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Autore: lapoetastra    22/12/2015    1 recensioni
Si zittisce di colpo.
Non v’è più follia, nei suoi occhi azzurri.
Non v’è più rabbia, sul suo viso delicato.
C’è solo un foro, nella sua testa.
Genere: Drammatico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Newt/Thomas
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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< Uccidimi, Thomas. Se mai sei stato mio amico, allora uccidimi. >
Ma Thomas non può farlo.
Non ci riesce.
Guarda Newt, il suo amico, il suo migliore amico, premere la fronte contro la canna della pistola, quella pistola che lui stesso sta tenendo alzata, pronta a sparare.
Ma la mano trema, ed il dito non riesce a premere il grilletto.
Non può uccidere Newt, nonostante non sia più umano, ormai, non con quella follia dilagante negli occhi rabbiosi, non con quel ghigno che gli deforma le labbra sottili, facendolo assomigliare ad una belva assetata di sangue.
Ha l’Eruzione, Thomas lo sa, e sa anche che non c’è una cura: la C.A.T.T.I.V.O. ha solo fatto buchi nell’acqua, in questo senso, lasciando che l’incubo della malattia perseguiti chiunque non ha il privilegio di esserne immune.
Ed ora anche Newt è stato contagiato, ed è divenuto uno Spaccato, esattamente come tutti gli altri.
Eppure c’è ancora qualcosa di normale, in lui.
Quel qualcosa che lo porta a ragionare, ed a chiedergli di ucciderlo, per non farlo più soffrire, per non porlo in grado di comprendere il dramma senza fine di cui è ammantata la sua vita.
Ma Thomas non può accontentarlo, nonostante quello sia il suo ultimo desiderio.
Magari Mihno ce l’avrebbe fatta, perché lui è forte, perché lui è altruista.
Thomas, invece, nonostante non voglia ammetterlo, è profondamente egoista: preferisce che la sua anima rimanga integra, e non dilaniata dal peso di ciò che Newt vuole che faccia.
< Ti odio, Tommy. Ti odio, uccidimi, uccidimi! >, urla quest’ultimo, con la bava alla bocca, gli occhi fuori dalle orbite ed iniettati di sangue.
Thomas ha paura, adesso.
Teme che sarà lui stesso, a morire, se non farà qualcosa.
Eppure ancora non ci riesce, e trema sempre più forte, e piange.
< Uccidimi! >, grida Newt con quanto fiato ha in gola, sovrastando ogni altro rumore con la sua voce stridula e disperata.
Si zittisce di colpo.
Non v’è più follia, nei suoi occhi azzurri.
Non v’è più rabbia, sul suo viso delicato.
C’è solo un foro, nella sua testa, da cui fuoriesce un sottile rivolo di materia cerebrale mista a sangue, che nonostante sia infetto è rosso e denso come quello di qualunque altro essere umano.
Quando gli si abbassano le palpebre e crolla a terra, lo fa con leggerezza, come se fosse stato improvvisamente sollevato da un peso insostenibile.
Quando spira, lo fa con dolcezza, come se fosse riuscito finalmente ad addormentarsi dopo lunghe ed estenuanti notti insonni.
La lacrime, invece, sono spese tutte da Thomas, che urla, guardando il suo migliore amico privo di vita.
Soffre, tremendamente, ma sa che quella è stata la cosa migliore da fare.
Perché Newt è felice, adesso, e dovrebbe esserlo anche lui.
Ma non ci riesce.
Ce la farà, forse, prima o poi.
Ma non è questo il momento.
Per ora Thomas può solo abbassare la pistola, e tornare alla Berga, dove Lawrence tace e Brenda piange.
Ma lui non vuole  la sua compassione, non vuole nemmeno la sua sincera a confortante vicinanza.
Vuole solo dimenticare, se possibile.
Dimenticare come è diventato Newt, a cosa è stato ridotto dall’Eruzione.
Ricordarlo com’era, ed a cosa ha sempre rappresentato per lui.
< Grazie >, mormora Thomas, sottovoce.
Lawrence sorride.
Non è un sorriso ironico, o felice.
È denso di tristezza, vuoto.
< So cosa significa dover uccidere il proprio migliore amico. Ho solo evitato che anche tu ti sentissi come mi sono sentito io, quando sono stato costretto a farlo, tempo fa >, risponde l’uomo.
Abbassa la sua pistola, poi, ancora fumante dopo aver sparato il corpo mortale al capo di Newt.
Quando la Berga riparte sferragliando, Thomas ha il tempo di guardare indietro solo una volta, verso il suo amico perso per sempre.
C’è un sorriso, sul suo volto sporco e spento, adesso.
Ed è un sorriso da Newt.
Non da Spaccato.
Anche Thomas sorride, allora.
Sorride, e muore un po’ dentro.
 
   
 
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