Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: BlueSon    25/12/2015    2 recensioni
Buongiorno e Buon Natale, ragazzi! Lo so, lo so, la domanda vi sorge spontanea: quanto è impazzita BlueSon da 1 a 100? Fidatevi, supero i 2000 alla grande. Ma come potevo restarmene buona e zitta dopo aver scoperto questa coppia? No, non potevo. Per questo accettate con un sorriso questo mio regalo di Natale!
Un bacio e un grazie in anticipo a chiunque di voi leggerà e vorrà lasciare un commentino! Un abbraccio, Buone Feste
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Elsa
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Never Stop – Non Smettere Mai

“Sei tornato.”
Un’affermazione, una semplice constatazione e non un sorriso, non una smorfia che rappresentasse la felicità che invece aveva preso a scalciarle trepidante nel cuore come un corridore che si riscalda correndo sul posto in vista della prossima gara. Sì, sarebbe stata una bella sfida quella alla quale avrebbe sottoposto il suo cuore da lì a qualche minuto.
“Sì, sono tornato.”
Quella voce profonda le arrivò alle orecchie insieme a una leggera brezza invernale che alla fine riuscì a strapparle il sorriso che lui tanto moriva dalla voglia di vedere, ma che ancora gli era impedito.
Elsa infatti era di spalle e nonostante tutto non si girò. Chiuse gli occhi restando con le mani ancorate allo schienale della sua sedia dinanzi la scrivania. Avrebbe voluto saltellare felice e correre ad abbracciarlo come faceva quando era piccola, quando lei restava confinata nella sua stanza e aspettava che la finestra si spalancasse e lui entrasse. Allora correva nella sua direzione e gli si gettava tra le braccia felice di poter giocare con i loro poteri, con lui. Ora però era cresciuta: era una regina e l’esperienza che aveva vissuto l’avevano spinta ad abbandonare quei comportamenti troppo infantili. Aveva quasi ucciso sua sorella perchè non era stata in grado di controllare i suoi poteri, perchè lui non era stato al suo fianco. Non poteva lasciarsi andare si disse ancora ad occhi chiusi aggrottando le esili sopracciglia. Strinse la presa sullo schienale della sedia ghiacciandolo.
“Sono qua.” le alitò all’orecchio il vento invernale sul collo lasciato scoperto dal vestito e dai capelli legati nella morbida treccia spostata su di un lato.
Aprì gli occhi di colpo sentendo il cuore partire per la sua famosa corsa.
“Elsa..” la chiamò infine lui sussurrando il suo nome a quello stesso orecchio.
No, non poteva girarsi. Farlo avrebbe fatto crollare tutte le sue inutili difese. Già perchè inutili? Credeva ancora in lui, no? Lo amava, con tutto il suo caldo cuore di ghiaccio. E allora perchè era arrabbiata?
“Non sono potuto venire prima.” disse lui concretizzando i suoi pensieri.
“Lo so.” disse frettolosa, troppo frettolosa.
“Ma sei arrabbiata comunque.” le disse accarezzandole con l’indice della mano destra la pelle lasciata scoperta dal vestito.
Un brivido di freddo piacere le attraversò tutta la schiena mozzandole il respiro. Jack allontanò la mano portandola dinanzi allo sguardo della fanciulla cercando di non sfiorarla. Rivolse poi la mano  verso l’alto per compiere un paio di giri e creare una rosa di neve che dopo qualche istante ghiacciò per consegnargliela. Elsa la prese e per un attimo le loro dita si sfiorarono.
“No, non sono arrabbiata.” lo corresse “So che non potevi, non potevi essere al mio fianco, non potrai mai esserci sempre…” iniziò a dire a raffica portando a galla i resti del suo tormento interiore.
“Questo cambia qualcosa per te?” le alitò ancora Jack lungo il collo ispirando il suo profumo come fosse indispensabile.
Elsa fu costretta a chiudere di nuovo gli occhi troppo desiderosa di gustarsi a pieno le sensazioni scaturite dalla sua vicinanza, ma prima riuscì a vedere il bastone dello spirito dell’inverno essere lanciato da una folata di vento nevoso dall’altra parte della stanza appoggiandolo con delicatezza contro il suo armadio. Jack l’abbracciò da dietro poggiando il capo nell’incavo tra collo e spalla.
“Dimmelo, mia regina.” le disse tra tono autoritario e supplichevole che le ricordò di respirare.
Stava nevicando intorno a loro, su di loro ma non era mai stato un problema per la regina delle nevi e lo spirito dell’inverno tutto quel freddo perchè proprio in quel freddo si erano ritrovati mano nella mano e avevano scoperto di amarsi nonostante l’eternità a dividerli, nonostante la lontananza a pesare su due cuori fatti di neve e stalattiti tanto preziosi quanto fragili.
