Quando la vide ormai priva di vita, il cuore strappava ogni briciola di sanità dalla sua mente, cortocendolo in risate incontrollate, forzandolo a darle fuoco. Madre, ditemi come voi come si dovrebbe amare, insegnatemelo.
Pensieri altruisti e di compassione verso il defunto genitore venivano puntualmente spezzati da macabre risate e asserzioni dettate dalla mente folle di un soggetto disturbato, ma fragile per la sua necessità d'essere amato e compreso.
Aver perso Cordelia fu per lui un tragico colpo, quando i fratelli tornavano sull'argomento, lui non poteva far altro che abbassare il volto e struggersi di dolore dentro.
L'eterna gioia, quell'antico valore che conosceva sin da bambino, pareva essersi arrestata con la sua morte. Rivederla dentro il corpo di Yui fu una gioia, ma una devastazione nel medesimo tempo, una battaglia interiore tra ciò che era giusto e sbagliato continuava a divorarlo, come soleva fare in ogni occasione in cui Cordelia tornava a tormentarlo.
Cordelia aveva bramato il suo piccolo usignolo, la sua melodiosa voce e, nonostante ingenuo da bambino, osservava il modo in cui trattava Ayato, la preferenza verso Laito e la totale tenerezza nei suoi confronti. Purtroppo la maschera dell'etereo fanciullo cadde con la sua crescita, la sua eterna follia non avrà mai fine. Combattutto se amarla o meno, Kanato conservava dentro Teddy, il suo miglior amico di pezza, il più prezioso ricordo di Cordelia e, forse, lo avrebbe portato con sé fino all'eternità.