e tra l'altro, solo grazie all’appoggio della ringhiera di ferro.

«Io ti uccido Root!» ringhiò frustrata dal vederla pattinare con estrema tranquillità e con un sorrisetto derisorio nei suoi confronti.

«Lasciati aiutare. È normale la prima volta avere poco equilibrio, basta un po’di pratica.»

«Non ho bisogno del tuo aiuto per andare su degli stupidi pattini.»

Si fece coraggio e lasciò la ringhiera. Quando si rese conto di essere ancora in piedi sorrise soddisfatta e iniziò a muovere le gambe. Ma dopo il primo passo, le lame dei pattini slittarono in avanti e si ritrovò a cadere per terra, atterrando sul fondoschiena.

«Porca…» trattenne le imprecazioni solo perché c’era troppa gente e la sua pessima figura l’aveva già fatta.

Root cercò di contenere la risata e le pattinò incontro per porgerle una mano.

«Non ti serve aiuto vero?»

Sameen si mise in piedi grazie all’aiuto di Root e tornò immediatamente a sorreggersi al bordo pista.

«Perché diavolo mi hai portata qui? Sto facendo solo una grandissima figura di merda.»

«Sameen… è normale che io ti trovi adorabile in questo momento?» sorrise, avvicinandosi a lei. «John e Lionel si mangeranno le mani per essersi persi questa serata.»

Shaw non sembrò per niente divertita, anzi a giudicare dalle sue sopracciglia accigliate, le narici dilatate e la labbra contratte, era sicuramente parecchio infuriata.

«Ti stai proprio divertendo… brava… brava. Ridi, prendimi in giro e pattina allegramente insieme a quei… poppanti!»

«Quei poppanti sanno fare un qualcosa che tu non sei capace di fare» le ricordò, scherzandoci su. Adorava vederla arrabbiata.

«Continua pure, tanto stanotte si dormirà, si dormirà e basta» l’avvertì, stringendo il bordo della ringhiera così forte da far diventare bianche le nocche delle sue mani.

«Oh, questo sì che è un colpo basso e scorretto» Root mise il broncio e scivolò di fianco a Sameen. «Non puoi farmi questo.»

«Sì che posso, guarda cosa hai fatto tu a me.»

«Dammi la mano Sameen, ti faccio vedere come fare» allungò il braccio verso di lei.

«No.»

«Andiamo, fidati di me» riprovò, guardandola con uno sguardo irresistibile.

A quel punto le loro mani si strinsero e non appena Root trovò il giusto equilibrio, trascinò Sameen verso di se e le afferrò anche l’altra mano.

«Devi piegare leggermente le ginocchia e inclinarti in avanti, mai all’indietro.»

Shaw seguì quelle istruzioni, ma ancora leggermente intimorita strinse maggiormente le mani di Root e le lasciò capire che non aveva alcuna intenzione di mollarle.

«Non lasciarmi cadere altrimenti mi levo sti cosi e gli utilizzo come arma per il tuo omicidio» la minacciò.

«Cerca di rilassarti, il resto lo farò io» sorrise Root, cominciando a pattinare all’indietro e guidando Sameen con se.

L’aria fresca sbatté sul viso di Shaw e le permise di tranquillizzarsi e smettere di essere rigida. All’inizio quel movimento le sembrò del tutto innaturale, ma continuando a svolazzare sulla pista mantenuta dalle mani della compagna la fece sentire libera. Fu decisamente una sensazione piacevole e del tutto nuova.

Root diede un ultimo scatto all’indietro e mollò volutamente le mani di Shaw, lasciandola proseguire da sola verso di lei. Samantha si sorresse con il corpo alla ringhiera e attese l’arrivo Sameen che barcollò leggermente ma riuscì comunque a raggiungerla, finendole addosso.

Immediatamente Root l’abbracciò e la strinse per le spalle in modo da sorreggerla ed evitare di farla finire nuovamente per terra.

«Visto? Non è poi così difficile» le disse, usando un tono compiaciuto.

«Ringrazia che non sia caduta» mormorò, fingendosi ancora arrabbiata.

Ma Root la conosceva troppo bene. Riusciva benissimo a distinguere la sua finta arrabbiatura da quella vera e in quel momento stava decisamente fingendo.

«Quindi per stanotte?» domandò, avvolgendo le sue mani attorno ai fianchi di Sameen. «Non vorrai davvero dormire durante la nostra prima notte di convivenza... vero?»

«Avevi altri progetti?» chiese, sorridendo nel vedere l’espressione rattristita di Root.

«In realtà sì, avevo giusto comprato un olio per massaggi e volevo immediatamente farne uso» mormorò maliziosa. «Immagino che il tuo sedere, a causa della botta appena presa, sarà un po’ indolenzito. Necessita di un bel massaggio accurato.»

Sameen rise.

«Riesci sempre a svincolarti bene da situazioni di merda» disse, incuriosita dal provare quell’olio. «Probabilmente cambierò i miei programmi.»

«Non avevo dubbi» la baciò delicatamente sulle labbra, fregandosene di dare spettacolo.
  
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