“Sei vuoi che vada via…”
Jack stava per mollare la presa. Fu allora che Elsa lasciò andare la rosa che cadde sul cuscino della sedia in legno lavorato in modo che non si rompesse ma, tutt’al più, perdesse solo qualche petalo. Poggiò le mani su quelli di lui ancora ancorate sul suo grembo ghiacciandole leggermente.
“No.” disse girandosi improvvisamente “Non smettere mai di tornare, Jack Frost.”
Lo spirito dell’inverno finalmente tornò a sorridere, quell’espressione che Elsa considerava bambinesca e maliziosa al tempo stesso. La cancellò a malincuore per poter posare le sue labbra sulle sue. Nonostante l’aria si fosse fatta pungente quel bacio li riscaldò permettendo ai cuori di tornare a battere. A palmi aperti Jack le accarezzò la schiena e la attirò maggiormente a sé mentre Elsa poggiava le sue mani sul petto non muscoloso ma tonico e scolpito attraverso il quale potè sentire il cuore del giovane battere veloce come il suo.
“Mi dispiace.” gli sussurrò lui prima di morderle dolcemente il labbro inferiore, prima di iniziare a sciogliere frettolosamente i lacci del vestito con mani tremanti.
“Non importa, non più…” gli disse la regina in un rantolo mentre gettava la testa all’indietro per permettergli di baciarle il collo.
“Sei diventata forte.” gli sussurrò alternando parole a labbra, lingua e piccoli morsi.
“Lo sono grazie a te….se tu non mi avessi insegnato, se il ricordo di tutto quello che mi avevi detto non mi avesse spinto a credere…credere che potevo davvero farcela…forse…forse mia sorella e il mio regno…”
Jack alzò il capo per guardarla nei suoi stupefacenti occhi azzurri. Erano dello stesso colore del cielo azzurro d’estate che lui non aveva mai potuto sopportare prima di incontrarla. Erano come i suoi: lucidi per l’emozione, scintillanti per il potere che li attraversava.
“Sei stata bravissima…amore mio…” le disse accarezzandole il viso con entrambe le mani creando su di esso un leggero strato di brina.
Elsa sorrise.
“Ridillo…” lo implorò con un sorriso.
Jack ricambiò l’espressione felice. Le aggiustò una ciocca di capelli biondo chiaro, quasi bianco, portandola dietro l’orecchio per poi riportare la mano davanti ricordando un vecchio trucco che aveva visto fare ad alcuni esseri umani. Loro facevano comparire una moneta di solito da dietro l’orecchio dei bambini. Lui creò per lei un bellissimo fiocco di neve che la fece ridere, ridere come quando era bambina. Eccola la sua Elsa, la sua regina, la donna che lui amava con tutto se stesso.
“Amore mio…fai l’amore con me.” le disse con voce che diveniva ad ogni momento più roca.
Elsa gli gettò le braccia al collo baciandolo con tutto l’amore che provava in quel momento, con tutto quel sentimento che le aveva permesso di sopravvivere contro il tempo violento che si divertiva a dividerli. Lo baciò accarezzando la sua lingua con la propria. Jack rispose al bacio riuscendo finalmente ad aprirle il vestito, conquistando la pelle della schiena di lei sotto le sue mani. Era liscia, morbida e quella sensazione lo stordì come una botta in testa. Era troppa la voglia che aveva di lei, troppo la voglia di sentirsi dentro di lei, averla sotto si sé per sussurrarle quanto avesse voluto proteggerla contro quel principe da strapazzo. Pensando alla fine che gli aveva fatto fare sorrise divertito.
“Cosa c’è?” disse Elsa fermandosi.
Jack ne approfittò per prenderla in braccio e spingerla sul letto. Prima di farla stendere la aiutò a liberarsi del vestito. Poi le fu sopra attento a non gravarle troppo addosso con il suo peso. Tornò a baciarla con reverenza e amore. La regina infilò una mano al di sotto della felpa blu del giovane ed eterno ragazzo portando poi anche l’altra mano ai lati del tessuto per togliergliela. Jack alzò le braccia al cielo per aiutarla e finalmente Elsa potette toccare e vedere allo stesso tempo quel fisico che l’aveva fatta sempre impazzire. Lo accarezzò con amore lasciando qualche lieve bacio a fargli venire la pelle d’oca. Jack esigette di nuovo le sue labbra, la sua bocca, l’unica nella quale avrebbe voluto sostare per tutta la vita che, detto da lui, equivaleva all’eternità. Richiamato dall’esigenza di entrambi scese sul collo e poi più giù ancora, sul petto. Elsa non potette fare a meno che lasciarsi andare ai brividi che ogni bacio le donava inarcando la schiena quando lo spirito dell’inverno iniziò a giocherellare con i suoi capezzoli facendoli inturgidire in fretta.
