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Autore: Em_    22/12/2015    5 recensioni
[Olicity]
Oliver e Felicity sono da poco tornati a Star City, la città è governata dagli uomini di Dahrk e come se non bastasse qualcosa sta per sconvolgere la vita dei due ragazzi. Una notizia che nessuno si sarebbe aspettato, un potenziale problema per loro, qualcosa che potrebbe realmente stravolgere le loro vite da un momento all'altro.
Dal testo: «Va tutto bene?» mi chiese ad un certo punto.
«Sì, perché?» dissi con nonchalance continuando a stare sotto il getto dell’acqua calda.
«Non mentirmi, Felicity. Non sei te stessa ultimamente, se c’è qualcosa che hai paura di dirmi… Non lo so, con me puoi parlare. È strano fare questo discorso a te visto che di solito sei tu che mi obblighi ad esternare i miei sentimenti.» disse. Rimasi colpita dalle sue parole, allora Thea aveva ragione, ero davvero strana. Chiusi il rubinetto ed uscii dalla doccia avvolta nel mio accappatoio mentre Oliver mi squadrava da capo a piedi.
«Non mi ero accorta di essere cambiata, lo giuro. Tua sorella mi ha detto le stesse cose prima.» confessai.
Buona lettura!
Genere: Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Felicity Smoak, Oliver Queen, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 8 - It’s over





Oliver
Nell’esatto momento in cui mi resi conto della situazione mollai la festa e insieme al resto del team mi precipitai al covo. Avevo gentilmente chiesto ad Alex ti tenere impegnati i giornalisti, non volevo si preoccupasse troppo e iniziasse a fare domande scomode così gli avevo promesso che non appena avessimo rintracciato Thea glielo avrei comunicato. Sapevo che Damien Darhk non era sparito nel nulla senza motivo per tutti questi mesi, ma non credevo se la sarebbe presa con mia sorella quando l’obiettivo principale ero io. Ero spaventato all’idea che potesse farle del male sul serio, Thea era in grado di difendersi benissimo ma contro di lui persino io facevo fatica e da sola non ce l’avrebbe mai fatta.
Non persi tempo e mi infilai la tuta verde mentre Felicity si era già messa all’opera per provare a rintracciare, in qualche modo, mia sorella.
«Vedrai che la troveremo.» mi disse John posandomi una mano sulla spalla.
«Spero solo stia bene.» risposi.
«Thea sa badare a se stessa, Malcolm l’ha addestrata bene.» continuò.
«Lo so, ma con uno come Darhk non posso di certo stare tranquillo.» affermai.
«Oliver, Dig! Venite.» ci chiamò Felicity.
Ci avvicinammo velocemente alla sua postazione per vedere quello che aveva trovato «L’hai trovata?» chiesi ansioso.
«No, ma alcune telecamere del traffico l’hanno ripresa. Guardate.» ci disse indicando i vari schermi «Pare sia sola, non vedo uomini armati. Sicuri che non sia solo uscita a fare una passeggiata?» 
«Ne sono certo. Non è da Thea comportarsi così, di solito risponde sempre al cellulare e non se ne sarebbe andata in quel modo, specialmente oggi.» continuai.
«Potrebbe averla costretta ad andare volontariamente così che non sembrasse un rapimento ai nostri occhi.» intervenne Laurel.
«In effetti potrebbe essere come dici tu, con me aveva fatto lo stesso.» le rispose Felicity guardandola.
«Il problema è: come la troviamo? Damien Darhk non è rimasto in quella fabbrica, non abbiamo piste su di lui, non abbiamo indizi…» affermai sempre più nervoso.
«Oliver, cerca di calmarti. Non ragioni lucidamente.» mi disse Dig.
«Non dirmi di stare calmo! Mia sorella è chissà dove con un pazzo psicopatico e noi non abbiamo uno straccio di informazione per rintracciarla! Ora dimmi, come posso stare calmo Dig?» sbraitai allontanandomi dal tavolo.
