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Autore: Little_Lotte    24/12/2015    7 recensioni
Piccoli momenti di vita natalizia.
Una sinfonia di episodi, con protagonisti i nostri Cavalieri preferiti.
Ed un mio semplice modo per augurare a tutti BUON NATALE.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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NOTE: Per questa storia mi sono concessa alcune licenze, ignorando bellamente chi è morto e chi è vivo (solo per i Cavalieri d'Oro). Teoricamente alcuni di loro neanche lo festeggiano il Natale, ma poco importa... :D
Buona lettura. 

 



<< Tieni, Seiya... Questo è per te. >>

Seiya osservò curiosamente il pacchetto colorato che Shaina gli stava porgendo.

<< Cos'è? >> domandò sospettoso.

<< Il mio regalo di Natale per te! >> esclamò allegramente la ragazza << Coraggio, aprilo! >>

Seiya annuì e scartò voracemente il regalo, sotto lo sguardo compiaciuto di Shaina; un ampio sorriso entusiasta solcò il suo volto nel momento in cui si ritrovò fra le mani una morbida sciarpa di colore rosso.

<< Wow... E' bellissima! >> esclamò gioiosamente << Grazie Shaina, io... Oh! >>

Il suo volto si rabbuiò di colpo.

<< Mi dispiace, io non ti ho preso niente per Natale. >>

Shaina gli sorrise dolcemente, perdendosi nei suoi occhi scuri.

<< Non fa niente, Seiya. >> gli rispose amorevole, rassicurandolo << Non desideravo niente per Natale, io ho già tutto quello che mi serve. Proprio qui. >>

*

<< Aldebaran, sei sicuro che questa roba basti? Il carrello sembra così vuoto! >>

Aldebaran alzò gli occhi al cielo e sospirò profondamente, mentre Mu rileggeva la lista della spesa per la decima volta.

<< Te l'ho già detto, per un vero pranzo di Natale bastano poche cose. >> sentenziò il Toro << Cucina semplice, ma saporita. >>

Mu fece spallucce.

<< Beh, sei tu l'esperto in materia! >> esclamò << Se tu dici che è così, io mi fido di te. >>

Aldebaran sorrise: << Bravo, così mi piaci! Adesso, che ne diresti di andare a prendermi un po' di origano? >>

<< Agli ordini! >> esclamò Mu divertito, dirigendosi verso gli scaffali delle spezie e ridacchiando sotto i baffi.

Certo che a Natale” pensò “Aldebaran da decisamente il meglio di sé!”

E proprio per questo era incredibilmente orgoglioso di essere il suo migliore amico.

*

<< Shiryu, Maestro... Guardate, vi ho portato qualcosa da mangiare. >>

Dohko e Shiryu, in quel momento intenti ad allenarsi, interruppero di colpo le proprie attività.

<< Oh, Shunrei! >> esclamò allegramente Dohko, sorridendo alla fanciulla << Mia cara, hai sempre un pensiero gentile per tutti. >>

Shunrei sorrise di rimando, porgendo ai due uomini un vassoio stracolmo di dolcetti.

<< Vi allenate da ore, ormai. >> osservò la fanciulla << Non potreste prendervi una giornata di riposo, almeno oggi? >>

<< Un vero Cavaliere di Athena non si riposa mai. >> sentenziò Dohko, prima di azzannare un dolcetto al cocco.

<< E poi >> fece eco Shiryu << Per noi questo è un giorno come tutti gli altri. >>

Shunrei sospirò tristemente.

<< Questo però è un vero peccato. >> mormorò << A volte mi piacerebbe poter celebrare il Natale, come fanno gli altri. >>

Shiryu, a quel punto, le si avvicinò dolcemente e la strinse con amore fra le proprie braccia.

<< Non ne abbiamo alcun bisogno. >> le rispose con voce morbida << Con te, piccola Shunrei, è sempre Natale. Ogni giorno dell'anno. >>

*

<< Accidenti, Saga... Non vedi che quelle decorazioni sono tutte storte? >>

Saga alzò gli occhi al cielo e sbuffò, per poi rivolgere a suo fratello Kanon uno sguardo sinistro.