“Ho lasciato un bel ricordo al principe Hans.” rivelò Jack prima di prenderne uno tra le dita e l’altro tra le labbra succhiandolo avidamente come se da esso avesse potuto trovare il nettare più prezioso al mondo, un nettare che invece avrebbe trovato più giù e questo lo sapeva molto bene.
“Cosa?” chiese Elsa in un gemito stringendo le lenzuola del suo letto ricoprendole di ghiaccio e neve, alternando prima l’uno e poi l’altra.
“Ho lasciato una bufera di neve nel suo castello.” disse compiaciuto “Non se ne libereranno tanto presto anche perchè ho intenzione di tornare alle isole del sud.”
“Oh, Cielo, Jack.” esclamò Elsa sentendo le dita del suo amante accarezzarle la pelle sensibile dell’interno coscia facendola rabbrividire e cadere con la testa all’indietro.
Jack risalì mettendosi un po’ più di lato mentre con due dita tornava in quel luogo dove a lui soltanto era permesso l’accesso. Elsa si morse il labbro inferiore per trattenere un grido di piacere. Jack le guardò le gote improvvisamente arrossate, le labbra violacee per i baci freddi ma continui che si erano scambiati.
“No…non dovevi.” biascicò la regina in preda al piacere
Jack sorrise malizioso poggiando la fronte a quella di lei.
“Non preoccuparti amore mio, non penseranno mai che sia opera tua.”
Elsa lo guardò con il volto corrucciato ma non seppe bene se per la curiosità o per il piacere che le stava donando.
“Ho coperto il pavimento con un spesso strato di ghiaccio e sopra ho firmato Da parte di Jack Frost.” rivelò baciandola di nuovo deciso a portarle con il piacere oltre le vette del Monte del Nord.
Si impossessò del suo collo succhiandolo avidamente  mentre sentiva le mani di lei accarezzargli la schiena lasciandogli sopra alcuni mucchietti di neve e quando Elsa spalancò le sue iridi azzurre rabbrividendo per l’emozione iniziò a nevicare su di loro, sul letto coperto di brina. Jack sorrise accorgendosi di quanto fosse ancora più bella con quell’espressione beata sul viso, con quel sorriso che dispiaceva spegnere per i baci essenziali che era portato a darle.
“Sei bellissima.” disse allontanando le dita da lei e portandosele alla bocca “E tremendamente buona, amore mio.”
Rise di cuore quando la vide arrossire distraendosi. Subito la regina ne approfittò per ribaltare i ruoli.
“Sei proprio antipatico, Jack Frost.” disse mettendosi a cavalcioni su di lui prima di gettarsi sul suo corpo con lo stesso impeto di una valanga.
Questa volta fu il turno di Jack di chiudere gli occhi e di abbandonarsi al piacere dei baci, dei morsi e dei colpi di lingua sulla sua pelle fredda ma allo stesso tempo ustionata dal desiderio forte che aveva di lei.
“Elsa.” la chiamò spalancando gli occhi per vederla mentre lo guardava con un sopracciglio alzato e un sorrisetto malizioso impegnata com’era a spostargli i pantaloni e l’intimo per diventare un’unica cosa.
“Ti amo.” gli disse in un sussurro la regina prima di unire i loro corpi.
Il contatto li raggelò e per lo stesso magnifico attimo i loro cuori si fermarono per il troppo e bollente freddo che aveva bloccato loro non solo i battiti del muscolo al centro del petto ma anche il sangue nelle vene. Anche la neve smise di cadere tramutandosi in piccole gocce di ghiaccio che caddero intorno a loro senza ferirli. Si guardarono sorridendo. Poi Elsa si mosse e i cuori ripresero a battere, il sangue a circolare con forza nei loro corpi e la neve…la neve divenne soffice e continuò a cadere. L’amore è la magia più potente del mondo, l’unica che poteva permettere a una regina di trovare una persona che non dovesse soffrire dei suoi freddi poteri e a uno spirito e guardiano immortale di trovare l’unica persona capace di capirlo fino in fondo e di credere in lui come se fosse la cosa più reale dell’intero universo. Solo l’amore permette di varcare le soglie del tempo e di superare la lontananza senza morire. Elsa ne era convinta: non avrebbe mai smesso, mai smesso di amarlo.
“Non smettere…” gli disse ancora mentre Jack si metteva seduto per accarezzarla, per torturarle amorevolmente il seno, prima di portarsela giù con lui.