«Oliver, John ha ragione.» esclamò Felicity alzandosi e venendo verso di me «Non puoi urlare contro ai tuoi amici così, anche noi siamo in pensiero per Thea, sai quanto le vogliamo bene, ma dobbiamo lavorare tutti assieme per trovarla.» finì mettendomi una mano sul petto.
Solo lei riusciva a tranquillizzarmi e a farmi ragionare, era da sempre così. Se non avessi avuto Felicity sarei scoppiato e me ne sarei andato per conto mio, magari facendo anche più stupidaggini del dovuto. A volte mi sentivo fin troppo fortunato ad avere una donna come lei al mio fianco, con cui oltretutto stavo per costruire una vera e propria famiglia. Quando avevo Felicity accanto riuscivo a vedere un futuro roseo e felice e nonostante fossi preoccupato per Thea mi sentivo già meglio, ero quasi certo che l’avremmo trovata in qualche modo. Non avrei mai smesso di pensare che la mia fidanzata era colei che mi illuminava le giornate, ogni singolo giorno.
«Mi dispiace.» dissi sospirando.
«Non preoccuparti, ora mettiamoci al lavoro e riportiamo a casa Thea.» mi sorrise Diggle.
Osservammo i filmati delle telecamere del traffico per quasi due ore, ma sembrava tutto scollegato, le immagini non combaciavano tra loro, gli orari neppure, era come se tutto fosse stato messo lì apposta per farci perdere un sacco di tempo. Tempo che non avevamo. Continuavo a fare avanti e indietro nel covo, non ce la facevo a stare fermo, a quest’ora quel bastardo poteva averle fatto chissà cosa ed io non sapevo neppure dove fosse. Perché queste cose dovevano sempre succedere alle persone che amavo? Prima Felicity e adesso Thea, il prossimo chi sarebbe stato? John? Laurel? E la cosa peggiore in assoluto era che mi sentivo impotente di fronte a Darhk, persino con Slade una sorta di piano ce l’avevo, ma con lui no, neanche l’ombra. Sapevo che Felicity ce la stava mettendo tutta e se non ci fosse stata lei sicuramente non avremmo trovato nemmeno quelle foto dalle telecamere, e allora perché tutto mi risultava così inutile? Darhk probabilmente stava organizzando tutto da mesi, non l’avremmo mai trovato di questo passo.
«Non la troveremo mai così.» annunciai ad un certo punto.
«Abbi un po’ di fiducia.» replicò Laurel.
«È sparito per mesi, avrà pianificato ogni cosa nei dettagli. Solo non capisco perché proprio Thea!» dissi alzando la voce.
«Oliver…» mi chiamò la mia amica, sembrava aver avuto una sorta di illuminazione.
«Cosa? Che c’è, Laurel?» le domandai sperando sapesse qualcosa.
«Il Pozzo di Lazzaro.» rispose solamente.
Che cretino ero, mio dio, era ovvio che cercasse Thea per quel motivo! Non avevo idea di come fosse arrivato alla conclusione che fosse mia sorella e nemmeno m’importava. Damien sapeva bene che effetti aveva il Pozzo e sicuramente aveva visto in mia sorella un’opportunità per diventare più forte o per togliersi un problema dai piedi. Dovevo trovarla e alla svelta.
«Aspettate, che centra il Pozzo di Lazzaro?» ci chiese Diggle.
«Tempo fa Thea mi ha detto che quando si è trovata faccia a faccia con Darhk i suoi poteri non hanno avuto effetto su di lei, era come se li respingesse.» spiegò Laurel.
«E quando pensavi di dircelo?» le domandai.
«Oliver, non spettava a me parlarti di questo.»
«La ucciderà.» conclusi sospirando.
«No. Non lo farà.» intervenne Felicity «Sarà anche furbo, ma io lo sono di più e l’ho trovato. Andate a salvarla.» 
«Sul serio?» chiesi stupito.
«Ehi, per chi mi hai presa? Si trova al confine di Star City, tra la Maine e la Jackson, questo è l’edificio.» disse indicando sullo schermo il punto.
La baciai sulle labbra senza preavviso «Ricordami di ringraziarti come si deve quando torniamo.» 
«Prenderò le tue parole alla lettera. Stai attento mi raccomando e riporta Thea a casa.» sorrise.
«Lo prometto.»