<< Sistemala tu, allora, visto che sei così bravo! >> esclamò con aria di sfida.

Kanon raccolse immediatamente la provocazione e strappò la ghirlanda dalle mani, per posizionarla alla parete a suo piacimento.

Sorrise soddisfatto.

<< Ecco, adesso è perfetto! >> esclamò.

<< Stai scherzando, vero? >> obiettò Saga << E' ancora più storta di prima! >>

<< Che diavolo stai dicendo, idiota? Vanno benissimo, guarda. >> rilanciò Kanon, inviperito.

<< Io invece dico di no, per niente! >>

<< Davvero? Allora sai che ti dico, razza di lurido... >>

I due continuarono a litigare furiosamente, sotto lo sguardo attonito e sconsolato di Shura e Shaka.0

<< Assurdo! >> esclamò il Capricorno << Guardali, mettersi a litigare anche in questa occasione... E per delle stupide decorazioni, per giunta! >>

Shaka scosse il capo con fare di rassegnazione.

Sfortunatamente, pensò fra sé e sé, certe pessime abitudini sono decisamente dure a morire.

Persino a Natale.

*

<< No, Julian... Te l'ho già detto, non insistere. >>

<< Eddai, Saori... Fallo per me, ti prego! >>

Saori si mise a braccia conserte e col naso all'insù, assumendo una posa austera ed altezzosa.

Julian sospirò profondamente.

<< Andiamo, Saori! >> implorò << Lo sai, a Natale è tradizione baciarsi sotto il vischio. >>

Saori sospirò con aria rassegnata.

<< E va bene, Julian. >> acconsentì << Ma solo un bacino. >>

<< Evviva! >> esclamò felicemente Julian, sporgendosi verso Saori per stamparle un tenero bacio sulla guancia.

Si sentiva al settimo cielo.

Sapevo che quelle dieci tonnellate di vischio mi sarebbero state utili, prima o poi.” pensò fra sé e sé “Era solo una questione di tempo.”

*

<< Eeeeetcì! Per la miseria, Aphrodite... Era davvero il caso di addobbare la tavola con tutti questi fuori? >>

Aphrodite guardò confusamente l'amico Death Mask e sollevò un sopracciglio.

<< Ovviamente! >> esclamò, quasi inorridito dalla domanda << I fiori sono sempre obbligatori per una festa. >>

Death Mask storse il naso.

<< Permettimi di dissentire. >> bubbolò << E poi, non mi sembrano neanche tutti adatti all'occasione. Insomma, guarda quella pianta! >>

Death Mask indicò una piccola pianta carnivora che troneggiava fieramente sul davanzale della finestra.

<< A dire il vero >> Aphrodite afferrò dolcemente la pianta e la porse all'amico, sorridendogli dolcemente << Questo è il mio regalo di Natale per te. Immaginavo che non avresti gradito le mie rose, ma credo che saresti perfettamente in grado di occuparti di una di queste creaturine; in fin dei conti, vi somigliate moltissimo. >>

Death Mask abbozzò un sorrisetto e prese la pianta fra le mani, rivolgendo ad Aphrodite uno sguardo serioso e -tuttavia – profondamente intenerito.

Certe volte gli riusciva davvero difficile sopportare le sdolcinatezze e stupidaggini di Aphrodite.

Eppure, per quel giorno, avrebbe potuto benissimo fare un'eccezione.

*

<< Aiolia, che ne dici? Va bene come ho messo il puntale sull'albero di Natale? >>

Marin, in piedi su di uno sgabello di legno ed intenta ad ultimare le decorazioni dell'albero, si voltò in direzione di Aiolia e lo guardò con espressione lievemente preoccupata.

Il Leone le sorrise dolcemente.

<< E' perfetto, Marin. >> le rispose con voce morbida << Per essere il tuo primo albero di Natale, devo dire che te la sei cavata davvero bene! >>

Marin gongolò orgogliosamente.