Le loro bocche si incontrarono ancora mentre i movimenti si completavano e le spinte divenivano decise, esigenti, necessarie, per impedire ai loro cuori di fermarsi.
“Non smetterò mai di tornare.” le riconfermò quello che già prima la bionda le aveva chiesto.
Ma Elsa scosse la testa sorridendo tra un gemito e un sospiro contro il suo viso.
“Non smettere mai di amarmi.”
“Non smetterò.” gli disse con tono roco ma fermo.
Si baciarono ancora e la neve divenne più fitta. I respiri si tramutarono in gemiti e la stanza cominciò a girare. Elsa tornò a sedersi su di lui poggiando i palmi aperti sul suo petto per concentrarsi meglio sulle spinte. Jack la guardò credendo di poter morire dinanzi a tanta bellezza. Le afferrò teneramente i seni con entrambi le mani solleticandole ancora i capezzoli. I loro sguardi non si allontanarono mai l’uno dall’altro e quando Elsa smise di muoversi Jack continuò ancora per qualche altra spinta. Poi scattò seduto abbracciandola e trascinandosela come prima su di sé. Le lasciò un bacio casto al centro del petto facendola rabbrividire e poi si spostò di lato per farla cadere al suo fianco. Non c’era bisogno di coperte o lenzuola. C’era la neve soffice e per nulla fredda per loro due che pensava a coprire i loro corpi. Elsa si accoccolò a Jack intrecciando le gambe a quelle del guardiano, accoccolandosi sul suo petto e poggiandovi sopra una mano. Jack la prese facendo intrecciare le loro dita. Risero perchè erano così felici che la neve non smetteva di cadere sul letto. Si guardarono e Jack tornò a baciarla, questa volta, a fior di labbra.
“Ti amo.” le sussurrò emozionato.
La regina sentì le lacrime punzecchiarle gli angoli degli occhi. Jack si incupì per un secondo. La neve sopra di loro fu spazzata via da una folata di vento.
“Sai che oltre ad essere lo spirito dell’inverno sono anche quello del divertimento? Mi rovini la reputazione se piangi.” la rimproverò con un sorriso mentre un dito della mano che teneva ancora intrecciata a quella di lei correva a recuperare una lacrima dispettosa.
Elsa scoppiò a ridere e nel farlo cadde un’altra lacrima ancora.
“Dovresti essere contento invece. Queste sono lacrime di gioia, Jack.” disse avvicinando ancora le sue labbra alle sue richiedendo un altro bacio carico di fredda ma avvolgente passione.
Freddo per loro non voleva dire diffidenza, distacco ma Amore, amore con tutte le lettere in maiuscolo, amore vero, di quelli che superano i confini del mondo e dell’universo, di quelli destinati a essere ricordati nelle fiabe dei bambini, destinati a essere ricordati da tutto e tutti. La neve ricominciò a cadere.
“Non ho proprio voglia di finirla, sai?” disse Jack con un sorriso malizioso avvicinandosi al suo orecchio “Ho seriamente intenzione di non farti abbandonare il letto almeno fino a domani mattina.” disse ridendo e contagiando anche lei prima di passare a leccarle il lobo dell’orecchio, succhiandolo avidamente come se fosse inevitabile.
Le accarezzò il viso emozionato e innamorato. Elsa ricambiò il suo sguardò carico di passione.
“Bene, Jake Frost.” disse con tono finto autoritario “Perchè nessuno ti ha dato il permesso di smettere.”
 
Buongiorno mondo di EFP e innanzitutto Buon Natale.
Allora…molti potrebbero pensare che io sia semplicemente impazzita! Altri invece avere compassione di me perché amano questa coppia follemente proprio come ho scoperto di fare anch’io. Cioè…questi due sono una bomba di ispirazione per tutti coloro che guardano Frozen e le 5 leggende! È impossibile immaginarli separati (DreamWorks  e Disney vedete quello che dovete fare!). Io non avevo mai visto le 5 Leggende. È successo tutto per caso, una sera di queste, e da allora la mia mente non mi ha dato pace fino a quando non ho scritto questa prima one-shot su di loro che spero possa piacervi. L’ho pubblicata proprio oggi che è il giorno di Natale. Non sapevo se inserire come raiting il rosso o l'arancione...in fondo non credo ci sia nulla di troppo scandaloso. Cosa ne pensate?
Un bacio a tutti coloro che leggeranno questa piccolo mostro nato dalla mia mente ammattita. Un grazie in anticipo a tutti coloro che vorranno lasciare un segno del proprio passaggio. Detto questo scappo perché è anche ora di prepararsi, uscire e godersi questa magia di Natale.
Un bacio a tutti e Buone Feste!
BS
  
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