 
***



Raggiungemmo in poco tempo il luogo che ci aveva indicato Felicity, probabilmente avevamo infranto metà delle leggi sul codice della strada ma non m’importava granché visto che in ballo c’era la vita della mia sorellina. Capimmo quasi subito che era il luogo giusto visto che fuori dall’entrata e sui tetti c’erano uomini in borghese e armati. Mandai Dig sui tetti di tutti e due gli edifici adiacenti alla strada così che eliminasse i cecchini mentre Laurel ed io ci occupavamo degli uomini all’entrata. Non fu difficile toglierli di mezzo, forse ero talmente arrabbiato e innervosito da tutta questa situazione che le mie abilità erano addirittura aumentate. Sentii la voce di John nell’auricolare confermarci che aveva tolto di mezzo tutti gli uomini così gli dissi di raggiungerci il prima possibile all’interno. Più esploravamo l’edificio più Fantasmi trovavamo, era stancante dover mettere ko tutti quegli uomini ma non potevamo arrenderci, non ora.
«Felicity, quest’edificio è enorme, hai per caso le planimetrie? C’è una qualche sorta di punto in cui potrebbe aver portato Thea?» chiesi.
«Dammi un secondo.» la sentii digitare velocemente «Sì, sì, alla vostra destra ci dovrebbe essere una porta blindata.»
«La vediamo.» risposi.
«Ottimo! All’interno c’è una specie di gigantesca sala, qui non c’è scritto a cosa possa servire ma credo dovreste controllare.»
«Perfetto! Ti adoro!» 
«Lo so, lo so.» rispose lei ridacchiando.
Feci cenno a Laurel di allontanarsi e scagliai una freccia con dell’esplosivo dritta nella porta, quest’ultima datò in aria senza troppi problemi e non persi tempo ad entrare. Rimasi sconvolto nel vedere ciò che c’era all’interno. Uomini imprigionati in delle gabbie come fossero animali con qualche medicinale/droga che veniva loro iniettato per endovena. Osservai attentamente ogni singola cella sperando che Thea fosse lì da qualche parte, ma non la vidi. Dove poteva essere? Dove la teneva?
«Vieni, presto!» sentii Laurel gridare. Giustamente non mi aveva chiamato per nome o mi avrebbero scoperto.
La raggiunsi pochi secondi dopo e rividi mia sorella finalmente, peccato che non fosse sola.
«Hai portato la cavalleria?» domandò Damien Darhk squadrandola in un modo che metteva i brividi.
«Non ne ho bisogno.» rispose lei sfidandolo.
Alzai immediatamente l’arco contro di lui, doveva solo provare ad avvicinarsi alla mia famiglia e non avrei esitato a dare tutto me stesso per farlo fuori. Thea fece un passo verso di lui spaventandomi leggermente, perché si comportava così? Sapeva quant’era diabolico!
«Sai che non puoi farmi del male ragazzina.» la prese in giro.
«Ti sbagli, posso eccome.» ribatté lei.
«Non senza fare del male anche a te stessa.»
Ma di che diavolo stavano parlando? Laurel ed io ci guardammo perplessi senza muoverci mentre Thea avanzava sempre di più verso Darhk. Mi fidavo di lei, ma non volevo rischiare che le facesse del male, non dopo quello che aveva fatto a Felicity, non avrei sopportato che avesse toccato qualcun altro.
Fu quando Darhk alzò un braccio per ferirla che successe il finimondo. Scoccai tre frecce di fila e l’ultima lo ferì alla mano, a quel punto vidi mia sorella spingerlo contro il muro con entrambe le mani. La pelle di Damien sembrava bruciare al contatto con quella di Thea, i suoi poteri non “funzionavano” e non riusciva più a difendersi. Sarebbe stato tutto perfetto se lo stesso effetto non si fosse manifestato anche su Thea, certo, lei non aveva poteri, ma quella cosa, qualunque fosse, le stava risucchiando le energie.
«Thea…» sussurrai provando ad avvicinarmi.
«Stai indietro!» mi urlò contro lei.
«Ti prego lascia stare! Ti sta uccidendo.»
«Lo so. Ma è giusto così, è una minaccia troppo grande.»
«No!» gridai terrorizzato. Volevo fermarla ma qualcosa mi tratteneva. «Per l’amor di dio Dig, lasciami.»
«Non puoi fermarla! Ascoltami!» mi disse.
Perché non mi lasciavano andare? Volevano sul serio che Thea si sacrificasse in quel modo? Era la mia sorellina, non potevo permettere che morisse. La vidi cadere a terra poco dopo così come Darhk, ecco… Era troppo tardi.
«Che avete fatto?» chiesi retoricamente inginocchiandomi.
«Oliver…» provò Laurel.
«State zitti. Per favore.» la interruppi «Mi dispiace tanto di non essere riuscito a proteggerti.» dissi accarezzando il viso di Thea.
«Non ho bisogno di essere protetta, Ollie.» rispose.
«Thea? Tu…»
«Sto bene, non pensare sempre al peggio.» mi sorrise come niente fosse.
«I-Io… Non capisco.»
«È semplice. Non so come, né perché, essere risorta grazie al Pozzo di Lazzaro mi ha resa in grado di togliere i poteri a Damien. Ora è una persona qualunque, potete farlo arrestare.»
«Ma…»
«Niente ma, Oliver. So che la cosa non ti è piaciuta, ma avevo organizzato tutto da tempo insieme a Malcolm, era mio dovere.» spiegò.
«Non farmi mai più una cosa del genere, chiaro?» le dissi serio.
«Sei così tenero quando ti arrabbi.» rispose abbracciandomi.
Non credevo possibile che fosse finita sul serio. Tutto ciò che Thea aveva detto era vero, Darhk non aveva più nessun potere, l’avevano arrestato e sicuramente l’avrebbero condannato per parecchi anni. Non ero ancora del tutto convinto di ciò che era successo, mia sorella mia aveva mentito e aveva lavorato con Malcolm di nascosto, ma non potevo negare che vedere Damien in manette mi aveva riempito d’orgoglio. Lei aveva salvato noi e per una volta ero felice di constatare che ci fosse qualcuno in grado di badare alla città senza problemi. Avrei potuto concentrarmi sul bambino in arrivo, Felicity ed io avremmo avuto una bellissima vita insieme ed oramai il futuro non mi faceva più così paura.





Angolo autrice
Abbastanza puntuale eccomi qui! 
Beh che dire? Alla fine hanno trovato la piccola Queen che sotto sotto non era così in pericolo come credevano. Era tutto programmato, ovviamente con l'aiuto del suo caro papà Malcolm! xD
A quanto pare è stata proprio Thea a trovare il punto debole di Damien e a metterlo fuori gioco una volta per tutte. Ad Oliver non è piaciuta questa "bravata" da parte della sorella ma diciamo che è rimasto soddisfatto del risultato ecco ahahah :')
Il prossimo capitolo sarà interamente Olicity credo, ci sarà la nascita del piccolo Queen!

Un grazie come sempre per le recensioni, è stimolante ricevere bei commenti :)

A presto!
Anna
   
 
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