<< Oh, meno male. >> disse, in tono sollevato << So quanto ti piace il Natale e non volevo rischiare di rovinartelo con un pessimo albero! >>

Aiolia ampliò il proprio sorriso e l'accolse con dolcezza fra le proprie braccia, facendola piroettare prima di adagiarla gentilmente a terra. I due si guardarono amorevolmente, le loro mani si intrecciarono e le loro labbra, infine, si unirono in un tenero bacio.

<< Oh, Marin... >> replicò il Leone in un sussurro << … E come avresti potuto rovinare? Tu riesci a rendere speciale ogni mio giorno... Non solo il Natale. >>

*

<< Uffa, che disdetta! Neanche quest'anno è arrivata la neve! >>

Shun incrociò le braccia al petto e mise su un broncio pronunciato, mentre Hyoga ridacchiava sommessamente alla vista di tanta sconsolatezza.

<< Beh, temo che qui non faccia abbastanza freddo. >> rispose dolcemente il Cigno << Non è mica come in Siberia, qui siamo sul mare! >>

<< Sì, ma io speravo tanto di poter giocare un po' con la neve. >> protestò Shun << Mi sarebbe piaciuto tanto fare un bel pupazzo di neve. >>

Hyoga, allora, sollevò un braccio a mezz'aria e con un agile mossa di dita creò in pochi istanti un grazioso pupazzetto di neve, adornato da bottoni e pietruzze colorate.

<< Ecco qua! >> esclamò fieramente, porgendolo al compagno << E' tutto per te, piccolo Shun. >>

<< Wow, ma come ci sei riuscito? ! >> gli occhi di Shun s'illuminarono di gioia << E' meraviglioso! >>

Hyoga sorrise compiaciuto ed un po' imbarazzato, arrossendo lievemente.

<< Oh, non era poi una gran cosa. >> rispose << E poi, lo sai che per te farei qualsiasi cosa. >>

Shun lo guardò adorante, carezzando il pupazzo di neve come se fosse un morbido cucciolo fra le sue mani.

<< Allora, hai deciso come lo chiamerai? >> domandò il Cigno, sorridendo divertito.

Shun sorrise a sua volta e sospirò beatamente.

<< Che domande: Hyoga! >>

*

<< Allora? Intendi pensarci su ancora per molto, oppure ti deciderai a fare la tua mossa? >>

Camus si morse nervosamente il labbro inferiore, osservando con est2rema concentrazione l'enorme scacchiera accuratamente adagiata sopra il tavolino da gioco. Milo lo stava fissando con eccessiva impazienza e la cosa stava iniziando seriamente ad infastidirlo.

<< D'accordo, allora... Fammi pensare, potrei muovere la mia pedina qui e... >> Camus spostò velocemente una delle sue pedine e sogghignò << … Scacco Matto! >>

<< Che cosa? No, no... Non è possibile, no! >>

Milo scattò rabbiosamente in piedi e serrò le braccia al petto, sul volto un'espressione dura e contrita.

<< Non puoi aver vinto tu, non lo accetto! >>bofonchiò << Come diamine è possibile? >>

<< Beh, immagino che sia perché io sono molto più bravo di te a giocare a scacchi. >> replicò a tono Camus << Mi dispiace, Milo, devi accettare la realtà. >>

Milo fece una smorfia.

<< Oh, no... Te lo scordi, mio caro. >> bubbolò << Questa volta io voglio la rivincita. >>

Camus sospirò profondamente, sconsolato, poi rivolse un ultimo sguardo affettuoso in direzione dell'amico e rispose: << Va bene, per questa volta te lo concedo. Ma solamente perché è Natale. >>

*

Ikki sollevò lo sguardo al cielo, sorprendendosi nel vederlo così meravigliosamente buio e pieno di stelle.

Era una notte importante, quella che aveva davanti a sé, persino magica; Esmeralda era solita parlargliene con entusiasmo ed allegria, ed un'insolita luce negli occhi che poche volte Ikki era riuscito a scorgere.

Amava la notte di Natale, più di ogni altra cosa al mondo, poiché era l'unico giorno in tutto l'anno in cui poteva semplicemente dimenticare tutto il suo dolore e sognare un futuro migliore, in grado di renderla felice.

Un futuro che – magari - avrebbe potuto condividere con Ikki, un bel giorno.

La Fenice sollevò nuovamente il capo, perdendosi nelle stelle, ed una singola, caldissima lacrima scivolò pian piano lungo la sua guancia.

<< Buon Natale, mia piccola Esmeralda. >> mormorò dolcemente << Dovunque tu sia. >>

*

<< Va bene, ragazzi... Fate silenzio, muovetevi pian piano e cercate di non farvi scoprire da nessun... >>

<< Razza di monellacci, che diavolo state facendo? Giù le mani da quel vassoio, quei biscotti sono stati preparati per la cena di stasera! >>

<< Oh, no... Filiamocela! >>

Nachi, Ichi, Ban e Geki scapparono in fretta dalla cucina, inseguiti da un furiosissimo Tatsumi, che minacciava di colpire tutti quanti con un vecchio mattarello di legno. Semi nascosto nell'angolo, dietro ad una tenda, Jabu osservava divertito la scena, sgranocchiando con gusto un dolcetto alla cannella trafugato dalla dispensa.
<< Oh, ragazzi! >> esclamò sogghignante << Quante cose avete ancora da imparare! >>

Sospirò beatamente, godendosi quei pochi, effimeri istanti di soddisfazione e libertà.

Del resto, capitava praticamente ogni giorno dell'anno che Tatsumi se la prendesse con lui a causa di qualche marachella organizzata dagli altri Cavalieri; almeno per questa volta, sarebbe stato lo stesso Jabu a prendersi la propria rivincita.

Del resto, il Natale serviva anche a questo.

*

<< Coraggio, principessa... Non aver paura, salta giù con la tua slitta! >>

<< No, Artax... Aspetta, ho troppa paura! >>

<< Non devi averne, Flare, ci sono io qui con te! Coraggio, al mio tre: Uno... Due... TRE! >>

<< No, fermati... ARTAX! >>

I due bambini rotolarono giù per la discesa e dopo pochi istanti si ritrovarono completamente immersi nella neve, fredda e bagnata. Artax scoppiò in una risata fragorosa e Flare, indispettita, lo fissò malamente per tutto il tempo senza dire una sola parola.

<< Accidenti, è stato davvero divertente! >> esclamò briosamente il bambino, senza smetterla di ridere << Non trovi anche tu, Flare? Flare? Flare... >>

<< Flare? Tesoro, va tutto bene? >>

Flare si voltò lentamente in direzione di Hilda, le lacrime che lentamente scendevano lungo il suo pallido volto.

<< Sì, Hilda... Scusami. >> le rispose flebilmente << Il Natale tende a rendermi un po' troppo... Malinconica. >>

Hilda annuì con fare comprensivo e la strinse dolcemente fra le proprie braccia, cullandola come durante una ninna nanna.

<< Lo sai... Anche a me mancano moltissimo. >> mormorò tristemente la regina.

Flare chiuse gli occhi e sospirò flebilmente.

<< Lo so, sorella mia. >> rispose << Lo so. >>

*

Ad Aiolos piaceva, di tanto in tanto, osservare la vita dall'alto del suo cielo.

Gli piaceva guardare Mu ed Aldebaran ridere e scherzare come migliori amici, o ridere di gusto di fronte alle scaramucce fra Saga e Kanon, o Milo e Camus; si divertiva a spiare Aphrodite e le sue rose, Death Mask e le sue “scappatelle notturne”, gli addestramenti dei giovani cavaliere e le eroiche imprese di chi, sotto giuramento, aveva dichiarato eterna fedeltà ad Athena e agli ideali di Giustizia.

Soprattutto, amava osserva suo fratello Aiolia, mentre cresceva sempre più forte e valoroso, circondato da amici leali e fidati.

Lo osservava con orgoglio, il cuore colmo di gioia ed emozione, e mai con rimpianto.

Sebbene, di tanto in tanto, non potesse fare a meno di desiderare di poterlo stringere fra le sue braccia, un'ultima volta.

Specialmente in una notte magica come quella di Natale.





 

BUON NATALE A TUTTI!

  
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